Il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva una nuova legge che rende “universale” un reato che in Italia già esiste da 20 anni (era il 2004, primo ministro Silvio Berlusconi) e che i vari governi di sinistra (Prodi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte II) non hanno mai modificato, pur avendone la possibilità. Da oggi anche chi andrà all’estero ad affittare uteri potrà essere perseguito, una volta rientrato in Italia, come se avesse fatto ricorso alla “gestazione per altri” nel Belpaese.
Tra le forti tensioni percepite in aula, il giorno 17 ottobre 2024, data storica, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge per rendere la maternità surrogata “reato universale”, con 84 voti favorevoli e 58 contrari. La Gestazione per altri (Gpa), come previsto dal testo a prima firma della deputata FdI Carolina Varchi («è stata messa la parola fine ad una barbarie»), sarà dunque punibile anche se un cittadino italiano vi ricorrerà in uno Stato in cui la pratica dell’utero in affitto è legale. La pena prevista va da tre mesi a due anni, a cui si aggiunge una multa da 600mila euro a un milione di euro.
La gestazione per altri è una forma di procreazione assistita nella quale una donna, solitamente dietro pagamento, porta avanti una gravidanza per conto di un'altra coppia (cioè gli aspiranti genitori del nascituro) o di un genitore designato.
È stata una seduta lunga, e fiammeggiante fin dall’inizio, quando l’aula ha respinto le tre questioni pregiudiziali presentate dalle opposizioni. Più volte i presidenti di turno hanno minacciato di sospendere i lavori per le continue interruzioni degli interventi e i botta e risposta a distanza tra senatori di schieramenti opposti. Copione simile anche durante il voto degli emendamenti. Sei quelli presentati, tutti respinti. Tra questi anche quello del senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto che chiedeva, per evitare «un pregiudizio per i diritti e gli interessi del minore», che fossero «garantiti in ogni caso gli adempimenti previsti in materia di stato civile ai fini del riconoscimento del rapporto filiale instauratosi con i genitori di fatto, cui è attribuita la responsabilità genitoriale».
Durissimi gli interventi delle opposizioni, altrettanto dure le repliche dei membri della maggioranza e così anche le note stampa diffuse dagli staff di decine di senatori. La pentastellata Elisa Pirro ha bollato il ddl come «un volgare attacco alle coppie omosessuali», figlio di «un delirio di onnipotenza» del centrodestra. «I reati sono universali quando la comunità internazionale li riconosce come tali – ha incalzato – non perché lo dice l’Italia». Chiaro segnale di rodimento, visto che per una volta l'Italia funge da esempio positivo e non da paese in primafila per la vergogna dei provvedimemti approvati durante la info-psico-pandemenza, come sieri benedetti obbligatori, green pass, sospensioni dal lavoro e dallo stupendio, altro che terzo Reich!!!
Di «furore legislativo» contro i figli nati dalla Gpa ha parlato il dem Filippo Sensi, che ha tirato in ballo la propria fede personale sostenendo che anche un cattolico può essere per la Gpa (gestazione per altri ), «perché a cuore del messaggio cristiano c’è solo l’amore».
Dalla parte opposta ha provato a mettere un po’ d’ordine l’azzurro Pierantonio Zanettin, spiegando che è improprio parlare di “reato universale”, perché nel caso specifico «ci si limita a punire un cittadino italiano che all'estero ricorre alla maternità surrogata utero in affitto), fattispecie già vietata nel nostro Paese».
Fuori dall’aula la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, ha rivendicato la bontà del provvedimento: «Con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi». «Le opposizioni accusano FdI di ideologia – ha commentato il presidente dei sentori di FdI Lucio Malan –. E siamo d'accordo, se per ideologia si intende difendere la dignità di esseri umani, delle persone, delle madri, dei bambini, che hanno diritto di sapere chi è il loro padre, chi è la loro madre ed hanno diritto a non essere merce».
Ma che cosa significa reato universale? Il disegno di legge nasce dalla proposta della capogruppo di Fratelli d'Italia in Commissione Giustizia della Camera, Carolina Varchi, approvata a Montecitorio nel luglio del 2023 con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo Varchi riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni nella precedente legislatura.
In Italia la maternità surrogata è vietata già dal 2004, con la Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. Ma ora si inserisce nella Legge 40 la prescrizione che "la proibizione riguarda anche se la Gpa è praticata all'estero".
Il testo appena approvato è formato da un solo articolo, che modifica l'articolo 12 della legge 40 che, al comma 6, prevede: "Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600.000 a un milione di euro". A questa disposizione dunque si aggiunge un paragrafo per cui "se i fatti di cui al periodo precedente, con riferimento alla surrogazione di maternità, sono commessi all'estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana".
