Creato da gruppoalidaquila il 25/02/2010

Ali d'aquila

persone cristiane lesbiche, gay, bisessuali, transessuali di Palermo

 

 

Foto del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT al Palermo Pride 2012

Post n°151 pubblicato il 26 Giugno 2012 da gruppoalidaquila
 

Foto di alcuni ragazzi del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT che hanno partecipato al Palermo Pride 2012 testimoniando che "chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Giovanni 4,18).

Foto del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT al Palermo Pride 2012

Foto del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT al Palermo Pride 2012

Foto del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT al Palermo Pride 2012

Foto del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT al Palermo Pride 2012

 Foto del Gruppo Ali d'Aquila, Cristiani LGBT al Palermo Pride 2012

 
 
 

"Finalmente, bentornati a casa" resoconto della Veglia per le vittime dell'omofobia e transfobia di Palermo

PALERMO 18 maggio 2012 - CHIESA di San Gabriele Arcangelo Veglia di preghiera per le vittime dell’Omofobia presieduta dal Vicario Episcopale, Mons. Roberto Zambolin

 

 

 

"Conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazioni della tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso: dammi il tuo cuore, amami come sei… In ogni istante e in qualunque situazione tu sia, nel fervore o nell’aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami come sei. Voglio l’amore del tuo povero cuore; se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai… voglio unicamente il canto del tuo cuore…" ("Amami come sei" di Monsignor Lebrun)

 

E’ questo lo spirito nel quale si è svolta la veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia e transfobia.

Prima la visione di alcuni spezzoni del film ”Prayers for Bobby”, poi tre testimonianze riguardanti le vittime della omofobia e, durante la loro lettura, scorrevano nel pannello, posto alla sinistra del presbiterio della Chiesa di San Gabriele Arcangelo, i nomi dei tribolati, dei sofferenti, delle vittime dell’ostilità dell’odio, dell’ignoranza.  

Dopo il breve saluto del parroco Don Franco Romano, che ha invitato tutti a considerare la centralità della persona e a fare esclusivo riferimento, prima di ogni cosa, al nostro essere  “persone”, l’intervento - non programmato - del Vicario Episcopale, Mons. Roberto Zambolin, che in modo spontaneo ha voluto sottolineare che interveniva a nome di tutta la Diocesi di Palermo e in rappresentanza di Sua Eminenza Mons. Paolo Romeo, il quale intendeva, tramite il Suo delegato, manifestare la Sua vicinanza al Gruppo Ali d’Aquila, la Sua accoglienza e la Sua benevolenza.

Dopo il Saluto del Parroco e le parole del Vicario, con l’ingresso del Cero Pasquale è iniziato il momento liturgico della Veglia e verso il Cero, simbolo del Cristo Risorto, si è levato il canto d’ingresso, un canto forte, un grido per quel cuore che come fonte ha versato pace, ha risanato, ha cancellato tutti i nostri peccati.

La celebrazione, a carattere interconfessionale, è stata presieduta dal  delegato del Cardinale Arcivescovo.

Dopo l’invocazione dello Spirito Santo e la proclamazione della prima lettera di San Giovanni apostolo (2, 7-11), un membro della comunità Kairos di Palermo ha tenuto la “Lectio Divina”.

E’ seguita l’Alleluia, la proclamazione del Vangelo (Mc 3, 1-6) e il “sermone” del Pastore Valdese Alessandro Esposito.

Una pausa di silenzio e poi la preghiera dei fedeli ed il canto “Dio è Amore”, che sgorgava dal cuore di tutti con forza e commozione, tra i sorrisi della riconciliazione e le lacrime della liberazione.

Dopo la Benedizione del Vicario Episcopale, il canto “Su ali d’aquila”, che ogni anno conclude la veglia.

Erano le 23.30 e la Chiesa era ancora piena, una Chiesa che non si trova nel centro della città di Palermo e che, soprattutto la sera, non è neanche raggiungibile coi mezzi pubblici; una Chiesa piena sin dalle ore 21: per almeno due ore circa la preghiera, i canti e le letture e nessuno andava via. Almeno 350 persone hanno partecipato alla veglia e pregato, uniti fra di loro nella fede e nella consapevolezza che Dio ama tutti, che ognuno deve amare se stesso perché creato in quel modo da Dio; almeno 350 persone erano “un cuore solo e un’anima sola” (Atti, 4, 32).

Lo Spirito Santo è stato il vero autore ed organizzatore della veglia e la sua presenza è stata sentita, avvertita, si toccava con mano, ispirava le parole del Vicario Episcopale, che intende proseguire il dialogo con il Gruppo ed incontrarlo.

 

Ecco le parole che, subito dopo la veglia, Antonio del Gruppo Ali d’Aquila ha scritto:

 

“Improvvisamente, la Grazia.

"Ecco, io faccio una cosa nuova. Proprio ora germoglia: non ve ne accorgete?".

Ci hanno detto che siamo benvenuti.

Che siamo uguali.

Che siamo amati e degni di esserlo.

Che siamo figli, fratelli, sorelle.

Ci hanno abbracciati.

Nessuno riusciva a smettere di sorridere.

Io non riuscivo a smettere di piangere.

Ho detto a Isabella: a volte le speranze si avverano. Lei mi ha baciato la mano. Non ho capito subito che cosa intendesse dirmi, ma poi sì.

Per favore, oggi non ditemi che sono solo parole: ce ne hanno detto troppe, di parole amare e taglienti.

Anche le parole hanno un'anima.

E quelle di ieri sera dicevano, finalmente, bentornati a casa”

 

(da Angelo, Roberto ed Ino del Gruppo Ali d’Aquila di Palermo)

 
 
 

PALERMO 17 maggio 2012 - Video della Veglia di Preghiera per le vittime dell'omofobia e transfobia

da www.livesicilia.it Quotidiano online di venerdi 18 maggio 2012

 

di Irene Macaione

La curia palermitana apre ai gay. Dopo il divieto dello scorso anno, per la prima volta, la veglia di preghiera per le vittime di omofobia e transfobia è stata celebrata nella chiesa di San Gabriele Arcangelo. Un giorno non scelto a caso. La messa è stata celebrata infatti nella giornata che dal 2007 l’Unione Europea ricorda come quella in cui l’omosessualità è stata rimossa dall’elenco delle malattie mentali nella classificazione internazionale pubblicata dall’organizzazione mondiale della sanità.
Delegato dall’ Arcidiocesi di Palermo padre Roberto Zambolin, vicario episcopale del secondo vicariato
e parroco di Santa Teresa del Bambin Gesù.
La veglia è stata organizzata da
Ali d’Aquila, gruppo dei gay e delle lesbiche cristiane di Palermo; dalle parrocchie di San Gabriele Arcangelo e di San Giuseppe Artigiano; dalle chiese Valdesi di Palermo, Trapani e Marsala; dalla comunità di San Francesco Saverio; dai laici comboniani e infine dalla chiesa evangelica luterana.

 
 
 

PALERMO, Veglia in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia

PALERMO, Veglia in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia, ore 21

PALERMO, Veglia in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia

Parrocchia di S. Gabriele Arcangelo in piazza S. Gabriele Arcangelo (nei pressi di Villa Serena) di Palermo,

organizzano il Gruppo Ali d'Aquila, Comunità di San Francesco Saverio, Parrocchia di San Gabriele Arcangelo, Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, Laici Comboniani, Chiesa Luterana di Palermo, Chiesa Valdese di via Spezio di Palermo, Chiesa Valdese di Trapani e Marsala.

Lectio Divina della Comunità Kairòs.

Sermone a cura del pastore valdese Alessandro Esposito.

 
 
 

PALERMO, Veglia di Preghiera in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia

Uno spot realizzato dal Gruppo Ali d'Aquila, lesbiche e gay cristiani; per ricordare la Veglia di Preghiera per le vittime dell'omofobia e della transfobia che si terrà a Palermo il 17 Maggio 2012 

PALERMO, Veglia in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia, ore 21

Parrocchia di S. Gabriele Arcangelo in piazza S. Gabriele Arcangelo (nei pressi di Villa Serena) di Palermo,

organizzano il Gruppo Ali d'Aquila, Comunità di San Francesco Saverio, Parrocchia di San Gabriele Arcangelo, Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, Laici Comboniani, Chiesa Luterana di Palermo, Chiesa Valdese di via Spezio di Palermo, Chiesa Valdese di Trapani e Marsala.

Lectio Divina della Comunità Kairòs.

Sermone a cura del pastore valdese Alessandro Esposito.

