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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

 

 
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Quando un re sputa sulla mano sudaticcia di un ipocrita

Post n°1310 pubblicato il 08 Aprile 2016 da r.capodimonte2009
 

 

Credevate che lo scandalo “petroli”  causasse almeno una tregua nell’ambaradan della “malavita di Stato”? Quando mai! Tra ieri e l’altro ieri si sono susseguite altre tre inchieste e relativi arresti, tutti PD o F.I..

La coda dell’inchiesta lucana, che coinvolge addirittura il Capo di S.M della Marina, ammiraglio De Giorgi, il cui “figliolo”  Gabriele si definisce un “patriota del PD”, renziano puro sangue, giù sistemato in qualità di consulente dei fratelli Manzione: una, la vigilessa fiorentina diventata capo dell’ufficio legislativo di Palazzo Chigi a combinare i trucchetti degli emendamenti fasulli, poi controfirmati dalla Boschi; l’altro, ex-nullafacente, assiso a sottosegretario all’Interno (sic!); De Giorgi e tutte le sue medaglie sono stati rinviati a giudizio niente meno che per associazione a delinquere e abuso in atti d’ufficio, ma il pluristellato non ha fatto una piega, né tanto meno Mattarella che l’ha nominato, ha ritenuto opportuno rimuoverlo, per un imbroglio di concessioni petrolifere che lo vede coinvolto con faccendieri siciliani, che girano attorno al Mise della Guidi e al Mef di Padoan (ricordate, l’intercettazione sulla Guidi, “fatto ministro dalla combriccola dei petrolieri”).

Lo scandalo della ricostruzione dell’Aquila, che sta assumendo contorni sconcertanti, con 37 indagati, che presto saranno rinviati a giudizio, per la costruzione di 4.500 appartamenti di “marzapane” come quelli di Pollicino, che stanno crollando, uno dietro l’altro, nemmeno avessero utilizzato cartapesta, e che vede coinvolti sindaci, amministratori, politici del PD e di F.I.

Terzo, una nuova, ennesima puntata della “tragica telenovela” made in ANAS, con una serie di appalti truccati da capogiro per la costruzione di strade in Sardegna, anche qui, con oltre 100 indagati, tutta gente che fa la coda per andare alle primarie del PD!

Ma queste non sono novità, direte voi, anche se non si resta poi del tutto sereni, quando si assiste alla scena sconcertante del re di Norvegia che si rifiuta di stringere la mano a Renzi, a dimostrazione di quanto è caduta in basso la nostra nazione: la visita era programmata da molto tempo, ma evidentemente Sua Maestà Harald V, rappresentante di un Paese del tutto agli antipodi con il nostro, non ha gradito l’interlocutore di turno!

La vera novità è quel che è venuto fuori dalla relazione dell’ANAC, di Raffaele Cantone, sulla Sanità in Italia: la conclusione va aldilà del rifiuto di re Harald. “La sanità italiana è una scorribanda di delinquenti di ogni risma” ha affermato l’ex-giudice. E visto che questa branca si inghiotte ¼ del reddito nazionale (per intenderci quasi 300 miliardi!), è più che chiaro che questo denaro, strappato ai cittadini con le tasse, molte delle quali inique, è gestito dalla criminalità più o meno organizzata dei partiti: e quali partiti? Ma quelli che governano il Paese da trent’anni, naturalmente!

Il divario tra Nord e Sud è impressionante, e questo Governo, come i precedenti, se non peggio (con una ministra che è una paranoica dell’improvvisazione su temi delicatissimi, e senza neppure un titolo di studio, se non quello da “caciottara di borgata”!), ha tagliato posti letto, risorse, assistenza per i più deboli e malati, ma ha lasciato lì i soliti problemi che tutti conoscono a menadito.

Quando Mr. Michel Moore, venne in Italia col suo baraccone da cinematografaro progressista, lanciato in America sull’onda speculativa e vergognosa della strage di Columbine (una specie del “tuttologo” Alan Friedman, che ha messo le tende qui da noi, per godersi i suoi addentellati massonici, sfruttando con i suoi libri, le amenità dei nostri politici da strapazzo); ed esaltò il nostro sistema sanitario “gratuito”, per contestare le scelte presidenziali che non lo volevano così in Usa, fece molto rumore, specie negli ambienti della sinistra. Perché Moore non ci viene adesso in Italia, a vedere cosa c’è rimasto di quel “sistema”, depredato dalla politica e dalla corruzione?

Questi i veri problemi, di cui Moore si è dimenticato di parlare nel suo “documentario”:

-l’immigrazione della salute, che ogni anno vede centinaia di migliaia di persone saltare la propria sanità insufficiente e a volte omicida, e dirigersi dove ce n’è una, si spera, migliore! E questo, alla fine, non fa altro che, sfruttare e quindi peggiorare proprio la sanità d’eccellenza, si suppone quella nordista!

-il taglio sempre maggiore dell’assistenza gratuita, verso ticket insopportabili o addirittura verso quella a pagamento: il che, tuttavia non cambia l’offerta tecnica, con visite specialistiche che vengono spostate di anno in anno, mentre il malato muore, gli ospedali sono sempre più disorganizzati e carenti, ma non così gli stipendi dei direttori e dei baroni della medicina!

-la privatizzazione delle strutture pubbliche, che ormai sono, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, alla pari con quelle private. Queste ultime, poi, vengono favorite addirittura, con l’accredito verso il SSN, per ben 10.144 posti letto, che lo Stato copre facendo maturare, solo per i 6 maggiori gruppi (San Donato, Rotelli, Humanitas, GVM, Servisan e Veronesi), 85 milioni di utili l’anno, mentre, strutture pubbliche gigantesche come il Niguarda, ne escono con le ossa rotte di perdite per oltre 35!

-Nulla togliendo agli aspetti qualitativi del privato, è sottinteso tuttavia che lo scopo per la struttura non pubblica è il businness, e quindi si può immaginare che come nel caso del quasi-monopolio delle forniture e delle pulizie, affidate alla Lega Coop (Gruppo Manutecoop), ci sia un interesse privato che superi di molto quello generale.

Con questi handicap, a cui dobbiamo aggiungere una legge sugli appalti di forniture peggiore di quella sugli appalti edilizi, che ancora crea scompensi mostruosi nei costi del materiale sanitario da zona a zona; una sproporzione tra le remunerazioni del personale operativo e quello dirigenziale, e la corsa all’ingolfamento nei concorsi di gente raccomandata politicamente, ma senza alcuna garanzia professionale; è evidente che sia molto facile impattare con la criminalità minuta o di spessore, verso cui i Governi, compreso questo, non sanno porre rimedio, anzi, se ne fanno scudo. Come?

Per esempio utilizzando CDP a fini privati anziché pubblici (e sono soldi che appartengono ai risparmiatori postali, che non vengono  certo sentiti in proposito!), regalando finanziamenti alle residenze per anziani del Gruppo Kos-De Benedetti, dopo che Sorgenia, dello stesso Gruppo, ha introitato altri 2 miliardi, senza alcuna ragione che non fosse l’appartenenza del suo proprietario al PD!

(ITALIADOC)

 

 
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