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Creato da: wahid2 il 15/01/2007
discussione sulla necessità di un ricambio generazionale
Post n°7 pubblicato il 28 Gennaio 2007 da wahid2
Si puo vivere senza chiamate al cellulare, sms, riproduttori di musica e senza messaggi e-mail? si, è ancora possibile. E' la sfida lanciata negli USA dalla cosiddetta generazione tech-no, una minoranza di persone di tutte le età che rifiutano le moderne tecnologie. come spiega il quotidiano Usa Today, è difficile dire quanti siano, ma una cosa è certa: non si tratta di persone escluse dalla tecnologia a causa della povertà o della carenza di istruzione. E non si tratta neppure di una nuova forma di "luddismo" e rifiuto della modernità.Semplicente chi non usa il telefonino o internet lo fa perchè pensa di non averne bisogno o comunque di poterne fare a meno tranquillamente, senza alterare la sua qualità di vita o sentirsi limitato. C'è chi dice che si tratti di una nuova moda. Ma una nazione come gli USA, dove l'81 per cento degli adulti usa internet, il 78 per cento ha un cellulare e ben il 93 per cento dei ragazzi fra i 12 e i 17 anni si connette alla rete, essere tech-no ha il sapore di una vera e propria controrivoluzione.
Post n°6 pubblicato il 27 Gennaio 2007 da wahid2
guarda per non dimenticare
Post n°5 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da wahid2
Ricordate Ivan Scalfarotto, il candidato indipendente di 41 anni che nell’aprile scorso partecipò a quella imponente manifestazione di democrazia diretta, quale furono le primarie del centrosinistra, sfidando i patriarchi della politica Prodi, di anni 68 e Bertinotti, di anni 67? Bene! Vi consiglio di leggere il suo libro, Contro i perpetui(il Saggiatore, pp.70, € 6), un pamphletbreve e pungente, in cui l’autore si scaglia contro i "perpetui" Prodi e Berlusconi. Si può dedurre che in Italia, contrariamente a quanto accade all'estero, le cariche di responsabilità, soprattutto in politica, vengono affidate in base a un rigoroso criterio di anzianità e successivamente di cooptazione. Questo è il motivo per cui oggi problematiche cruciali per il Paese continuano a non trovare una risposta. E soltanto un effettivo ricambio generazionale potrebbe garantire alla politica la riappropriazione del suo ruolo guida.
Post n°4 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da wahid2
Governo al lavoro sulla nuova tranche di liberalizzazioni. Telefonini liberattizzati. E non solo.. Comincia dall'abolizione dei costi aggiuntivi per le ricariche telefonica la rivoluzione delle liberalizzazioni-bis firmata dal ministro Pierluigi Bersani. La misura compare in cima alla lista degli interventi previsti nella bozza al vaglio del Consiglio dei ministri. Si prevedono poi la possibilità di vendere i giornali anche in esercizi commerciali diversi dalle edicole e l'abolizione della distanza minima tra sale cinematografiche. Sarà più facile aprire un'attività di parrucchiere ed estetista, sparirà il Pubblico registro automobilistico e ci saranno più tutele per il consumatore nell'Rc Auto. Ma vediamo nel dettaglio le misure a cui il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera. Per favorire una maggiore diffusione della stampa, inoltre, l'attività di vendita non sarà più subordinata "al rispetto del criterio della distanza minima fra esercizi o di parametri numerici prestabiliti, nè possono essere imposti divieti e preclusioni ai punti vendita non esclusivi di quotidiani e periodici di porre in vendita entrambe le tipologie di prodotto editoriale e ai punti vendita esclusivi di rivendere o cedere, senza la necessità di alcuna autorizzazione amministrativa, quotidiani e periodici ai punti vendita non esclusivi, agli esercizi non aperti al pubblico ovvero ai fini della vendita in forma ambulante.
