Creato da aiutosicuro il 30/05/2013
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« ENEL CONDANNATA: BOLLET...Ora basta! ENEL DISTRIBU... »

" SCATOLA NERA" A SALVAGUARDIA DEGLI UTENTI ELETTRICITA'

       “scatola nera” a salvaguardia degli utenti  elettricità.

 Iltelelettore, non è un elettrodomestico, cui può bastare il marchio CE, fa “acquada tutte le parti” e “ puzza di bruciato”.

 

CONTATORIelettronici non omologati, SOLO APPROVATI DA ENEL DISTRIBUZIONE, cui è data la possibilità di interferire nel programma, che gestisce i parametri di misurazione dei consumi,. 

 I contatori elettronici, non sono stati mai omologati,  né provati da alcun ente terzo indipendente.

Su uno dei primi libretti d’istruzione,Enel scriveva: «Il simbolo CE attesta la conformità del prodottoalle direttive applicabili. Èobbligatorio ai fini della commercializzazione e deve pertanto comparirevisivamente su ogni elettrodomestico».

Ciò, e inverosimile, infatti,  icontatori elettronici, non sono elettrodomestici, ma strumenti legali dimisurazione e come tali, soggetti ad omologazione ai sensi di legge.

Enel distribuzione nellenote tecniche stabilisce: occorre inoltretener presente che i contatoristatici, per loro natura, consentono la programmazione di diversi parametri.

Cioè,è data la possibilità ad Enel distribuzione, di interferire nel programma chegestiscono i parametri di misurazione dei consumi, ecco dov’è lo sbilanciamentoa favore della parte fornitrice ed il danno nei confronti dell’utilizzatore.

Inoltre dispone che icampioni dei contatori,  debbano conseguire l’approvazione o l’omologazione di EnelDistribuzione.

Enel distribuzione nelcapitolato tecnico di acquisto dei tele lettori afferma: Sarà cura del Clienteassicurarsi presso il costruttore del contatore prescelto e quindi garantiread Enel Distribuzione che il contatore sia anch’esso configurato con iparametri “essenziali”, conformemente ai campioni che sono stati approvati oomologati da Enel.

Enel distribuzione, si erge pertanto come enteterzo di verifica ed omologazione di sistemi di misurazione legale,prescindendo dalla sua veste di parte, ipoteticamente interessata adincrementare le vendite, anche tramite una cattiva misurazione delle’energiaerogata.

Infatti, in linea puramente teorica, chi impedisce eventuali abusi; chigarantisce che dal server Enel distribuzione, non  si possa pilotare i consumi?

Tale server,  infatti, può variare la potenza  erogata, leggere i consumi e può anche variare la programmazione.

 L’articolo 11 del Testo Unico delle leggimetriche stabilisce in maniera non equivoca che: “Ogni convenzione di quantitàdeve essere fatta con pesi e misure legali”.

Ciò fissa, nel nostro ordinamento giuridico, e nelle direttive comunitarie, il principio di legalità in materia di pesi e di misure; una garanzia della tutela della pubblica fede, a salvaguardia della lealtà delle transazioni commerciali dei beni e delle energie.

La difesa di Enel distribuzione: “ Circa poi l’attendibilità delle misure e la possibilità di verifica da parte del cliente,sottolineiamo con forza che Enel si attiene scrupolosamente a quantodisciplinato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas a tutela soprattutto del cliente, che può sempre effettuare controlli inproprio e/o con l’ausilio di esperti, poiché il contatore Enel è accessibileai clienti finali, una pratica che in molti paesi europei non è consentita.

E’ un’affermazione non veritiera, infatti, i controlli ad opera dell’utentedi fatto vengono ignorati e l’Enel distribuzione, invece pretende, di effettuare in esclusiva le verifiche.

Ed inoltre afferma: “i contatori Enel realizzati prima dell’entrata in vigore di tale direttiva (del 2007), che, al pari di quelli successivi, sono costruiti per più del 60% in Europa e non in Cina e riportano tutti il marchio CE, a testimonianza della conformità con le norme comunitarie.

Indipendentemente, che anche il 40%  che riceve in “omaggio” icontatori cinesi, sono  utenti datutelare, occorre sfatare la mistificazione del marchio CE, sia esso autenticooppure no.

Il marchio CE, riguarda unicamente gli aspetti della tecnologia costruttiva e funzionale, non riguarda  assolutamente la precisione el’affidabilità delle misurazioni, che sono demandati per legge ad altrenormative.

