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Feeline

Nessuno in tribunale lo accusò testimoniando contro di lui: non ebbe amici!

 

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Signori.. si chiude!

Post n°277 pubblicato il 29 Maggio 2024 da feeline

È così che ci si perde.

Piano, piano si scrive di meno, succede di rispondere sempre in ritardo.

Poi c'è sempre qualcosa che sfugge e alla fine si sparisce per sempre.

 

Sono sempre stata quella che riusciva a tirare fuori qualcosa dal cilindro:

storie vere, storie fantasticate su sogni improbabili, ricordi, pensieri,

opinioni in generale e non è che non abbia più niente da dire,

posso solo dire che è venuta meno la voglia di farlo.

 

Si apre un blog perché si sente la necessità di affidarsi alle parole,

poi si chiude perché a volte la vita sceglie per noi.

Tutto qua..


 
Rispondi al commento:
Vince198
Vince198 il 07/07/24 alle 14:00 via WEB
Ho letto la lettera che hai riportato in Feeline e credo siano dei buoni consigli. Mi è piaciuta tantissimo: non metto smile chè mi sembra riduttivo farlo. Gian e Carlo probabilmente l'avranno interpretata esprimendo meraviglia, una meraviglia che non si capisce dove vuole andare a parare.
Ripeto, a me è piaciuta, mi ha toccato nel più profondo dell'anima.
Tuttavia risposte certe nel prosieguo del tempo si potranno trovare se non nel momento in cui certi episodi si verificheranno. Solo quella volta si potrà giudicare quello che si è fatto in base alla propria educazione, al proprio comportamento. Tutto poi dipende dalle persone con cui si ha a che fare: solo se le conosci profondamente, intimamente, se hai letto nei loro occhi quel che hanno vissuto, potrai avere certezze, quel "ritorno" che uno si aspetta.
La vita, poi, è sempre piena di sorprese..
Il bello è saper affrontare gli eventi senza preconcetti, senza paura, fidando nelle proprie capacità.
Gli insegnamenti ricevuti certo servono, però non arrivano dappertutto. L'esperienza mi porta a pensare che non si finisce mai di imparare e che si prova immenso dispiacere quando la morte ci porta via, quando lei vuole, quando noi non vorremo.
Chissà perchè, più tempo trascorre e più apprezzo la vita stessa, quello che è stato il mio passato, il presente e sogno un futuro ancor più appagante.
Il mio declivio diventa sempre più ripido, vorrei viverlo con la gioia di uomo che ama profondamente, che ama te.
 
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L'abitudine è la più infame

delle malattie perché

ci fa accettare qualsiasi

disgrazia, qualsiasi dolore,

qualsiasi morte.

Per abitudine si vive accanto a

persone odiose,

si impara a portar le catene, a

subire ingiustizie, a soffrire,

ci si rassegna al dolore,

alla solitudine, a tutto.

L'abitudine è il più spietato

dei veleni perché entra

in noi lentamente, silenziosamente,

cresce a poco a poco nutrendosi

della nostra inconsapevolezza, e

quando scopriamo d'averla

addosso ogni fibra di noi

s'è adeguata, ogni gesto

s'è condizionato, non esiste

più medicina che possa guarirci.

Oriana.F.

 

 

 

 

 

 

 

 

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