E' così tanto difficile immaginare un nuovo modo di vivere?
Posta così, la domanda, sembra appunto la classica domanda retorica, con una risposta altrettanto scontata. Invece, fra la marea di domande più o meno retoriche bisognerebbe porsi ulteriori interrogativi, non rispondere con un si o con un no, ma articolare un ragionamento e porsi razionalmente a capo di risposte con una certa logica e con motivazioni forti.
A volte, invece, a specifica domanda, è più sensato rispondere con un si, o con un no, secco, deciso, determinato. E basta. Senza aggiungere altro, è questa la mia volontà. Non ci sono giri di parole da farsi, la risposta è perentoria.
Ma, ai giorni nostri, si è più capaci di scelte radicali?
Risposta: a volte a precise domande o problematiche si necessita di scelte radicali, e a volte bisogna scendere e sottostare al compromesso.
Può essere bello il compromesso, come può essere bella e di carattere la scelta radicale. Dipende.
Stasera son passato davanti a un negozio che vende giocattoli di legno. Uno dei pochi che ancora crede ai giocattoli naturali, fatti secondo natura. Poi però mi sono accorto che alcuni articoli in vetrina o nell'immediato interno avevano delle componenti di plastica colorata. E già mi veniva in mente l'uso e il significato intrinseco dei colori accesi e forti per i giocattoli della primissima infanzia...i gialli, i rossi, i verdi. Si apprende il colore forte e deciso - un pò per attirare interesse e attenzione del bambino - per poi scoprire col crescere che esistono le tinte pastello e le varie sfumature di colori. I pennarelli Vs. colori pastello. Si cresce anche scoprendo e apprezzando queste differenza.
Legno contro plastica. Vengo da una generazione dove i giocattoli erano ancora artigianali, fatti di legno o latta. Poi l'avvento della plastica.
Ebbene...immaginare un mondo senza plastica...come sarebbe? Molti giocattoli sparirebbero, non saprei in che altri materiali potrebbero essere fatti.
Probabilmente si ritornerebbe al legno. I bambini ritornerebbero a giocare come i nostri nonni, a divertirsi con poco, a giocare con la fantasia.
Se è questa una rivoluzione possibile, ben venga. Si vede che non tutto è da buttare, ma da riclicare, riutilizzare, riscoprire, rivalutare.
Il mondo vivrebbe secondo natura. E va al diavolo tutto ciò che distrugge la natura e tutto ciò che toglie meraviglia al creato...cemento e altri materiali che distruggerebbero spazi liberi per giocare e per far volare di fantasia ogni bambino che ha una straordinaria voglia di affermarsi in questo duro e selvaggio mondo.
Evviva ! Proviamo a immaginare un futuro diverso, probabilmente scopriremmo un interesse inaspettato e conveniente.
Staremo a vedere. Buona vita.
by inagguato
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il 12/02/2012 alle 13:46
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il 12/12/2011 alle 20:09