Troppe volte mi sono rotta e ricomposta sotto i colpi malvagi della vita che picchia duro. Ogni volta maschere e corazze diverse, più adatte alle circostanze.
In bilico tra attesa e tremore.
Il fulcro di ogni cosa è il mio collo che regge la testa affollata di fotogrammi sconnessi fatti di memoria e materia onirica;
si allarga alle spalle simmetriche che imitano il respiro e reggono il corpo per farlo andare, stramazzare, rialzarsi, procedere, contorcersi.
Baci rubati al mio collo, tra il triangolo d'ombra dietro l'orecchio, tra la leggera ciocca scappata alla massa di ricci disubbidienti, vicino a dove scende la lacrima di perla di un orecchino ed il foulard di seta liscia a proteggerlo e custodirlo. Collo dalla pelle sottile che si tende e pulsa ritmicamente richiamando la vita che c'è sotto, nascosta, non sempre visibile, taciuta, indifferente
E mi resta, ogni volta, la sensazione di pressione delle tue dita in punti sparsi ed eventuali di me, anche quando non ci sei più, percezione fantasma che mi regge negli abbracci in sogno.
Inviato da: camnisi1943
il 10/01/2015 alle 08:28
Inviato da: eric.trigance
il 04/10/2013 alle 13:27
Inviato da: macrio1
il 18/09/2013 alle 00:33
Inviato da: lorjsiana
il 14/09/2013 alle 12:01
Inviato da: L_ultimo_templare
il 12/09/2013 alle 19:31