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"Childhood Dreams"
Post n°138 pubblicato il 22 Febbraio 2005 da john.keating
A volte, raramente, capita di essere colto alle spalle da una canzone. La melodia, l'arrangiamento, l'interpretazione, o tutto questo insieme, ti prendono e ti trasportano in qualche luogo del tuo spirito che non conosci, o che ti sembra nuovo, inusuale, inaspettato. Non si tratta necessariamente di Capolavori - anzi solitamente si tratta di canzoni in cui ti imbatti per caso, distrattamente, e forse anche a motivo di questo ti scuotono e ti sorprendono anche di più. Non accadono spesso illuminazioni del genere. L'ultima volta, m'è successo ieri, con questo brano di Nelly Furtado, posto (significativamente?) in coda al suo secondo album, acquistato più per noia curiosa, e per sfida, che per altro. Un intro di organo - sembra un inno ecclesiale - che si distende come sottofondo di chitarra arpeggiata, campane e arpe, a punteggiare una melodia urgente, alla Joni Mitchell diresti, cantata con voce purissima, sull'ottava più alta, e forte, e appassionata, e commovente. Un canto d'amore, che riecheggia sogni d'infanzia, niente di più di questo. Ma sei minuti e trentatré secondi di luce vera. La voce del Divino sa scegliere gli interpreti sempre più inaspettati, per parlarci.
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Inviato da: pal_jazz
il 05/07/2006 alle 15:28
Inviato da: john.keating
il 19/05/2006 alle 17:40
Inviato da: ladymiss0
il 07/10/2005 alle 10:40
Inviato da: singleproblem
il 07/10/2005 alle 01:49
Inviato da: Stephanie10
il 06/10/2005 alle 20:33