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LE PRIME PAROLE DI FERRARA DA CONFERMATO ALLENATORE...

Post n°465 pubblicato il 06 Giugno 2009 da juve_in_my_heart

CIRO FERRARA: "ECCO LA MIA JUVE"

Lippi benedice l'allievo. Due anni di contratto per lui. «Non costruiremo la squadra solo attorno a Diego: contano tutti. Modulo? Mi piace il 4-3-1-2. Nè Guardiola, nè Lippi, solo Ciro Ferrara: io non ho paura e non mi sento una seconda scelta. Tecnica e possesso palla, come il Barcellona: si può».

TORINO, 5 giugno - Ciro Ferrara è il nuovo allenatore della Juventus. Lo ha ufficializzato la società bianconera, comunicando di avere sottoscritto con il tecnico un contratto biennale. Ferrara ha lasciato il ritiro azzurro e il posto di viceallenatore della Nazionale dopo l'allenamento del pomeriggio: di corsa in auto verso Torino, dove è giunto in sede con gli assistenti Maddaloni e Sormani alle 17.50 a bordo di una Fiat Cinquecento blu. Poi il viaggio a Vinovo per la conferenza stampa di presentazione svolta alla presenza dell'amministratore delegato Blanc, del ds Secco e del presidente Cobolli Gigli.

SULLA PAURA E LA RESPONSABILITÀ
«La paura? È un sentimento che esiste e giusto considerarlo, ma nella giusta maniera: possiamo dire che non c'è paura, ma voglia e conspevolezza. La panchina della Juve? È un impegno bellissimo e durissimo, mi sento pronto, come tre settimane fa dissi al club: ce la posso fare. I rischi e i pericoli devono esistere: ti aiutano a crescere e vincere, a fare attenzione a tutto. Tra i tanti sentimenti, c'è ovviamente anche la paura».

LA SBANDATA DI RANIERI
«Ranieri dice che le ultime due gare le vinceva la Juve anche senza allenatore. Beh – dice ironico e appuntito Ferrara - ha perfettamente ragione: io avevo promesso 7 punti e ne ho ottenuti solo 6, cercherò di fare meglio la prossima stagione , Non mi sono sentito con lui, comunque». Avete mai sentito da me pronunciare la parola scudetto, Champions, Coppa: gli obiettivi non si dichiarano. Ma coi giocatori ce li porremo. Ero felicissimo: ho condiviso la gioia con gli uomini dello staff azzurro. Guadagnerò il giusto: il contratto non è un problema di certo. Nessuna trattativa sul contratto, Blanc ve lo confermerà».

DIEGO-INDIPENDENTI

«Diego è un giocatore appena comprato dopo un grandissimo lavoro dirigenziale. Tatticamente va assecondato con un modulo diverso da quello degli ultimi due anni. Valuteremo con la società gli uomini adatti a svolgere il compito di giocare accanto a lui. Ma ci tengo a precisare che sarebbe sbagliato costruirgli una squadra attorno. È un grande campione ma il singolo si deve mettere a disposizione della Juventus. Dobbiamo avere diverse soluzioni tattiche, può mancare Diego in qualche gara e noi non possiamo farci trovare spiazzati. Modulo? La difesa sarà quella con la linea a quattro, tre centrocampisti e una mezza punta con due attaccanti: 4-3-1-2, si può dire. Ma occhio che possiamo fare 4-3-2-1 o 4-2-3-1. Con le caratteristiche dei giocatori acquistati e di quelli che abbiamo in rosa il 4-3-1-2 può essere il modulo migliore» .

SU TREZEGUET

«Non ho avuto modo di parlare ancora di cessioni e acquisti: per il mercato ci sono persone preposte. D’Agostino? L’ho visto da vicino mi sembra che sia un giocatore di grandissima qualità».