 
 
 

Veglie di preghiera in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia

Foto di gruppoalidaquila

Quest'anno il gruppo "Ali d'Aquila" promuove tre momenti di preghiera per ricordare le vittime dell'omofobia e della transfobia

DOMENICA 13 MAGGIO A MARSALA
Culto in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia nella Chiesa Valdese di Marsala - Via Evangelista Pace, 5 (ang. Corso Gramsci) - Marsala - ore 11,30

GIOVEDI 17 MAGGIO A PALERMO
Veglia di preghiera in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia nella Parrocchia di S. Gabriele Arcangelo in piazza S. Gabriele Arcangelo (nei pressi di Villa Serena) - Palermo - ore 21

DOMENICA 20 MAGGIO A PALERMO
Culto in memoria delle vittime dell'omofobia e della transfobia nella Chiesa Valdese di Via Spezio (dietro Politeama) - Palermo - ore 11 

ORGANIZZATORI:
Gruppo Ali d'Aquila 
Comunità di San Francesco Saverio
Parrocchia di San Gabriele Arcangelo
Parrocchia di San Giuseppe Artigiano
Laici Comboniani
Chiesa Luterana di Palermo
Chiesa Valdese di via Spezio, Palermo
Chiesa Valdese di Trapani e Marsala

Lectio Divina a cura della Comunità Kairòs
Sermone a cura del pastore Alessandro Esposito (per i culti del 13 e del 17 maggio) e del pastore Giuseppe Ficara (per il culto del 20 maggio)

Il versetto che guida le veglie di preghiera in tutte le città è:
"Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre" 
(1Gv 2,9)


Per sapere dove si terranno le veglie contro l'omofobia e la transfobia nelle altre città, si può consultare il sito: www.gionata.org

 
 
 

Forum Cristiani Omosessuali Italiani 2012

Post n°143 pubblicato il 30 Marzo 2012 da gruppoalidaquila

Gay e lesbiche cristiani al Forum di Albano Laziale                   dal 30 marzo al 1 aprile 2012          
                  

Arriveranno dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, da grandi città e da piccoli centri per conoscersi, raccontarsi e scoprire insieme i segni di speranza che albergano nelle loro vite.
Sono le donne e gli uomini credenti ed omosessuali che parteciperanno al II Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani (FCOI), che avrà luogo da venerdì 30 marzo al 1 aprile 2012 ad Albano Laziale (Roma).


Diamo un po’ le cifre di questo evento biennale, unico in Italia, in cui sono coinvolti 30 volontari, 17 gruppi di credenti omosessuali, il progetto Gionata (www.gionata.org), NoemiForum e cinque gruppi di lavoro tematici.

Tre giorni in cui sono previsti due laboratori interpersonali per uomini e donne (il venerdì), due workshop di discussione tematici (il sabato), momenti di preghiera comunitaria, uno stand librario e l'incontro-dibattito con il teologo VITO MANCUSO, autore di numerosi saggi tra cui "Io e Dio" (2011, Garzanti) e "La vita autentica" (2009, ed. Cortina Raffaello).

Ma il Forum 2012 non sarà solo un momento d'incontro di storie e cammini di fede ma sopratutto cercherà di far riflettere i partecipanti sul cammino quotidiano, presente e futuro, dei cristiani omosessuali italiani perché "Le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove" (2 Corinzi 5, 17)

(www.gionata.org)

 
 
 

Lettera del gruppo Ali d'Aquila al Cardinale Paolo Romeo

Post n°142 pubblicato il 12 Febbraio 2012 da gruppoalidaquila

Rendiamo pubblica la lettera che il gruppo Ali d'Aquila ha inviato al Cardinale Romeo il 17 gennaio 2012, ricevuta con raccomandata di ritorno in data 23 gennaio 2012.


LETTERA A MONS. PAOLO ROMEO

ARCIVESCOVO METROPOLITA DELLA DIOCESI DI PALERMO


 Eminenza,

dagli organi di stampa abbiamo appreso della Sua omelia pronunciata in occasione della Messa che, secondo gli usi, viene celebrata ogni inizio anno a Palazzo delle Aquile.

Le Sue omelie sono molto incisive, mostrando il Suo impegno per tutte le problematiche sociali che la comunità ecclesiale presenta ed il suo attaccamento per la Città di Palermo.

Il Suo augurio, perché possano affermarsi la “riconciliazione” e la “solidarietà” non solo nella sfera dei rapporti strettamente personali ma a qualsiasi livello, è senz’altro apprezzabile e condivisibile, così come la Sua esortazione a rafforzare quella determinazione interiore perché tutti contribuiscano a rendere Palermo “più accogliente”, oltre che più “onesta”, “laboriosa” e “bella”.

Del pari, assume rilevanza la priorità da dare alla esigenza, per tutta la comunità ecclesiale, di “intercettare i desideri più profondi dei giovani del nostro tempo”, nonché le Sue condivisibili parole che sembrano soffermarsi sul ruolo centrale della famiglia, nella quale anche noi crediamo, sebbene non sia l’unico luogo nel quale si sperimenta l’amore autentico.

Tuttavia, la “riconciliazione”, la “solidarietà”, la città più “accogliente”, la necessità di intercettare o interpretare i “desideri più profondi dei giovani del nostro tempo”, sono tutti valori che non sempre vengono considerati nei comportamenti che coerentemente siamo chiamati tutti a compiere nell’esercizio dei distinti ruoli esistenti all’interno della Chiesa, della comunità ecclesiale e della società.

La  “riconciliazione”, la “solidarietà” e la “accoglienza” imporrebbero, infatti, di fare talune scelte o taluni atti di buona volontà, che a tutt’oggi l’Autorità ecclesiale, malgrado più volte sollecitata, non ha in alcun modo manifestato concretamente di voler compiere.

Prescindendo dall’episodio, che si voleva ritenere isolato, del veto posto ad una veglia di preghiera per coloro che sono stati o continuano ad essere vittime dell’omofobia – veglia organizzata nella nostra “accogliente” Palermo da un gruppo, il nostro, che è cristiano ed è composto da omosessuali credenti - non v’è dubbio che null’altro è stato fatto, in relazione alla proclamata “solidarietà”, “riconciliazione”, “accoglienza” o necessità di “intercettare” i “desideri più profondi dei giovani del nostro tempo”, al fine di iniziare sul piano pastorale un dialogo, di sperimentare o individuare un cammino riconcilianteaccogliente e solidale.

E certamente da parte del nostro gruppo non è mancata l’iniziativa a volerLa incontrare, tant’è che con lettera spedita il 06.12.2011, ricevuta il 12.12.2011, Le abbiamo scritto “sia perinformarla delle iniziative che intendiamo portare avanti con la programmazione2011/2012, sia per proseguire, ove possibile, quel dialogo o confronto, che è sempre auspicabile ed in relazione al quale v’è stata la reciproca promessa di proseguire e/o intensificare anche con successivi incontri”. Con la medesima lettera Le manifestavamo la nostra disponibilità ad illustrarLe il programma delle attività del gruppo Ali d’Aquila e, ancora, La invitavamo a pregare con noi, a partecipare ad un nostro incontro di preghiera.

Tale lettera è rimasta priva di riscontro: il muro del silenzio è prevalso e non di certo l’accoglienza, la riconciliazione, la solidarietà che tale muro avrebbero dovuto abbattere.

Ecco perché non possiamo non manifestarLe la nostra delusione allorquando ai termini di accoglienza, riconciliazione e solidarietà non viene dato il giusto rilievo e, soprattutto, allorquando le azioni od omissioni poste in essere mal si conciliano con il significato comune di tali termini e, ancor di più, con la loro sicura valenza evangelica.

Eminenza, se vogliamo costruire realmente una società dal volto più umano e solidale e se vogliamo concretamente dare forza alla determinazione interiore di rendere Palermo più accogliente, non possiamo non iniziare dalla stessa Chiesa e non possiamo non “accogliere” tutti ed, in particolare, le persone omosessuali, specie se credenti, e la cui condizione – come da Lei sottolineato in quello che forse rimarrà l’unico nostro incontro, avvenuto a maggio del 2011 il giorno prima della veglia di preghiera per le vittime dell’omofobia – può essere quanto mai dolorosa, precaria, esposta ad ogni genere di incomprensione o di violenza, anche fisica.

Ecco perché facciamo appello a Lei, che è il Pastore, nonché a tutti gli uomini di buona volontà, che sappiamo presenti numerosi nella nostra Chiesa palermitana, perché possano rendere effettive le pratiche di accoglienza e di inclusione, perché credano e soprattutto sperimentino la ricchezza del dialogo e dell’incontro, perché sappiano guardare in faccia la realtà.

Facciamo appello alla pluralità delle voci tra le comunità cattoliche, parrocchiali e non, ai tanti laici impegnati, religiosi, presbiteri che hanno in mente un’idea di Chiesa che contempli l’accoglienza non solo di alcuni, ma di tutti, consapevoli che, all'interno delle chiese cristiane presenti in Palermo e, segnatamente, in seno alla chiesa cattolica, sussistono differenti sensibilità in materia di accoglienza delle persone omosessuali.

Facciamo appello a tutte le famiglie palermitane, cristiane e non, perché al loro interno possa fiorire e svilupparsi il dono della vita, perché ogni famiglia, aprendosi al dono della vita, sia pronta ad accogliere, rimanendo luogo di formazione inclusiva di ogni persona e non solo delle persone eterosessuali.

Ma facciamo anche appello perché vengano accolte, non solo da parte delle Istituzioni, quelle altre realtà familiari, formate da persone dello stesso sesso o da persone separate, divorziate, che Lei Eminenza non ha considerato, malgrado la proclamata necessità di essere solidali, riconcilianti ed accoglienti, trattandosi di realtà ormai presenti e nelle quali si sperimenta quell’intima comunione di vita e di amore,  che è e rimane, in ogni caso, riflesso reale della carità (Corinzi 1, 13) o dell’amore divino.

Eminenza, La salutiamo sempre fraternamente e rimaniamo inattesa di quell’incontro solidale tanto auspicato, di quel dialogo riconciliante tanto atteso, di quel cammino pastorale da sperimentare e percorrere insieme, avendo sempre come punto di riferimento Cristo Gesù, Nostro Signore.