Il contatore elettronico,non è un elettrodomestico, come affermato da Enel distribuzione e quindi nonbasta il marchio CE anche se autentico, a garantirne la giustezza delle misurazioni..

Il Ministero riconosce “lacunosa” la legislazione in materia, e afferma che il problema dei controlli metrologicisui contatori elettrici “harisentito dell'oggettiva difficoltà e complessità ad apportare innovazioninormative in un settore di misurazione che interessa un servizio pubblicoessenziale di diffusione generalizzata, con milioni di punti di misurazione eche non consente applicazioni rigide e solo formalistiche delle norme, senzatener conto, peraltro, delle conseguenze in termini di possibili interruzionidi tale servizio pubblico”.

Il Ministero così continua “del resto non era prevista dalle norme inmateria di metrologia legale “ (i riferimenti sono il Testo Unico delle leggisui pesi e sulle misure n. 7088 del 1890 e Regolamento per la Fabbricazione deipesi e delle misure n. 226 del 1902) una specifica approvazione di modello peri contatori elettrici, né risulta che una tale approvazione sia mai statarichiesta da alcun fabbricante”.

A quel tempo non esistevano: bilanceelettroniche;  complessi di misurazione per carburantielettronici;  e altri strumenti dimisurazione di tipo elettronico, ora utilizzati per le transazioni commerciali.

L’omologazionedi uno strumento di misuradi nuovo tipo, è rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico adomanda del fabbricante, il consumatore non può subire le conseguenzedell’inerzia dell’Enel distribuzione, che in assenza della domandad’omologazione al Ministero, ha preteso di utilizzare i contatori elettronici,“auto approvati”  presso gli utenti,  contravvenendo agli obblighi metrici, previstiper gli  strumenti di misura.

Il Ministero ha ammesso che “… nérisulta che una tale approvazione sia mai stata richiesta da alcun fabbricante”conferma che Enel distribuzione abbia violato la legge, in comunione con ilfabbricante dei contatori elettronici, per avere immesso strumenti dimisurazione illegali, a nulla rilevando ne l’auto approvazione, ne l’eventualemarchio CE.

Infatti, lalegislazione vigente, nazionale e comunitariavieta l’immissione sul mercato el’utilizzo a fini commerciali di strumenti di misura illegali e/o non conformialla direttiva.

L’ufficio Metrico di Milano, nel corsodell’attività istituzionale di vigilanza e sorveglianza del mercato, su espostidi Utenti e anche d’iniziativa, ha contestato nei casi di rinvenimento dicontatori elettrici illegali, di tipo meccanico o elettronico, usati inrapporto con terzi, la fattispecie di cui all’art. 692 c.p., chiedendo allalocale Prefettura, che ha dichiarato legittimi i procedimenti, l’applicazionedella misura accessoria della confisca dei contatori elettrici illegali, chenel frattempo erano stati posti sotto sequestro.

La Direttiva sugli strumenti di misura,la c.d. Direttiva M.I.D. (Dir. 2004/22/CE), è rimasta inapplicata,  dopo sei anni, infatti, non è stato ancora emanatoil previsto decreto che stabilisce le modalità di esecuzione dei controllimetrologici sui contatori elettrici in uso.

Ciò costituisce un inescusabile vulnusal principio di tutela dellapubblica fede, vista l’estesa popolazione di strumenti in servizio e lenotevoli poste economiche in gioco, non ultimo il fatto di vantare il tristeprimato delle bollette più care d’Europa. ( post di Edoardo Beltrame )

Riportiamo dal bollettino Enel distribuzione spa:

Perché i contatori sianoteleletti da Enel Distribuzione, devono essere inoltre provvisti di idoneidispositivi per l’interrogazione ed acquisizione dati da parte di EnelDistribuzione (modem); il Cliente deve assicurare l’installazione, l’esercizioe la manutenzione di tali dispositivi.

I dispositivi devonoassicurare:

• Velocità di trasmissionedati: 9600 bit/s

• Protocollo dicomunicazione: V110 o V32

Il collegamento tra ilsistema centrale di acquisizione e validazione di Enel Distribuzione e ilcontatore deve essere effettuato tramite la rete di trasmissione GSM o PSTN.

La connessione tramitemodem PSTN è accettata fintantoché la configurazione del modem stesso e dellalinea sono tali da garantirne la raggiungibilità da parte del sistema centraledi Enel Distribuzione.

Si fa presente, alriguardo, che le prove di approvazione dei modelli sono state eseguiteutilizzando un modem GSM.

