Blog
Un blog creato da Ekainikola il 17/09/2005

Heartbreak

talking blues for the working class

 
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

angelodifalcoxxximonicola.boccalinicarlogambesciameposlamkingstaycoolazzo68nic.rob_1981claudiosaderiAmbiffaritchwortflatsix78autogerobluesax74
 

ULTIMI COMMENTI

Citazioni nei Blog Amici: 2
 

 

Barbarians

Post n°228 pubblicato il 04 Marzo 2008 da Ekainikola

“Il rugby è come la prima guerra mondiale: il rugby sta al calcio come
la prima sta alla seconda guerra mondiale. Il rugby è antico, lento, è
una guerra di prime, seconde e terze linee e fanterie contrapposte,
guerra di trincee. Fanterie che marciano a conquistare la terra del
nemico. A rugby conta solo il fattore terra.

Non è come il calcio, il blitz, il contropiede, la guerra-lampo, roba
elegante, da individuali. A rugby conta solo il gioco collettivo: terra
da conquistare, linea dopo linea, fino all’ultima trincea che, non a
caso, si chiama meta”


Marco Paolini

 
 
 

Perché non ci indignamo più.

Post n°227 pubblicato il 20 Febbraio 2008 da Ekainikola

Tutto era cominciato un mattino d'inverno, il 17 febbraio 1992, quando, con un mandato d'arresto, una vettura dal lampeggiante azzurro si era fermata al Pio Albergo Trivulzio e prelevava il presidente, l'ingegner Mario Chiesa esponente del Partito Socialista Italiano con l'ambizione di diventare sindaco di Milano.” Enzo Biagi