Palermo, 16 gennaio 2012                    Il gruppo Ali d’Aquila

 
 
 

Gay e lesbiche cristiani s'incontrano al Forum di Albano (30 marzo/1 aprile 2012)

Donne e uomini credenti ed omosessuali di tutt'Italia si preparano a partecipare al II Forum dei cristiani omosessuali Italiano (FCOI), che avrà luogo dal pomeriggio di venerdì 30 marzo al 1 aprile 2012 ad Albano Laziale (Roma).
Arriveranno dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, da grandi città e da piccoli centri per conoscersi, raccontarsi e scoprire insieme i segni di speranza che albergano nelle loro vite.

Gay e lesbiche cristiani s'incontrano al Forum di Albano (30 marzo/1 aprile 2012)

Ma il Forum 2012 non sarà solo un momento d'incontro di storie e cammini di fede ma sopratutto cercherà di far riflettere i partecipanti sul cammino quotidiano, presente e futuro, dei cristiani omosessuali italiani.

Saranno tre giorni intensi e ricchi di eventi che avranno inizio il pomeriggio di venerdì 30 Marzo 2012 ad Albano Laziale (Roma) presso la Casa di Accoglienza San Girolamo Emiliani di Ariccia, con un laboratorio emozionale dove lesbiche e gay cristiani confronteranno le loro esperienze di fede e i loro vissuti personali.

Invece la mattina di Sabato 31 marzo avrà luogo l'atteso incontro-dibattito con il teologo Vito Mancuso, docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano ed editorialista del quotidiano “la Repubblica”, i cui libri hanno suscitato notevole attenzione negli ultimi anni, in particolare "L’anima e il suo destino" (Raffaello Cortina, 2007) e il suo ultimo "Io e Dio, una guida dei perplessi" (Garzanti, Settembre 2011).

Nel pomeriggio di Sabato i presenti al Forum saranno coinvolti in diversi momenti di testimonianza e riflessione, mentre nella mattinata di Domenica 1 aprile il Forum ospiterà due workshop tematici, uno dedicato a "quali cammini per i credenti omosessuali?" animato dai gruppi di lavoro nazionali su "progetto identità", "dialogo con le chiese", "comunicazione prioritaria", "fund rising".

Nell'altro workshop si discuterà di "Io e l'omofobia" con la dott.sa Arianna Petilli, che presenterà i risultati della sua ricerca nazionale che ha analizzato come l’omofobia interiorizzata condiziona la vita delle persone omosessuali credenti e illustrerà, attraverso interazioni di gruppo, i fattori che l'accuiscono ed anche le strategie che aiutano i cattolici omosessuali a superarla.

Concluderà il Forum un momento di preghiera perché le Chiese e la società italiana sappiano superare e abbattere ogni barriera e ogni discriminazione perché "Le cose vecchie sono passate: ecco ne sono nate di nuove" (2 Corinzi 5, 17)

PROGRAMMA DEL FORUM
(in aggiornamento)

VENERDI' 30 Marzo


14.30-16.30 Accoglienza Partecipanti

16.00 Saluti e presentazione del Forum a cura dello staff

16.30 Conoscersi

17.00 Workshop in parallelo:

Workshop esperienziale Donne a cura delle donne de La fonte di Milano e di NoemiForum

Workshop esperienziale Uomini a cura del gruppo Ponti Sospesi di Napoli

Ore 20 Cena

21.00- 22.30 Animazione serale a cura dello staff

SABATO 31 Marzo


8.00 Colazione residenti

9.00 Preghiera del mattino a cura del Progetto Ruah di Trieste

9.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti esterni

9.30 Saluti e presentazione del Forum a cura dello staff

10.00 Presentazione della ricerca su “Il dialogo tra i gruppi italiani di cristiani omosessuali e le chiese: la realtà attuale” a cura del gruppo di studio “Dialogo con le chiese”

10.30 Pausa lavori con inaugurazione dello stand librario su "fede e omosessualità"

11.00 Incontro-dibattito con il teologo Vito Mancuso, docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano ed editorialista del quotidiano “la Repubblica”. I suoi scritti hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico, il suo ultimo libro è "Io e Dio, una guida dei perplessi" (Garzanti, Settembre 2011)

11.45 Domande e risposte

13.00 Pranzo

14.00 Momento di socializzazione

15.00 Testimonianze di cristiani omosessuali:

- Essere gay e cattolico in una citta di provincia;

- Donna, lesbica e cristiana. Il mio cammino.

16.00 Dal libro alla vita. Alcuni autori presentano i loro libri in cui parlano di "fede e omosessualità"

16.30 Coffee break con assaggio di dolci e biscotti tipici regionali offerti dai gruppi di credenti omosessuali italiani e dalle volontarie e dai volontari del progetto Gionata.

17.00 "La prima Benedizione di una coppia gay in una Chiesa italiana: il percorso della comunità valdese di Milano" a cura del Varco-REFO di Milano

17.30 Testimonianze. Il lungo cammino delle donne e degli uomini, credenti e omosessuali

18.00 "Da Forum 2011 ai pride: i credenti omosessuali in cammino" a cura dei gruppi Nuova Proposta di Roma e Ponti Sospesi di Napoli

18.30 La parola ai partecipanti…

19.00 Preghiera della sera a cura del Progetto Ruah di Trieste

20.00 Cena

21.30 Animazione serale

DOMENICA 1 Aprile


8.00 colazione residenti

9.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti esterni

9.30 Workshop in parallelo (la scelta va effettuata all’atto dell’iscrizione):

Workshop A: "Quali cammini per i credenti omosessuali?". Presentazione delle proposte dei gruppi di studio su: "L'identità e la costituzione di un organismo nazionale", "Fund raising", "Comunicazione prioritaria", "Dialogo con le chiese". (Workshop consigliato a quanti già partecipano ai gruppi di credenti omosessuali).

Workshop B: "Io e la mia omofobia", workshop esperienziale animato dalla psicologa Arianna Petilli, autrice di una ricerca sul legame tra religione cattolica e la percezione dell'omosessualità tra gay e lesbiche;

12.00 Preghiera comunitaria ecumenica

13.00 Pranzo

14.00 inizio partenze

14.30 Messa domenicale delle Palme riservata ai partecipanti del Forum, nella cappella della Casa di accoglienza

La Sede dell'incontro


Il forum si svolgerà in una villa immersa nel verde dei castelli romani, posta a mezz’ora da Roma alle porte di Albano Laziale, presso la Casa di Accoglienza San Girolamo Emiliani in via Rufelli 14 ad Ariccia (ROMA). Mappa su http://g.co/maps/t5s7w

Chi soggiornerà in loco sarà alloggiato in camere doppie o triple (tutte con bagno e complete di lenzuola, coperte e asciugamano). Si cenerà sempre in Villa con un menù fisso a base di piatti locali ma c'è la possibilità di avere, su richiesta anticipata, un menù per ciliaci o per quanti seguono diete particolari (vegetariani, etc…).

I COSTI D'ISCRIZIONE

Quest'anno si è deciso di modulare le tariffe d'iscrizione al Forum in maniera da favorire il più possibile la partecipazione di quanti vivono situazioni finanziarie disagiate (disoccupati e studenti) o vivono in regioni particolarmente lontane o dove non vi sono iniziative dedicate ai cristiani omosessuali.

Vi sono pertanto tre tariffe, la tariffa A riservata agli studenti e ai disoccupati e due tariffe a seconda del reddito mensile di chi si iscrive. Per prenotare la partecipazione al forum, quanti pernottano, devono versare un acconto di 50 euro, il saldo dell'iscrizione sarà versato all'arrivo.

Tariffa A per gli studenti e i disoccupati:
110 euro per tre giorni (venerdì-domenica); 90 euro per due giorni (sabato e domenica o venerdì e sabato)

Tariffa B per quanti hanno uno stipendio mensile sino a 1.500 euro:

150 euro per tre giorni (venerdì-domenica); 130 euro per due giorni (sabato e domenica o venerdì e sabato)

Tariffa C per quanti hanno uno stipendio mensile superiore ai 1.500 euro:

200 euro per tre giorni (venerdì-domenica); 180 euro per due giorni (sabato e domenica o venerdì e sabato)

I partecipanti al Forum che provengono dalla seguenti regioni: SICILIA, SARDEGNA, CALABRIA, PUGLIA, BASILICATA, TRENTINO ALTO ADIGE, VALLE D’AOSTA, FRIULI VENEZIA GIULIA hanno diritto a uno sconto di 30 euro sulla tariffa B o C.

I costi d'iscrizione di quanti parteciperanno al forum con pernotto sono comprensivi di colazioni, cene e pranzi con vino e acqua compresi.

Per chi partecipa al forum solo per 2 giorni (sabato e domenica o venerdì e sabato) lo sconto è minimo perché la camera viene comunque prenotata dal venerdì pomeriggio alla domenica mattina.

Per chi si ferma al Forum solo di giorno, senza pernotto, si chiede di contribuire al Forum fermandosi anche a pranzo o a cena in villa al costo di 20 euro a singolo pasto, che diventano 40 euro se la stessa persona prenota due pasti (pranzo e cena, due pranzi, due cene, anche in giorni diversi). Per partecipare al Forum senza pernotto è ugualmente obbligatorio prenotare, ma non bisogna pagare nessun acconto.

Per prenotare le camere si chiede, a tutti, un acconto di 50 euro a persona.


