Dovrà passare ancora molto tempo, io credo, prima che la donna possa sedere al suo tavolo a scrivere un libro senza scoprire un fantasma da uccidere, una pietra da scagliare con rabbia.
Virginia Woolf
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Post N° 293
Post n°293 pubblicato il 19 Aprile 2007 da La_Chambre_d_Isabeau
L' incipit è tratto dal blog Autoestinguente Un’ ultima lunga occhiata allo specchio, mi sono preparata con cura. Splendo come non mai in vita mai. E’ un anno che aspetto questo momento, lunghe giornate fredde e solitarie. Vado. Scivolo via veloce, la destinazione la conosco bene. Non posso certo mancare all’ appuntamento. Accidenti, accidenti, accidenti!! Un ingorgo. Ma dove vanno tutti questi imbecilli? E poi parlano delle partenze intelligenti. Non si avanza proprio. Deve essere successo qualcosa. Forse un incidente. L’ ansia mi mette un tremolio addosso. E’ troppo importante, tante persone mi stanno aspettando. Uffà! Mi sembra di essere ferma da giorni. Finalmente si riparte, cercherò di andare più veloce. Devo recuperare il tempo perduto. Speriamo di non incappare in una pattuglia. Eccola laggiù, finalmente. Stagliata contro il nero. Un’ ultima potente accelerata. Ma dove sono tutti? Nessun naso all’ aria? Ma che giorno è oggi? Il XVIII Agosto? Accidenti, è stato inutile. E tutto per colpa di quel maledetto ingorgo tra la Cassia e Cassiopea. |
CINQUE PEZZI FACILI
PRIMAVERA
La primavera senza una foglia che potesse venir rovesciata dal vento, nuda e luminosa come una vergine di scontrosa castità, di sdegnosa purezza, si distese sui prati con gli occhi spalancati e attenti e del tutto indifferente a quel che facessero o pensassero quanti guardavano.
Gita al faro
Virginia Wolf
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