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BACK TO BLACK
He left no time to regret, kept his dick wet, same old safe bet. Me and my head high, and my tears dry, get on without my guy, you went back to what you knew, so far removed from all that we went through, and I tread a troubled track, my odds are stacked, I'll go back to back. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her and I go back to...I go back to us, I love you much; it's not enough, you love blow and I love puff, and life is a pipe, and I'me a tiny penny rolling up the walls inside. We only said good bye with words, I died a hundred times, you go back to her, and I go back to...
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S'I' FOSSE FOCO (SONETTO DI CECCO ANGIOLIERI)
SMILE: THE LIFE IS SO GOOD!
LOVE HER AGAIN (DAL CD "ALONE" DI G.M.)
THE SECRET (BY GIOV@NNI)
Messaggi di Febbraio 2016
Ti sento compagna, anima mia, quando ti svegli e sbadigli annoiata, immersa nel mio silenzio, quando i pensieri aprono finestre e si perdono nel vento polveroso che spazza i marciapiedi portando con sé voci sconosciute che poi ritornano in cerca di risposte, cadendo piano, lontano da dove sono venute. Certamente è bello raccogliere i frammenti di pensieri che il vento mi ha strappato sotto forma di parole mai dette o solo sussurrate. I miei, vorrei cadessero nel mare, così come una leggera manciata di sabbia fatta di tanti minutissimi granelli, e ciascuno prenderebbe la forma della montagna più alta da cui si è staccato prima di venire sminuzzato dal tempo. Ognuno poi galleggiando nel mare, acquista di nuovo un suo sapore e una sua forma, e tra il dolce e l’amaro il suo percorso si perde tra sentieri sconosciuti, per far parte d’un silenzioso mondo fatto di trine sospese e di nuvole bianche che solcano il cielo per poi ricadere con le gocce di pioggia che scendono piano con il loro fruscio. E, come il silenzio prima del temporale, delle foglie sui rami immobili prima che s’alzi il vento, lo stesso che si confonde con il mare calmo della sera, il mio, si lamenta come fosse prigioniero d’una scatola colma che non ha altro colore al di fuori di quello indistinto che agli occhi la cela. E’ un silenzio che grida e che batte tra le pareti di cartone chiedendo soltanto d’essere ascoltato. E da dietro questa scatola apparentemente vuota, in silenzio parlo al silenzio, perché la mia voce vuole arrivare al cuore ma prima sono arrivati i miei pensieri, perché il filo che mi collega al respiro del mondo è proprio lui. Il silenzio della voce, il silenzio dei gesti che lascia parlare quello che troppo spesso rimane… in silenzio. Quello stesso, che, quando m’accorgo d’aver aperto la scatola che lo imprigiona, diviene per me preziosa compagnia perché è la voce delle mie emozioni, e per l’appunto, pensandoci bene, sì, non credo che esisti, silenzio, in modo assoluto, perché quando la bocca tace e non vi sono sillabe da pronunciare, parla la mente; quando tace la mente… è il cuore a parlare!
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Un attimo prima sembrava tutto tranquillo, il giorno scorreva sereno come fiume di stelle. Poi la pioggia. Da uno squarcio di cielo una siepe di fili grigi agganciati alle nuvole si è schiantata sul tamburo del selciato. E per finire, a sorpresa, un raggio di sole è apparso e subito sparito avendo sbagliato stagione. Così, da un’ora all’altra, i segnali hanno preso consistenza indicando non si sa bene che. Un passero grigio, planato sul ramo di un pino, lungo il viale, è fuggito con grande fretta per un tuono laggiù, dietro l’orizzonte. E più in là, a sera, il mare sull’arenile distende il suo giaciglio. Lievemente accarezza la tiepida sabbia, tra gli anfratti bisbigliando il suo perdono per la terra violata, sferzata, sgretolata nella lotta quotidiana di ieri e di oggi. Nel respiro delle brezze ode ancora il lamento di coloro che solcarono le sue acque. Nel buio della notte rimane tranquillo e poi si increspa al soffio del vento cullando con l’onde i sogni di chi lo sta a sentire. Aperti orizzonti su linee più tenui sfumate d’azzurro più intenso e più lieve, dove lo sguardo può andare lontano, dove il cielo addolcisce nel chiaro i più tenui colori. E varca altri ponti il dolce andare del mio pensiero, lontano, tra suoni indistinti, tra le pienezze d’uno schiuso sigillo, nell’aria lieve che dirada l’ora lungo i muri di un antico palazzo che mi viene incontro per parlarmi delle sue crepe, come rughe antiche scavate nella facciata dipinta di bianco. E nel silenzio, poi chiudere gli occhi per sentire il ticchettio della pioggia tra le guance distese, nel divagare di un attimo rubato al tempo che fugge, e lambisce teneri approdi nel silenzio respirato dei fiori. Innocenti sillabe protese assiepano nella mano racchiuse gocce piccine come perle d’argento, con un lieve sussurro del cuore, e lontano apparire indistinto, come comparso dal nulla, un lieve chiarore.