Come Iscriversi


Per chi vuole partecipare al Forum, gruppi o singoli, deve inviare una email di richiesta a forumcristianiglbt@gmail.com. entro il 15 marzo 2012 specificando:

• nome e cognome,

• città di provenienza,

• telefono e email di riferimento;

• i giorni di presenza al Forum (Ven-Dom o Sab-Dom), specificando se si arriverà venerdì o sabato, se si è intolleranti a particolari alimenti (latte, etc...) o si necessita di un menù per ciliaci o si seguono diete particolari.

la propria Tariffa d'iscrizione. Ricordiamo che la tariffa A è riservata alle persone disoccupate e agli studenti. Le Tariffe B e C sono per tutti gli altri a seconda il proprio reddito mensile.
Chi è residente in SICILIA, SARDEGNA, CALABRIA, PUGLIA, BASILICATA, TRENTINO ALTO ADIGE, VALLE D’AOSTA e FRIULI VENEZIA GIULIA ha diritto a 30 euro di sconto sulle tariffa B o C.
In caso di scelta della Tariffa A o B o si abbia diritto allo sconto di 30 euro è obbligatorio comunicare, oltre ai dati sopra richiesti, anche i dati completi relativi al proprio domicilio (via, numero civico, città e provincia di provenienza) al fine di poter effettuare le opportune verifiche. Si precisa che nessuna telefonata o comunicazione sarà fatta agli indirizzi forniti, ma ogni verifica dei dati relativi ai redditi dichiarati sarà effettuata consultando banche dati specializzate.

• se si parteciperà anche al Workshop uomini o donne del Venerdì e anche a quale Workshop della domenica si vuole essere inseriti (basta indicare la lettera di riferimento: A o B)

• se si vuole essere messi in lista per un passaggio in auto da Roma alla sede del Forum. Questo servizio sarà offerto da volontari solo a coloro che arrivano a Roma da altre regioni.

Ottenuta via email la conferma della prenotazione dallo Staff del Forum si dovrà effettuare entro sette giorni (pena la decadenza della prenotazione) il versamento dell'acconto di 50 euro per ogni singolo pernotto (l'acconto va moltiplicato per il numero di prenotazioni richieste, ad esempio l’acconto diventa di 100 euro per due prenotazioni, etc...) sul conto corrente postale che sarà fornito via email dall’organizzazione. In mancanza del versamento dopo sette giorni la prenotazione sarà cancellata.

L'acconto di 50 euro in caso di disdetta sarà restituito nella misura massima del 50% (25 euro).

Chi cena o pranza al Forum senza pernottare NON deve versare nessun acconto ma deve ugualmente prenotare e indicare quanti pasti consumerà (pranzo, cena) e in che giorno.

I partecipanti sono invitati a giungere al forum negli orari di accoglienza previsti (Venerdì dalle 14 alle 16.30, Sabato e domenica dalle 9.00 alle 9.30) per registrarsi, ricevere il cartellino di riconoscimento per accedere al forum e la cartella con i programmi e i materiali informativi del forum. Qualora l’arrivo non sia possibile in questi orari va segnalato e concordato con lo staff organizzativo.

Si ricorda che NON è possibile portare i propri animali da compagnia (cani, gatti, etc...) nella sede del forum.

Per arrivare al Forum

La sede del Forum è raggiungibile comodamente da Roma in auto, in autobus ed in treno.

Per coloro che giungono a Roma da altre regioni il venerdì si stanno organizzando una serie di auto private per quanti hanno bisogno di un passaggio da Roma alla sede del forum. Questo servizio, gratuito e su base volontaria, sarà offerto su richiesta e sino a esaurimento dei posti disponibili. Le partenze sono previste alle 14.00 di Venerdi 30 Marzo dal Capolinea della metro A, uscita fermata Anagnina (di fronte al bar Tex).

Quanti da Roma si recheranno al Forum con mezzi propri e vogliono mettere a disposizione, gratuitamente, almeno 2 posti sul proprio mezzo di locomozione dalla fermata Anagnina al forum, sono invitati caldamente a comunicare la loro disponibilità direttamente allo staff del Forum scrivendo a
forumcristianiglbt@gmail.com

Come arrivare


In Auto: Dal Grande Raccordo Anulare (GRA) di Roma prendere l'uscita 23 Appia, in direzione Albano Laziale. Ad Albano proseguire sul centrale corso Giacomo Matteotti e girare a destra in via Trilussa - altezza Blockbaster - proseguendo lungo la strada fino a Largo S. Girolamo Emilianii. L’ingresso è il grande cancello posto sul Largo. Per maggiori informazioni consultare la mappa stradale su http://g.co/maps/t5s7w

Via Ferrovia: da Roma Termini a Albano Laziale, è possibile raggiungere a piedi la Casa di accoglienza anche a piedi dalla stazione FS di Albano (dista 15 minuti).

Via AUTOLINEE Cotral: gli autobus partono da Roma Anagnina (capolinea Metro Linea A) o dalla fermata sulla via Appia, all’uscita dell’aeroporto di Ciampino, in direzione Albano Laziale (partenze ogni 30 minuti). La fermata del Bus a cui scendere è a 15 minuti dalla Casa di accoglienza sede del Forum.

Il programma aggiornato del Forum è disponibile su

http://www.gionata.org/forumalbano2012.html

Per ogni comunicazione o richiesta scrivere a

forumcristianiglbt@gmail.com

 
 
 

Il Dossier di Adista sui “gruppi di credenti omosessuali e la chiesa cattolica in Italia”

A cura dei webmaster del progetto Gionata, 17 dicembre 2011

Il Dossier di Adista sui “gruppi di credenti omosessuali e la chiesa cattolica in Italia”

I gruppi di credenti omosessuali in Italia sono "una realtà in piena crescita. Dinamica, variegata, non priva di differenziazioni interne". Questo è il quadro che emerge dall’inchiesta che Adista (www.adistaonline.it), il bisettimanale su mondo cattolico e realtà religiose, ha voluto dedicare ai circa 30 gruppi di omosessuali credenti presenti nelle varie realtà locali del nostro Paese.

Un'esperienza che ricorda alla "vasta comunità dei credenti, il problema di quanto sia difficile ancora oggi per tante persone conciliare al proprio interno l’essere omosessuali e il sentirsi parte di una comunità in cammino, che molti (non tutti) identificano con la Chiesa cattolica".

L'inchiesta curata da Marco Zerbino, pubblicata su Adista Notizie del 17 dicembre 2011, cerca di far luce soprattutto sui "rapporti dei gruppi con le comunità di credenti locali e con le parrocchie" dando sopratutto voce ai parroci e ai delegati vescovili che accompagnano questi inediti cammini, vera e propria "novità degli ultimi anni".

Attualmente sono molti “i gruppi di credenti omosessuali italiani hanno trovato accoglienza nelle parrocchie, e questo non solo in occasione delle veglie per le vittime dell'omofobia, ma anche per tenere i propri incontri e per organizzarne altri insieme alla più vasta comunità parrocchiale”.

Per Adista "punta avanzata nell’accoglienza parrocchiale verso i credenti omosessuali è senz’altro Catania, dove da più di vent’anni il gruppo locale, I Fratelli dell’Elpìs, è inserito nelle attività della parrocchia del SS. Crocifisso della Buona Morte. «Inserito, non ospitato», ci tiene a precisare il parroco, don Giuseppe Gliozzo".

Un rapporto decisamente positivo "con la comunità parrocchiale di riferimento caratterizza anche il gruppo Emmanuele di Padova che, oltretutto, è anche rappresentato ufficialmente da un suo membro nel consiglio pastorale della chiesa della Madonna della Salute".

Più recente è invece la relazione instauratasi fra la parrocchia della Madonna della Tosse di Firenze e il gruppo Kairòs. "L’incontro con queste persone", racconta don Giacomo a Adista, «mi ha colpito per la serietà e la maturità della loro fede, e in tal modo ho potuto decostruire stereotipi e idee preconcette di cui, purtroppo, risentiamo un po’ tutti.”

Ma l’accoglienza e il rapporto con le parrocchie non si limita a queste realtà. Afferma Adista che “vengono regolarmente accolti in una parrocchia, ad esempio, anche il gruppo milanese La Fonte, quello bolognese In Cammino e il gruppo La Creta di Bergamo, mentre a Palermo il
gruppo Ali d’Aquila si riunisce presso la comunità di San Francesco Saverio all’Albergheria”.

L’inchiesta cerca di far luce anche sui rapporti che i vari gruppi sono riusciti a instaurare con le diocesi di appartenenza anche se ricorda che "di fatto, l’unica diocesi italiana ad avere avviato una pastorale di accoglienza per gli omosessuali è quella di Cremona (v. Adista n. 123/09)”, «un percorso iniziato a fine 2007»".

Mentre "un percorso simile a quello di Cremona potrebbe partire in futuro anche a Parma, dove il vescovo, mons. Enrico Solmi, ha da tempo stabilito un contatto con il locale gruppo di credenti omosessuali (v. Adista n. 64/10), e a Crema, dove mons. Oscar Cantoni aveva già cominciato a muovere i primi passi nella stessa direzione".

Invece un discorso "a parte merita infine la diocesi di Torino, per molto tempo una delle più aperte e sensibili su questi temi. Qui, a partire dal Torino Pride del 2006, si era costituito un gruppo di lavoro su fede e omosessualità che, nell’arco di qualche anno, aveva portato alla pubblicazione del volume di don Valter Danna intitolato Fede e omosessualità. Assistenza pastorale e accompagnamento spirituale (Effatà, 2009). Il processo in atto ha tuttavia subito una brusca interruzione" su cui l’inchiesta cerca di fare luce.

