Creato da ice_age il 07/06/2008
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Turchia 2009

Post n°25 pubblicato il 18 Settembre 2010 da ice_age

 

 

madre terra

Terzo giorno.

 

Arriviamo nella capitale alle 9 del mattino, qui ci aspetta la nuova guida che ci accompagnerà per l’intero tour.

Ankara è una città moderna e un po’ anonima, fatta di palazzoni e viali dritti.

Visiteremo il Museo delle Civiltà Anatoliche, che vanta una ricca collezione d’arte e artigianato Ittita. Il museo è affascinante, sembra di entrare in un libro di storia delle medie, infatti i lontani ricordi scolastici ritornano alla mente. Età della pietra, del bronzo, la scrittura cuneiforme, le tavolette di terracotta, qui c’è proprio tutto.

Prossima tappa ad Ankara il mausoleo di Ataturk, questo grande statista ha in pratica “inventato” la Turchia moderna dopo la I guerra Mondiale, trasformando uno stato medievale/ feudale in una repubblica democratica. Questo signore arrivò a cambiare persino l’alfabeto, passando dai caratteri arabi a quelli romani. Egli fece una semplice constatazione, l’80% dei turchi era analfabeta, e pertanto dovendo iniziare una scolarizzazione di massa tanto valeva farlo con un alfabeto moderno, più europeo.

Dopo il pranzo prendiamo la via della Cappadocia con le sue caratteristiche formazioni vulcaniche. Lungo la strada superiamo un grande lago salato, impressionante! Una accecante distesa bianca che da lontano sembra neve, ma in realtà è comunissimo sale grosso.

In serata arriviamo in un nuovissimo hotel a 5 stelle che ci ripagherà del lungo trasferimento in minibus, siamo nel paese delle fate.

 

 

 
 
 

Turchia 2009

Post n°23 pubblicato il 23 Giugno 2010 da ice_age

Turchia 2009

Quinto giorno.

 immagine di mevlana

Questa giornata è in pratica un lunghissimo trasferimento, circa 700 km, dalla Cappadocia a Pamukkale lungo le antiche vie di commercio. Visitiamo un tipico Caravanserraglio, è una specie di fortino con alte mura in pietra fatte per proteggere viandanti e merci dai malintenzionati. Queste costruzioni erano poste ogni 25 km sulla via, in pratica la distanza media percorsa da una carovana di cammelli in un giorno. Di seguito arriviamo al Mausoleo di Mevlana a Konya, in pratica paragonabile ad un nostro Santuario. Questo signore fondò la Setta dei Dervisci Danzanti, scrisse poesie e se fosse stato cristiano probabilmente sarebbe un Santo. I Mussulmani infatti non ammettono la santità, ma comunque venerano personaggi meritevoli come Mevlana.

Durante il lungo tragitto attraversiamo l’interno della Turchia da nord a sud. E’ una zona quasi disabitata, troviamo pochi villaggi rurali quasi isolati e distesi campi coltivati a perdita d’occhio.

La regione si presenta come un disteso altipiano con colline arrotondate, in cima ad una di queste scorgiamo un carcere… Tutti vanno col pensiero al famoso film “Fuga di mezzanotte” ambientato nelle prigioni turche. Ora capiamo perché anche in una metropoli come Istambul si possa girare tranquilli anche di notte, evidentemente il rischio di finire in una prigione sperduta nel nulla è alto.

A sera arriviamo a Pamukkale sede termale da tempi immemorabili, ne approfittiamo non appena ci assegnano le camere. Ci mettiamo a mollo nell’acqua tiepida della piscina dell’albergo, questo ci ritempra dalle molte ore di minibus.

