Una Stregatta...InMe

Io la mia casa me la porto in giro come le chiocciole.
E' facile, perchè la mia casa non ha muri, nè porte, nè finestre. La mia casa è una sensazione.
E' noi due vicini, i pensieri accavallati in testa e intrecciati insieme, gli occhi chiusi.

Buio, intorno. Ad un tratto, la tua mano, inconsapevole, tra le mie.

Mattina offuscata di cielo pallido che preannuncia l'autunno. Mattina senza montagne, oltre la finestra. Ne intravedo il contorno scuro dietro i palazzi, laggiù, ma non mi consola.
Niente rondini in questo cielo. Niente cielo nei miei pensieri, oggi. Ancora sogni nel mio risveglio confuso in questa stanza che non è la mia. Pulsano i desideri sotto pelle, sottili richiami volano oltre la finestra subito spalancata. Ti prego, andiamo via.

Lo so che non dovrei, ma oggi sarà ancora attesa.

Sono tornata. Gli occhi e la pelle intrisi di ricordi come tanti colori sgargianti.
Ho pennelato l'aria come le punte dei cipressi e ascoltato le ballate degli ulivi danzanti. Ho chiuso gli occhi per sentire il verde ondeggiare del mare e rubato un po' di rosso ai tramonti. Incandescenti incontri tra sole e terra per scaldare i miei inverni.

Ora sono qui a leccarmi le ferite della nostalgia.

[e lo scoop è questo: niente pizzica, gli ulivi salentini ballano il tango]

Eccomi qui in procinto di partire...Di nuovo tra gli ulivi e la luce della terra che da qualche anno mi ha "adottata"...Non vedo l'ora di riempirmi gli occhi con quei tramonti!

Un abbraccio a tutti, mi mancherete davvero!

Passi bollenti mi portano via da tutto, oltre le dune bianche, i gigli, i resti di qualche falò. Lontano, placida, la vecchia torre, a chiudere lo sguardo sul finire del giorno. Cerco con gli occhi i tiepidi bagliori dell'ultimo sole, e m'immergo.

Coperta d'acqua la mia pelle riflette il cielo di quest'attimo tutto mio.