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LETTERATURA AMERICANA...A MORSI
Lasciatevi mordere anche voi da questi scrittori americani che sono un po' entrati a forza nella mia vita di lettrice.
James Ellroy e Chuck Palahniuk non sono certamente gli ospiti più educati e politicamente corretti che inviteremmo ad una merenda, ma i loro libri sono come tartufo per i nostri palati esigenti: puzzano e sanno molto di terra e fango, ma all'assaggio sono sublimi e dotati di aroma inconfondibile.
Provateli qui, allora, ve li offrirò in via molto, molto confidenziale...
ASSAGGINO DI LIBRO
8 MARZO 2008: ECCO A VOI IL VERMEDELLIBRO!
Ce l'ha fatta, il piccolo vermiciattolo verde, è arrivato – un po' col fiatone in verità, un po' emozionato nel vedere tanti bambini riuniti ad ascoltarlo nella bibliotaca comunale di Civitanova – è arrivato finalmente in libreria.
Tutti ora possono averlo, tutti possono seguire col dito le sue parole scritte in un libro...un LIBRO VERO!
Lui ama poco farsi vedere, in verità. Preferisce suggerire storie e fiabe con la sua vocina sottile sottile, nascondendosi tra le righe, ma ora che si è presentato non può più tirarsi indietro, anzi! Invita tutti ad andarlo a trovare, tra gli scaffali di libri per ragazzi o sul sito del suo editore: firenzelibri.com.
A presto e...buona lettura!
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La Los Angeles dei bassifondi, della malavita, del malaffare. La Los Angeles di Hollywood, l’industria della messinscena, degli arresti in cinemascope, dei cartoons dove vince sempre il bene. Il sergente Jack Vincennes, l’agente Bud White e il capitano Ed Exley dovrebbero stare dalla sua parte, quella del bene, visto che appartengono al Dipartimento di Polizia più efficiente e famoso del mondo. Ma non si può mai dire. Cosa è successo veramente al party di Natale del 1951? Spuntano fuori tre versioni ufficiali come tre sceneggiature per un film di serie B: poliziotti contro detenuti, un bagno di sangue, accuse di brutalità, fior di carriere nel cesso. E il massacro del Nite Owl? Altro film, altre comparse, ma stavolta non si gioca a buoni e cattivi, perché non ci sono più confini tra vero e falso, crimine e giustizia. La cruda realtà è che non c’è nessuna sicurezza in un distintivo. La cruda realtà è che non c’è nessuna sicurezza. Mai. Collusioni, depistaggi, scandali e la rivelazione finale di una verità difficile da accettare: sono davvero sempre i migliori quelli che se ne vanno? Sono per ora tutte domande senza risposta, vi terremo aggiornati per i prossimi numeri e ricordate, cari lettori, che siete sempre voi i primi a saperlo: di prima mano, garantito al cento per cento, e in via molto, molto confidenziale.
“A certi uomini tocca il mondo intero, a certi altri un' ex prostituta e un viaggio in Arizona. Tu sei tra i primi, ma, mio Dio, non ti invidio il sangue che hai sulla coscienza.”
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Fight Club assomiglia a una barzelletta. Una di quelle barzellette “cattive” che non fanno ridere, piuttosto ti fanno storcere la bocca in un ghigno amaro. L’esistenza di Tyler Durden e del suo insonne e disperato compagno di avventure è una onirica, massacrante e sistematica ricerca della non-esistenza, del non-esserci, del non-apparire. Ma non prima di farsi dondolare qualche dente in bocca, perché non ha senso morire senza neanche una cicatrice. Per dimenticare tutto quello che non funziona, dai bottoni del colletto spezzati allo scoperto in banca per centinaia di dollari. Per non aver più bisogno di andare dal parrucchiere. E solo allora, mentre tutto va in pezzi, mentre è in atto l’estremo tentativo di ottenere l’attenzione di Dio a bordo di una macchina lanciata controsenso a folle velocità, si affaccia la lucida consapevolezza di aver creato un mostro. Neanche lo stupore per un amore che non succede solo a parole riuscirà ad impedire la morte. Perché solo nella morte abbiamo un nome. Solo nella morte non facciamo più parte del Progetto Caos. La prima regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club. La seconda regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club. Ma tutti ne parlano lo stesso. Sì, ma perché?
“La morte avrà inizio fra tre, fra due. La luce della luna scende nella bocca aperta. Prepararsi per l’ultimo respiro, ora. Evacuare. Ora. L’anima abbandoni il corpo. Ora. Ha inizio la morte. Ora.”
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Cosa ricordare di Taormina?
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BLOG-MERENDA
Un invito per una merenda speciale, non ci sono biscotti, non c'è caffelatte, non c'è thè. Qui serviamo storie, facciamo a fette torte di racconti, condite con risate di zucchero filato...riservato solo a chi ha fame...di fantasia.
Buon appetito.
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