Creato da annette2006 il 19/02/2007
di tutto un pò,politica,costumi,usi e ipocrisie che la casta poilitica ci propina,voglio con i volenterosi parlarne, perchè la politica è nostra, non di una setta d'imbroglioni,ma è nostra dei cittadini, bisogna riprendere ciò che è nostro e non di pochi furbi ,noi siamo la politica, noi cittadini
 

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« acqua bene comune,vallecamonicaattenzione arriva berlusconi »

firmate per le centraline in valle camonica

Post n°680 pubblicato il 25 Maggio 2013 da annaquerciaq
 

firma per la valle camonica centraline 

l'acqua deve essere un bene comune,chiudere ruscelli e torrenti non da tanta elettricità,ma danneggia il territorio,sia paesaggistico che agricolo, agli animali si toglie la vita, e a noi l'amore per la natura,firma la petizione,in valle camonica


http://www.avaaz.org/it/petition/Lacqua_e_un_bene_comune_vi_chiedo_di_firmare_questa_petizione_STOP_CAPTAZIONI_per_CENTRALINE_IDROELETTRICHE/?rc=fb&pv=4

L'acqua è un bene comune : vi chiedo di firmare questa petizione : STOP CAPTAZIONI per CENTRALINE IDROELETTRICHE8,0003232 firme. Raggiungiamo le 8,000   

Perché è importante

Il Coordinamento delle Associazioni firmatarie della presente lettera è da tempo attivo sul territorio della Valle Camonica ed ha chiesto da circa un anno alle Istituzioni locali, provinciali, regionali, nazionali ed europee la moratoria di tutte le nuove captazioni concesse e richieste allo scopo di costruire centraline idroelettriche in Valle Camonica.Infatti nella Valle Camonica sono già presenti centinaia di captazioni sul fiume Oglio e sui torrenti ed affluenti del medesimo, oltre a due centrali idroelettriche sotterranee fra le più grandi d'Europa. Queste ultime, per altro, risultano sottoutilizzate e non lavorano a pieno regime.Nonostante ciò la Regione Lombardia e la Provincia di Brescia stanno continuando a rilasciare autorizzazioni per nuove centraline poste in varie zone della Valle e addirittura in aree protette, quali Parchi e Siti Natura.La maggior parte di queste autorizzazioni va a privati i quali, grazie agli incentivi statali che rendono appetibile e remunerativa l'operazione, praticano o un mercato delle concessioni (con enormi guadagni sulla rivendita dei permessi) o la vendita dell'energia con un notevole vantaggio economico. Inoltre, quando realizzano l'intervento, operano senza alcuna attenzione per l'impatto ambientale sul territorio.In ogni caso il profitto è privato e il danno resta pubblico: meno acqua nei fiumi, sottrazione di risorse per l'agricoltura, danno alla vita acquatica, deturpazione del paesaggio.
La moratoria richiesta si rende indispensabile per potere pianificare gli interventi attraverso il Bilancio idrico integrato che le associazioni hanno richiesto agli enti preposti dall'aprile 2012 in occasione del convegno dalle stesse organizzato: "Idroelettrico in Vallecamonica: sfruttamento di una risorsa o valorizzazione di un bene comune".Con la moratoria si chiede di effettuare un monitoraggio della situazione in essere per realizzare una rigida programmazione degli interventi in modo da avere una visione globale e non una risposta occasionale alle singole richieste.
Il Coordinamento chiede inoltre che siano le Amministrazioni locali a realizzare le captazioni nelle aree che il bilancio idrico valuterà idonee, dando priorità alle centraline poste sugli acquedotti, al fine di salvare i corsi d'acqua ancora liberi. Le Amministrazioni locali e le comunità devono avere parere vincolante sugli usi del bene pubblico "acqua".
Pertanto il Coordinamento delle Associazioni si rivolge a Lei in qualità di possibile eletto in Istituzioni che hanno potere decisionale in merito alle normative che regolano il settore della produzione dell'energia e in modo particolare dell'idroelettrico.
Le chiediamo di esprimersi in modo puntuale rispetto alle seguenti questioni.
Le chiediamo se nell'organismo, in cui Lei sarà eletto, si farà promotore di delibere che stabiliscano:
1. una improrogabile pianificazione dei bisogni energetici della Provincia, della Regione e dell'intero Paese, tenendo conto dello sviluppo delle moderne tecnologie, dei consumi in atto e di quelli previsti, delle quote di produzione già realizzate attraverso le varie fonti energetiche;
2. una revisione della normativa sugli incentivi (deliberazione n. 62/02 del 18 aprile 2002 dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas) per impedire che si continui a costruire piccole centrali che senza di essi non sarebbero economicamente sostenibili e che contribuiscono per una quota irrilevante alla produzione di energia, danneggiando sensibilmente il territorio;
3. la moratoria di tutte le nuove captazioni nel bacino del fiume Oglio nell'area della Valle Camonica, in attesa della stesura del bilancio idrico integrato e della pianificazione dei bisogni energetici;
4. la facoltà per i Comuni di esprimere parere vincolante in merito all'utilizzo delle acque, eliminando il potere esclusivo che oggi hanno Enti lontani dal territorio e la costituzione di organismi decisionali in cui siano presenti non solo gli amministratori locali, ma anche i rappresentanti dei cittadini e delle loro associazioni, in quanto portatori di interessi diffusi e bisogni sociali e collettivi;
5. la precedenza alle richieste di concessioni agli enti pubblici rispetto alle aziende private, per impedire il prevalere di interessi economici speculativi e per favorire la difesa del territorio, che dovrebbe essere interesse primario delle Amministrazioni locali;
6. la possibilità per i Comuni di accedere a finanziamenti specifici per la realizzazione di centraline idroelettriche "comunali" e di usufruire di una durata della concessione di trenta anni, limitando quella per i privati a quindici, fatti salvi per entrambi i vincoli relativi alla protezione del territorio, in rapporto a quanto sarà previsto nel Bilancio idrico integrato;
7. un innalzamento generalizzato dei valori del MDV e un controllo dello stesso alla foce, in modo tale che vengano rispettatte le reali esigenze dell'alveo, in rapporto alla lunghezza, larghezza, granulometria, permeabilità.
Il Coordinamento chiede una risposta scritta a questi quesiti entro il 15 febbraio. Sarà cura del Coordinamento rendere note ai cittadini della Valle le risposte ricevute o i dinieghi

 

 
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