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La settimana belairiana 11-15 maggio

Post n°95 pubblicato il 18 Maggio 2009 da i_Will

Il grande bluff Scardinare la concentrazione di Jazz al tavolo da poker per rivalersi delle perdite subite a causa sua negli ultimi tre anni: e così la Strana coppia di cugini, per una volta complici in una astutissima e micidiale macchinazione, si palleggiano una storia-thriller i cui scenari si allargano da Filadelfia all’Alabama, a scandire le fasi di una partita che, per l’ennesima volta, era iniziata in modo rovinoso per i due. Era tutto preparato sin dall’inizio, certo, però in alcuni passaggi sembra di cogliere una certa urgenza di improvvisazione.

Ma che cosa ci si può mai inventare, per recuperare qualche pugno di fiches: e così ecco che Will ti tira fuori l’omicidio di Duke (sì, proprio il suo amico ristoratore di Filadelfia), quasi un secco regolamento di conti firmato dal più temibile “papavero” del crimine di Filadelfia, il famigerato John Fergison Neel. Lui (la storia è immaginata nel  breve lasso di tempo in cui Will si era messo a servire ai tavoli di Duke, cioè prima dell’intervento dell’SRU, vedi E’ nata una stella) si trova ad essere, insieme al postino, testimone del delitto: di più, intralcia la strada all’assassino che sta per fuggire precipitosamente dalla paninoteca. Quando il Nostro lo identifica al locale commissariato, praticamente firma la sua condanna a morte: per la sua sicurezza, la polizia lo inserisce nel programma di protezione testimoni, e lo spedisce, con una falsa identità, Floyd Palmer (purtroppo Malcolm Makhbar Mustafa non è disponibile), nel villaggio rurale di Deliverance, nell’Alabama. Qui Will non sentirà per molto la nostalgia dei suoi cari: si dà il caso, infatti, che nel programma siano stati aggiunti anche i parenti di Bel Air, costretti, perciò, loro malgrado, a vestire i pani di una famiglia agreste da Casa nella prateria (al povero zio Phil, però, anzi per meglio dire al grande Zicky, non tocca certodi zappare la terra: è stato destinato a lavorare in un letamaio). Frattanto Neil il terribile ha già fiutato le orme di Will a Filadelfia: e uno sconsiderato appunto lasciato da Hilary in cucina ad uso del fattorino della sua boutique, lo porta dritto dritto a Deliverance. E così, adesso, il Principe deve vedersela faccia a faccia col suo incubo, senza neppure poter contare sull’appoggio sperato delle doppiette del clan della sua “promessa”, la soave Berta dai denti colorati di budino, la proprietaria dell’orso in cui lo zio e i due cugini si erano imbattuti durante un’escursione fuori porta.Già ma, come finirà poi, con quel donnone che per condurlo all’altare aveva sparso la voce, tra i suoi familiari, che lui l’aveva messa incinta? E soprattutto, che esito avrà lo scontro finale Will-Neill? Il campanello d’allarme per Jazz avrebbe dovuto suonare non appena il filo del racconto cominciava a farsi troppo scopertamente on demand: ma il fatto è che l’avevano studiato perbene, i cugini Gatto e Volpe, il punto debole del fortunatone, e dunque ben sapevano che, di fronte ad una storia avvincente, senza chiedersi il perché e il percome, avrebbe abboccato fino all’ultimo, disinteressandosi del tutto degli sviluppi del gioco. Alla fine l’amaro in bocca è doppio, per il finale della storia mozzato e per la stangata rimediata: però è mai possibile che quel volpone di Will, che conosce lo come i suoi inganni, non potesse davvero immaginare che l’Amicone, nel momento stesso in cui incassa, sta in realtà preparando una vendetta terribile, terribilmente proporzionale allo smacco subito? L’idea è che Jazz, di ritorno a casa, oltre che a comprare un vaso di ceramica da spaccare sul sedere (storie di scuse da accampare con Joanne), si sia fermato anche in un negozio di costumi: per travestirsi da chi? E’ così difficile immaginarlo? Et voilà, lo spaghetto a Will, nottetempo, è servito! Passato lo spavento, però, il nostro eroe può davvero solo complimentarsi con sé stesso: è davvero bravo, a momenti diremmo icastico, a dipingere i tratti somatici dei personaggi che si inventa!

