Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 
Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
« DONALD TRUMP: SI AMA O SI ODIA!Il Governo italiano è gi... »

I servizi di intelligence italiani d'accordo con l'ISIS

Post n°1301 pubblicato il 28 Marzo 2016 da r.capodimonte2009
 

Il Governo non voleva altro che le menti e le terga degli italiani tremebondi fibrillassero all’unisono per gli ennesimi attacchi islamici al cuore di un’Europa di cartapesta, per deviare le attenzioni da tutta una serie di contingenze nefaste di cui continua a farsi interprete, con una maggioranza trasformista che è una vergogna per la politica.

Ormai tutti o quasi i media di regime sono ricoperti di cronache, dirette o indirette, sulle tardive operazioni di intelligence e di polizia tese a smontare le cellule terroriste, ma dopo che, al solito, queste hanno agito; mentre doveva essere in corso una gigantesca opera di prevenzione, condotta, tutti d’accordo, dai servizi segreti europei, i quali, al contrario, si guardano bene dall’affidare agli altri, tipo, la Cia e la Nsa, le loro strategie, spiati, come sono, brutalmente, dagli stessi alleati. Così, quel che resta dell’”espressione geografica” che le oligarchie bancarie spacciano per “unione”, crolla miseramente sotto il peso dei fallimenti economici e finanziari, poi dell’immigrazione, adesso delle bombe islamiche.

In Italia, personaggetti da commedia dell’arte, come Renzi, Alfano, lo stesso ectoplasma quirinalizio, che ripete a pappagallo i soliti moniti, triti e ritriti che non intaccano di un’oncia i comportamenti ameni dell’apparato governativo, ormai abbandonato a se stesso, e i vertici delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, che ribadiscono, con i loro “ottoni lucidati” la solita svernia che ingannò Mussolini, e che da allora fa parte della filosofia delle “stellette di latta”; e cioè mostrare efficienza, sicurezza, affidabilità, quando c’è solo improvvisazione e fantasia, forse anche fortuna; assicurano la gente che è tutto sotto controllo, che dalle “maglie d’acciaio” della Repubblica non sfuggirà nessuno. Intanto da Salerno ci fanno sapere che qui da noi albergava tranquillamente la stamperia dei documenti falsi dei terroristi più attivi, che adesso arrestiamo perché ce ne giunge notizia dal Nord Europa; noi intanto ci dedicavano all’espulsione degli imam un po’ sovversivi, ma su 10.000 immigrati sbarcati sulle nostre coste ne “testavamo” sì e no il 10%: gli altri sono liberi di giggionare tra i centri di accoglienza e il territorio nazionale, senza altri impedimenti di rilievo.

In realtà si tratta dell’ennesima, gigantesca mistificazione, che fa comodo a tutti, a cominciare dalla politica. I nostri servizi segreti, che oggi vengono “incensati” dalla stampa di regime, la stessa che per anni li ha vituperati, dopo che si era scoperto che si infiltravano tra i terroristi rossi e neri di casa nostra, per servire le trame politiche della DC e del PCI, si dice, abbiano appunto l’esperienza di aver smontato, pezzo per pezzo, Nar, Brigate Rosse, Lotta Continua, Ordine Nuovo, ecc., perfino le strategie massoniche di Licio Gelli, e, perché no, anche le cupole mafiose; e quindi, di fronte a “questi principianti” del terrore, hanno buon gioco. E’ FALSO!

I nostri apparati di intelligence, che, negli anni, sono stati voltati e rivoltati come calzini maleodoranti perché impregnati di doppiogiochismo, appartenenza a determinati gruppi eversivi e massonici, a volte mafiosi, in cui i militari si compiacevano di superare i civili in questa gara di tradimenti incrociati, tanto che i più famosi e letali episodi di terrorismo, a distanza di cinquant’anni, ancora non hanno un volto, ma solo ipotesi o colpevoli di comodo (quasi sempre “fascisti”); ebbene hanno sempre agito e agiscono sotto-traccia, certo, ma anche sotto-gamba, utilizzando il pentitismo, la compravendita dei collaboratori e dei riscatti (coi soldi pubblici!), tattiche e strategie d’improvvisazione; al contrario di altri comparti internazionali, che pure hanno disintegrato poi gli oggetti del loro agire (basti pensare a ciò che la Cia ha mestato in Medio Oriente, o negli attacchi  terroristici in Usa!), ma hanno basato i loro comportamenti su vaste risorse, uomini esperti, apparati scientifici e tecnologici, padronanza delle fonti d’informazione, violenza senza limiti.