Il dossier di Adista termina con una risposta, a più voci, alla domanda: "a cosa servono i gruppi di credenti omosessuali".

A corollario dell'inchiesta una scheda su "Omosessualità e magistero ecclesiastico", mentre nell'allegato Adista Documenti, sempre del 17 dicembre 2011, segnaliamo: "Glbt: una partita da giocare all’attacco" di Franco Barbero e "Al di sopra di tutto l'amore" di don Alessandro Santoro, ampi stralci dei loro interventi tenuti alla conferenza europea su
Le persone omosessuali e transessuali e le Chiese cristiane in Europa: paure e opportunità per una piena accoglienza e inclusione” (Roma, 10 giugno 2011) organizzata dai gruppi di credenti omosessuali italiani durante l’Euro Pride di Roma.

ARTICOLI DEL DOSSIER ADISTA:

“Cristiani, alla luce del sole. Inchiesta sui credenti omosessuali in Italia” di Marco Zerbino, Adista Notizie del 17 dicembre 2011, pp.7-10

Omosessualità e magistero ecclesiastico: l’amara “cura” di Ratzinger, Adista Notizie del 17 dicembre 2011, p.10

Per una piena accoglienza e inclusione». La primavera dell’impegno degli omosessuali credenti, Adista Documenti del 17 dicembre 2011, p.6

“Glbt: una partita da giocare all’attacco” di Franco Barbero, Adista Documenti del 17 dicembre 2011, pp.6-8

"Al di sopra di tutto l'amore" di Alessandro Santoro, Adista Documenti del 17 dicembre 2011, pp.8-10

 
 
 

Lectio Divina sull'Inno all'Amore (1 Cor 13) della Comunità Kairòs di Palermo

Post n°139 pubblicato il 06 Dicembre 2011 da gruppoalidaquila
 
Foto di gruppoalidaquila

Lo scorso 30 novembre, nella Chiesa di San Francesco Saverio all'Albergheria di Palermo, Alessandra della Comunità Kairòs ha tenuto una Lectio Divina sul brano della Prima Lettera ai Corinzi 13, 1-13 su invito del Gruppo Ali d'Aquila. 

 

1 CORINZI 13, 1-13

1 Quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo.

2 E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore, non sono nulla.

3 E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore, tutto questo niente mi giova.

4 L'amore è paziente, è benigno; l'amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia,

5 non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male;

6 non si rallegra dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità,

7 tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

8 L'amore non viene mai meno, ma le profezie saranno abolite, le lingue cesseranno e la conoscenza sarà abolita

9 perché conosciamo in parte e profetizziamo in parte.

10 Ma quando sarà venuta la perfezione, allora quello che è solo parziale sarà abolito.

11 Quand'ero bambino, parlavo come un bambino, avevo il senno di un bambino, ragionavo come un bambino; quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da bambino.

12 Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto.

13 Ora dunque queste tre cose rimangono: fede, speranza e amore; ma la più grande di esse è l'amore.

 

LECTIO DIVINA

Se la nostra fede si basa su Cristo, allora si basa sull'amore che tutto scusa, che non giudica, che perdona, che sopporta. E ciò non per equilibrismi della volontà (che finiscono, spesso, per avere esiti letali), ma per una nostra radicale adesione a Cristo il quale, con la sua vita, ci ha insegnato la nostra stessa vita, ci ha insegnato la nostra umanità e lo ha fatto attraverso l'amore. Siamo dunque chiamati innanzitutto all'agape, perché siamo chiamati alla relazione con gli uomini, alla fraternità.

 

Fonte: Comunità Kairòs

 
 
 

TRECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO

E' con grande gioia che il Gruppo Ali d'Aquila, pienamente inserito all'interno della Comunità di San Francesco Saverio, comunica il PROGRAMMA delle iniziative per il

TRECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE

DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO

24 novembre 1711  -  24 novembre 2011

TRECENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO SAVERIO

Via San Francesco Saverio, angolo Via Andrea Vesalio, Quartiere dell’Albergheria, Palermo

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE:

MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2011
h. 17:00   Aula Magna della Facoltà Teologica
“La creazione di Haydn” 
Conferenza di Don Bof, docente di Teologia

MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE 2011
h. 21:00   Chiesa di San Francesco Saverio
Proiezione del video: 
“San Francesco Saverio, trecento anni all’Albergheria. 
La storia recente (1986-2011)” 
h. 21:20 – 22:30   Chiesa di San Francesco Saverio
Concerto “Orchestra Plettro” di Palermo
Diretta dal Maestro Pietro Marchese

GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE 2011
h. 21:00  Duomo di Monreale
Concerto Inaugurale della Leipziger Symphonie Orchester 
e del Philarmonie Chor Wien 
"Die Schopfung" (La Creazione) di F. J. Haydn

DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011
h. 11:30  Chiesa di San Francesco Saverio
Santa Messa nel trecentesimo anniversario della consacrazione della Chiesa di San Francesco Saverio
h. 13:00 ca. Bicchierata augurale in occasione dell’evento.

 
 
 

Transgender Day of Remembrance

20 Novembre 2011, giornata mondiale di commemorazione alle vittime di crimini per discriminazione e odio Transfobico.

La discriminazione e l'odio transfobico non producono soltanto cadaveri, ma anche morti viventi. Negando alle persone transessuali/transgender il diritto all'autodeterminazione, al lavoro, a quella naturale progettualità necessaria per vivere una vita dignitosa, una cittadinanza alla pari. Costruendo ostacoli sociali e giuridici che rubano la vita "alla vita"! Nelle mani di uno Stato Criminale imputabile tanto quanto la mano di un assassino. I crimini Transfobici sono anche i crimini di Stato!

 
 
 

Vita vera, dialogo e... tesi che l'omosessualità sia "curabile". Presidente del TO-Pride scrive al vescovo Nosiglia.

Foto di gruppoalidaquila

riportiamo stralci della Lettera all'Arcivescovo di Torino del 13 Ottobre 2011 da parte del Presidente del Torino Pride LGBT, Andrea Fino.  

 

Gentile Signor Arcivescovo,

abbiamo preso visione, con enorme stupore ed allarme, di una lettera firmata dal Centro cattolico di Bioetica dell'Arcidiocesi di Torino [...] nella quale si afferma che " ... Né, stante la libertà di ricerca, venga discriminato, censurato o ostacolato (anche nell'accesso a eventuali finanziamenti) chi con metodo scientifico coltiva la tesi che l'omosessualità sia curabile". [...] La frase citata, sotto le mentite spoglie di una dichiarazione di libertà, cela ignoranza e pervicacia ideologica, con la conseguenza di pregiudizio e discriminazione che l'accompagna.

Continuare ad affermare oggi, nel 2011, che c'è qualcuno che sta studiando "con metodo scientifico" la possibilità di curare l'omosessualità equivale a sostenere che sia possibile che qualcuno possa studiare "con metodo scientifico" l'inesistenza dei campi di sterminio o la teoria che il sole giri intorno alla terra. Queste posizioni sono pure forzature, che tutti coloro che praticano scienza (od anche solo il senso comune e l'osservazione della realtà) hanno da tempo abbandonato a coloro che per cieco ideologismo, vogliono continuare a credere che i campi di sterminio non esistono, il sole giri intorno alla terra e l'omosessualità sia una malattia. Non è un caso che nel mondo questo tipo di posizione è rimasto appannaggio unicamente dei peggiori regimi totalitari.

Se si trattasse solo del rigurgito di singoli che non intendono accettare la realtà, ci sarebbe solo da sorridere. Purtroppo l'infondata tesi sta scritta su carta intestata dell'Arcidiocesi che, in questo modo, curarecontribuisce ad aggiungere ignoranza e sofferenza nei confronti delle migliaia di adolescenti e delle loro famiglie che credono nel magistero della Chiesa e cercano di vivere appieno la propria identità.

Questa, infatti, è la parte peggiore di quella lettera: non è infatti l'ignoranza che ci stupisce, e nemmeno il pregiudizio, quanto la cattiveria spacciata per bontà, il perverso relativismo spacciato per libertà di espressione, il pregiudizio ideologico nascosto dietro il "metodo scientifico".

Signor Arcivescovo, forse sarà stato informato che nel 2006, anno in cui si svolse il Pride nazionale a Torino, il Coordinamento Torino Pride lgbt iniziò un confronto serio con i rappresentanti di tutte le confessioni religiose. Particolare rilievo ebbe l'incontro con il cardinal Poletto, primo Cardinale italiano ad incontrare delegazioni ufficiali di gruppi di gay, lesbiche e transessuali. Da quell'incontro nacque un lavoro di confronto e scambio molto proficuo con alcuni autorevoli rappresentanti della Curia: noi e loro abbiamo sempre creduto posizioninel dialogo e nel confronto, come unica strada per comprendere e, magari, cambiare vecchie, polverose e dolorose prese di posizione. Quel lavoro diede anche qualche frutto che, secondo noi, è rilevante non solo per la comunità di persone omosessuali cattoliche. Questa posizione rischia di cancellare anni di pazienza e di lavoro, in nome di non si comprende quale diritto.