«IL MIO CALCIO»

«Il mio calcio è fatto di grande movimento di tutti, elevata qualità tecnica con condizione fisica che ci permetta di reggere fino alla fine della stagione. Voglio curare molto questo aspetto: vogliamo gioatori che garantiscano la continuità. Ma se la squadra si diverte a giocare, allora il possesso palla per più tempo possibile è la strada giusta. Non è facile farlo in Italia, ma vorrei proprio una squadra che sappia giocare con moduli diversi, ma che sia affamata quando la palla non ce l’ha e allo stesso tempo cattiva quando la palla ce l’ha. Non voglio che sia io come Guardiola, né questa sarà come la Juve di Lippi: certo dalla scuola di Marcello arrivo. Vorrei essere Ferrara: l’allenatore Ferrara deve essere coerente con quello che dice, se sei coerente i giocatori ti rispettano fino in fondo. Capello lo faceva in un modo, Ancelotti lo faceva in un altro: avrò la mia maniera di farlo».

LO STAFF
«Io sono qui alla Juve da tanti anni, ma le due partite e le due settimane di lavoro sono state decisive nella scelta operata dalla dirigenza della Juve nei miei confronti. Io come allenatore appena nato non avevo un mio staff: Maddaloni, Sormani e Rampulla faranno parte dello staff anche la prossima stagione. Per la preparazione fisica stiamo valutando. Abbiamo tempo è un settore delicato a cui tengo molto: non ho un mio staff sulla preparazione (potrebbe essere Massimo Neri, ora alla nazionale inglese, n.d.r.)».

QUANDO E COME
«Mi hanno chiamato Secco e Blanc dopo l’allenamento della Nazionale. Prima Blanc mi ha parlato di quello scritto dei giornali: mi parlava dell’ipotesi di me come seconda scelta. Hanno impiegato questo tempo, hanno fatto consultazioni con altri allenatori e questo fa capire bene quanto ponderata questa scelta. Se hanno scelto me, io ne sono felicissimo e mi siedo sulla panchina della Juventus, una delle sei-sette società più importanti al mondo. Avrei fatto la stessa cosa che hanno fatto loro: hanno fatto bene ad attendere il tempo giusto. Nei cinque giorni di Nazionale mi sono tenuto in contatto con la società, attendevo con ansia la chiamata e mi sono precipitato a Torino da Firenze».

PAROLA A BLANC
«È un piacere per tutto il mondo juventino - ha dichiarato l'amministratore delegato della Juventus, Jean-Louis Blanc, presentando Ciro Ferrara nuovo tecnico dei bianconeri - annunciare una gran bella notizia, il fatto che Ciro sarà alla Juve almeno per i prossimi due anni. La decisione è maturata in questi giorni, abbiamo lavorato molto e poi deciso». Blanc ha spiegato così la strada che ha portato a Ferrara: «Abbiamo visto in maniera discreta persone che volevamo vedere e sentire. La nostra decisione è stata guidata dalle qualita di Ciro. Tre settimane fa ha dimostrato carattere e presenza, ha risposto subito a nostra chiamata con una disponibilità, un cuore e una qualità di lavoro e uno staff che ha dimostrato in 15 giorni le qualità, sicurezza e determinazione, per portare avanti la Juventus. L'unica garanzia che aveva tre settimane fa era essere su un elenco molto ristretto che avevamo per il futuro e lui si è giocato la sua chance alla grande». «È una decisione - ha continuato Blanc - in linea con il progetto che è quello di un legame molto forte tra settore giovanile e prima squadra». Blanc poi frena su Marotta. «Questa società a arriva da tre anni molto difficili, ma ha raggiunto obiettivi importanti. Dalla B in A, terzo e secondo posto. Percorso sportivo è di altissimo livello, dopo quello che è successo tre anni fa, ma la Juve ha strappato ai più grandi club europei Diego, più veloci di tutti, più bravi di tutti, abbiamo fatto rispettare la Juve con Secco davanti a tutti. La nostra capacità reputazione a livello nazionale e internazionale ha fatto rispettare la Juve. Ha convinto grandi giocatori a continuare con la Juve campioni anche in B: questo staff ha fatto questo. E abbiamo fatto tutto con un bilancio a posto: guardate gli altri grandi club come sono messi. Accesso diretto di giovani alla prima squadra, valorizzazione del settore giovanile. Da pochi giorni solo la Juve ha uno stadio in costruzione: la Juve avrà, unica, uno stadio di proprietà. Giusto che Marotta fa un grande lavoro alla Sampdoria, ma è giusto che gli ad si incontrino. Sentito bene quello che ha detto Marotta: abbiamo parlato di cose. Questa della Juve attuale è una squadra che ha funzionato».

Fonte: Tuttosport.com

 
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