L’approvazione della modifica della legge che qualifica l’utero in affitto "reato universale”, rende la giornata del 17 ottobre 2024, una giornata storica, perché assesta un colpo durissimo all’osceno mercato internazionale di bambini alimentato dalla maternità surrogata.
Da oggi l’Italia non sarà più complice, neanche indirettamente, di una pratica che sfrutta il corpo delle donne come un vero e proprio “forno” con cui produrre bambini su misura come se fossero oggetti da vendere e acquistare.
È chiaro che da oggi, ancor più di prima, i Giudici dovranno rigettare le richieste di trascrivere nelle anagrafi, gli atti di nascita presentati da coppie che hanno affittato uteri altrui all’estero per dotarsi di figli altrui.
Esprimo pieno apprezzamento per le forze politiche che hanno votato a favore di questa legge di civiltà, mentre non ci meraviglia il voto contrario del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra colonizzati dalla Lobby Lgbtqia+.
Questa giornata corona anni di battaglie culturali e politiche, fatte da comuni cittadini, associazioni, di convegni, affissioni stradali, incontri delle associazioni con la cittadinanza, manifestazioni, flash mob.
Il voto del Senato ha reso definitiva la legge sull’utero in affitto "reato universale", dunque perseguibile anche quando commesso all’estero da cittadini italiani.
L'allargamento di questo reato ha una sua fondatezza: se ritengo illecito pagare una donna italiana per "produrre" un bambino, devo ritenerlo tale anche se vi faccio ricorso all’estero. Non c’entra nulla la “propaganda sulla pelle dei bimbi” che denuncia il segretario Dem, Elly Schlein, né tantomeno si tratta di “un obbrobrio”. Se lo fosse, dovrebbe valere anche per la legge 40 del 2004 che però il Pd ha mantenuto intatta nonostante abbia governato per almeno un decennio.
Diverso il discorso se sarà efficace, se passerà le forche caudine dei vari ricorsi in Tribunale che di sicuro verranno presentati. Sono questioni da azzeccagarbugli. Poco ci importa se sia giusto considerare il ricorso a questa pratica un “reato” o meno. Di sicuro è uno schifo: usare il corpo di una donna per produrre un figlio da “consegnare” a chi ha effettuato l’ordine è un limite che forse la società non avrebbe dovuto superare, benché la scienza lo abbia reso possibile. Riterremmo giusto vendere un rene? Riterremmo giusto vendere o affittare un neonato? Buttarla sulla donazione non ha senso, visto che ad essere “donato” in questo caso sarebbe un pargolo.
Sgombriamo inoltre il campo da un equivoco: la “Gpa altruistica” non esiste, se non in casi residuali. Lo spiega bene Francesca Izzo, filosofa femminista: “Possono verificarsi rarissimi casi di surrogata altruistica tra madre e figlia, tra sorelle, tra parenti o amici strettissimi” ma in generale “la cosiddetta ‘altruistica’, che adotta sempre la forma del contratto e maschera sotto la formula ipocrita del ‘rimborso spese’ il passaggio di denaro, è nei fatti una ‘commerciale’ che si vergogna”.
“Ma perché impedire a chi vuole un figlio di farlo partorire da un’altra donna?”, domandano alcuni. Primo appunto: è una finzione ritenere che la gestante che porta avanti la gravidanza sia solo una incubatrice e non la “madre” del bambino, cioè non instauri una qualche relazione con lui, solo perché secondo un contratto deve cederlo ad altri. E poi proviamo a ribaltare il ragionamento. Premessa: la “maternità surrogata” può avere molteplici fattispecie, a seconda del tipo di partecipazione della donna esterna alla coppia (mette solo l’utero? o anche l’ovulo?), senza contare il possibile ed eventuale intervento anche di un donatore di gameti maschili. Dunque imaginiamo – per pura accademia – una Gpa in cui il gamete maschile non sia quello della coppia che “chiede” il bambino, al pari della gestante e del gamete femminile. Se riteniamo lecito attraverso tecniche di inseminazione far partorire ad una donna X il figlio di X e di Y, per poi cederlo a Z, per quale motivo non permetterlo anche “naturalmente”? Paolo e Chiara su richiesta (e magari dietro ‘rimborso spese’) fanno l’amore, mettendo così a disposizione l’utero e i gameti, e nasce Alberto, il quale però viene subito consegnato a Jack. Poi Paolo e Chiara lo rifanno, ma a favore di Mario. Non vi sembrerebbe un orrendo mercimonio di neonati?
Inviato da: scricciolo68lbr
il 04/03/2024 alle 15:11
Inviato da: perla88s
il 04/03/2024 alle 14:40
Inviato da: scricciolo68lbr
il 04/03/2024 alle 14:14
Inviato da: perla88s
il 04/03/2024 alle 11:52
Inviato da: scricciolo68lbr
il 19/12/2023 alle 15:46