Eppur si muove...

Corsa, frenesia, sbornia da offerte

Ultimi giorni prima di arrivare al Natale per fare i regali.
Ho fatto solo un regalo, per una mia amica. Per il resto, solo regali per me. Credo di aver perso lo spirito consumistico e spirituale del Natale. Dico sempre: ogni giorno è festa. Ogni giorno è una nuova opportunità, di vita, di rinascita, di affari.
Mi tuffo in centro città e vedo una moltitudine di persone con borse, sacchetti, pacchi e presenti per i propri cari e amici. Trovare un parcheggio è un'impresa quasi disperata. L'altro giorno ho deciso. Commissioni in città. Ho avuto fortuna di trovare quasi subito un'area sosta per la mia automobile. E poi via, di corsa. La stessa corsa, la stessa frenesia la noto in ogni persona che incontro. Sarà l'approssimarsi dell'orario di chiusura dei negozi, sarà l'aria di festa e le vetrine dei negozi tirate a lucido e illuminate di ogni colore. Non lo so. So che i commercianti la fanno da padroni. Sono loro che offrono tutto ciò che hanno. Devono vendere, devono svuotare i magazzini, devono fare cassa. Ogni cosa sembra esposta, per poi capire che dietro all'espositore, c'è un cassetto nascosto con altra merce stipata, pronta ad essere tirata fuori da commesse stimolate dalla domanda, dai potenziali acquirenti.
Alla fine di tutto ciò deve rimanere un attimo di tregua, un attimo di pausa, per riflettere su ciò che si è fatto fino ad ora. Cosa abbiamo comprato, cos'altro ci manca, e via dicendo. L'acquisto non lo si deve sbagliare. In tempi di crisi si deve puntare sul risparmio, sull'oggetto piacevole ed utile al contempo.
La mia commessa di riferimento - Claudia - è sempre gentile e professionale. Mi chiede di aspettare, se possibile di pazientare un attimo, dato che sta servendo altri clienti. Ho fiducia in lei. Infatti, dopo circa venti minuti - il negozio era stracolmo di persone - mi serve con il consueto stile. Non è la solita commessa che ti invoglia a comprare di tutto e di più, non ti pressa, ti lascia scegliere con calma, ti lascia decidere in autonomia, per poi stabilire: la maglietta che hai scelto di provare ti sta davvero bene indosso. Mi ha convinto con la sua semplicità, con la sua spontanea sincerità, con la sua approvazione. Venduta. La maglietta è mia.
Esco dal negozio molto soddisfatto. Ci ritornerò.
L'ora delle compere volge quasi al termine, sebbene le strade pullulino ancora di acquirenti, borse e borsine tra le mani.
Tutta questa frenesia si calmerà solo quando le persone raggiungeranno le proprie mura domestiche. La cena, una doccia, e via a letto. Domani per tutti sarà di nuovo un altro giorno.
Spero che sia un giorno meno caotico. Perché ci vogliono momenti di vera riflessione. Non so se il Natale sarà uno di questi giorni. Di solito lo si passa in famiglia, a fare il pranzo in grande. Non si riflette molto in queste circostanze. Si vive il momento pensando a mille e più preparativi, per poi diluire il tempo con tante chiacchiere.
In un attimo le feste fuggono via. Pure loro, freneticamente.
Un consiglio: abbassate il ritmo. La vita la si assapora meglio a ritmi più blandi. C'è più gusto a vedere le persone in faccia, meravigliarsi degli sguardi spontanei dei nostri cari.
Domani sarà, sicuramente, un altro giorno.

by inagguato