Creato da xxx_bluebaby_xxx il 17/11/2008

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Messaggi del 10/03/2009

cuor di danza

Post n°593 pubblicato il 10 Marzo 2009 da xxx_bluebaby_xxx

 
 
 

Danza orientale

Post n°591 pubblicato il 10 Marzo 2009 da xxx_bluebaby_xxx

La danza orientale, (in arabo raqs al sharqi, رقص شرقي, danza orientale) comprendente il Baladi, una danza che si trova solo in Egitto e Giordania (رقص بلدي, danza popolare), il sharqi (l'orientale) ballato da danzatrice occidentale, è anche nota come danza del ventre, anche se questo termine riduttivo è mal visto dalle danzatrici professioniste: non è del tutto corretto perché in realtà è il bacino a muoversi, mentre il ventre ne segue i movimenti. È un'arte ancestrale, una danza che esalta la femminilità. Il saidi che si trova solo in Egitto, suddivisa in Tahtib praticata solo da uomini e il Raks Al Assaya.

La danza orientale o baladi è una danza originaria del Medio-Oriente e dei paesi arabi, eseguita soprattutto, ma non esclusivamente, dalle donne. È considerata come una delle più antiche danze del mondo, soprattutto nei Paesi del Medio-Oriente e del Maghreb, come Egitto Libano, Irak, Turchia, Marocco Algeria.

Si pensa che l'origine di questa danza si trovi nei riti di fertilità, associata sia alla religione che all'esoterismo. In senso stretto, il termine indica la danza classica orientale che si è sviluppata nelle corti principesche del Medio-Oriente. In un senso più vasto, può indicare tutte le forme che si conoscono al giorno d'oggi.

Durante la Campagna d'Egitto di Napoleone i soldati francesi vennero a contatto con questa danza: provenendo da una società relativamente puritana, il corpo scoperto delle danzatrici veniva percepito come un potente afrodisiaco. Nell'Inghilterra all'epoca questa danza era considerata azione del demonio: il sinuoso ancheggiare del bacino delle danzatrici venne erroneamente associato come invito alla prostituzione. È da questo motivo, ancora oggi associato alla danza, che dipende il termine "danza del ventre".

Danza del Ventre

La danza orientale è tradizionalmente praticata dalle donne, perché esprime interamente la femminilità, la vitalità e la sensualità. La danza del ventre è unica nel suo genere: esistono diversi stili, che cambiano a seconda del Paese d'origine, come la danza col velo. In generale, questa danza è caratterizzata dalla sinuosità e dalla sensualità dei movimenti: è di effetto sia con musiche ritmate che lente. Di solito è praticata da danzatrici professioniste.

La pratica della danza orientale è giunta in Europa e in America grazie ai cabaret degli anni trenta e quaranta: è da questo periodo, ma soprattutto dagli anni novanta, che questa danza è diventata famosa in tutto il mondo.

La danza del ventre è particolarmente adatta al corpo femminile, perché aumenta la flessibilità e la tonicità del seno, delle spalle, delle braccia, del bacino, ma soprattutto della pancia: gli addominali sono coinvolti profondamente nei movimenti, modellando la linea e giovando agli organi interni. Tonifica le cosce, migliora l'agilità delle articolazioni e sembra ritardare l'osteoporosi. Inoltre, la danzatrice orientale ha il diritto di essere in carne - le danzatrici formose sono le più apprezzate - e può mostrare le proprie forme, come una statua di Maillol. Quello che importa non è la rotondità ma la sensualità, la grazia e la sinuosità dei movimenti.

Le danze popolari

Nei villaggi egiziani, la danzatrice professionista è chiamata ghaziya (plurale, ghawazi). In origine, le ghawazi erano zingare: il termine è generico e non indica una particolare tribù di provenienza. Il ruolo della cultura tzigana si riconosce nel termine turco per danzatrice, ovvero cengi, che deriva da cingene, tzigana.

In egiziano, ghawazi significa invasore o straniero e infatti ancora oggi gli zingari vivono alla periferia delle città e ai margini della società.

Il cinema egiziano ha reso note grandi danzatrici come Tahia Carioca, Samia Gamal, Neima Akif, per nominare le più conosciute. Oggi, i nomi più noti sono Najwa Fouad, Fifi Abdou, Dina, Ketty "la francese", Amani "del Libano" e Samara "di Marsiglia".

by .wikipedia.