In principio fu Tangentopoli. Correvano ruggenti gli anni '90 e fuori dall'hotel Raphael a Roma si tiravano monetine contro le auto blu e contro i governanti che erano anche loro blu come la notte. Craxi balbettava in parlamento strali di indignazione; Forlani (interrogato da Di Pietro) faceva la bava intorno alla bocca a corto di saliva e di parole. Erano gli anni del crollo della cosiddetta “Prima Repubblica”, il paese sembrava risvegliarsi da un torpore mentale durato 40 anni (fatte salve le parentesi del 68 e del 77). Il lessico si modificava: non si parlava di “antipolitica” ma si affacciava la “società civile”. Il Referendum sul maggioritario del 18 aprile 1993 sembrava il passo d'addio dei vecchi partiti: Dc e Psi affondavano negli avvisi di garanzia e piano sparivano dall'agone della politica.
L'indignazione della gente era salita ai massimi livelli, al punto che i Tg davano conto quotidianamente delle cronache politico/giudiziarie. Alcuni indagati non ressero all'infamia: Cagliari si suicidò, Gardini si suicidò, Moroni si suicidò. Altri ressero all'infamia in modo egregio e da li a poco tornarono in politica.
Ma torniamo alla gente. L'esasperazione della crisi economica del 1991 era ancora in piedi. I politici non riuscirono a percepire che la misura era colma e poi vi fu la goccia che trabboccò il vaso. Allora non si parlava di giustizialismo né di garantismo, il clima era da forcone e sia i giornali che le tv soffiavano sul fuoco: così si produssero arresti in diretta con manette e tutto il resto. E quello fu l'inizio della fine. Nel mentre vi furono le stragi di Capaci e Via D'Amelio, le bombe a Milano e Firenze ed infine la “discesa in campo” Berlusconi nel 1994.
Così comincia l’epoca della “Grande Ovatta”.
Gaber cantava che “…Libertà è partecipazione”. Se prendiamo questo come assioma, l’Italia del quindicennio 1994-2008 non è stato un paese libero. Come nel diceva il Gattopardo nel romanzo di Tomasi di Lampedusa: “Tutto è cambiato per non cambiare nulla…”.
L’ondata di rinnovamento che il progetto berlusconiano sembrava prevedere, s’è caratterizzata solo come una fortissima difesa degli interessi personali. Cosi come i periodi di governo di Centro-Sinistra hanno dimostrato solo l’endemica debolezza di un progetto come L’Ulivo, che era già sfibrato alla caduta del I governo Prodi nel 1998. Inoltre, ciò che s’era cacciato fuori dalla porta nel periodo di Tangentopoli è rientrato dalla finestra pochi anni dopo. La Rai è sempre stata lottizzata, così come le Asl e tutte le partecipate pubbliche: sono solo cambiati i sistemi, si sono affinati, ma il succo è rimasto lo stesso. Con una differenza sostanziale: la democrazia partecipativa che ha caratterizzato la storia dell’Italia repubblicana è stata sostituita da una blanda forma di delega politica alla diarchia Berlusconi-Prodi.
Il popolo è bue, quindi? Beh forse sì e, va detto, molte volte merita quel che ha. Tuttavia il menefreghismo generale e l’incapacità all’indignazione hanno molti padri e molte madri. E non c’entra il solito crollo delle ideologie. La gente non partecipa più attivamente perché si fa passare per buona solo la politica che si fa in tv. Da Vespa si decidono le sorti della Nazione! Da Mentana ci si va a scagionare e a lavare le colpe! Per anni da destra e da sinistra (ahimé!) s’è considerata la televisione come il vero fronte di battaglia, con conseguente guerra di posizione, fatta di odio politico e di astio personale.
Si, la tv è importante, ciononostante i Governi di Centrosinistra non hanno fatto nulla per modificarne l’assetto. Come mai? Forse perché accusare il Berlusca di essere solo un tycoon ha fatto comodo per mascherare le magagne interne?!
E’ inutile indignarsi perché la gente non s’indigna più e continua a delegare. E’ stata colpa delle aspettative non realizzate dopo il 1992. Lì si sarebbe potuto far diventare l’Italia un paese moderno. Ed invece s’è scelta la via di una ideologizzazione strumentale neppure fondata su idee, ma su due personalità: Berlusconi e Prodi. Quindi si sono persi 15 anni per fare le riforme. E i problemi sono quelli che già si segnalavano nel secolo scorso: precarietà, pensioni, stato sociale, sanità.
Altro capitolo delicato è il ruolo dell’informazione. Oggi i giornali sono solo sciatte ribattute d’agenzie, colorati di commenti politici. Mai un fatto, tutto gossip e nient’altro. E così interessa di più che Fini abbia lasciato una moglie per una bionda di 30 anni, o che Sircana vada coi trans. Chi se ne frega!
Gli autorevoli opinionisti del mattino che si trovano ad Omnibus o alla sera da Ballarò, parlano da tempo solo a loro stessi e si specchiano nei propri eloqui. I vari Minzolini, Paragone, Facci, Sansonetti, Velardi giocano partite di strategie virtuali su schermi al plasma. Giornali e tv: solo armi di distrazione di massa, nient’altro che questo.
E’ vero, oggi c’è internet, ma solo per una ridotta fetta di popolazione. Per cui i media di massa, nonostante la credibilità decrescente, sono ancora fondamentali nella creazione dell’opinione. Ma c’è un modo per terminare l’era della “Grande Ovatta”. E non è l’antipolitica del “vaffaday” di Grillo, che stimola l’istinto panciuto del popolo, ma che ha ballato una sola estate.
Il modo per riaprire le coscienze è quello di far tornare la gente a credere. In cosa? Beh se non nei defunti ideali, almeno nei fatti concreti. Concretezza e moralità, due motti che sembrano mutuati dal pensiero di Berlinguer, che insieme a Zaccagnini e Moro andrebbero riletti e ripensati. 
Solo se si torna a credere, si possono aprire gli occhi. Solo tenendo gli occhi aperti potremo avere ancora voglia di partecipare, senza ripetere la solita trita filastrocca: “tanto sono tutti uguali, tanto rubano tutti”. Perché sappiamo che non è così.
La scelta (criticata da molti) di Veltroni e del PD di correre da soli è stata la classica “mossa del cavallo”, che ha costretto tutti a fare i conti con la novità. Fini ha repentinamente confluito nel Popolo delle Libertà. Casini, mentre scrivo (ma non si esclude l’ennesimo cambio d’idea) ha scelto di affrancarsi e correre da solo. La Sinistra arcobaleno raccoglie le forze di tradizione comunista e ambientalista, così come Pezzotta e Tabacci stanno cercando di fare con le compagini di centro.
Fin qui tutto bene. Bene l’inizio di una campagna elettorale all’insegna dell’ “understatement”. Bene anche Veltroni che visita le 110 province d’Italia. Male invece la legge elettorale del “porcellum” Calderoni. Ma tant’è.
Occhio però. Perché la sfida comincia dopo il 14 aprile. E non può essere persa. Vale per entrambi gli schieramenti, sia per chi vince che per chi verrà sconfitto. Non è più possibile tornare indietro, perché davvero si rischia di vedere crollare il sistema paese. Quindi dopo il voto, subito sotto con la riforma elettorale che dia stabilità e governo a questo paese: perché gli italiani devono tornare a valere, così come la classe politica che li deve rappresentare.