Il 21 ottobre prossimo abbiamo organizzato una iniziativa pubblica in piazza, presso alcuni locali che si sono offerti di ospitare le nostre associazioni si potrà discutere e informarsi sulla realtà lgbt italiana e torinese, e su quali sono i diritti che a tutt'oggi sono negati. Titolo della serata: "Traditional value and human rights: clash or dialogue?". Ecco, a noi pare che la lettera citata sia ancora dalla parte del clash, dello scontro, della chiusura dialettica. Noi continuiamo a pensare che invece il dialogo non sia solo utile, ma necessario. Quindi la invitiamo a partecipare alla serata: avremo modo di accoglierla e parlare della nostra vita vera, senza le falsità che pseudo scienziati continuano a promuovere. Fino

Andrea Fino

Presidente Coordinamento Torino Pride LGBT

Roberta Padovano

Vice Presidente Comitato ILGA Europe Torino 2011

 

Ecco il link per poter leggere la versione integrale della lettera.

 
 
 

Il gruppo Ali d'Aquila apre il suo nuovo anno sociale con un incontro con Padre Luigi Consonni

Foto di gruppoalidaquila

Lunedì 10 ottobre 2011 alle 21 nella chiesa di San Francesco Saverio a Palermo sarà presente Padre Luigi Consonni, missionario comboniano che ha operato per molti anni in America Latina e da circa un anno è tornato in Italia, ancora per pochi giorni nella parrocchia di Santa Lucia (Palermo) in attesa di nuovo trasferimento. La sua esperienza palermitana è stata segnata dall'incontro col gruppo Ali d'Aquila cristiani omosessuali di Palermo, che hanno realizzato la veglia per le vittime dell'omofobia il 12 maggio 2011 insieme con la comunità di San Francesco Saverio, la Chiesa Valdese di via Spezio, la Chiesa Luterana ed il contributo della comunità Kairòs per la lectio divina. La veglia si sarebbe dovuta svolgere all'interno della parrocchia di Santa Lucia, ma per un veto posto dal Cardinale Paolo Romeo, si è tenuta all'esterno della chiesa, in Piazza della Pace, con la presenza di circa 200 persone.
In questo incontro Padre Luigi tratterà dell'esperienza pastorale e l'accoglienza degli ultimi. L'incontro è aperto a tutti: chiunque è benvenuto!



Vita e ministero di Padre Luigi Consonni

Nasco a Belledo nel 1943, e fino al 1969 lavoro alla Badoni come disegnatore, ottenendo nel 1966 il diploma di perito meccanico nell’Istituto tecnico con lo stesso nome. 

Come anticipato, nel '69 lascio il lavoro ed entro nei missionari Comboniani: la mia vocazione è ormai maturata, grazie alla lunga militanza nelle ACLI e al contatto con l’esperienza di Ernesto e Rita, due amici volontari laici in Africa. Compio il percorso di studi sacerdotali prima a Firenze, poi a Venegono ed infine in Spagna, a Valencia e Granada, per poi concludere con un soggiorno a Lima e la licenza in teologia dogmatica, quando già ero stato ordinato Sacerdote, nel ‘74, e destinato ad una missione in Perù.

Dal ‘74 al ‘78 sono inviato sulle Ande peruviane a Cerro de Pasco (4375 s.l.m.). È un periodo bellissimo, durante il quale il contatto con il mondo “quechua” si rivela per me affascinante e misterioso e l’attività pastorale è intensa e impegnativa, soprattutto perché il territorio in cui mi trovo a operare è vastissimo.

Dal ‘79 all‘85 sono chiamato a Lima per dare inizio alla formazione di giovani peruviani desiderosi di divenire missionari di Cristo nel mondo. Proprio in quell’anno uscì il documento di Puebla, della Conferenza episcopale latino americana, che invitava a “dare dalla propria povertà”.In America latina e quindi in Perù c’era, e tuttora c’è, grande necessità di missionari; tuttavia, era fondamentale avviare dei giovani preti peruviani all’ordine e alla missione, perché potessero così contribuire, partendo proprio dalla loro povertà, a diffondere il messaggio di Cristo nel resto dell’America e del mondo.

Tre “conversioni” caratterizzano il mio pensiero e la mia attività in questo periodo: innanzitutto, l’idea di “dare dalla propria povertà” di cui sopra; quindi l’impellente necessità di elaborare un piano d’azione che, con l’entrata di un’entità cilena nella comunità, permettesse il pieno rispetto della diversità nel comune impegno missionario (é una sfida ancora attuale: l’accoglienza del diverso nella sua integrità e la ricerca di unità nella Comunione).In terzo luogo è la Teologia della liberazione a colpirmi ed affascinarmi: un nuovo modo di fare teologia, al tempo innovativo e portatore di grande forza sulle ali di un messaggio di uguaglianza, speranza e progresso. Tale messaggio ritengo sia tutt’ora valido, anche se bisognoso di un ripensamento e di una riformulazione sulla base dell’esperienza e della realtà dalla Caduta del Muro in poi.

Dall’85 al ‘92 sono a Napoli nella Formazione di giovani missionari italiani. La società sta cambiando e siamo alla ricerca di un nuovo processo di accompagnamento che si concretizzerà in una bellissima esperienza di inserimento e avviamento, stimolante e creativa, quando mi troverò ad abitare con due seminaristi nel quartiere Sanità di Napoli, in un piccolo appartamento offerto dal parroco delle Fontanelle, don Evaristo.

Dal ‘92 fino alla fine dell‘anno scorso sono in Brasile in due parrocchie diverse. La prima alla periferia di Vitoria, capitale dello Stato dello Spirito Santo fino al ’99, e poi a Duque de Caxias, alla periferia di Rio de Janeiro. Altra cultura, altra lingua e altra realtà sociale: tutto da ricominciare. Come in tutte le periferie delle megapoli, le sfide umane, culturali, sociali e religiose sono enormi e spesso insormontabili. A ciò si aggiungono la scarsità di sacerdoti e laici impegnati, le diverse provenienze etniche non solo nazionali, la presenza di diverse religioni e la crescita esponenziale delle comunità evangeliche: tutti problemi e sfide che diventano la mia quotidianità.

La formazione personalizzata ha segnato la caratteristica principale del mio impegno. Essa é consistita nel formare laici che a loro volta si disponevano ad accompagnare piccoli gruppi o coppie che disponevano di tempo in orari e giorni che il lavoro e i ritmi di vita permettevano. Fondamentale in questo processo è il rapporto umano profondo e sincero che si instaurava durante il percorso di formazione, diventando base per la permanenza e l’impegno del soggetto nella comunità.

Ora sono a Palermo incaricato della parrocchia santa Lucia. Anche qui tutto da ricominciare, e ho quasi 67 anni! La prima fase, come sempre in questi casi, é “vedere”. Quello che noto da quando sono tornato in Italia, è che la chiesa qui é ben diversa da quella alla quale ero abituato. 

Per cui ... come dicevamo in Brasile: “quello che il buon Dio vorrà”.

 
 
 

Siamo tutti uniti contro l'omofobia! (United Towards the Change)

Uno spot contro l'omofobia e la transfobia, realizzato durante il progetto europeo UTC ("United Towards the Change: volunteers against homophobia") di cui Agedo Palermo è capofila.

"Non siete soli .. ci sono posti dove si possono trovare sostegno, comprensione e informazioni per lesbiche, gay, bisessuale, transessuali. È una parte importante di Chi Siete. Sentilo, credici, accettalo. Le persone sono come sono .. L'amore non ha sesso. Nessuno è nato omofobico; l'odio è un comportamento appreso .. Non c'è "noi" o "loro", una persona può fare differenza."

 
 
 

Il vescovo Raùl Vera Lòpez (Messico) a favore di migliorìe su sicurezza sociale, matrimoni e adozioni per lesbiche e gay

Foto di gruppoalidaquila

Stralci di un articolo di Eletta Cucuzza su ADISTA, dal titolo "IN MESSICO, I GAY CREDENTI CHIEDONO IL MATRIMONIO, COL SOSTEGNO DEL VESCOVO DI SALTILLO".

«Vogliamo proporre, al di là del patto civile (che regola le unioni omosessuali), migliorie e facilità negli ambiti dell'adozione e della sicurezza sociale, nonché cambiare Coahuilail nome di patto civile in matrimonio». Rivolta al nuovo Parlamento e al nuovo governatore dello Stato messicano di Coahuila, la richiesta è stata avanzata dal gruppo di gay credenti di Saltillo, San Elredo, fregiandosi del sostegno ormai consueto del vescovo locale, mons. Raúl Vera López. Appoggio confermato nel marzo scorso, quando il vescovo ha partecipato all'inaugurazione del IV Foro della diversità sessuale, familiare e religiosa, organizzato dal gruppo al fine di «sradicare il pregiudizio foroche gli atti d'amore omosessuali siano contrari alla volontà di Dio». «Nella dottrina della Chiesa - aveva detto Vera López in quell'occasione - nel Vangelo non si definisce peccato l'omosessualità. Sono opinioni, ma non è il Vangelo». È erroneo, ha aggiunto, quel pensiero della Chiesa che considera cattivo il sesso e tutto ciò che ha a che vedere con l'omosessualità: «Non è così»; «la Chiesa guarda all'integralità della persona, non ad un aspetto», tant'è vero che nel mondo ci sono ministeri e missionari dediti alla pastorale per le persone omosessuali. Forse è una novità per il Messico, ma a Saltillo il gruppo San Elredo ha un assistente spirituale, p. Robert Coogan. Il quale, contattato dall'agenzia AciPrensa (22/6), ha dichiarato: «Abbiamo un forte appoggio da parte del vescovo» [...].

