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O Signore, la cui voce sento
nei venti
e il cui respiro dà vita
a tutto il mondo,
ascoltami.
Vengo davanti a Te,
uno dei tuoi tanti figli.
Sono piccolo e debole:
ho bisogno della tua forza
e della tua saggezza.
Lasciami camminare
tra le cose più belle
e fa’ che i miei occhi ammirino
il tramonto rosso e oro.
Fa’ che le mie mani rispettino
ciò che tu hai creato,
e le mie orecchie siano acute
nell'udire la tua voce.
Fammi saggio,
così che io conosca le cose
che tu hai insegnato,
le lezioni che hai nascosto
in ogni foglia, in ogni roccia.
Cerco forza,
non per essere superiore
ai miei fratelli,
ma per essere abile a combattere
il mio più grande nemico: me stesso.
Fa’ che io sia sempre pronto
a venire con Te,
con mani pulite e occhi diritti,
così che quando la vita svanisce
come la luce del tramonto,
il mio spirito possa venire
a Te senza vergogna.
Preghiera di Yellow Lark, capo indiano Sioux
Da bambini si è se stessi e si sa e si capisce tutto, come dei piccoli profeti. Poi all'improvviso accade qualcosa e si cessa di essere se stessi, si diventa ciò che gli altri costringono a essere. Si perde la saggezza, e l'anima. Jean Rhys
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Sbocciano fiori dove filtra il sole
Se stai ad ascoltare quella voce segreta
Che sempre ti parla, anche se non afferri,
Tante cose conosci che nessuno rivela.
Andare avanti, vuol dire sormontare il fastidio.
Avanzare nel chiaro, non paventare altre voci.
Quante cose dicono, non sempre son belle
Quante cose propongono, non sempre son buone
Vuote parole picchiano nelle mie orecchie,
grosse formiche tediose e insinuanti
E tuttavia non presumo sfuggire
Possono disturbare le micidiali intrusioni
Possono attorcigliare le loro tensioni.
C’è una voce su tutte, ed è chiara:
La sua traccia è proposta ad orientare.
Dubbi e interrogativi premono nella mia mente:
spingono ad accettare la sua prescrizione.
Ogni giorno sorge il sole a fendere le tenebre
Anche sulla palude il cielo s’infiamma
Tra rospi e lombrichi, essa lo accoglie,
Bonifica la terra e germogliano boccioli.
I più preziosi
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Grazie a voi, amati Pastori.
Ti esalterò, Signore, perché mi rassereni
Nella messa di eri mi sono trovata a recitare…
Ed ho riflettuto che davvero la nostra serenità, come quel sentimento di abbandono e pacificazione, ci viene solo dalla Parola che sgorga da Dio.
Ma chi svolge per noi questo discorso, chi se ne fa interprete fidato, chi ci favorisce nel recapitarne la Luce?
Ogni volta che mi confesso una nuova serenità, ancora intatta entra dentro il mio cuore, e si aprono vergini prospettive di ricomporre la vita.
Chi si fa affidato intermediario per farmi arrivare il suono della divina speranza, chi sostiene il riverbero delle più segrete nostre fiducie?
Cari e beneamati i nostri sacerdoti.
Come faremmo senza di voi!
Mentre ci auguriamo che riusciate a superare il momento presente, per dare un impulso ancor più vigoroso al vostro nobilissimo mandato, noi ancor più intensamente preghiamo a che si formi in tutti la convinzione che la vostra è la più eccelsa missione affidata ad uomini su questa terra.
Si, molte sono le umane tentazioni, ed anche voi non siete esenti.
Alcuni si fermano all’ andamento profano , altri si lasciano sopraffare da uno stato sociale di gran rispetto, ambito più per gli onori terreni che per le spirituali frequentazioni.
Ma han dimenticato costoro che il vero onore è la Parola di Dio, la vera ambizione è condividerla con tanti uomini che ne sentono il richiamo, che non la abbracciano eppure l’aspettano.
