Vi racconto di una certa Giusi che barcolla, ma non molla; che lotta instancabilmente; che ama misurarsi di continuo con sè stessa, con gli altri e con la vita. Una Giusi che non si arrende, non si avvilisce (tranne che di primo impatto, davanti ad una qualsiasi delusione) e che, soprattutto, non demorde MAI!
Qualche post fa vi avevo parlato di una sfida... Ebbene, vi voglio raccontare di cosa si tratta.
Come molto di voi già sanno, uno dei miei sogni nel cassetto è l'iscrizione all'Università e il conseguimento della Laurea. Finora non sono mai riuscita a prenderlo seriamente in considerazione perché non c'erano i presupposti. Nella mia vita c'erano ben altre priorità e tutta una serie di problemi da sciogliere con la massima urgenza. Ma ora che gran parte di essi sono risolti (o in fase di risoluzione), ho deciso di provarci.
La facoltà che ho scelto è a numero chiuso, quindi la sfida consisteva nell'affrontare il test di ammissione. Non m'interessava tanto superar la prova, quanto METTERMI alla prova. Capire se fossi riuscita ad aprire i libri e ad applicarmi nello studio, nonostante la mia complessa situazione. Ebbene, ce l'ho fatta. Ho studiato con grande impegno e determinazione, anche se questo ha significato: alzarsi tutte le mattine alle 4, max 5; camminare coi libri in borsa ed aprirli perfino sulla fermata dell'autobus e durante gli spostamenti coi mezzi; rinunciare al tempo libero e sfruttarne al meglio ogni minuto, pause pranzo e week-end compresi.
Continuavo a ripetermi che, se anche non fossi passata, potevo sempre riprovare l'anno prossimo. Ma nel frattempo avrei sicuramente imparato tante cose interessanti... Così è stato: oggi sono un po' più istruita, anche se consapevole che l'ignoranza (in generale) è un contenitore incolmabile: per quante cose conosciamo a menadito, altrettante ve ne sono da studiare. Credo che una vita non basti per conoscere tutto, ma ritengo che valga la pena sfruttare al meglio quella che abbiamo per imparare quanto più possibile.
All'esame sono arrivata preparatissima, ma la mia carta me la son giocata male.
Non ho tenuto conto di un fattore importantissimo: il tempo. Quello che ci voleva per leggere tutte le domande, per formulare le risposte e per fornirle adeguatamente. Eggià, perché non si può mica sbarrare la risposta giusta sui fogli delle domande! No, bisogna annerire completamente, meticolosamente e senza la minima sbavatura le caselle corrispondenti su un foglio a parte! Quanta attenzione richieda un lavoro così, non avete idea! C'è sempre la paura e il rischio di annerire, per la troppa fretta, una casella per un'altra (e difatti a molti è capitato proprio questo).
Fortunatamente ho evitato un errore così grossolano. Il mio sbaglio, semmai, è stato un altro: quella di prendermela troppo comoda! Per di più mi sono concentrata sulle aree tematiche per le quali veniva assegnato il punteggio maggiore, fornendo TUTTE le risposte esatte, ma poi non ho fatto in tempo a rispondere ad una parte delle restanti domande.
La rabbia? Avevo compreso e tradotto senza alcuna difficoltà il brano d'inglese, senza che però mi avanzasse il tempo per metter mano alle domande! 
Certo, non è detta l'ultima parola. Bisogna vedere come si sono comportati tutti gli altri e attendere gli esiti. Inoltre, male che vada, c'è sempre la speranza di un ripescaggio...
Solo che a me non piace restarmene inerme in attesa dei risultati. Mi son detta: "Perché non aprirsi da subito un altro spiraglio? Perché non provare a battere il ferro finché è caldo e sfruttare tutto questo studio? In fondo ho tantissimi interessi; non è detto che mi debba necessariamente fossilizzare su questo!"
Allora ho dato un'occhiata all'offerta formativa dell'Ateneo e ho trovato un corso di studi che potrebbe essere altrettanto interessante. Così mi sono segnata anche a questa prova, per evitare che, in attesa dei risultati dell'altra, scadessero i termini per l'iscrizione 
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