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Ordinary people

Post n°141 pubblicato il 26 Febbraio 2005 da john.keating

Quel che non capisco - o che capisco benissimo - è perché una buona parte delle persone che usa il blog per accendere discussioni, poi non le sa reggere.
Immancabilmente, appena si mette alla prova le loro affermazioni, trascendono. E scattano gli insulti: intollerante è quello più usuale, immancabilmente utilizzato; nei casi migliori vengono usate perifrasi per significare "stronzo, testa di cazzo, rompicoglioni". Poi c'è chi passa a insulti più franchi, e chi come variante, urla. Talvolta, le due cose.
Eppure, hai solo provato a mettere alla prova le loro affermazioni, talvolta mettendone in evidenza la genericità; talaltra, l'intima contraddizione; altre ancora l'insostenibilità.

Dio scampi poi quando si prova a contraddire. Tutti questi campioni del libero pensiero (il loro) si dimostrano completamente fasulli come polemisti, visto che la loro vis polemica si limita a tacciare non si sa mai bene chi di vigliaccheria, meschinità, disonestà intellettuale, o peggio. Loro, gli illuminati, i retti, gli onesti, i giusti, i corretti, i superiori, le vittime della disonestà umana. Talvolta, si spingono nei blog altrui a sparger consigli di vita, con un tono tra il rassegnato e di chi la sa lunga su come va il mondo. Povere vittime.

A parole, figuriamoci!, sono la personificazione del rispetto per l'altrui pensare: somma virtù, sommo bene, madre di tutte le virtù.
All'atto pratico, il contraddittorio non lo sanno reggere: talvolta rifugiandosi in clinch con affermazioni talmente generali o fuori tema da risultare persino disarmanti nella loro pochezza. Non di rado, trascendono con allusioni personali, tese solo a squalificare l'avversario (ché tale è, mica un interlocutore...) sul piano personale. Nei casi peggiori, gli insulti arrivano ad essere i più bassi e vergognosi, a volte ripresi a distanza di tempo, in totale assenza del malcapitato e senza alcuna ragione apparente. Nei casi migliori, l'astio si manifesta al solo apparire di quello che è ormai in nemico.

L'arma finale di costoro è immancabilmente "il blog e mio e ci scrivo quel che mi pare". Cosa tengano i commenti aperti a fare allora, non si capisce.  
Quando proprio non si può fare altrimenti, allora abbassano il tono con un tono finto umile francamente irritante: "io che non sono colto come te...", giocando a fare i Bertoldo di turno, ma rivelando il fatto che, semplicemente, non hanno nulla da dire, e lo dicono pure male.
Corollario, naturalmente, il fatto che tu sia "solo" uno snob superbioso, un presuntuoso, un rompicoglioni in cerca di non si sa cosa.
neanche a dire che, per citare i presenti, in un anno di blog non mi è capitato mai nemmeno per sbaglio di usare un qualsivoglia epiteto offensivo nei confronti di nessuno di costoro. Anche quando sarebbe stato proprio sacrosanto.

Mandarli fuori giri sarebbe un gioco da ragazzi, se non fosse che costoro sono la peste dei blog: insozzano con la loro piccineria incazzosa, tolgono l'aria a qualunque confronto, irritano per la loro banalità vestita di supponente alterigia (e poi il presuntuoso sei immancabilmente tu, sempre!) fatta di niente e nutrita di vuoto.

Alla fine, parlare con loro viene a noia: non si conclude nulla, non ci si arricchisce di nessun altro pensare, e resta solo una desolante sensazione di pochezza e di supponenza irriducibile a qualunque confronto e refrattaria a qualunque ragione dialettica...

 
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