 
 
 

dedicato al mitico mario ricette pugliesi

Post n°590 pubblicato il 10 Marzo 2009 da xxx_bluebaby_xxx

Focaccia pugliese
Ingredienti:
500 gr. di farina 10 pomodorini ciliegini
2 patate medie olio extra vergine di oliva
1 e 1/2 di lievito di birra aglio, origano, sale grosso
Preparazione:
Lessate le patate e sbucciatele. Sciogliete il lievito in una tazza con acqua tiepida (un bicchiere circa). Sulla spianatoia mettete un po' di farina e schiacciate "dentro" le patate. Aggiungete il lievito amalgamandolo con la forchetta alle patate ed alla farina (muovendo la forchetta in modo circolare e prendendo la farina man mano dai bordi). Aggiungete qualche presa di sale e cominciate ad impastare aggiungendo l'altra farina. Quando la pasta non richiede più farina fate una palla e mettetela su un canovaccio cosparso di un po' di farina. Fate una croce sull'impasto (due tagli a croce ), chiudete il tutto e riponete la palla a lievitare sotto una coperta per due ore. Accendete il forno a 240° - quindi ungete una teglia con olio, stendete la pasta e aggiungerci ancora olio sopra e lo spalmate premendo leggermente con la punta delle dita. Spolverate con l'origano e disponete i pomodorini schiacciati a metà (col sedere in su.....) schiacciandoli un po' nell'impasto (circa 10 pezzi). Aggiungete ancora olio e sale ed infornate per cinque minuti alla temperatura preparata e poi abbassate a 180° e continuate la cottura per un'altra mezz'oretta. A fine cottura la focaccia deve risultare molto dorata ed alta circa sei/sette cm.

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LE ORECCHIETTE PUGLIESI
IL simbolo più autentico della gastronomia martinese e pugliese sono le ORECCHIETTE
(maccheroni dalla forma quasi ovoidali come orecchie)qualita di pasta fatta in casacon farina bianca mista a semola di grossetto.

Le Orecchiette con sugo di pomodoro fresco e cacioricotta:
Si fa soffriggere carne con la cipolla, si irrora di vino roso e a compitua evaporazione di quest'ultimo si aggiunge a poco a poco la salsa di pomodoro(un tempo si usava la conserva), il ragu per meritare questo nome deve cuocere almeno 4 ore. Precedentemente si fanno cuocere le orecchiette in acqua salata, poi si mescola il tutto aggingendovi una spruzzata di cacioricotta.
Le Orecchiette con cima di rape:
Si cuociono in acqua salata le orecchiette insieme alla rape e, a cottura ultimata si aggiungono a un soffritto bollente di olio, aglio, filetti di aggiughe e peperoncino.
E' un piatto ormai santificato dal consenso universale.

COME FARE LE ORECCHIETTE

Ingredienti: 400 gr. di semola rimacinata di grano duro 1 dl di acqua tiepida sale

Preparazione: Versate sulla spianatoia la semola con un pizzico di sale, fate una conca e unite l'acqua tiepida necessaria per impastare; lavorate la pasta per una decina di minuti fino a quando all'interno si saranno formate delle bollicine: si dovrà ottenere una pasta piuttosto soda e liscia; copritela con un panno umido e staccate un pezzetto di pasta e arrotolatelo sulla spianatoia infarinata fino a ottenere un cilindretto dello spessore di una matita; tagliatelo a pezzetti lunghi un centimetro. Con la punta arrotondata di un coltello " strascinate " ogni pezzetto sulla spianatoia in modo che la pasta, curvandosi, diventi simile a una conchiglietta. Appoggiate ogni conchiglietta sulla punta del dito pollice e rovesciarla all'indietro aiutandosi, se necessario, con la lama di un coltello. Il risultato finale saranno delle orecchiette che andrete a sistemare una accanto all'altra su di un telo o sulla stessa spianatoia. Proseguite allo stesso modo fino ad aver esaurito tutta la pasta. Vi consiglio di prepararli la sera prima e di lasciarli asciugare per una notte. Le orecchiette vanno preparate o con le classiche cime di rape o con un buon sugo di pomodoro fresco.

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IL PANE PUGLIESE

IL PANE CASERECCIO PUGLIESE:Gia i nostri antenati primitivi impastavano la farina che si otteneva dai cereali macinati.Ma furono gli egizi a scoprire per caso la lievitazione. Essi si accorsero che lasciando il composto all'aria e cuocendolo il giorno dopo, il composto cotto risultava più morbido.I greci poi all'iniziale composto di farina e acqua iniziarono ad aggiungere altri prodotti come il latte, le spezie, ecc. e furono loro ad istituire i primi forni pubblici.Seguì l'introduzione del lievito di birra e delle farine di alta qualità, fino ad arrivare ad oggi. La farina più usata è quella di frumento ma attualmente ci sono farine di mais, soia, riso, orzo, ecc.Il lievito può essere di birra o naturale, mentre l'acqua per l'impasto deve essere senza cloro o possibilmente minerale.Il sale che si utilizza è il sale marino grosso, viene fatto sciogliere con un po' di acqua e aggiunto a parte all'impasto per evitare che blocchi la lievitazione. Il Pugliese è il pane tipico della Puglia, di grossa pezzatura (fino a 3 chilogrammi). Questo è un tipo di pane che, una volta affettato, si gusta di più il giorno

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RICETTA - Ingredienti:2 Kg. di semola di grano duro, 0 gr. di lievito di birra fresco, 10 gr. di malto, 40 gr. di sale grosso.