 
 
 

Manto nero... su sfondo azzurro

Post n°226 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Ekainikola

«La Cei non c'entra nulla con la caduta del governo». «I vescovi non si occupano di politica - ha ribadito il presidente della Cei - ma si occupano di valori e i valori non hanno partito». 

Davveroooo???

 
 
 

Primati

Post n°225 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Ekainikola

... siete sicuri di rivolerlo come ministro?

 
 
 

Solidarietà umana a Mastella?

Post n°224 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Ekainikola

'Sto cazzoooooo!!!

 
 
 

Bravi!

Post n°223 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da Ekainikola

Clemente Mastella

Avete applaudito Mastella in piedi e a scena aperta? E mo ve lo pigliate in culo!

 
 
 

Post n°222 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da Ekainikola
"Every Day is Guy Fawkes's day..."
 
 
 

Pastella

Post n°221 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da Ekainikola

Io colpito perché cattolico! Io tacciato dall'università perché hanno paura delle mie idee! Io che ho il diritto di parola e la voglia di esercitarlo! Io che voglio dire la mia sull'aborto, sui froci, sul matrimonio dei preti, sulla famiglia, sul relativismo dilagante e sul degrado di Roma! Io che non voglio imporre la fede! Io che sono vicino a Dio! Oddio!
Io che sono bipartisan, trasversale, transpolitico e vado coi trans! Mi piace anche la figa e la coca e se mi beccano mi pento! Io non faccio le nomime, né alla Rai né nelle Asl (le faccio fare ai miei parenti)! Io che odio i giudici e loro che odiano me! Io che odio l'antipolitica! Io, la politica! Io che do i penultimatum! Io che giro sempre con la lettera di dimissioni in tasca! Io che sono razza in estinzione, per fortuna l'Italia è un'oasi!
Io che potrei votare sia Pd che Ppl... che poi tanto è sempre Dc!
Io a Porta a Porta! Io a Matrix! Io i tempi e i modi! Io che sono la prima, la seconda e la terza repubblica! Io meglio di Sarkò! Io meglio di Marcinkus! Io che sguazzo nella munnezza! Io che termocompatto! Io, il ratto!

 
 
 

In bocca al lupo, pisellone!!!

Post n°220 pubblicato il 02 Gennaio 2008 da Ekainikola

Domani Marco parte per la sua avventura a Londra. La cosa mi commuove un po', perché è come se fosse mio fratello (ci conosciamo da più di metà della vita), un po' perché siamo arrivati ad un punto, come nel film Fandango, in cui il tratto di strada percorso insieme finisce e si intraprendono le strade diverse.
In fondo sono sempre stato un romantico.
Mi raccomando pisellone, fagliela vedere alla perfida albione!

 
 
 

Conosco una  strada       

Post n°219 pubblicato il 18 Dicembre 2007 da Ekainikola

Io conosco una strada
è la mia.
E lì ogni tanto ci va gente:
il matto
il sognatore
i ragazzi a farvi l'amore
l'uomo che ha perduto se stesso
il suonatore ambulante
lo straniero distante
il pericolo incombente
cornici di fumo,
nessuno.

1996

 
 
 

Auguri Oscar, ultimo comunista!    