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Perché dire che il passato è alle tue spalle se poi quel passato, lo hai portato nel presente. Una folata di incongruenza. Significa che ancora a quel passato sei legato e che le radici sono rimaste profonde. E di contro significa che quel passato certo non è passato e ti fa comodo, se nel presente vive ancora; e... da passato puoi farlo ridiventare presente perché magari quel filo che non hai mai voluto spezzare ti lega a quanto non hai mai voluto lasciare alle spalle completamente. Io per passato intendo qualcosa che si è chiuso e ho lasciato solo nel ricordo. Certo, utile per l’esperienza che magari ne ho tratto, ma i vincoli non ci sono più e con il passato in tal senso, al di là dal ricordo, ho chiuso per sempre.
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Questa notte ho desiderato che qualcuno mi consolasse ma non c'era nessuno accanto a me. Questa notte, questa notte ho capito che c'è chi gioca e c'è chi ama. Questa notte, no, tante notti fa che nemmeno riesco a contarle, l’avevo capito ma non volevo… capire. Questa notte ho capito che il mondo che sognavo non esiste, non è mai esistito. Un sogno, forse una ferita come un film, una ventata di follia. Solo un romanzo scritto e letto soltanto da me, per me. Magari un libro regalato a chi non voleva leggere. Questa notte ho capito che quell'amore, giardino meraviglioso dai mille colori, colori di pace e serenità, quel giardino di tutti, che dalla finestra dell’anima contemplavo con ammirazione, sì, con la felicità nel cuore, per il regalo del domani e per la gioia della mia vita nel respirare il sole, è diventato un deserto.
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Mentre lo temevo, lui arrivò. perché lo aspettavo, così a lungo l'aveva quasi reso bello, come un mio adattarmi al nuovo mutare del tempo, ed io là in mezzo ad aspettare. Sì, il tempo. luce biancastra che avanza tra le brume d’una pioggia fitta che mi penetra il cuore. un arcobaleno alto nel cielo sapendo che tutto di nuovo si vestirà di colori. E’ come con un improvviso sbuffo di vento che viene a soffiarmi il suo alito fresco, e nuovo. Anche se non sembra. E’ a volte terribile davvero, indossare lo stesso abito nel cuore senza traccia di alcun colore, quando pian piano qualcosa dentro muore. Vedo laggiù i monti stagliati nella nebbia, e le valli più in basso a braccia aperte ad accogliere il sole. E in attesa, restano di sotto il fiume che gorgoglia lento, e sopra, il cielo. Si riposa il sole con i suoi raggi di fuoco dalla nebbia sottratti allo sguardo. E il crepuscolo rivela la guglia di un monte nascosto. Soffice sulla scena l’atto della sera cala, così dolcemente, che la sento come intima cosa come fossi percorso dall’invisibile. E tra il buio appare l’ansia con il respiro profondo di un giorno che nasce; procede così nitida e così lieve che poi volge altrove mentre scruto nei dintorni, come donna curiosa affacciata sempre alla finestra, sebbene spesso nemmeno lo voglia e non me ne accorga. La disperazione della gioia di fatto è il tramonto: gioia che è minore del desiderio continuo che impoverisce il cuore. E’ l’incanto di un calore che piano viene a mancare a un pallido sole… che muore.
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INFO
L'IGNORANZA E' MENO ODIOSA DELLA PRESUNZIONE
NON FARE DEL BENE SE NON ACCETTI L'INGRATITUDINE
CI VUOLE TUTTA UNA VITA PER IMPARARE A VIVERE
LA FELICITA' E' FATTA DI POCHI ISTANTI
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INCONTRIAMO IL DESTINO SULLA VIA PER EVITARLO
L'amicizia: gli amici ti aiutano, i conoscenti ti salutano!
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A VOLTE UN PO' DI SOLITUDINE CI FA STARE BENE
Chissà perchè certe donne e certi uomini non cambiano mai! Com'è squallida l'umanità, e io ne faccio parte!
RONDINI (DAL CD "TIME OFF" DI G.M.)
Volano, come rondini volano
poi nel cielo scompaiono
i miei sogni così.
Tornano come rondini tornano
anche se non vorrei...
I miei sogni così.
Chi non ama ricordi non ha...
sempre solo restare dovrà...
Una vita vissuta così...
non vorrei...non vorrei.
Meglio ridere e piangere se...
se l’amore ora viene ora va...
fa soffrire, ma è meglio così:
solo non sarai...no mai!
I ricordi verranno da te
come gocce di pioggia...
cadranno giù...
dai tuoi occhi dal cuore e poi tu,
sognerai... Di tornar tra le braccia di chi... se ne andò..
senza dirti nemmeno perché...
Sognerai... Di fermare quel bacio... così,
che hai rubato alle labbra di chi...mai t’amò... mai t’amò.
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Alcuni si ricordano dell'educazione
solo quando la pretendono dagli altri
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FELICITà
Non parlate della vostra felicità a chi è meno felice di voi.
La felicità è come la febbre poichè tutti ci sono intorno per farcela passare.
SCENDI! (A SONG BY GIOV@NNI)
TURBOLENZE D'ONDE
Senza il tuo consenso nessuno potrà mai farti sentire inferiore.
POLVERE DI STELLE SULLE MANI
Io sono più importante dei miei problemi.
COME SPIGHE DI GRANO
Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole
Inviato da: cassetta2
il 06/06/2024 alle 18:52
Inviato da: virgola_df
il 31/12/2023 alle 11:48
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Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 08/01/2019 alle 14:46