 

John Fergison Neel, l'incubo di Will

 

Ride bene chi ride ultimo Dopo Il grande bluff, Carlton dimostra di saper giocare dei bei tiri mancini anche senza la collaborazione di Will, anzi persino a danno del suo socio: ma sarà prprio la carltonata di oggi a dare il battesimo del fuoco alla storia d’amore tra Will e Lisa Wilkins, stria d’amore che caratterizzerà la stagione appena iniziata. Lei da Will, dalla sua artata incultura, si era già fatta rapire al primo incontro al Peacock: ma guai a far trasparire fragilità sentimentali di fronte alle amiche ultrafemministe del Club delle donne, nel novero delle cui iscritte vorrebbe entrare. Si dà il caso che presidente di quel circolo sia un uomo, e che si tratti, manco a dirlo, del cugino-birillo: per lui quale scranno migliore, dunque, (anche se nel caso spcifico si tratta di un sedile annesso ad uno dei tavolini del locali), per scalfire le certezze del Principe come perfetto gentiluomo attraverso l’impietoso e feroce  punto di vista di quelle agguerrite ragazze che farebbero un rogo di ogni mandrillo! Ma questa è solo la prima parte della vendetta carltoniana nei confronti del savoir faire col gentil sesso del cugino-dipendente: la seconda attende quest’ultimo nello chalet di un’amica di Lisa per il fine-settimana prossimo. E’ lei ad invitarlo lì durante un momento di intimità al drive-in (e bè sì, nonostante le esigenze di immagine, quando ci si piace, l’”evasione” giusta la si trova sempre): neanche sospetta, il nostro maschiottone giuggiolone, che in realtà dietro quella proposta al miele si cela un patto col diavolo a cui Lisa è stata costretta da Carlton, col beneplacito delle amiche. Lo scopo è quello di adescarlo in quel nido d’amore, per prenderlo in trappola e legarlo mani e piedi, come un Hannibal Lecter da esposizione, per il ludibrio delle Carlton-girls. A ben guardare, però, in quel buen retiro se c’è un aguzzino psicosessualmente deviato, questo ha il volto di Lisa: colpa dell’amore, è ovvio, che non dà cuore alla cara ragazza di fare quello che deve fare dando a vedere di esser lucida. Suvvia niente paura dài, se serve a procurarti punti per l’ammissione mi presto volentieri al gioco, dice Will: e così alla fin volentieri si fa addirittura appendere al soffitto, come un salame. Al di là della messinscena, comunque, bisogna tener presente, anche e soprattutto per il futuro, che Lisa un po’ strana lo è: proprio sicuri che ci facesse soltanto? Ora come ora, però, ciò che urge a Will è di vendicarsi dello scherzetto di Carlton: e se gli sparasse , con la sua consumata teatralità, è ovvio, la bufala che con Lisa era successo… l’irreparabile? Bè, se non avete mai visto Carlton correre come un coyote disperato attraverso tutti gli ambienti del set fino a lambire i primi settori del pubblico, non avete neanche bisogno di immaginarvelo: è precisamente la reazione che produce Will con la sua panzana ad hoc.

Intanto Phil e Vivian avrebbero senz’altro evitato di sporcarsi con la mostarda quella specie di pigiama piumato che Hilary aveva regalato loro, se avessero saputo prima che quel capo è un must del loro vicino di casa vip, Karim Abdul Jabal, un patito di golf che però non è propriamente un campione del green.

 

-Io credevo che tu fossi un bravo ragazzo,

e invece non lo sei affatto! 

Una scuola per Ashley Edizione straordinaria dall’805 di Saint Cloud Street, Bel Air! Ashley ha lasciato segretamente la Bel Air Accademy, dove tutto è finto, finanche i nasi, per iscriversi ad una scuola pubblica, la Morris A.I.: e ha depositato tutti i soldi destinati alla sua istruzione in un conto corrente bancario: ben dieci milioni di dollari, come scopre Carlton, dopo una veloce navigazione al suo notebook grigio metallizzato (pensa un po’, la sorellina gli bagna il naso come stratega della finanza). E indovinate un po’ chi è il responsabile della conversione della figlia di papà alla scuola del popolo? Ma Will naturalmente, che facendola entrare a contatto con la società reale, quella che vive problemi veri, concreti, le ha aperto tutto un mondo che l’ha profondamente sconvolta. E adesso come rinunciare all’ebbrezza di mescolarsi con la gente comune a bordo di un pullman? Ed è proprio il cugino, ovviamente l’unico a cui confida la sua impresa, che deve ora dargli una mano col colloquio che la sua professoressa di lettere, la signorina Sharp, vorrebbe avere con mamma e papà per sancirne l’ammissione definitiva alla Morris (niente più che qualche dettaglio da definire, comunque: come rendimento andiamo già a vele spiegate). E come può il Principe dire di no al suo cucciolo, dal momento, poi, che sostituirsi agli altri è la sua specialità di soccorso più tipica? Ma che mamma e babbo, Ashley ha (purtroppo) solo il papà, l’intraprendente Raul, che non disdegna di fare il galante, con toni anche piuttosto ispirati, con la bella docente. E la seria signorina Sharp se la beve pure, ma il solito Willardone esagera a fare il dongiovanni e cade sui baffi finti! Conseguenza? La Welby il giorno dopo si presenta a casa Banks, per parlare del passaggio della figlia nel suo istituto con papà Phil, che la sera precedente, qualche ora dopo lo sfortunato tentativo di Will-Raul, aveva raccolto laconfessione dei due complici. Bè, fosse stato per lui, Will sarebbe stato costretto a fare le valigie da Bel Air e Ashley sarebbe tornata ad indossare la tenuta della Bel Air Accademy; ma grazie al cielo queste decisioni si prendono in due, e il destino vuole che Vivian, che oltretutto ha avuto un passato da insegnante in un’università pubblica (vedere prime due stagioni), sia consenziente a far fare alla sua piccola questa esperienza. E sia: se i tuoi voti prometteranno bene, avrai il permesso di frequentare questo semestre, sentenzia il papà-giudice ad una Ashley all’ottavo cielo. Alle sue spalle un Will euforico come un fan lo assale con un abbraccio travolgente: però se lo zio è il suo batuffolone preferito, la zia è quantomeno la sua santa protettrice, a cui dovrebbe accendere un cero.

