Creato da jusperine il 26/04/2007

Essenza e sintesi

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Caleidoscopio

Post n°132 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da jusperine

La mia cognizione del tempo comincia a traballare.
Mentre arranco tra ieri e l'oggi, ho l'impressione che le ore siano eterne: deviata dall’effetto oppiaceo delle mie preoccupazioni, talvolta mi rallento da sola, senza accorgermene.
Ma ci sono anche giorni in cui succede l’opposto, l'orologio comincia ad avere comportamenti scortesi e le lancette si spostano troppo in fretta, distribuendo promesse, dubbi e cambiamenti come fossero volantini pubblicitari.
Continuo a percepire intorno a me lo stesso disagio, infastidita dal fatto che tutti quegli interventi di chirurgia emotiva ai quali mi sono sottoposta non abbiano dato i frutti sperati.
Mi irrita questa lunga convalescenza, questa guarigione incompleta, questo cambiamento statico del mio essere, questo lento annegare nel mio Lete personale, questa lunga e monotona marcia senza una meta precisa.
Ancora una volta mi sento deragliare, senza un motivo apparente, ma è la solita vecchia storia, sono sempre i soliti vecchi problemi da risolvere, che pesano ogni giorno di più, specie quando si è fecondi inventori delle proprie flagellazioni.
Mi rifugio nei meandri emotivi per trovare un luogo di conforto.
Le parole che scintillano sono manciate di schegge delle mie suggestioni.
La rigenerazione tarda e io sono impaziente.
Guardo dritto davanti a me, perché i miei occhi sono troppo fieri e odiano abbassarsi, ma forse farei meglio a contemplare il sentiero per non rischiare di cadere ancora.
Vorrei tanto un po' di normalità, anche se so che dopo un poco mi annoierei e inizierei a maledirla, ma ora mi manca il suo sapore calmo e vorrei respirarlo anche solo per un poco, prima di ricominciare con la danza dei dannati, sotto una grandinata di stelle che ardono la notte.
Ormai fatico a non assecondare le mie percezioni istintive e i miei pensieri corrono in vertiginose galoppate negli anfratti bui.
Le vertigini del sonno addolciscono i contorni, il tutto sfumato in un caleidoscopio di miraggi onirici.
Vale la pena di perdersi così, nelle ore arrugginite dal mio orgoglio, in in un'alterigia dannosa che con gli anni non diventa più flessibile, in un amore che è come la pioggia... quando finisce rimane solo la strada bagnata.

Commenti al Post:
shardana0
shardana0 il 01/11/07 alle 23:52 via WEB
Ciao Jusperine, un post scritto in modo stupendo, peccato che emerga tanta sofferenza... Un salutone augurandoti una serena notte, Tony
 
 
jusperine
jusperine il 03/11/07 alle 11:40 via WEB
Grazie Tony. La malinconia fa ormai parte di me, probabilmente mi ci sono così abituata, che forse non so più farne a meno e mi ci crogiolo un po'... Un abbraccio.
 
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SOGNA RAGAZZO SOGNA

E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte
ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte;
io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.
Sogna, ragazzo, sogna
quando sale il vento nelle vie del cuore,
quando un uomo vive per le sue parole
o non vive più.
Sogna, ragazzo, sogna,
non lassciarlo solo contro questo mondo,
non lasciarlo andare, sogna fino in fondo,
fallo pure tu!
Sogna, ragazzo, sogna
quando cala il vento ma non è finita,
quando muore un uomo per la stessa vita
che sognavi tu.
Sogna, ragazzo, sogna,
non cambiare un verso della tua canzone,
non lasciare un treno fermo alla stazione,
non fermarti tu!
Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre,
perché hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente.
Passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita.
E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere;
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che "quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire".
Sogna, ragazzo sogna,
quando lei si volta, quando lei non torna,
quando il solo passo che fermava il cuore
non lo senti più.
Sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni, passerrà l'amore,
passeran le notti, finirà il dolore,
sarai sempre tu ...
Sogna, ragazzo sogna,
piccolo ragazzo nella mia memoria,
tante volte tanti dentro questa storia:
non vi conto più.
Sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio sulla scrivania,
manca solo un verso a quella poesia,
puoi finirla tu.

 

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