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IL CUORE DI CONFINDUSTRIA E' MARCIO!

Post n°1305 pubblicato il 01 Aprile 2016 da r.capodimonte2009
 

Mentre ad Harvard, la più quotata università della Terra, il nostro premier, da poco uscito dall’ennesimo sproloquio maccheronico del suo inglese contradaiolo, sottolineato, come si nota nei reportage, dai sorrisetti degli studenti, teneva la sua “lectio magistralis” sulla “stupefacente Italia da lui condotta”, paragonandosi addirittura a John Kennedy, e rilasciando ai giornalisti il motto “mussoliniano” “Il mondo vuole l’Italia”, a pochi osservatori, in realtà, era sfuggito il fatto che non fosse accompagnato, in questa visita anche d’affari, dalla ministra per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, figlia di uno dei caporioni di Confindustria, papà Guidalberto; questa figura paradossale, immessa in un dicastero dove avrebbe dovuto risolvere le 250 vertenze aziendali (pari a 35.000 dipendenti), in due anni non ne ha chiusa nessuna, ma ha fatto, invece, molto per la sua azienda, Ducati Energia, come nel caso dei piccoli veicoli elettrici Duck, finiti dentro gli ecoincentivi varati dal suo ministero.

In realtà il furbetto delle periferie fiorentine subodorava già (probabilmente su input di qualche “gola profonda” della magistratura), che una delle sue “pulzelle rottamatrici” aveva il vizietto di fare un po’ come le pare, utilizzando i poteri enormi lasciatigli in mano dagli sprovveduti, per agevolare amici, conoscenti e... amanti. Tale è questo “faccendiere del petrolio”, Gianluca Gemelli, amico dei compagni francesi della Total, destinato, dal solito “emendamento dell’ultima ora”, pizzicato come al solito dai deputati grillini, a fare la parte del leone nelle prebende che il caravanserraglio Eni sta impiantando in Basilicata!

Il nostro “blog” ovviamente non sapeva che la Guidi era stata colta con le mani sulla marmellata di regime, quando solo ieri vi raccontava cosa si nasconde, in realtà, dietro coloro che sono contrari al referendum sulle trivelle, e citava proprio l’inchiesta di cui sopra; che nel frattempo, grazie anche ai contributi del capo della Dia, Roberti, ha allargato la frittata investigativa a 67 persone (prima erano trenta di meno), e tra queste, appunto il Gemelli, politici, sindaci, funzionari dell’Eni, grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche da prima pagina!

E, perciò, Renzi, l’aveva lasciata a casa. Ignorando, tuttavia, che, nello scorrere l’intercettazione, veniva fuori che ad autorizzare l’emendamento “tossico” era stata niente meno che “suor” Maria Elena Boschi, che, ancora una volta, rientra come una Ferrari in pista, dove cova uno scandalo!

Ora, a correggere il motto “Il mondo vuole l’Italia”, aggiungendo, “magari alleggerita da un governo di corrotti”, crediamo ci penserà Obama quando incontrerà de visu il nostro “sciacquetto”, che è andato a prendere ordini in merito alla crisi libica. Sarà, per lo meno, l’ennesima figuraccia barbina che questo “giovanotto”, “figlio di imbroglioni”, sta spargendo attorno a sé, rappresentando l’Italia peggiore della storia recente. E che resiste, grazie all’accozzaglia di mercenari di cui si è circondato, compresa la sinistra fuori o dentro il PD, che si comporta come il tutore della gamba zoppa!

Nell’attimo stesso in cui usciva la notizia delle “dolorose dimissioni” della signorina Guidi, in Confindustria avveniva uno scontro storico tra candidature: da una parte Alberto Vecchi, che voleva allontanare il sindacato dei “padroni” dalla politica renziana, per tentare di salvarlo; dall’altra il salernitano Vincenzo Boccia, di scuola De Luca, che per 100 voti a 91 l’ha ricondotto sotto le grinfie della signora Emma Marcegaglia, la professoressa che ha insegnato l’ABC proprio alla studentessa Guidi. E che fa del sindacato imprenditoriale, ancora una volta, la mosca cocchiera di questo regime dittatoriale sudamericano. (ITALIADOC)

 
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