La vera distinzione è nel sacramento donato: è in quell’Ostia consacrata e offerta.
È nella mano che, - misericordiosa mano di Cristo - pietosa perdona.
È nel sentire dolori e peccati comprimere lancinanti il cuore che piange.
È portare sull’Altare di resurrezione il Pane e il Vino di una umana Croce, che vuole ricostruire, insieme a Cristo, l’umana Resurrezione.
Grazie a Voi, amati Pastori.
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Possono defraudarti molte cose
Ma non possono.
-se tu non vuoi -
rapinarti l’anima
E tu non permetterlo mai
Non fari rubare l’anima
È l’unica amica sensibile
su cui puoi sempre contare
è il prodigio più straordinario
che ti è stato assegnato
Non permettere a nessuno
che si frapponga ad essa;
per quanto possa volerti bene,
per quanto possa sembrarti conforme
non potrebbe curarla per te
Forse neanche tu lo fai.
Se non hai ancora accordato
le magnifiche sue sfumature...
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Consumati, consumati, corta candela!
La vita è un'ombra che cammina,
un povero attore che si agita
e pavoneggia la sua ora sul palco
e poi non se ne sa più niente.
È un racconto
narrato da un idiota,
pieno di suoni e furore,
significante niente.
William Shakespeare
Finissimo esperto dell’animo umano William Shakespeare
ha scandagliato le più infervorate umane aspirazioni come le pecche più basse e occultate, affondando con profana inquietudine il suo affilato discorso tra le pieghe di dolenti piaghe, per poi trasportarci, ansimanti, tra le torreggianti estensioni dei più alti picchi delle fatali ambizioni…
In tutto questo abbiamo una rappresentazione particolareggiata di ogni nostro sentimento, senza però, tra quelle rarefatte sommità, ottenere sollevato il pensiero.
Cosi egli ci lascia con un che di amaro in bocca, nell’ emozione strappata che non ci possa essere altra via d’uscita, al nostro essere nel mondo, se non una precaria rivincita, in un breve istante stupito…
Un destino fatale,
tanto vale la nostra esistenza?...
Nessuna condizione è garanzia
Nessun segno è accordo d’ascolto
Sempre dubbiosi, premiamo un riparo,
simulando il coperto sopruso…
Questa dunque la vita:
una duratura condanna?
Quando il cielo si chiude cupo
sopra il fondale delle nostre città,
roteano oscure come ombre rasenti
altre apparenze di sfida.
Ambigue corrispondenze e baratti
tributano la vita in farsa aggiuntiva …
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Del frutto della sua bocca l'uomo mangia
ciò che è buono;
l'appetito dei perfidi si soddisfa con i soprusi.
Salomone
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Una profonda spaccatura anzi un crepaccio senza fondo
divide oggi il parlare del bene
e poi, scientemente, rinunciare ad esso.
Cosicché, l’unico effetto che intravediamo,
è quello di un gonfio vestito
ad assecondare vuote movenze
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Un terremoto…
E mi ti presenti, insospettata!
Bimba cara ,così scossa e mesta,
che già m’invade una gran pena
di alleviare il cuore tuo smarrito …
Cosa posso per te, angelo distante?
Come farti arrivare la mia carezza?
È questa tenerezza che strugge,
senza raggiungerti, che fa pensare!
Intensamente, come mi pare ora
in un sorriso, lieve sull’ impaurito viso:
quasi una sentenza,
per me ufficiale ammenda.
Qua avvisto accertata
l’umana inconcludenza
di una vita, come la mia,
che teme misurarsi con la delusa realtà
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Sono tutti uguali i bimbi nel mondo
sono tutti da salvaguardare
sarebbe il primo compito
di ogni essere umano
il nostro primo dovere
Bambini sfruttati
L’uomo sta su questo pianeta
con un compito imperscrutabile
che va avanti in misterioso intendimento
Ma , c’è una costante
in ogni terrena esistenza
da cui ci vediamo tutti legati e irretiti.