 

 
 
 

Turchia 2009

Post n°22 pubblicato il 23 Giugno 2010 da ice_age

 

Turchia 2009

Quarto giorno.

 chiese rupestri

Siamo nella regione più famosa e conosciuta della Turchia, quella con le caratteristiche formazioni geologiche chiamate “Camini di Fata”. Iniziamo le visite con la Valle di Goreme e le sue chiese rupestri. Di buon mattino ci sono solo 6 gradi, ma la giornata è stupenda da quanto è limpida l’aria. Per fortuna abbiamo al seguito tutti gli abiti che ci servono! Questo complesso di chiese ed abitazioni scavato nella roccia è di incredibile bellezza, gli affreschi che si possono ammirare ci riportano agli albori del Cristianesimo. Dopo pranzo ci aspetta la visita ad una città sotterranea risalente al periodo delle persecuzioni cristiane, è una delle più estese. La città di Kaymakli, si sviluppa per una trentina di metri di profondità ed è un vero capolavoro di ingegneria, visto che senza alcun mezzo artificiale anche ai livelli più bassi arriva l’aria fresca e pura dell’esterno. La nostra guida soffre di claustrofobia e fatti pochi metri ci abbandona, se si soffre di quella fobia è meglio evitare la visita.

Proseguiamo per la Valle di Pasabag dove troviamo i celebri “Camini di Fata”, molto suggestivi tanto che qualcuno, in seguito, approfitta delle mongolfiere che all’alba ti portano a pochi metri dalle formazioni rocciose… sarà anche un’occasione unica, ma 350 euro ci sembrano una esagerazione e decliniamo l’invito.

Col senno di poi ci rendiamo conto che abbiamo fatto bene, le chiese rupestri viste in precedenza ci sono sembrate molto più interessanti, senza niente togliere ai famosi camini.

 

 
 
 

Turchia 2009

Post n°19 pubblicato il 09 Aprile 2010 da ice_age

 

Turchia2009

Secondo giorno.

 

Dopo un’abbondante colazione siamo raggiunti dalla guida che ci accompagnerà per un giro della città. Si comincia con la famosissima Moschea Blu, veramente imponente, siamo piacevolmente colpiti dal fatto che in Turchia non occorrono formalità per entrare in moschea anche se “infedeli”. Tolte le scarpe possiamo iniziare la visita. Siamo avvisati dalla guida che appena dentro sentiremo un odore piuttosto pungente… “puzza di piedi” insomma. Dopo un po’ realizzeremo che questo proviene più dai turisti occidentali che dai Mussulmani, essi infatti prima di entrare si lavano piedi, mani, avambracci e la faccia. L’interno è dominato dalle maioliche multicolori (con un blu dominante da cui il nome) e da possenti colonne circolari. Lo sterminato pavimento è ricoperto da magnifici tappeti e in alto torreggiano giganteschi lampadari in ferro battuto composti da centinaia di piccole lampade in vetro.

Poco distante si trova l’antica chiesa di Santa Sofia (AyaSofya) trasformata in moschea dopo la presa di Costantinopoli nel 1453. Anche questa antica costruzione ci lascia a bocca aperta, peccato che l’interno sia parzialmente nascosto da impalcature. Impressionanti i famosi mosaici, pare che sotto l’intonaco steso dagli Ottomani ce ne siano altri di eguale bellezza.

Di seguito ci rechiamo alla Basilica Cisterna una costruzione sotterranea che altro non era che la principale vasca dell’acquedotto di Istanbul. Si tratta di un enorme “lago” artificiale sotto le strade, c’è ancora mezzo metro d’acqua, con la volta sorretta da centinaia di colonne, alcune delle quali di pregevole fattura. Si racconta che la grande maggioranza di questi manufatti  provenga da templi pagani in “disuso”. Tra queste ci sono le due teste di Medusa probabilmente messe lì per fare “spessore” a un paio di colonne non abbastanza alte da arrivare al soffitto. La leggenda invece dice che vennero posate come guardiani del posto e che si potevano vedere dalla barca che era usata per le ispezioni alla cisterna, da qui la curiosa disposizione a testa in giù.

Facciamo un giro nell’antico Ippodromo, dove fanno bella mostra di se la torre di Teodorico, la torre Serpentina e la torre in Pietra che è un obelisco, un tempo rivestito di placche bronzee, ed ora completamente spoglio.

