Scegliti.. Sempre..
Nessuno in tribunale lo accusò testimoniando contro di lui: non ebbe amici!
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« Non è obbligatorio.. |
Post n°282 pubblicato il 10 Agosto 2024 da feeline
Le pecore nere di una famiglia sono in realtà liberatrici del loro albero genealogico. tradizioni familiari, coloro che cercano costantemente di rivoluzionare le credenze. delle linee familiari, coloro che sono criticati, giudicati e persino respinti. che frustrano intere generazioni. quelle che ululano con la ribellione, in realtà riparano, disintossicano e creano nuovi rami fiorenti nel loro albero genealogico ... frustrati dei nostri antenati si manifestano attraverso questa rivolta. Per inerzia, l'albero genealogico farà di tutto per mantenere il decorso castrante e tossico del suo tronco, che renderà il compito del ribelle difficile e conflittuale . "come il fiore più prezioso del tuo albero". |
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il 10/08/2024 alle 14:40
L'abitudine è la più infame
delle malattie perché
ci fa accettare qualsiasi
disgrazia, qualsiasi dolore,
qualsiasi morte.
Per abitudine si vive accanto a
persone odiose,
si impara a portar le catene, a
subire ingiustizie, a soffrire,
ci si rassegna al dolore,
alla solitudine, a tutto.
L'abitudine è il più spietato
dei veleni perché entra
in noi lentamente, silenziosamente,
cresce a poco a poco nutrendosi
della nostra inconsapevolezza, e
quando scopriamo d'averla
addosso ogni fibra di noi
s'è adeguata, ogni gesto
s'è condizionato, non esiste
più medicina che possa guarirci.
Oriana.F.
I MIEI BLOG AMICI
Devo dire, con un certo orgoglio che ho ottenuto quasi tutto quello che mi ero prefissato: niente manie di grandezza, però libertà di agire secondo le mie esigenze e la scelta di una vita non così semplice, agevole.
Ne ho viste, patite di tutti i colori, ho visto colleghi di lavoro lasciare questa terra per troppa imprudenza, per fatalità...
Tutto questo mi è servito per ragionare sempre con la massima consapevolezza prima di agire.
Ho curato miei hobbies nel mondo dello sport amatoriale, percorso gran parte della Ue e medio oriente sia per lavoro che per ampliare mie conoscenze. <br7> Tutte esperienze positive, in ambienti - alcuni - poco salubri.
Non mi sono mai tirato indietro nell'assolvimento di tutto quello che è stato di mia precipua responsabilità e, con un certo dolore, ho pagato caro certo mio disinteresse per la salute fisica in favore del dovere.
L'ho pagata cara però, dovessi ritornare a fare quello che ho fatto finora, lo rifarei per filo e per segno senza pensarci una volta di troppo.
Alla fine credo di come non sia la pecora nera ad essere diversa, semmai quelle bianche, le più numerose, tutte uguali fra loro.
Come sarà il mio futuro: nero, bianco, colorato? Per certo non così lungo... <br7> Ma non è così importante se non si vive sempre al massimo delle proprie possibilità e trarre le massime soddisfazioni donando il meglio di me stesso. Umaanamente fallibile .. sarò apprezzato, criticato, maltrattato? Sono rischi che si corrono, spesso giornalmente e, francamente, come disse Rett Butler a Rossella O'hara quando disse "Se te ne vai che sarà di me?"... Beh "Francamente me ne infischio!" Un pò come dire che non sono disposto a farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Solo l'amore potrebbe convincermi, molto forse, potrebbe indurmi a mitigare il mio carattere non certo facile.