È come una sanzione da pagare
a cui non sappiamo sottrarci
Questo indica la millenaria storia mondiale
invasa da conflitti e da guerre,
speculazioni ed ingordigie.
È come se il globo fosse pervaso
da una forza nemica maligna
che porta ad avvilire le umane vicende
E ci si convince che il male non si può evitare
Ci convinciamo che sia destino
che l’uomo sia chiamato a saggiare
Ci diciamo che non c’è niente da fare
E lasciamo scorrere come va
Ma c’è anche chi non vuol farsene schiavo,
negando di subissare sé stesso.
C’è chi cerca un modo per uscirne
trovare una strada che indichi un paradiso vicino
Chi meglio dei bambini può portarci indietro nel tempo,
chi regalarci quel pezzo di freschezza tradita?
La prima cosa bella è il sorriso di un bimbo
Proteggerlo non ammette confine
difenderlo è mantenere integra la vita,
superare quel male che vorrebbe trionfare.
Aiutare i bambini è sorreggere il mondo
Attraverso loro possiamo redimerci,
negando il sacrificio dell' innocente.
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Se possono reggere loro
anche noi se li sentiamo vicini
con più buonavoglia possiamo sopportare
i tanti incresciosi fastidi
per dare una mano come disponiamo
Nel nostro mondo, comodo ed ovattato, siamo abituati a trattare i nostri bambini con amore e dedizione.
E, certo essi sono abitualmente bene accuditi,
sostenuti, costantemente protetti,
così ci sentiamo a posto, in pace con la nostra coscienza…
tralasciando che, indistintamente, tutti i bambini del mondo
in quanto vite innocenti e disarmate
avrebbero diritto ad uguale accoglienza,
in ogni angolo della terra!
Se ognuno, solo per un istante
si fermasse davvero su tale pensiero…
non potrebbe evitare di ritrovarsi
terribilmente frustrato ma anche sollecitato
Rispetto ad una sola eventuale infanzia violata
i nostri smacchi che sembrano subissarci,
sarebbero vissuti e percorsi
con maggiore attitudine alla resistenza
recuperando uno spirito alla lunga più incisivo
Sono loro che ci insegnano a vivere
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Tutti i bambini sono affrescati
a magnificazione del Bimbo divino
Tutti i bimbi sono raggi di stelle
Tutti i bimbi sono biancore lunare
e negli occhi cielo d’aurora
Tutti i bimbi son belli
Espandono intorno tenero
profumo dell’innocenza
beatitudine di vita
nell’abbandono d’amore
Tutti i bimbi son messaggeri dell’infinito
da cui, a malincuore, son sobbalzati.
Un momento di tregua prima d’iniziare
il mondano cimento.
Quale strada ti attende,angelo mio?
quasi mai comoda, quasi mai levigata.
Ma di questo sii fiero:
non è oro né il vano sfarzo
che faranno di te un uomo
Tu sarai un uomo,
un essere davvero pregiato
se seguirai l’esempio di LUI
UOMO GLORIFICATO
più che le misere umane opulenze
Impara, appassionati
Tra contrasti e tempeste
sta saldo e convinto,
senza farti distogliere
a LUI abbracciato
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Gaudiosa Pace
Gaudiosa promessa di pace,
Sopra le vili umane contese
Sorgi Tu, principe degli angeli
Soffio di carezza, profumo di gelsomini
Morbida la Tua voce
Calda la Tua luce
Gli occhi scintillio di stelle
Donano gioia al cuore
Tu, vita immortale,
Sei venuto a noi, povero,
Per sorridere, e poi patire
Il vincolo del mortale spasmo
Notte di salvezza, serena e vagheggiata
Qui ci vorrem fermare
Qui vogliamo gioire
Con te l'eterna avventura.
Amare e dimenticare l’ offesa
Si rinnova assecondato il miracolo
Di tornare a vivere daccapo.
Spogli come bimbi, schiusi alla rifiorita storia
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