Post n°218 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da Ekainikola

Oggi compie 100 anni Oscar Niemeyer: genio, comunista e architetto. Insieme a Lucio Costa e grazie al sogno di Juscelino Kubitschek inventarono Brasilia. Poi altri 50 anni di bellezza di forme e contenuto.  Il paradosso è che il palazzo simbolo del potere dell'informazione berlusconiana, quello Mondadori di Segrate è stato progettato da questo geniale brasiliano che da sempre vuole un mondo migliore, anche da guardare.


 
 
 

Testamento

Post n°217 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da Ekainikola

Vi lascio tutto.
voi che state con le mani allungate sul mondo.
Vi lascio le amicizie
le solitudini
i tramonti.

Vi lascio un bacio,
voi che un poco m'avete capito.

Vi lascio il fondo,
il fondo di un bicchiere pulito.
Vi ho bevuto io.

Vi lascio un niente,
fatto di ricordi belli.

Vi lascio zanzare ronzanti,
io che mai nulla ho guadagnato.

Vi saluto
con una poesia scritta su un foglio di carta,
che ho bagnato,
ma che presto asciugherà al sole.

1997

 
 
 

Menenio Agrippa

Post n°216 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da Ekainikola

Sono bloccato a casa come un imbecille perché la mia scarsa avvedutezza, anzi la mia solita boria mi hanno spinto a sottovalutare sto cazzo di blocco dei Tir e (come mio sempre) ad aver fiducia nel buon senso delle persone.
Sicché al peggio non c'è mai fine, eccoci giunti al termine di un altra giornata senza spiragli apparenti.
Così le trattative di oggi tra governo e associazioni di categoria sembrano non aver scongiurato l'agitazione (indegna a voler esprimere un opinione personale). Dunque come fare ad uscire dallo stallo? Quali strumenti di mediazione usare con i determinati camionisti svegliatisi improvvisamente dal torpore (non senza un sospetto di malafede), che paiono non sentire ragione?
Clonate Menenio Agrippa e sparatelo in mezzo ai nerboruti autotrasportatori, che non si fermano neppure di fronte alla precettazione. Forse il maturo diplomatico romano portà toccare corde che nessuno sa. L'eventuale mossa successiva la lasciamo ai manganelli...

 
 
 

Omaggio

Post n°215 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da Ekainikola

Intervista a
KARLHEINZ STOCKHAUSEN

Piergiorgio Odifreddi
Novembre 2004

Karlheinz Stockhausen è stato, negli anni '50, l'enfant prodige della musica elettronica, e ne ha composto i primi capolavori, a partire dal Canto della gioventù del 1956. In breve la sua influenza si è estesa dalla musica colta fino a quella popolare, come testimonia la sua foto tra le celebrità canonizzate dai Beatles sulla copertina del loro Sgt. Peppers.
Vulcanico autore di più di 300 opere musicali e di oltre 3000 pagine di Testi sulla musica, già nel 1970 aveva prodotto tanto da poter riempire da solo il programma di sei mesi ininterrotti di concerti giornalieri della durata di cinque ore e mezza, eseguiti in uno speciale auditorium alla Fiera Mondiale di Osaka, a beneficio di un milione di spettatori.
A 76 anni, ormai un'eminenza grigia della musica contemporanea, Stockhausen ha da poco finito di comporre il ciclo Luce o I sette giorni della settimana, iniziato nel 1977 e della durata complessiva di 29 ore. Dal 6 al 13 novembre scorsi ne ha presentati larghi assaggi in una settimana di concerti a Bologna, Modena e Reggio Emilia, durante la quale l'abbiamo
intervistato.

Vorrei cominciare da Studio I, la sua composizione del 1953 che viene considerata il primo pezzo di musica elettronica mai scritto. A un matematico il suo metodo di scrittura sembrerebbe ispirato all'analisi di Fourier e Helmholtz dei suoni come combinazioni di note pure: è corretto?
Effettivamente ho composto quel pezzo formando delle sequenze a partire da suoni sinusoidali. Ho scelto sei intervalli naturali, descritti da rapporti di numeri interi, e ho trasposto le loro frequenze in tutto il registro di ascolto, dilantandole e comprimendole nel tempo. Alcune sezioni le ho anche trasformate mediante riverberi, utilizzando una camera speciale per questi effetti che ho trovato nello studio radiofonico di registrazione.

