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Creato da: meis.a il 03/02/2008
speranza, sogno di chi veglia

 

 

 

Post n°1 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da meis.a
 
Tag: Spero

 

Io spero.

Io spero di poter alleviare il dolore,

perché farò di tutto per curare fame e malattia.

 

Io spero di dare responsabilità all’ipocrisia,

perché farò il possibile per seminare coerenza.

 

Io spero di interessare l’indifferenza,

perché farò ogni cosa per stimolare la buona volontà.

 

Io spero di pacare la prevaricazione,

perché mi impegnerò affinché ci sia il rispetto.

 

Io spero di corrompere la corruzione,

perché agevolerò gli onesti.

 

Io spero in ogni rinascita,

perché credo giusto che ognuno abbia e meriti il perdono.

 

Io spero di sciogliere l’odio

nell’amore, che vince sopra ogni cosa.

 

Io spero di poter portare le grandezze dei forti

alla semplicità dei bambini.

 

Io spero di poter demolire l’inferno,

perché costruirò quanto mi è possibile

affinché ogni uomo possa avere il paradiso su questa terra.

 

Io spero di rallegrare la tristezza,

giocando di gioia e di speranza.

 

Io spero di rasserenare la disperazione,

perché con certezza continuerò a promettere

che la vita non finisce con la morte.

 

Io spero che possiate amarVi,

come si ama un bambino.

 

Io spero

che possiate sperare

in tutto questo...



 

 
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Post n°2 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da meis.a
 
Tag: Spero

 
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Post n°3 pubblicato il 23 Febbraio 2008 da meis.a
 

Se io potrò impedire ad un cuore spezzarsi

non avrò vissuto invano.

Se allevierò il dolore di una vita o allevierò una pena

O aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido

Non avrò vissuto invano.

                                                            Emily Dickinson

 
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Post n°5 pubblicato il 19 Luglio 2008 da meis.a
 

Poco tempo fa il mio oroscopo nel giornale locale diceva: “O, come ti piacerebbe semplificarti la vita. Fa’ un inventario per stabilire che cosa, tra quello che hai, vale lo sforzo necessario per mantenerlo”. 

In tanti modi credo che l’ideale della semplicità ci invita a crescere spiritualmente “facendo pulizia” nella nostra vita.

Ogni tanto dobbiamo fermarci e fare l’inventario di quello che è veramente importante nella nostra vita.    

Spesso sono rimasto stupito nella mia carriera in ambiente sanitario al vedere come le persone, quando si trovano davanti alla malattia, fanno un inventario di quello che è più importante nella loro vita.

Spesso l’importanza dei beni materiali, del denaro, del ceto sociale, dello stato professionale e del lavoro passano in secondo piano.

Quello che diventa velocemente più importante sono i rapporti della persona con Dio, con se stesso e con gli altri.

A volte lasciar perdere “i bagagli vecchi” con il perdono fa parte di questo cammino di “pulizia” della propria vita.

Non serve aspettare di ammalarsi o di trovarsi in una crisi per cominciare il lavoro interiore di semplificazione della vita.

Don Rohling

 
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Post n°7 pubblicato il 30 Agosto 2009 da meis.a
 

SEDUTO SU DI UNA PANCHINA

 

Seduto su di una panchina

rimango ad aspettare

che la vita mi prenda per mano

e mi porti con sé.

 

Guardando il tramonto dorato .

Quanta fatica ogni giorno

Per costruire piccola felicità,

pur sempre felicità,

e camminare lungo la strada

che ho pensato mia.

 

Guardando l’alba della luna  

che timidamente si rivela.

Quante piccole conquiste

Sudate ieri e oggi,

onorate  con il premio

della volontà.

 

E poi?

 

Nella magica misteriosa notte

e’ caduta una foglia,

e' sbocciato un fiore, e’ volata falena.

Un leggero tremito di vento ha capovolto le cose.

Ora la strada non è più quella, per la felicità.

 

Nella nuova luce del mattino,

mi fermo a pensare:

illusione, incertezza,

tenera ricerca di sicurezza,

riparandomi nei miei sforzi per sottrarmi al vento.

 

Allora..

 

Seduto su di una panchina

rimango ad aspettare

che la vita mi prenda per mano

e mi porti con sé.

 
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Post n°8 pubblicato il 30 Agosto 2009 da meis.a
 
Foto di meis.a

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LA NOTTE DELL'AMORE

Post n°11 pubblicato il 04 Aprile 2010 da meis.a

La notte dell’amore.

Sabbia, sabbia calda, bianca,

sui piedi, fra le dita,

sabbia ardente dovunque         

nei sogni, fra la gente.

 

Vento magico, costante, vento tiepido

che culla e insegue

delicato e a volte severo,

fra gli abiti ruvidi e la pelle.

 

Sangue, sangue vivo, sangue scuro,

sangue denso di rubino.

Sangue che pulsa insistente

con prudente pazienza nelle vene.

 

Cielo blu stellato, incantato,

enorme e limpido,

silenzioso e fosforescente,

nella notte magica di Gerusalemme.

 

Poi un tuffo,…

il cuore si gonfia, s’imbeve,

di tutto questo ardore, di siffatto stupore

dell’incanto della vita.

 

E arriva un uomo,

semplice uomo, ma grande,

uomo nuovo, piccolo ma antico,

che parla al cuore.

