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Torno subito

Post n°48 pubblicato il 29 Novembre 2007 da viperella81
 
Tag: 4 U
Foto di viperella81

E intanto

"Fu come se mi fossi svegliato di colpo, nel cuore della notte. I rumori, la luce, il suo volto entrarono in me come un fiume in piena. E capii che la amavo, che lei era lì davanti a me e avrei dovuto fare qualcosa, dire tutto quello che provavo, o avrei rimpianto quell'istante tutta la vita."

da Stefano Benni - La grammatica di Dio

[A fra tre mesi.] 

 
 
 

Via!

Post n°47 pubblicato il 14 Novembre 2007 da viperella81
 
Foto di viperella81

(...) la mia famiglia ogni giorno di più. Che parole pesanti, dirai. E invece no, sono leggere e svolazzanti come una farfalla colorata. Hanno il peso dei momenti passati, e il colore del futuro, che per ora è un sogno ad occhi aperti anche se a volte sembra proprio vero. (...) E io continuerò ad avvolgere male il filo del phon, a rendere la casa il nostro nido, a piangere davanti alle pubblicità anche se gli ormoni saranno zittiti, e a cercare la tua mano nel sonno.

(e ogni tanto, ma solo ogni tanto, fa proprio bene)

 
 
 

Pronti?

Post n°46 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da viperella81
 
Foto di viperella81

Non si può scrivere senza parlare di sè. Ho letto poesia, tanta. Fagocitato parole, di altri, e accantonato lacrime davanti a storie, paesaggi, pubblicità. Persino ecografie.
Ma è tutto lì, nel nodo sempre più stretto dei miei mille vorrei. Vorrei...dimenticarli tutti e ripartire dai momenti rubati.

L'autunno ridente della collina tinta del sole caldo del mattino, che mi ha fatto fermare come se mi fossi svegliata in un posto che non è la mia casa da vent'anni.
Un bacio inconsapevole alla fede ancora brillante, subito rapito da me con gli occhi e col cuore.

E per oggi basta così.

 

 
 
 

Orsi a Montreal

Post n°45 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da viperella81
 
Tag: Gedicht
Foto di viperella81

Stamattina ho aperto gli occhi e c’era la neve
Neve sui secchi abeti dell’ospedale
E ho pensato: beh anche loro invecchiano
Anche loro provano il morso di questo inverno
Come me, albero disseccato disteso in un letto
Con la flebo in un ramo e una chioma incolta di foglie
E non importa, alberi miei, se voi avrete la primavera
E io forse no. Vi auguro sole e scoiattoli
E vi ringrazio perché avete voluto assomigliarmi

Fred stanotte è venuto a tenermi compagnia
Mi leggeva Melville e le sue poesie di guerra
Poesia e diarrea mi accompagnano spesso la notte
E ho imparato che nessuna può niente contro l’altra
Se la poesia mi incanta, la diarrea grida: basta
E chiede giustamente un attimo di attenzione
Ma all’uscita del bagno la poesia aspetta
E dice: ora ascolta anche la tua anima

Ho letto un fascicolo di Wildlife sugli orsi
Di come è dura la loro vita, al polo
Bianchi e terribili ma anche loro si ammalano
E muoiono e spesso non hanno da mangiare
E mi sono sentito come un vecchio orso
Sperduto nel polo di questi bianchi corridoi
E se un giorno arriverò a vedere il disgelo
Mi metterò in cammino verso nord
Andrò a pescare col mio amico Fred l’orso bruno

Da due mesi sto in ospedale, non so se ne uscirò
Ma forse quando uscirò non ci sarà più la neve
Saluterò gli alberi e dirò: tenete duro ragazzi
Anch’io tengo duro e Fred, e gli orsi
Lontano da qui, dove non arriva la metropolitana
E il vento gelido urla e non c’è riparo
Un po’ come andar contro ai dati delle analisi
Ma l’orso si alza scrolla la neve e riparte
Verso qualche miraggio o tana o nuova avventura

Perché vedete, se la vita diventa più corta
C’entra più vita dentro, ed è come se un ramo
Si riempisse di linfa, o un torrente si gonfiasse d’acqua
Non puoi dirgli che l’inverno incombe o il mare è vicino
Scorrerà forte, in un incredibile infanzia
Così siamo per metà decrepiti e per metà bambini
E un po’ poesia e un po’ diarrea
Un po’ vecchi alberi, e orsi, e numeri in una corsia
In un punto del Polo nord chiamato Montreal

E a te, proprio a te che affretti il passo
Davanti alla bianca scogliera dell’ospedale
Quasi temessi l’onda o il vento della malattia
Vorrei dirti: fermati, non aver paura
Bevi un caffè alla mia salute, compra un rivista di orsi
E non preoccuparti della piccole vendette e dei privilegi
Un giorno sarai davanti al bianco della tua anima
Davanti al ghiaccio e alla solitudine
Sii pronto a ridere, almeno una volta

 Da Stefano Benni- Orsi a Montreal

 
 
 

 A bientot 

Post n°44 pubblicato il 30 Settembre 2007 da viperella81
 
Foto di viperella81

Non ho molte parole dentro di me di questi tempi. Sto aspettando. Aspetto che la vita che sogno mi raggiunga, finalmente.
Da quando ho aperto questo blog- inutile dirlo- mille novità. Vivendo ho visto divenire più chiari i sogni che avevo da bambina. Ma sono ancora lontani, e, ahimè, questo fa male.

Quindi, aspetto.

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: viperella81
Data di creazione: 06/06/2006
 

SUL COMODINO

 

MI HANNO COLPITO

Grande, placida, come in un fresco, luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna.
Sì, egli sapeva che cos'era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è mai dato importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna?
Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.
Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna...C'era la Luna! La Luna!
E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, nè si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.

[Luigi Pirandello -Ciàula scopre la luna- ]

 
 

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