Erano suoni isolati, o scale?
In Studio I suoni isolati, ma in Studio II sono partito da una scala. E per evitare ogni intervallo naturale, descritto da un numero razionale, ho suddiviso l'ottava in cinque parti uguali: così ogni tono era descritto da un numero irrazionale, la radice quinta di 2. Ho registrato le cinque note della scala, individualmente, poi ne ho messe due insieme, poi tre, e così via: era il 1954, e fare queste cose era tecnicamente molto difficile. Poi ho tagliato il nastro con le forbici, ho incollato gli estremi in un anello (loop), e ho passato il tutto nella camera di riverberazione.

E il risultato qual è stato?
I suoni sinusoidali di partenza sono diventati rumore, sibilanti come le consonanti ``c'', ``s'' o ``sc''. Poi ho ripetuto su questi rumori il procedimento precedente (taglio, incollo, riverbero), dando a ognuno una curva dinamica: il risultato è registrato in un disco, si può sentire.

Un altro dei suoi brani che interessano il matematico è il Pezzo per piano IX, nel quale lei ha usato una suddivisione delle durate basata sulla successione di Fibonacci: 1, 2, 3, 5, 8, ...
E' vero, l'ho usata, ma non soltanto in quel pezzo: anche in molti altri! E continuo a usarla anche oggi, e non solo nelle proporzioni del tempo: anche per la densità della massa del suono, ad esempio.

Cosa ci trova di speciale, in questi numeri?
Sono numeri molto naturali nella musica: 2 su 1 è il rapporto di ottava, 3 su 2 la quinta, 5 su 3 la sesta maggiore, 8 su 5 la sesta minore, ...

Anche Bela Bartok sembra abbia usato la successione di Fibonacci.
Ma non in maniera così esplicita come me, che la uso sistematicamente per le durate e le frequenze della mia musica.

Tra le sue composizioni ci sono molti titoli che richiamano la matematica in vari modi: Musica aleatoria, Musica statistica, Musica variabile, Musica spaziale, ... Da dove le arriva, questo interesse?
Ho studiato informatica all'Università di Bonn, dopo il conservatorio, mentre già lavoravo nello studio elettronico. Mi interessavano la teoria dell'informazione e la linguistica computazionale, e ne ho usato i metodi per creare suoni ``vocali'' come quelli di cui parlavo prima.

Cosa pensa di Xenakis, a questo proposito?
So che ha utilizzato princìpi matematici per la sua musica, ma non so esattamente come.

Concetti stocastici: catene di Markov, ad esempio.
Ah, quello l'ho fatto anch'io! Il lavoro di Markov è fondamentale per l'analisi delle qualità fonetiche del linguaggio, oltre che dei suoni in generali, e io mi sono sempre interessato ai fenomeni statistici in astratto.

E ha subito iniziato a usare i computer a fini musicali?
No, perchè in quegli anni non avevamo ancora computer in studio: sono arrivati solo alla fine degli anni '70!

E quando li ha avuti, che uso ne ha fatto?
La prima macchina che ho comprato era un sintetizzatore CT100 costruito da un anglo-russo, di nome Zinoviev: mi serviva per trasformare a vicenda sequenze, ritmi e timbri.

Come vede il rapporto tra uomo e macchina, nella musica?
Il computer è uno strumento per generare suoni, come tutti gli altri. Da un lato è molto più ricco, dall'altro è meno efficiente e più difficile da usare, a causa della sua stupidità di fondo.

Pensavo non tanto ai sintetizzatori acustici, quanto piuttosto alla programmazione musicale.
Ho fatto qualche esperimento in questo campo, ma ho ottenuto solo cose molto primitive e poco interessanti, sia per la qualità del suono che per la struttura della musica. Tra il migliaio di allievi che ho avuto, tanti hanno lavorato con il computer, soprattuto in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ma a me interessano soltanto i risultati, e non il modo come si ottengono: solo quando sento qualcosa di eccezionale, domando come hanno fatto per ottenerlo. E non mi è praticamente mai successo che si trattasse di qualcosa ottenuto programmando un computer.