 

Sguardo limpido, fronte serena,

dolcezza, delicatezza,

gesti teneri ma sicuri, appassionati,

pace, e vita che non muore.

 

Arriva il calore, il tepore

che scalda l’animo e lo spirito,

la forza che accende gli uomini

nell’armonia con l’esistenza.

 

Arriva ciò che mancava a tale incanto:

arriva l’amore.

Amore che commuove, amore che stupisce,

amore che rapisce, amore che dice al cuore.

 

Arriva la verità, e gli occhi si aprono

e finalmente guardano,

limpido e chiaro,

il totale il disegno, l’universale poesia.

 

Arriva il grande, dolce uomo, pieno di amore;

parla parole arcane, splendenti e sincere,

che regalano il giusto ritmo,

con cui far muovere la vita.

 

Arriva la luce, che la morte non spegnerà.

 

 
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IL sogno di Maria

Post n°12 pubblicato il 08 Settembre 2012 da meis.a
Foto di meis.a

IL SOGNO DI MARIA.

 

Sabbia, sabbia calda, bianca, sui piedi, fra le dita, sabbia ardente dovunque, nei sogni, fra la gente.

La notte respira un respiro profondo, calmo, tiepido e delicato.

Maria è nella sua stanza, ha appena finito di mangiare con i suoi genitori, ed ora si è rannicchiata sul suo giaciglio, guardando il cielo dalla ferita senza vetri della piccola finestra. Si è ritirata li, per pensare un po’.

Lo fa’ spesso alla fine di ogni giornata, per raccogliere i pensieri e tessere i loro fili , per rivedere la realtà trascorsa in quel giorno, e cercare di carpire dove la sta portando la vita.

Maria è una giovane ragazza, di quindici anni: minuta, dai lineamenti dolci e delicati e la pelle ambrata. Maria è bella, e la sua bellezza è contrassegnata dagli occhi liquidi che si perdono in quel tremore di chi avverte, alla sua età, il mistero della vita che lo attende, la voglia e la paura di andare a scoprire cosa c’è  là fuori, dietro la ferita di quella finestra.

La notte respira, ed il suo respiro profondo arriva a Maria, come un alito leggero, odoroso di sale, di vento, di piante e di animali.

Lei ha un brivido leggero, perché sa che non ci sono mura, non c’è famiglia, non  c’è città ne costruzione, che la protegga da ciò che è ad attenderla, laggiù.

Ma sa anche, che ciò che l’attende, è una cosa buona, che le vuole bene e sa commuoverla, commuoverla con un amore immenso.

Ciò che l’aspetta là fuori la turba, la cerca, non la lascia in pace, e più lei prova di nascondersi, più tenta di passare inosservata, di non farsi vedere, più ciò la viene a cercare.

Per questo negli ultimi tempi, Maria agli occhi della gente, appare così timida e schiva. I suoi genitori credono che sia la normale riservatezza dovuta all’età, al suo farsi donna.

Ma ciò che l’attende, non possiede gli occhi della gente, bensì gli occhi del cuore,  e nulla può sfuggire, nulla può celarsi sotto al suo caldo, toccante sguardo.

E solo una domanda, Maria si pone: “perché a me?”. Non sa che cosa avverrà di preciso, ma sa che l’amore che la vuole, ha scelto lei, e lei si chiede, con il timore di essere troppo presuntuosa per quella consapevolezza: “perché io?”.

La notte respira profonda, ed il suo alito ora culla Maria che piano piano, dolcemente, si assopisce sfinita sul suo giaciglio, e il sonno arriva grande ristoratore, a tranquillizzare tutta quella tremante trepidazione.

Su! Sogna Maria, sogna … Sogna mondi azzurri e angeli dorati, che ti cullano fra i capelli.

Sogna Maria, sogna, e non aver paura. Sogna, e saprai la risposta alla tua domanda.

La notte respira di un respiro profondo, e guarda sorridendo Maria, che parla nel sonno….

 

IL GIORNO DOPO

 

I bambini gridano, nei loro giochi sulla sabbia, strepitano felici, e ,alzando con i piedini piccole nuvole di polvere dorata, sembra che volino, sulle loro filastrocche.

Il sole già alto, stringe gli occhi sornione, stiracchiandosi al il tepore dei suoi raggi vivaci.

Si è messo un turbante di cielo blu, oggi il sole, limpido e cristallino, in alta cerimonia, in onore della rivelazione avvenuta la notte appena passata.

Maria ha dormito fino a tardi questa mattina, esausta dalla trepidazione della notte trascorsa.

Il sogno le ha portato la verità, dolce, commovente, certa realtà. Le ha annunciato ciò che è e che accadrà, e teneramente l’ha cullata tranquillizzandola, e regalandole il magico mistero della vita.

Ora Maria si alza, ma non ha più paura. Sa che non è sola, perché l’Amore l’ama, e con Lui tutto l’universo che la circonda.

Ora lei è in pace e in armonia con il mondo.

Guarda i bambini e sorride, con dolcezza. Li guarda e assapora la loro gioia, fiuta la loro allegria: ora sa che presto avrà un bambino e sarà madre anche lei.

"Allontana da me ogni cosa che non mi appartiene..." Sussurra dolcemente commossa, parlando all’Amore, Maria.

 
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io Spero.

Post n°15 pubblicato il 26 Gennaio 2019 da meis.a
Foto di meis.a

 
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