Creato da: john.keating il 14/09/2004
Metafisica della Terra della Sera

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

sundropstudio.arcidiaconogTRAFFICANTEpatriot9particellaMenelaoParideelenie58ma.centiniCoulomb2003bing.madsenguidi12mariano.vitale1979kabibi70SoloLunaSenzaStelleodarroc2
 

Ultimi commenti

Prof...bentornato :-)))))))
Inviato da: pal_jazz
il 05/07/2006 alle 15:28
 
Lei è così, senza tanti ai e bai...
Inviato da: john.keating
il 19/05/2006 alle 17:40
 
:)
Inviato da: ladymiss0
il 07/10/2005 alle 10:40
 
Ti ho scoperto adesso. Ho da imparare da qui ma ti devo...
Inviato da: singleproblem
il 07/10/2005 alle 01:49
 
Mi ricorda tanto un cane che si morde la coda.......
Inviato da: Stephanie10
il 06/10/2005 alle 20:33
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« LuoghiCanzonette »

"Childhood Dreams"

Post n°138 pubblicato il 22 Febbraio 2005 da john.keating
Foto di john.keating

A volte, raramente, capita di essere colto alle spalle da una canzone. La melodia, l'arrangiamento, l'interpretazione, o tutto questo insieme, ti prendono e ti trasportano in qualche luogo del tuo spirito che non conosci, o che ti sembra nuovo, inusuale, inaspettato.
Ogni tanto accade. E la magia sembra ripetersi ogni volta che il brano riparte, quasi che la Grazia si conceda a comando e non più solo secondo i suoi disegni.

Non si tratta necessariamente di Capolavori - anzi solitamente si tratta di canzoni in cui ti imbatti per caso, distrattamente, e forse anche a motivo di questo ti scuotono e ti sorprendono anche di più.
Ma quando accade, sai già che ti accadrà per sempre, al di là del fatto che il brano possa essere legato ad un momento e ad uno stato d'animo temporaneo, o particolare, o sa il Cielo che cosa.

Non accadono spesso illuminazioni del genere. L'ultima volta, m'è successo ieri, con questo brano di Nelly Furtado, posto (significativamente?) in coda al suo secondo album, acquistato più per noia curiosa, e per sfida, che per altro.

Un intro di organo - sembra un inno ecclesiale - che si distende come sottofondo di chitarra arpeggiata, campane e arpe, a punteggiare una melodia urgente, alla Joni Mitchell diresti, cantata con voce purissima, sull'ottava più alta, e forte, e appassionata, e commovente. Un canto d'amore, che riecheggia sogni d'infanzia, niente di più di questo. Ma sei minuti e trentatré secondi di luce vera.

La voce del Divino sa scegliere gli interpreti sempre più inaspettati, per parlarci.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963