Il sistema di misura ècomprensivo del contatore e del dispositivo di comunicazione. E’ richiesto undispositivo di comunicazione (dedicato) per ogni contatore.

Enel Distribuzione èdisponibile a valutare soluzioni diverse, purché si rivelino praticabili ecompatibili con il sistema di acquisizione e validazione in uso, e non sianopregiudicati i requisiti indicati nelle regole di connessione.

In caso di installazioneeffettuata con modem GSM sarà cura del Cliente assicurare un livello di camposufficiente a garantire la stabilità della telelettura del contatore.

Il sistema di misurainoltre deve garantire che la comunicazione non ecceda limiti temporaliingiustificati.

Le caratteristicheelettriche sono verificate come compatibili con quelle indicate nelle regoletecniche di connessione attualmente in vigore; sarà onere del Clienteassicurare la conformità del modello prescelto con i requisiti elettricidell’impianto.

Come riferimento siindicano i seguenti:

• trasmissione dei datimemorizzati in 1 giorno, corrispondenti a 3 curve, entro un tempo di circa30’’;

• trasmissione dei datimemorizzati in 7 giorni, corrispondenti a 3 curve, entro un tempo di circa 1’15’’;

• trasmissione deiregistri contenenti i dati identificativi, data e ora, codice, valori dienergia e di potenza, relativi al periodo corrente e precedente, codiciidentificativi dei registri medesimi, entro un tempo di circa 60’’.

Il sistema di misura devesuperare la prova di teleleggibilità da parte di Enel Distribuzione, primadella messa in servizio.

Si fa inoltre presenteche, al fine di premettere la corretta gestione delle misure, la programmazionedel congelamento dei registri del contatore deve essere tale da permettere laregistrazione e la messa a disposizione a sistema dell’energia attiva ereattiva immessa e prelevata nel mese solare.

Abbiamo riportato le notetecniche di Enel distribuzione, perché in esse non si fa obbligo di garantire,l’omologazione dei contatori elettronici dei consumi elettrici, ma si fariferimento solamente a valutazioni, ma la propria approvazione.

Pur essendo ormai chiaroche a tutt’oggi nessuno ha presentato domanda di omologazione dei contatorielettronici istallati o da istallare, il punto non è solo l’omologazione deivari modelli e delle varie marche, bensì la possibilità da parte dell’Eneldistribuzione spa di poter dare ordini al misuratore elettronico istallatopresso l’utente.

Occorre impedire,qualsiasi possibilità di comando al telelettore, tesa a variare i parametri diregistrazione dei consumi.

La  mancanza per i contatori elettronici di unaomologazione legalmente riconosciuta, è evidenziata dalla circostanza che laprova di teleleggibilità è effettuata da parte di Enel Distribuzione, mentretale requisito deve essere accertato in sede di omologazione.

Il risultato di tuttoquanto sostenuto da Enel distribuzione, dal Ministero e dagli utenti, èpurtroppo sugli occhio di tutti, misurazioni di gran lunga superiori a quellireali.

Il povero utente protesta,ricorre, per poi senza una vera uguaglianza tra fornitore e consumatore, ècostretto a pagare sotto ricatto: o paghi o ti stacco la luce.

La soluzione non puòmai essere raggiunta, finchè non sarà disposta obbligatoriamente,l’istallazione presso l’utente di un secondo misuratore elettronico, nondialogante con Enel distribuzione e con l’utente, una vera e propria scatolanera ,appositamente accessibile in loco in caso di contestazioneper “ scoprire”  la verità sulla energiaconsumata in ogni singolo POD.

L’utente e chiunque, potràverificare, dall’esterno, il totale dell’energia consumata, esattamente comeavveniva con i vecchi contatori.

Tutto è a posto sostieneEnel distribuzione, niente è a posto evidenziano i milioni di utenti, con contatoriin eccesso di misurazione.

Di chi è la colpa ?

Una cosa è certa, non ècolpa dell’utente, indifeso e offeso da un sistema di misurazione dei suoiconsumi elettrici, che fa acqua da tutte le parti e “ puzza di bruciato”.

Occorre una mobilitazionegenerale, utenti, politica, associazioni, Governo e uomini di buona volontà,affinchè al più presto, anzi subito, venga deliberata l’adozione della “scatolanera” a salvaguardia degli utenti  dielettricità.

 

ANDREA DI GIOVANNI

aiutosicuro@libero.it

3452926666

In collaborazione con “MOVIMENTO CITTADINI INDIFESI”

 

 

 
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