Post n°3 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da wahid2
A parlare di previdenza, quando il tavolo si aprirà, ci saranno pure loro, le nuove generazioni. Seduti di fronte al governo e a fianco di imprese e sindacati anche i rappresentanti dei giovani saranno chiamati a discutere di contributi ed età pensionabile. Al tavolo saranno chiamati il Consiglio nazionale degli studenti universitari, il Forum nazionale dei Giovani e i movimenti giovanili dei partiti, per una rappresentanza che riguarda circa 3 milioni di ragazzi. La prospettiva di essere chiamato a dar voce alle esigenze di chi spesso ancora non ha trovato un lavoro stabile entusiasma sicuramente gli animi di chi un domani dovrà sostenere il peso del sistema. Si tratta di un passaggio storico, che permetterà di raggiungere gli standard europei, dove la rappresentanza giovanile è molto più forte, dal momento che le istanze dei giovani non possono essere affidate ai sindacati i cui iscritti sono oggi per buona parte pensionati. D’altra parte l’ultima campagna lanciata dal Forum ha un titolo emblematico: “Urg” che sta per “Urge ricambio generazionale”.
Post n°2 pubblicato il 24 Gennaio 2007 da wahid2
Se ancora qualcuno dovesse nutrire dubbi sulla veridicità della tesi seconda la quale la società di oggi si sorregge sui pilastri del consumismo e sulla frenetica e morbosa aspirazione a somigliare, quanto più possibile, agli showman o alle showgirl della televisione, sarebbe nello stesso istante smentito dall’ultima trovata di quel genio di Lele Mora, agente delle stesse star e protagonista assoluto dello scandalo Vallettopoli, il quale ha visto bene di indossare i panni di allenatore e mettere in campo la sua formazione ideale di VIP. Lele Mora ha visto realizzarsi la sua idea, in nome del business e sostenuto nel progetto da una serie di sponsor, di dar forma ad un album di figurine, raffiguranti i volti non di Totti e Adriano, ma (attenzione!) dei vari Costantino, Briatore, Gregoraci e addirittura Apicella (lo chansonnier di Berlusconi). In effetti i protagonisti sono proprio i VIP o quelli meno VIP della televisione: showgirl, manager mondani, i famosi e quasi famosi dell’Isola, i grandi fratelli e quanti altri infestano gli schermi dei nostri televisori. Fin qui qualcuno potrebbe intenderla come una semplice trovata commerciale, come mezzo di promozione di un prodotto. Ma è proprio in questa definizione che si cela il marcio. Perché in questo caso parlare di promozione di questo prodotto, significa cementare la convinzione secondo cui oggi l’essere umano è ritenuto un articolo da mettere sul mercato, al pari dei pantaloni che indossa o delle merendine che mangia, con relativi marchio di qualità ed etichetta che ne riporta il prezzo.
…….ma voi la conoscete la vera storia di Lele Mora?