Intanto Hilary, per recuperare l’audience nera del suo talk-show, ha la bella pensata di dedicare una trasmissione al fascino dei vestiti della donna africana: gradimento del pubblico maschile black assicurato.

-Ashley! Ecco la mia bambina

di pan di Spagna!

 

Anniversario d’amore E’ il 25° anniversario di Soul Train, il dance/game-show a base di musica soul che ha fatto la storia della televisione anni ’70: e Phil e Vivian che, tra i loro ricordi di fidanzati, hanno anche quello di aver ballato ai piedi del mitico palco da cui il conduttore, Don Cornelius, ha lanciato il suo tormentone “Amore, pace e soul” (e quindi avendo l’onore di farsi introdurre proprio da quella formula ormai entrata nella leggenda), vengono invitati, assieme ad altre dieci coppie estratte dall’album della memoria del programma, ad una rimpatriata speciale. Qualcuno però ha la felice idea di far recapitare ai coniugi Banks la registrazione di quella puntata di Soul Train che li ha visti partecipare: e in Phil monta la nostalgia per i tanti capelli in più persi e per il fisico, che comunque già allora non era proprio asciuttissimo, ma certamente un filino più aitante di quello di oggi. Dal suo punto di vista, lo si può anche capire il povero mr. Banks: non vorrebbe sentirsi troppo inadeguato alla cornice, e all’atmosfera, invecchiato come si sente, ecol pericolo che i telespettatori si abbaglino con i riflettori puntati sulle parti lucide del suo cranio. Perciò, ogni scusa è buona (il concomitante periodo di elezioni per il rinnovo dei vertici degli organi giudiziari sembra dargli il destro) per defilarsi, ma Vivian, che a quell’evento ci tiene veramente molto, pensa che preferisca anteporre il lavoro alla gioia di sua moglie: lei, però, andrà comunque, dovesse anche farsi accompagnare da Will (anche lui, a proposito, è un insospettabile vecchio fan della trasmissione: a suo tempo aveva anche comprato e se lo è portato con sé a Bel Air, il bambolotto del conduttore, anzi sarebbe meglio dire la sua “riproduzione in miniatura”, l’unico giocattolo che Carlton non gli invidia). Scoppia anche una brevissima crisi coniugale, e Phil è costretto a trovare rifugio nella dependance di figlio e  nipote. Vivian, però, si accorgerà presto che, nonostante la spigliatezza di Will (che pure vorrebbe essere un pochino più disimpegnato, per poter approcciare sulla pista partners più rispondenti al suo target: in effetti lo aveva già fatto capire dall’inizio a zia che il comparire insieme ad una dama “matura” avrebbe fatto da deterrente per le altre donzelle; povera Vivian, se Phil si rifiutava di accompagnarla perché si sentiva vecchio, Will quasi quasi non vorrebbe farlo proprio temendo i di lei “anta”), Phil le manca: fortunatamente, però, non dovrà starsene sola in un angolo ancora per molto, il marito, infatti, alla fine ci ripensa e sipresenta, buon ultimo, con tanto di smoking. E come avrebbe potuto perdersi lo spettacolo, dal momento che la rievocazione finisce col trasformarsi in una passerella per tutti i membri di casa Banks? E già, ci sono anche Carlton e Ashley, i figli infatti erano ammessi a partecipare, e si imbuca addirittura Geoffrey, e dunque a maggior ragione avrebbe dovuto andare anche Hilary, visto che aveva il problema di non sapere con chi uscire.

 

 

-Benvenuti al 24° anniversario di Soul Train!

Sono Don Cornelius e prima di iniziare  vorrei dirvi una

cosa: toglietemi questo dannato riflettore dalla faccia!

Visitate il sito http://clubfreshprince.interfree.it

Iscrivetevi al forum http://willsmith.mastertopforum.com

 

 

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