Per l’ora di pranzo ci rechiamo al fastoso Palazzo del Topkapy, antica residenza del Sultano e del governo, si tratta di un complesso di padiglioni circondati da mura e con un fresco e ombreggiato parco. Purtroppo qui non si possono fare foto all’interno, ci sono tesori immensi, il famoso pugnale tempestato di gemme è solo uno di questi, impressionante uno scrigno grande come un microonde colmo di smeraldi grossi come nocciole…

Nel tardo pomeriggio giungiamo al Gran Bazar, con i suoi 4000 coloratissimi negozi, qui si può trovare veramente di tutto, ma dobbiamo limitarci perché siamo all’inizio del viaggio e sapendo che ripasseremo di qui tra dieci giorni diamo un’occhiata senza acquistare quasi nulla. Come tutti i souk medio orientali vige la regola della contrattazione, molto divertente…

E’ sera rientriamo all’hotel per la cena, facciamo una breve passeggiata nei dintorni e ci ritiriamo, l’indomani ci aspetta un breve volo per Ankara e l’inizio del tour vero e proprio.


 

 
 
 

Turchia 2009

Post n°18 pubblicato il 03 Aprile 2010 da ice_age

Turchia 2009.

Primo giorno.

 Oran Hotel Istanbul

Quando pensiamo al prossimo viaggio da fare, ci capita spesso di scegliere la località per caso. Per la Turchia è stato così, dopo averla menzionata una volta come possibile meta ci pareva quasi che non passasse giorno senza vedere o sentire qualcosa su questo meraviglioso paese.

A fine estate siamo quindi andati in agenzia per prenotare il nostro tour di 11 giorni  in Turchia.

Le piacevoli sorprese incominciano già durante il volo con la Turkish Airline: il solito spuntino della classe turistica si rivela molto appetitoso, buon segno.

Arriviamo nel primo pomeriggio ad Istanbul e ci sistemiamo in albergo nella parte vecchia della città. Siccome questa giornata è considerata libera dall’agenzia ci avventuriamo timidamente nei pressi dell’hotel che scopriamo essere vicino un po’a tutto, cambiamo i nostri euro in lire turche ed iniziamo la passeggiata.

Gli stretti vicoli intorno all’hotel sono un vero formicaio di attività, abbigliamento, scarpe, gioielli, cibo… si può trovare di tutto. Enormi pacchi di cartone sono movimentati da improvvisati facchini con semplici carretti a mano, niente li ferma, occorre strare attenti a non farsi investire! Fuori dai negozi immancabili capannelli intorno a tazze di the e, incredibile, anche in Turchia non si fuma più nei locali!

Dopo questa scoperta ho deciso che l’espressione “ Fuma come un Turco…” non è più valida.

Rientriamo in hotel per la cena che è servita all’ultimo piano in un salone panoramico da dove si ha un bel colpo d’occhio sulla città e sul porto.

Il cibo per noi italiani viziati da una cucina insuperabile è sempre fonte di perplessità quando ci rechiamo all’estero. In Medio Oriente questo è meno evidente, almeno per noi che di solito proviamo tutto quello che ci si presenta davanti.

In Turchia, pur essendo un paese di religione islamica, si produce un ottimo vino rosso ed è onnipresente una birra chiara leggera adatta ai pasti. La carne è buona, a quanto ho capito è chiamata sempre kebab anche se cucinata in modi differenti. E’ tritata e “ricomposta” in polpettine di forma diversa da regione a regione e pesantemente condita con spezie e aglio, non abbiamo mai visto bistecche “intere”.

Ottime le verdure e la frutta, il paese è essenzialmente agricolo e lo si vede a tavola.

Da provare i meravigliosi dolci della cucina turca, occorre essere molto golosi però perchè l'abbondanza di miele in essi contenuta alla lunga può dare fastidio.

Onnipresente e molto buono il the alla mela che va bene a tutte le ore, è necessario attendere qualche minuto per berlo a causa dell’elevatissima temperatura.

Dopo la cena decidiamo che per questo primo giorno ne abbiamo abbastanza, e ci fiondiamo in camera, questa è piccola e pulita, onestamente dopo il viaggio di trasferimento da Genova a Istanbul ci sembra una favola!

( Nelle mie foto si trova il resoconto visivo di questo viaggio.)

 

 
 
 
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