Post n°1 pubblicato il 15 Gennaio 2007 da wahid2
di Tommaso Naclerio* Alla ricerca di un’ identità che permetta di abbattere le barriere generazionali, che valorizzi gli strumenti di democrazia diretta, che ispiri un’ intensa e prolifica partecipazione attiva alla vita pubblica, ma che soprattutto sia produttiva di un effettivo protagonismo dei giovani nelle scelte e decisioni di domani, l’Associazione “Lavori in corso” di Agerola (Na) propone, attraverso l’apertura di un blog, un’ occasione in cui è finalmente possibile avviare una discussione e un confronto sulla necessità di un ricambio intergenerazionale nella società di oggi. La determinazione che ha guidato i nostri passi in questi primi sei anni di percorso associativo nasce dalla instancabile voglia di tentare nuove soluzioni e continui rimedi alle condizioni di disagio che quotidianamente affrontiamo e che inevitabilmente si riscontrano in piccoli contesti locali, nei quali si registrano enormi difficoltà nell’approccio con il mondo esterno, con il sistema dell’informazione, della cultura e della conoscenza in genere. L’idea di proporre un luogo di discussione e confronto sulle problematiche e i disagi che ci attanagliano, tra l’altro accessibile a tutti attraverso i mezzi telematici a disposizione, è dettata proprio dal bisogno di imboccare una via d’uscita da una condizione di vita sospesa tra dipendenza, indifferenza e senso di incertezza che pervade la realtà globale e locale. Il messaggio lanciato da quei giovani scesi spontaneamente e pacificamente in piazza a Locri (Calabria) per manifestare il proprio disgusto verso quel male sociale, che si chiama ‘ndrangheta, per poi sfidarlo attraverso la creazione di un movimento o i messaggi estratti dalle azioni più violente dei giovani immigrati delle periferie parigine che a distanza di un anno continuano a dare sfogo alla propria collera e ai propri disagi dovuti alla mancanza di integrazione sociale o quelli ancora ricavati dall’entusiasmo di quei giovani che nel 1990, a colpi di piccone, buttarono giù il Muro di Berlino e ad inaugurare una nuova epoca di pace, sono espressione di un’unica presa di coscienza che urla la voglia di cambiamento. Nel 2007 noi giovani fatichiamo a districarci tra delusione e speranza. La delusione deriva dalla consapevolezza che la società di oggi è un circuito vecchio, chiuso e clientelare, che ci obbliga a rimanere isolati e lontani dalla sfera pubblica. Chi dovrebbe garantire la fase di avvicendamento tende viceversa a consolidare il principio “dell’eterna giovinezza allo scopo di abolire i giovani”, per cui noi che abbiamo 20 – 30 anni siamo tagliati fuori, nel senso che non saremo mai gli artefici di quel processo di cambiamento ed innovazione di idee e progetti. Ci troveremo a dover sopportare inermi la presunzione o la bramosia di chi, essendosi impossessato della scena da venti o trenta anni e avendo mostrato tutta la inadeguatezza nel porre le basi per un necessario ricambio generazionale, anziché proporsi da testimone del tempo andato, continua a rivestire il ruolo di interprete del nostro tempo e costruttore del futuro. Noi giovani resteremo sospesi in un’eterea dimensione di dipendenza. Avremo minime possibilità di realizzazione. E non saremo in grado di scalare le gerarchie professionali, politiche e sociali, a meno che la sorte non ci abbia consegnato un cognome illustre. Basta guardare le zone alte – e non solo – della politica, dell’impresa, dei media o dell’Università per accorgersi della presenza di tanti “figli o nipoti di”. Quando forse senza la “buona parola” o il prestigio del papà o del nonno, difficilmente avrebbero potuto conseguire simili promozioni. La speranza risiede nelle parole della più alta carica dello Stato, il Presidente Giorgio Napolitano, il quale nel discorso di fine anno difende espressamente gli istituti di democrazia diretta, atti a garantire e preservare un’effettiva e duratura partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Manifestare il coraggio nel voler affermare il nostro protagonismo nella determinazione delle scelte e delle decisioni che ci riguardano, significa osare, guardare oltre, trasgredire, plasmare la società del futuro, imponendo scelte, gusti e tendenze. E così divenire i veri costruttori di certezze. Tocca a noi decidere se annaspare fino ad affogare nel fallimento delle nostre aspettative o se ispirare con un confronto maturo e sensibile un processo “rivoluzionario”, che alimenti la convinzione che CAMBIARE E’ POSSIBILE.
* Presidente Associazione "Lavori in corso"
Di seguito i casi più eclatanti, nei quali attestiamo l'effettiva sussistenza di un sistema vecchio:
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GABER DOCET"!a libertà non e' star sopra un albero, non è neanche avere un'opinione, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione" CLICK AND READ:INVITO ALLA LETTURA |
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Inviato da: NeVeRmInD89
il 22/12/2008 alle 19:04
Inviato da: L_irrequieto
il 05/11/2008 alle 16:53
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 16:20
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 22:30
Inviato da: Anonimo
il 21/12/2007 alle 17:11