Alan Turing diceva che solo una macchina può apprezzare l'arte prodotta da una macchina ...
Che dire? Io, comunque, ho prodotto più di 300 partiture, e una sola utilizza il computer: l'ho fatta all'Ircam di Parigi, usando un programma per traslare in verticale più di 700 frequenze, ciascuna con la sua ampiezza individuale. E' la versione elettronica del Canto di Katinka, e ha una partitura unicamente numerica.

Allargando un po' il discorso, cosa intendeva quando ha detto una volta che gli strumenti sono estensioni dei sensi?
Che sono come microscopi molto potenti: ci permettono di entrare nel microcosmo acustico, e articolare le vibrazioni in frequenze individuali. Il sintetizzatore, poi, è quasi come un microscopio atomico, anche se a me non interessa andare oltre un certo limite: io voglio sempre sentire il suono, senza trascendere le possibilità percettive.

E quando ha detto che la musica trasmette l'essenza
dell'uomo?

Quando riesce a farlo, naturalmente! Certo, l'essenza dell'uomo non è analizzabile, ma le sue esperienze corporee e mentali sono specifiche, e non si possono ad esempio paragonare a quelle di un animale o di una macchina: ecco, certi autori o interpreti riescono a trasmettere la specificità dell'esperienza umana.

Ma si riesce solo attraverso l'udito, o anche con gli altri sensi?
Secondo me gli occhi sono estremamente limitati: vedono solamente la superficie del mondo e dell'esistenza, che non è altro che un'illusione. Sarebbe interessante vedere dentro le cose e comprendere la verità della materia, ma non possiamo arrivarci neppure coi microscopi. Le orecchie, invece, possono entrare in un mondo molto più complicato e molto più ricco: la musica può creare relazioni fra le più fini vibrazioni dell'uomo, e anche
trasmetterle.

Lei aderisce ai motti di ispirazione pitagorica, dall'Armonia del mondo alla Musica delle sfere?
Quelle erano solo immagini metaforiche, che sono state utili agli inizi per comprendere l'acustica. Non c'è nessun suono letterale prodotto dal movimento dei pianeti, intorno a se stessi e intorno al Sole, e se anche ci fosse non potremmo sentirlo, perchè distruggerebbe i nostri sensi. Ma si può immaginare mentalmente questo suono: la musica delle sfere è un sogno dell'uomo che specula, dimentico della propria natura corporea.

Cosa pensa dell'opera di Hindemith L'armonia del mondo, costruita appunto in base alla versione kepleriana di questo motto pitagorico?
Mi sembra molto ingenua: quasi la visione musicale di un agricoltore.

Tornando ai sensi, nel suo ciclo La luce lei aggiunge anche l'olfatto, all'udito e alla vista.
Le sette opere di cui si compone il ciclo sono dedicate ai sette giorni della settimana, e a ciascun giorno ho associato una fragranza. Ci sono sette solisti, e ognuno utilizza durante un assolo o un duetto il profumo della giornata, associato a un paese: il cuchulainn celtico, il kyphi egiziano, il mastix greco, la rosa mistica italo-tedesca, il tate yunanaka messicano, il legno di Ud indiano, e l'incenso africano.

A questo punto, manca ancora il gusto per ... completare l'opera.
In un certo senso c'è già, perchè ho utilizzato certi frutti in certe scene.

Passando dai sensi alle arti, quale pittore sceglierebbe come controparte visiva della sua musica?
Paul Klee, la cui opera mi ha accompagnato dai tempi del conservatorio a oggi. I suoi lavori sono estremamente visionari, e hanno sempre un contenuto spirituale che è come una freccia verso l'aldilà.

E' interessante: anche Boulez mi ha fatto lo stesso nome.
Sono stato io, a fargli conoscere Klee! Molti anni fa gli ho regalato un libro con le lezioni sulla composizione artistica tenute da Klee al Bauhaus, e su questo andiamo perfettamente d'accordo.