Leggi su ADISTA l'articolo di Eletta Cucuzza in versione integrale.

Leggi anche un approfondimento in inglese dal sito "Queering the Church".

 veralopeznobel

 

 
 
 

«La chiesa dovrebbe essere fatta col contributo di ciascuno di noi». Intervista a John Mc Neill

Foto di gruppoalidaquila

Segnaliamo l'intervista rilasciata il 6 Giugno scorso a Silvia Cerami, sull'Espresso, dal gesuita John Mc Neill, dal titolo: 'L'amore gay, un'opera di Dio'. Mc Neill è fra i pionieri del movimento di liberazione dei diritti umani delle persone LGBT, è stato in ItaTakingachanceonGodlia per presentare in anteprima mondiale il film documentario "Taking a Chance On God" (Scommettere su Dio). I suoi scritti hanno ispirato la nascita di Dignity, movimento che lega gli omosessuali cattolici nel mondo, ma hanno causato anche una dura reazione delle autorità della Chiesa che gli hanno imposto il silenzio. Lui non l'ha rispettato. «Non potevo accettare un documento del Vaticano che definiva l'omosessualità come un disordine oggettivo», fa notare, «perché essere dipendenti da una persona che ti dice cosa fare è un atteggiamento infantile». Nell'87 l'allora cardinale Ratzinger gli ordinò il silenzio sulla questione dell'omosessualità. Non ha obbedito ed è stato espulso dall'ordine dei gesuiti. Rimandiamo alla lettura dell'intervista integrale, ne anticipiamo qua soltanto alcuni passaggi.

marce«Si è creata una divisione tra quello che pensa il Papa rispetto alla base cattolica, basti considerare che il 65 per cento dei cattolici americani è favorevole ai matrimoni tra omosessuali. Ogni volta che Papa Benedetto XVI ribadisce posizioni retrograde, come sulle coppie di fatto, sui preservativi e sui gay, mette una distanza con il suo popolo, invece di ascoltarlo. Il matrimonio eterosessuale è nato nel XIII secolo ed è stato introdotto per sancire la compravendita della donna, considerata inferiore all'uomo. Il matrimonio gay invece è basato su persone che si sentono alla pari. Il Papa dovrebbe capirlo. Ma soprattutto io penso che il vero capo della Chiesa sia lo Spirito Santo. Il Papa è solo il leader politico del momento».scommettere

In cosa dovrebbe cambiare l'atteggiamento della Chiesa?
«La Chiesa dovrebbe innanzitutto superare la sua misoginia. A causa della misoginia la nostra cultura è portata a far sopprimere il lato femminile e ad impedire rapporti liberi. La Chiesa dovrebbe poi prendere in maggior considerazione le Scritture. Nella cultura ebraica la mancanza di procreazione era considerata una colpa, ma il profeta Isaia sostiene che anche gli eunuchi avranno un posto nel regno dei cieli, perché la Chiesa è una Chiesa per tutti. Il messaggio di speranza del Nuovo Testamento è davvero importante, come dimostra l'incontro tra l'apostolo Filippo e un eunuco etiope che viene battezzato e che tornato in Etiopia fonda la prima comunità cristiana fuori Gerusalemme. La Chiesa non deve guardare le persone omosessuali e dire loro cosa devono fare. La Chiesa dovrebbe essere fatta con il esclusicontributo di ciascuno di noi. Il movimento Dignity è diventato un modello, perché è basato sul messaggio della Chiesa originaria, che promuove l'inclusione».

Quanto è diffusa l'omosessualità nel clero cattolico? C'è una doppia morale della Chiesa per cui viene condannato il disordine morale e si chiude un occhio sui preti gay che insegnano nei seminari e predicano dai pulpiti?
«Ritengo ci siano molti omosessuali tra i sacerdoti [...]. Essere gay non vuol dire avere relazioni omosessuali. Conosco molti sacerdoti che ne hanno avute e molti altri no. Essere omosessuale non è un peccato per la Chiesa, ma lo è solo avere relazioni sessuali. Il problema è che tu puoi essere un prete gay e non ti succede nulla, ma se sfidi e metti in dubbio gli insegnamenti della Chiesa è un problema. Inoltre, recentemente, in coincidenza con lo scandalo della pedofilia è stata presa unaMcNeill decisione paradossale: se sei omosessuale non puoi entrare in seminario».

C'è il rischio che si mescoli omosessualità con pedofilia?
«Si, stanno mischiando le cose e lo fa soprattutto la gerarchia cattolica omosessuale che odia se stessa. Ha interiorizzato che essere omosessuale è sbagliato, ma voglio far notare che se tutti abbiamo acclarato, Chiesa compresa, che l'omosessualità è qualcosa di innato, allora Dio ci ha creato così e pensare che ha creato qualcosa di sbagliato è blasfemo».

Cosa ha scritto nella lettera che consegnerà ai leader della Congregazione Vaticana della Dottrina della Fede?
«
Sono venuto a Roma perché ho visto una particolare coincidenza: negli stessi giorni si celebreranno l'Europride e la Pentecoste. Lo vedo come un segno di speranza. Per la prima volta all'Europride è stata inserita ufficialmente una sezione di eventi sul tema fede e omosessualità. Nella lettera ricordo che i rapporti tra le persone dello stesso sesso possono essere buoni e frutto di un amore santo. Inoltre chiedo dialogo con la gerarchia e soprattutto che la Chiesa condanni a voce alta le violenze e le discriminazioni sofferte dalle persone LGBT. Nelle Scritture il messaggio chiave dello prideSpirito Santo è "Stai attento, sto facendo qualcosa di nuovo, puoi percepirlo?". E' questo il messaggio che deve cogliere la gerarchia».

Ma lei aveva già provato a scrivere a Giovanni Paolo II, ottenne una risposta?
«Negli anni '90
ho scritto una lettera a Papa Wojtyla, scrivendo persino in italiano "Basta, basta, basta", ma non ho avuto risposta. Ci sono migliaia di giovani omosessuali cattolici che tentano di uniformarsi all'insegnamento della Chiesa Cattolica, ma spesso scoprono che per farlo devono distruggere la propria persona. La Chiesa non può comportarsi così. Dobbiamo trovare un altro modo per arrivare a Dio. Un modo che non sia la gerarchia, e sviluppare quello che i padri della Chiesa chiamavano "l'ascolto della coscienza". Dobbiamo ascoltare quello che Dio dice alle nostre coscienze. Lo dobbiamo fare direttamente, perché essere dipendenti da una persona che ti dice cosa fare è un atteggiamento infantile».

 
 
 

Sabato 24 e domenica 25 Settembre 2011 SPIRITUALITA' OMOSESSUALE. In ritiro, all'eremo di Monte Giove (vicino Fano)

Post n°131 pubblicato il 05 Agosto 2011 da gruppoalidaquila
 
Foto di gruppoalidaquila

Il gruppo Narciso e Boccadoro invita tutti gli amici e le amiche omosessuali che condividono un cammino di ricerca spirituale ad un fine-settimana di incontro-laboratorio, alla ricerca dei modi per sviluppare e vivere una spiritualità omosessuale liberata.

I lavori si terranno negli ambienti della foresteria, in forma di esegesi biblica, condivisione, sperimentazione su meditazione e preghiera. Sarà con noi Salvatore Frigerio, monaco della comunità monastica. Le iscrizioni si raccolgono in ordine di arrivo.bibbia

Programma (provvisorio)

Sabato 24 settembre

  • mattina entro le ore 12: arrivi
  • 12:00 ora media assieme alla comunità monastica
  • 12:30 pranzo
  • 14:15 presentazioni
  • 15:00 - 18:15 prima sessione
  • (18:30 vespri o collatio assieme alla comunità monastica)
  • 19:10 cena
  • 20:30 - 22:00 seconda sessione

montegiovearcoDomenica 25 settembre

  • (7:30 lodi assieme alla comunità monastica)
  • 8:15 colazione
  • 9:15 prima riflessione o breve laboratorio
  • 10:00 messa della comunità monastica
  • 11:15 seconda riflessione o breve laboratorio
  • 12:30 pranzo
  • 14:15 - 16:00 riflessioni conclusive

Per arrivare all'Eremo

Due gli aeroporti più vicini e meglio collegati sono l'aeroporto di Rimini, con voli diretti da Cagliari, Palermo, Catania e Roma, e l'aeroporto di Ancona, con voli diretti da Alghero, Trapani e Roma.

L'Eremo di Monte Giove si trova nelle prime colline sopra Fano (PU). Indicazioni stradali si trovano anche sul sito dell'Eremo.

Per chi volesse viaggiare in treno, si consiglia di concordare gli orari per avere un passaggio in auto dalla stazione di Fano all'eremo (si devono evitare arrivi o partenze durante lo svolgimento dei lavori).

Informazioni sull'ospitalità

La quota richiesta a persona è di 70 euro. Posti letto in camera doppia, bagni in comune. Lenzuola e asciugamani piccoli sono compresi.
montegiovePer coloro che non volessero pernottare all'Eremo, ma rimanere ai pasti, il costo sarà di 15 euro ogni pasto, con obbligo comunque di iscrizione.
Specificare eventuali esigenze personali al momento dell'iscrizione tramite modulo web o posta elettronica. Per chiedere informazioni, scrivere a: GruppoNeB(chiocciola)gmail.com . 
Per rispetto verso la comunità che ci ospita, eviteremo schiamazzi o parlare a voce alta, ed in generale manterremo un clima pacato nei locali comuni e silenzio dalle ore 23 in poi.