Procedimento:Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua tiepida. Sciogliere il sale in mezzo bicchiere di acqua. Mettere la farina a fontana sulla spianatoia, aggiungere il lievito sciolto, il sale sciolto e il malto, lavorare bene l'impasto fino a quando risulta ben omogeneo, coprire con un canovaccio pulito ed asciutto, lasciare riposare per circa 2 ore. Passato il tempo riprendere la pasta, lavorarla bene, dividere in pagnotte e lasciarle lievitare per circa un'ora, passato il tempo con un coltello fare delle righe sulla pasta superiore, mettere in forno caldo a 220° per circa 40 minuti fino a quando risulta colorato la crosta croccante

I PANZEROTTI PUGLIESI
INGREDIENTI:
• 250 gr. farina 00
• 250 gr. farina di grano duro
• 1 cubetto di lievito di birra
• acqua
• sale
• olio d'oliva
• aglio
• polpa di pomodoro
• basilico
• parmigiano grattugiato
• mozzarella
• 1 litro di olio per friggere

PREPARAZIONE:

Disporre sul piano di lavoro le 2 farine, aprire a fontana e spezzettarvi il lievito al centro, impastate il tutto con acqua TIEPIDA in cui avrete sciolto il sale. Lavorate come per la pizza, fino a che la pasta formi delle bolle. Lasciare lievitare per circa 1 ora e 30 in luogo caldo. Intanto preparate un sugo facendo soffriggere l'aglio nell'olio d'oliva, aggiungete la polpa di pomodoro, insaporite col e aggiustate di sale, cuocete fino a rimanga un po stretto. Tagliate la mozzarella a cubetti. Stendete l'impasto sul piano ben infarinato e dividetelo in quadrati/rettangoli di circa 8cm per lato o a piacere. Al centro disporre un po' di sugo, il formaggio grattugiato e qualche cubetto di mozzarella, prestate attenzione a non esagerare col ripieno, i panzerotti dovranno essere ripiegati in due e ben sigillati agli estremi con le dita! Scaldare l'olio per friggere in una pentola abbastanza grande in modo che i panzerotti possano rigirarsi durante la cottura, quando l'olio fuma iniziate a buttarvi i panzerotti e lasciate che prendano appena il colore dorato. Asciugare su carta assorbente e gustate.

 
 
 

La leggenda della macchina fantasma

Post n°588 pubblicato il 10 Marzo 2009 da xxx_bluebaby_xxx

Questa è una storia vera che ancora si racconta tra i vicoli storici di alcune città del sud Italia, seminando angoscia e terrore.

Pare che qualche anno fa, in una oscura e tenebrosa notte autunnale, un tale era fermo sul bordo della strada facendo l'autostop. Era il due novembre e si stava scatenando una terribile tormenta. Dopo molto tempo, ancora non si era fermato nessuno ed il tale si venne così a trovare in mezzo alla tormenta, talmente forte che non riusciva a vedere oltre i tre metri di distanza. Improvvisamente, vide avvicinarsi una sagoma, che alla fine realizzò essere quella di un'auto nera delle pompe funebri: si avvicinava lentamente e si fermò proprio di fronte. Il tale non si fece pregare: salì nell'auto e chiuse la portiera. Dopo essersi accomodato sul sedile anteriore, si girò e notò con terrore che non c'era nessuno al posto di guida.

L'auto ripartì lentamente.

Il tale era sopraffatto dal terrore, che aumentò a dismisura quando notò che l'auto si stava inesorabilmente dirigendo verso una curva a gomito.

Allora iniziò a pregare chiedendo perdono dei peccati e implorando la salvezza della sua anima, in vista del tragico destino. Improvvisamente, poco prima dell'approssimarsi alla curva, una mano tenebrosa entrò dal finestrino del posto di guida, afferrò saldamente il volante e sterzò, poi scomparve.

Paralizzato dal terrore, il tale si aggrappò con tutte le sue forze al suo sedile, rimanendo immobile e impotente. Tale macabro evento si verificò ad ogni curva, mentre la tormenta andava aumentando di intensità. Il terrore divenne panico quando cominciò a udire distintamente dei sospiri ovattati che provenivano da dietro, si voltò ma vide solamente una bara. Allora, sopraffatto dalla paura, con le ultime forze rimastegli aprì di scatto la portiera e si gettò fuori, iniziando a correre a più non posso verso il paesino più vicino che distava non più di un paio di chilometri. Ivi giunto, si diresse al più vicino bar, entrò e ancora affannato e tremante chiese un cognac. Visto il suo stato, alcuni dei presenti si incuriosirono e gli chiesero cosa fosse successo, e lui raccontò la orribile esperienza che aveva vissuto.

Un silenzio di tomba scese nel locale, il terrore si impossessò dei pochi presenti.

Dopo circa mezz'ora si presentarono nel locale due tizi bagnati fradici, e appena varcato l'uscio notarono il tale in piedi al centro del bancone.

Avvicinandosi, uno dei due si rivolse all'altro dicendo:

"Guarda, Giuva', guarda dove sta chillu strunz che è salito sull'auto mentre la stavamo spingendo!!!"

"Thanks to Manu....".............. dal web

 
 
 

martedi 10 marzo ....

Post n°587 pubblicato il 10 Marzo 2009 da xxx_bluebaby_xxx

 
 
 

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