E se dovesse scegliere un letterato? Boulez mi ha detto Joyce.
Anch'io l'avrei detto qualche tempo fa, ma ora quel periodo della mia vita è passato. Oggi direi piuttosto Novalis, che è molto più spirituale.

Lei sembra molto interessato alla spiritualità, vero?
Noi siamo degli spiriti.

Voi musicisti, o noi uomini?
Noi uomini, tutti.

Però il Bauhaus era una corrente razionalista! Come si conciliano razionalità e spiritualità?
Sono complementari e dovrebbero essere in equilibrio, anche se in genere lo spirito è dormiente e il corpo regna. Ma il corpo è solo uno strumento, o una macchina: il pilota è lo spirito. E dopo la morte la scintilla dello spirito di ognuno si unisce al fuoco dello spirito universale.



 
 
 

Fondamentali

Post n°214 pubblicato il 29 Novembre 2007 da Ekainikola

Veltroni vuole introdurre 500 nuove licenze per i taxi a Roma e i tassinari mettono a ferro e fuoco il centro dell'Urbe che manco Spartacus buon anima. Presidiano P.zza Venezia (ah, bei tempi andati!)
Verrebbe da pensare che in fondo siamo in Italia.
Vi capitasse di vedere un 740 di qualche tassista com'è capitato a me, potremmo ben discutere.

Berlusconi jjr ha deciso che non seguirà le orme paterne ma da grande farà il banchiere. O era il pompiere? Questo ci scrive Style.
Il giovane rampollo poi rassicura di avere anche amici di sinistra. Bisogna vedere se quelli di sinistra vogliono essere amici suoi.

La frase politica della settimana è: "Mi tengo le mani libere...". Brutte notizie, più che libere le preferivamo pulite.

Amanda Knox è assediata dai giornalisti. Come Fort Knox.

Medio Evo: il presidente boliviano Evo Morales ha cacciato un ministro perché andava con le zoccole e (maxima culpa) s'è fatto ritrarre visibilmente borracho con una di queste a cavalcioni. Dio benedica la moralità di Morales, se venisse in Italia azzererebbe il Parlamento.

Hanno creato il topo che non si ammala di cancro, ma morirà di raffreddore. E comunque ogni scoperta che avvicina la risposta alla prevenzione del cancro è una bella notizia.

La Carrà ritorna e non pensa affatto alla pensione. A 65 anni tra strass, spalline e lamé è sempre meglio lei di tutte le ventenni poppute inflazionate come un architetto a Milano.

Celentano verrà querelato dagli architetti. Spero non si offendano dunque per la frase di cui sopra.  

L'unico amico architetto che ho io è appena emigrato a Londra. Per due giorni.

I calciatori sono depressi (vedi Adriano). Immaginatevi i metalmeccanici.

In Italia ci sono 170.000 posti di lavoro per gli extracomunitari. Gentilini ha aperto delle piantagioni di cotone nel trevigiano.

Ai confini della realtà: Prodi è ancora al governo.

 
 
 

Pulp

Post n°213 pubblicato il 28 Novembre 2007 da Ekainikola


"... Ero dotato, sono dotato. A volte mi guardo le mani e mi rendo conto che sarei potuto diventare un grande pianista o qualcosa del genere. Ma che cos'hanno fatto le mie mani? Mi hanno grattato le palle, hanno scritto assegni, hanno allacciato scarpe, hanno tirato la catena del water ecc. Ho sprecato le mani. E la testa."


Nick Belane

 
 
 

Ancora Flaiano...

Post n°212 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Ekainikola

"Decise di cambiar vita, di approfittare delle ore del mattino. Si levò alle sei, fece la doccia, si rase, si vestì, gustò la colazione, fumò un paio di sigarette, si mise al tavolo di lavoro e si svegliò a mezzogiorno."

Dedicato a me.

 
 
 

Ieri, a quest'ora...

