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Le parole (inaccettabili) di Saviano

Post n°106 pubblicato il 26 Giugno 2016 da single_sound
 
Foto di single_sound

Le parole di Saviano, apparse nei giorni scorsi sul suo sito, meritano purtroppo una riflessione critica, se non persino polemica.

In primis perché è inaccettabile e antidemocratico rifiutare, specie nel modo in cui egli lo ha fatto, i risultati di un referendum. Come se la persona in questione fosse portatrice di una verità rivelata, che probabilmente nemmeno è in grado di spiegare. Ma non importa, brutti ignoranti, ve la dice lui la verità e naturalmente voi dovete dargli retta.

A Saviano, tanto per chiedergli di iniziare a rifletterci sopra, si potrebbe rammentare che ci sono stati vari casi di referendum/plebisciti andati "male" nel corso della storia. Andati male nel senso che non sono andati come "giustizia" avrebbe richiesto. Ci si riferisce, tanto per fare un esempio, a Ponzio Pilato con Gesù e Barabba. Eppure, proprio quella storia ci dovrebbe insegnare che quando si ricorre alla decisione del popolo ciò può anche accadere, innanzitutto, perché la "politica" o il decisore politico non è in grado di assolvere ai suoi compiti.

Troppo complicato porsi la domanda?

In secundis, è inaccettabile il paragone che Saviano fa, con l'intento di sconfessare l'espressione della volontà popolare, con l'acclamazione popolare del fascismo e del nazismo nelle piazze.

E qui torniamo peraltro all'improvvisazione culturale di cui si parlava qualche giorno fa a proposito della pubblicazione del Mein Kampf. Questo ne è un esempio.

Evidentemente, Saviano ignora che non l'intero popolo italiano andava ad acclamare il Duce sotto il balcone, che spesso la gente ci veniva portata senza avere alternativa, che in Italia all'epoca le idee avversarie venivano perseguitate con la violenza e la soppressione della libertà. Proprio per questo quei regimi erano dittature, venendovi negata la legittimità e la possibilità di esistenza a posizioni diverse da quelle del partito di regime.

Evidentemente, Saviano ignora inoltre che le ultime elezioni politiche multipartitiche del 1924, vinte dal listone fascista, si tennero senza che le donne potessero votare e Giacomo Matteotti ne chiese l'annullamento perché le elezioni furono caratterizzate da atti di violenza contro le forze di opposizione a Mussolini.

Peraltro, quando vai a chiedere agli storici quando il fascismo godette di consenso popolare, ebbene persino gli storici inclini a pensare che il fascismo ebbe il consenso popolare tirano fuori solamente la storia della guerra di Etiopia e nient'altro.

Evidentemente, per tornare al nostro, Saviano ignora che in competizioni multipartitiche il Partito Nazista non ottenne mai il 51% dei voti, tant'è vero che i primi governi nazisti furono comunque governi di coalizione. Dunque di che popolo va parlando? Oltretutto, e ciò molto offensivo nei confronti di chi fu perseguitato, Saviano ignora che le forze di opposizione al nazismo furono immediatamente perseguitate e i loro rappresentanti rinchiusi nei campi di concentramento subito dopo la presa del potere.

Il tutto condito con un tono altrettanto inaccettabile. Basti vedere l'incipit del post: "Me lo ricordo". Ma perché Saviano è così anziano da esser nato almeno negli anni '20? Non era neanche nato, ma lui appunto se lo ricorda... perché lui sì che ha studiato... mentre gli altri invece sono solo dei poveri idioti.

 
 
 
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