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Post n°161 pubblicato il 26 Maggio 2008 da ildalla
In questo Paese non si applicano le regole, mancano le palle per raddrizzare la situazione! se gli operai di una ccop non usano il casco tutta la coop va mandata a casa! non ci sono giustificazioni! E invece no, si tirano fuori scuse da terza elementare: poveretti, non si può mandare a casa tutta una coop che da lavoro a decine di persone per la negligenza di pochi, e poi ci sono le familgie che non mangiano e poi e poi e poi...parole e scuse, scuse e parole. Se c'è una regole va rispettata. chi non la rispetta è fuori. è molto semplice. ma chissà quiali giri di interesse ci sono sotto questi appalti... e allora lasciamo che l'operaio caschi dalimpalcatura e si spacchi la testa. ma che nessuno poi si painga lacrime di coccodrillo.. o arrivi alla patetica demagogia di lasciare il posto in Parlamento ad un operaio per mostrare quanto il problema gli stia a cuore! che schifo! MILANO — Muratori sospesi sulle impalcature senza imbracature e senza casco. Funamboli che si sporgono a dieci metri d'altezza per afferrare i carichi in arrivo dalle gru. Succede a Milano. In un cantiere della Lega cooperative che costruisce uffici della Cgil e un pensionato universitario. Tutto sotto gli occhi della Asl incaricata di vigilare sulla sicurezza sul lavoro (gli uffici sono a duecento metri). A segnalare il cantiere a rischio tre studenti della Cattolica. Nicola Palma, Andrea Sceresini e Francesco Segoni hanno notato che qualcosa non andava. E hanno consegnato al Corriere un dossier completo di foto, video e relazione scritta. Il cantiere si trova in via Oglio 8, zona centrale. Il terreno era della Cgil di Milano da 25 anni. Quando è diventato edificabile, nel 2006, il sindacato lo ha venduto. In cambio non ha ottenuto danaro ma la costruzione di propri uffici sull' area. Tutta l'operazione sta avvenendo grazie allo stanziamento di oltre un milione di euro da parte della Regione Lombardia. I ragazzi della Cattolica non si sono accontentati di registrare le infrazioni. Ne hanno chiesto conto al sindacato. «Abbiamo preso appuntamento con Francesco Aresu, uno dei responsabili della Fillea», raccontano. Inizialmente, gli abbiamo semplicemente chiesto di commentare il nostro video, senza rivelargli di quale edificio si trattava. "Qui nessuno ha il casco - ha notato subito - . Mancano molte imbragature, e pure i ponteggi lasciano a desiderare. Chi non usa il casco va allontanato. Ci vuole fermezza». Già una volta, nel mesi scorsi, il cantiere in questione è stato sequestrato. «Non è il caso di minimizzare - risponde Onorio Rosati, segretario generale della Camera del lavoro di Milano - . Tant'è che quando ci è giunta voce di irregolarità nel cantiere abbiamo chiesto un incontro sia con la Legacooperative che con il consorzio. E abbiamo segnalato il problema alla Asl. La responsabilità, però, non è nostra ma di chi sta costruendo (cioè il consorzio cooperative Virgilio di Mantova, che a sua volta ha subappaltato alla Itercoop, ndr)». La Asl è intervenuta più volte. «Abbiamo staccato numerosi verbali. Una volta il cantiere è stato anche sequestrato», fa il punto Susanna Cantoni, responsabile del servizio sicurezza nei luoghi di lavoro. E adesso? «Faremo ulteriori verifiche». |
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