Post n°211 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Ekainikola

I porti invecchiano
Venezia è sempre da salvare
L'Inps è assediata
Gli statali in sciopero
L'edilizia in crisi
Gli ortofrutticoli danneggiati dal Mec
Il turismo regredisce
Le acque sono inquinate
I treni ritardano
La circolazione è in crisi
Lo sciopero dei benzinai
Gli studenti preparano la protesta
Rivolta nelle carceri
La riforma burocratica ferma
Napoli paralizzata
Sciopero dei netturbini
La crisi del latte
La pornografia in crisi
Il divorzio è in crisi
Crisi dell'istituzione famigliare
I giovani svedesi non si sposano più
La torre di Pisa è ancora in pericolo
Il porto di Genova paralizzato
I telefoni non funzionano
Posta che non viene distribuita
La crisi dei partiti
La crisi delle correnti dei partiti
Lo Stato arteriosclerotico
Il Mezzogiorno in crisi
Le regioni in crisi
Il comune di Roma (Milano, Napoli ecc?) aumenta il disavanzo
Ferma la metropolitana di Roma
Duello degli artiglieri a Suez
I colloqui di Parigi (Annapolis?) stagnano
Nel Viet Nam (Iraq?) si attende l'attacco
I cinesi preparano una sorpresa?
I negri preparano una rivolta?
Gli arabi preparano una guerra?
I russi nel mediterraneo
De Gaulle (Sarkozy?) in pericolo
La sinistra in crisi
La destra in crisi
Il centro-sinistra in crisi
Fine del parlamentarismo?
Il freddo ritorna.

Ennio Flaiano, "Nel 1968" tratto da Opere - scritti postumi

 
 
 

Piacere liberatorio        

Post n°210 pubblicato il 19 Novembre 2007 da Ekainikola

Alla fine lo ha fatto. Ieri, nel suo giardino di casa in P.zza San Babila, ha espletato il suo impellente bisogno corporale ed ha inondato tutti con fiotti di populismo maleodorante. Gli schizzi hanno raggiunto in pieno Fini e Casini, mentre Giovanardi s'è subito tuffato a capofitto.
Insomma il Cavaliere ha sfoggiato la faccia peronista/aperolista, fondando il Partito del Popolo delle Libertà all'ora dell'aperitivo.
Se non fosse un creativo si direbbe che, come i giovani annoiati, Silvio ha sempre bisogno di trovare stimoli nuovi per riempirsi le giornate. E in un languido pomeriggio novembrino, spinto dalla sua nuova fiammante rossa (Michela Brambilla, "autoreggente" degli ectoplasmatici Circoli della Libertà), tra un martini dry e qualche oliva se n'è uscito con il nuovo partito, senza neppure passare dal Via di qualche telefonata agli alleati.
Ma Silvio non è uno sprovveduto: pare abbia mandato un sms a Gasparri prima di fondare il PPL. Peccato che Gasparri non sappia leggere.

 
 
 

La coscienza

Post n°209 pubblicato il 13 Novembre 2007 da Ekainikola

"Quando si abbassavano le acque dell'Orinoco, le piroghe portavano i caribes con le loro asce da guerra.
Nessuno poteva nulla contro i figli del giaguaro. Radevano al suolo i villaggi e facevano flauti con le ossa delle loro vittime.
Non temevano nessuno. Li spaventava solo un fantasma che era scaturito dai loro stessi cuori.
Li aspettava nascosto dietro ai tronchi. Rompeva ponti e collocava sul loro passaggio liane aggrovigliate che li facevano inciampare. Viaggiava di notte e, per sviarli, calpestava la terra alla rovescia. Era sul picco da cui si staccava il masso, nella melma che affondava sotto i piedi, nella foglia della pianta velenosa, nello strofinio del ragno. Soffiando li atterrava, dall'orecchio intrduceva la febbre nel loro corpo e ne rubaava l'ombra.
Non era dolore ma doleva. Non era la morte, ma uccideva. Si chiamava kanaima (coscienza) ed era nato tra i vincitori per vendicare i vinti."

Eduardo Galeano

 
 
 
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: Ekainikola
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 47
Prov: EE
 

AREA PERSONALE

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963