Documenti di riferimento

Carlos Osma, In Cerca di una Spiritualità Omosessuale (traduzione a cura di Narciso e Boccadoro).

"Sappiamo di essere in cammino verso una terra promessa: cammino nel quale andremo a liberarci degli antichi pregiudizi che sono radicati in noi, e cammino che ci permetterà di conoscere meglio Dio nella misura in cui ci coinvolgiamo nella liberazione di tutto l'essere umano"

(dal sito spagnolo Lupa Protestante, riflessioni di Carlos Osma, 2009/2010)

ritiro

 
 
 

Qualcosa sta cambiando! L’Europride dei cristiani visto da me

Post n°130 pubblicato il 14 Giugno 2011 da gruppoalidaquila
 

Testimonianza di Cinzia del gruppo Ali d’aquila di Palermo, 13 giugno 2011

Qualcosa sta cambiando!  L'Europride dei cristiani visto da me

Europride 2011: in primis dico grazie ai ragazzi di Nuova Proposta: Andrea, Dario, Franco, Alessandra, Fausto e a tutti gli altri che hanno lavorato tanto!
La prima emozione che ricordo: la gioia di vedere Fausto e Alessandra seduti allo stand di Nuova Proposta in Piazza Vittorio a rappresentarci tutti; “sentire” dai loro racconti e leggere nei loro occhi, quanto McNeill, prete americano attivista per i diritti dei gay, ha fatto negli anni per noi e poi anche quello che loro han fatto per lui per ospitarlo al meglio, ad esempio, come da suo desiderio, accompagnarlo, nonostante la sedia a rotelle, a visitare le catacombe.

Seconda emozione: la conferenza di venerdì pomeriggio!

Rattristarsi per le crude ma vere parole di Don Santoro della comunità di base “Le piagge”: ”Gesù e il Vangelo, nell’esperienza della nostra Chiesa Cattolica, purtroppo troppe volte non c’è”…. e mentre lo ascoltavo subito mi veniva in mente l’incontro che come
gruppo “Ali d’aquila” di Palermo abbiamo avuto quasi un mese fa col cardinale e il vescovo (di Palermo), alla fine del quale avrei voluto girare tutti gli angoli di quei palazzi cardinalizi, sbirciare dietro ogni angolo degli armadi secolari, sotto i tavoli maestosi per infine chiedere loro: “Dove lo avete nascosto Gesù Cristo?”; perché mentre parlando ciascuno donava loro le perle preziose dei nostri vissuti, loro, i porporati, invece ci ponevano davanti le inutili regole che avremmo dovuto seguire per fare la veglia … e in risposta al mio pensiero Don Santoro riportava la frase di una santa che dice: ” Disobbedisci alla regola se va contro l’amore”… e con la mente ritornavo a quell’incontro conclusosi con la regola che prevalse sull’amore!

L’invito di Don Santoro è chiaro: liberarsi dal peso dell’autorità della Chiesa per dare piena responsabilità alla propria coscienza! Avvicinatolo poi in disparte, durante la pausa, gli chiedo: “ma basta solo questo o invece …..” e scopro che anche lui era d’accordo con la mia Terza emozione, una sana inquietudine, che sarebbe arrivata subito dopo ascoltando Nils Rledl, prete della chiesa luterana norvegese: “La chiesa non ama l’amore, ama la tradizione. Chiediamo alle nostre chiese di accettare ciò che dice la scienza. Osiamo raccontare alle nostre Chiese a gran voce i nostri sogni, ciò che crea speranza e dignità! Osiamo chiedere!!!”.

Quarta emozione: qualche giorno prima del Pride nella piazza davanti la stazione centrale di Roma è stata eretta una statua che rappresenta Papa Giovanni Paolo II, statua piuttosto brutta, a dire di tutti.

Il giorno del Pride mi trovo in metro per andare al punto di ritrovo e un ragazzo vicino a me dice:”Già è difficile capire come si possa essere cattolici, poi vedendo la nuova statua del Papa si finisce del tutto di esserlo!”.

Risata generale …. ma dopo un po’ inizio a piangere, addolorata, perché ci si dovrebbe davvero arrabbiare: la gente comune ormai non ha più motivo di vedere bellezza in una chiesa cattolica che esclude e non include! E ci si dovrebbe arrabbiare non con i molti del popolo ma con i pochi porporati che la stanno rovinando definitivamente.

Quinta emozione: inizia la parata e dopo un po’ mi conforto a vedere sfilare, in mezzo agli altri, il partito di Fini e penso che fino a 15-20 anni fa lo stesso Fini rilasciava interviste contro l’omosessualità e adesso sfila al Pride!

E non numero più altre emozioni perché dopo è stato solo un crescendo, un sentire di essere tanti, molti, moltissimi … tutti bellissimi, colorati, gioiosi, pacifici e orgogliosi di essere lì per manifestare per i diritti di tutti!

Avere la certezza che qualcosa sta cambiando, deve cambiare! Sognare la svolta! Osare sperare ancora una volta e nonostante tutto!

Ultimo giorno: carica e soddisfatta come non mai quindi, domenica, di ritorno a Palermo, ecco a voi l’ultima emozione.

Sul bus che mi porta a Fiumicino una signora siciliana vede il manifesto di Sinistra e Libertà che raffigura due uomini abbracciati e legge a voce alta ciò che recita l’affissione: ”Diritto all’amore”… la signora quindi, realizzando completamente ciò che vedevano i suoi occhi, esclama a gran voce: “… ma che vadano a farsi ...”.

Sentendo queste poche ma secche parole ritorno alla mia sana inquietudine pensando che il Pride non è concluso e che non sarà l’ultimo, che ancora c’è tanto da fare e che mi piacerebbe molto e sogno che il prossimo Forum di “Cattochecche”:

1. sarà un ATELIER/SARTORIA di idee da realizzare;
2. sarà un LABORATORIO A CIELO APERTO di azioni da compiere per iniziare seriamente ad osare la speranza, come incitò Nils Rledl;
3. sarà una sorta di CONCORSO A PREMI, per i vari gruppi italiani, dove i singoli partecipanti rappresentano anche la giuria, e dove si vince solo descrivendo un modo concreto per essere pacificamente propositivi all’interno delle nostre chiese con chi non la pensa come noi, siano essi fedeli o religiosi.

Perché, davvero, l’essere concretamente propositivi ci aiuti a realizzare quel “mondo migliore” di cui, dalla lontana America, Lady Gaga è venuta a parlarci!!! E che 2000 anni fa qualcun altro, non meno noto, con altre parole, osò raccomandarci.

A voi tutt*, dalla Sicilia con passione ed entusiasmo, un abbraccio fraternamente propositivo!

 
 
 

AREA PERSONALE

 

CONTATTA IL GRUPPO:

"quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile" (Isaia 40,31)

Gruppo

Chiesa San Francesco Saverio 

piazza San Francesco Saverio all'Albergheria PALERMO

TELEFONO : 3297825873

m@il: alidaquilapmo@gmail.com

 

CRISTIANI OMOSESSUALI

prima parte:

seconda parte:

testimonianza di Mauro Vaiani, cristiano omosessuale:

 

VANGELO E OMOSESSUALITA'

intervista a Padre Alberto Maggi, O.S.M. su Chiesa, Vangelo e Omosessualità:

intervista a Pasquale Quaranta, giornatista e cristiano omosessuale:

 

BIBLIOGRAFIA

L'omosessualità nella Bibbia

Bibbia e Omosessualità

L'omosessualità nella Bibbia e nell'Antico Vicino Oriente

Anime Gay

Fede e Omosessualità

Omosessualità e Vangelo

Omosessualità

Persone Omosessuali

Alle porte di Sion

Le mani del vasaio

 

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TESTI VEGLIE OMOFOBIA:

Testi Veglie contro l'omofobia

Veglia (PDF) 2009

Veglia (PDF) 2010

Veglia (PDF) 2011

 

VEGLIA DI PREGHIERA 2009

"Chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Gv. 4,18)

incontro Ecumenico di Preghiera per le vittime dell'omofobia

17 maggio 2009

VEGLIA DI PREGHIERA 2011

“Dio ha insegnato a non chiamar profano o impuro alcun uomo” (Atti 10,28)

La Curia di Palermo vieta la veglia

12 maggio 2011

 

SICILIAPRIDE 2009 DI CATANIA

Il Gruppo Ali d'Aquila lesbiche e gay di Palermo, sfidando la paura e il pregiudizio, ha partecipato al SiciliaPride 2009 di Catania. Perchè, "chi ha paura non è perfetto nell'amore" (1 Giovanni 4,18).

chi ha paura non è perfetto nell'amore

40 anni dai Moti di Stonewall

4 luglio 2009

 

PALERMO - STOP OMOFOBIA

La vera malattia è l'omofobia!

per una legge contro l'omofobia, per la libertà di tutti e tutte, per amare senza paura

18 settembre 2009

 

PALERMO PRIDE 2011 - 2012

Il Gruppo Ali d'Aquila, lesbiche e gay cristiani ha partecipato al Palermo Pride del 21 maggio 2011

Il Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2011 con il lenzuolo "storico"

Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2011

Il Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2012 con il nuovo striscione:

Gruppo Ali d'Aquila al Palermo Pride 2012

 

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