Ecco il motivo per cui, NON CREDIAMO UNA PAROLA DELLE ASSICURAZIONI CHE CI VENGONO DA COSTORO NEI CONFRONTI DEI FOREIGN FIGHTERS: se pensiamo che in quasi quattro anni non sono riusciti a portare a casa Latorre e Girone, i due marò prigionieri di un “governucolo locale” indiano; e adesso si fanno prendere per i fondelli perfino dai servizi egiziani in  merito all’assassinio di Regeni!

L’amara verità è che il terrorismo islamico non attacca il cuore del nostro Paese, perché c’è l’allerta dei nostri servizi o perché c’è in giro qualche uniforme in più, ma perché, come ha sempre fatto dai tempi dei palestinesi di Al Fatah, la penisola gli serve da “ponte”, per far transitare gli agenti del terrore verso obiettivi più caldi e strategici. Anche l’attentato alla stazione di Bologna si svolse, guarda caso, in un periodo di “normali escursus terroristici”, a patto che non si ritorcessero contro l’Italia, sottoscritti dai taciti accordi politici di Moro e Andreotti, e sotto lo sguardo consenziente dei nostri servizi: i quali hanno sempre saputo che non sono stati i “fascisti” a bombardare Bologna, ma qualche valigia sfuggita la controllo di costoro, ripiena di esplosivo militare. E quando, sempre sotto-gamba, arrivò l’ordine di colpirli, perchè “non erano stati di parola”, cominciarono a saltare i treni, o peggio!

Oggi è in vigore un “accordo” similare, che prevede che essi possano liberamente circolare in Italia, organizzarsi nel modo più consono, ma senza toccare il suolo del Paese ospitante: certo, alla fine ne dovremo arrestare qualcuno, pesci piccoli e piccolissimi, fino al momento in cui si metteranno in mezzo le altre intelligence, a cui non sta certo bene che qui da noi si faccia la melina. E probabile che gli attentati di Bruxelles abbiano determinato l’abbandono di questa strategia, e oggi, gli accordi tra noi e l’Isis stiano saltando: due fattori lo dimostrerebbero. Il primo è che la Cia sta perdendo la pazienza con l’Italia, e pretende che entri in guerra attivamente, almeno in Libia; il secondo, che sui siti web del califfato, si continua a ribadire che l’Italia non è un nemico, perché “finora non ha colpito a morte un solo uomo dell’Isis”, e che tutto cambierebbe in caso contrario.

Il Governo, i servizi, i generali, la politica, conoscono benissimo quanto detto sopra: ed è in corso un conflitto sordido, senza esclusione di colpi, tra il Governo, che non vuole spostare di un millimetro la propria strategia, tutt’al più, arrestare gli agenti del terrore che operano qui da noi, in perfetta franchigia, e i vertici delle uniformi, quelli più legati alle consorterie militari d’Oltreoceano, e che vorrebbero l’Italia in guerra.

In quest’ultimo caso, è evidente, che il terrorismo comincerebbe a fare piani anche per l’Italia, esattamente come avvenne anni fa. E allora, purtroppo, il popolo italiano, vista la reale inefficienza degli apparati, ne pagherebbe il prezzo più alto!

Perché le scorte a favore dei politici si rafforzerebbero, mentre la povera gente innocente di tutti questi intrighi, sarebbe condannata a morte! (ITALIADOC)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

mozillastmonellaccio19acer.250iltuocognatino2karen_71diabolikas0m12ps12robert.sstaff.communityLibannawintour0Miele.Speziato0rossella1900.rlucylla_sdCWBriggs
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963