BlueBaby

BUONA SERATA ...DA ZERM.....

GRAZIE DIANA DEL PENSIERO

DOMINO

Sei stressato? Telefona alla mamma

Dolce e rassicurante, la voce della mamma ha lo stesso effetto di un abbraccio e aiuta a diminuire il livello di stress e inquietudine, almeno sulle bambine adolescenti. A dimostrarlo è stata una ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B.Sembra chiaro dai nostri risultati che la voce della mamma può avere lo stesso effetto di un abbraccio, anche se non è al nostro fianco”, ha dichiarato Leslie Seltzer, uno degli autori dello studio della University of Wisconsin-Madison. La voce della madre, infatti, ha l’effetto di abbattere i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, aumentando i livelli nel sangue di ossitocina, l’ormone che riveste un ruolo cruciale nelle relazioni sociali.

Nello studio attuale, Seltzer e i colleghi hanno chiesto a 61 bambine di età compresa tra i 6 e i 12 anni di affrontare un breve discorso in pubblico oppure di risolvere dei problemi di matematica, entrambe situazioni che inducono un forte stress nei bambini. Le bambine sono state poi suddivise in tre gruppi, un terzo di loro hanno ricevuto carezze e abbracci da parte della madre, un terzo è stato sottoposto alla visione di un film “neutro” dal punto di vista emozionale, mentre le ragazze dell’ultimo gruppo sono state invitate a parlare con la madre per telefono.

I ricercatori hanno misurato i livelli di cortisolo e ossitocina delle adolescenti prima e dopo l’esperimento attraverso l’analisi di campioni di saliva e delle urine. Dalle conclusioni è emerso che i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, della ragazze sottoposte alle carezze della madre e delle ragazze invitate a parlare per telefono con la genitrice diminuivano immediatamente dopo la prova di matematica o il discorso in pubblico, per tornare ai livelli ottimali in circa mezz’ora di tempo. Lo stesso risultato, tuttavia, non risultava evidente nel gruppo di ragazze sottoposte alla visione del film. Risultati simili, seppur inversi, sono emersi dall’analisi dei livelli di ossitocina, a dimostrazione che lo stress si può combattere anche con una semplice telefonata, specialmente se compiuta al numero della mamma.

Fonte: Seltzer LJ et al. Social vocalizations can release oxytocin in humans.

stefano massarelli

x yahoo

kebab

Tra salse piccanti e patate fritte, kebab 'vulcano' da 1.000 calorie

Roma, 13 mag. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Ha scavalcato il tramezzino e il classico panino farcito, insidiando il suppli' e la pizza al taglio. E' il kebab, pezzettini di carne arrostita avvolti in pane arabo. Sbarcato da tempo anche nella patria della cucina mediterranea, ha conquistato per la sua velocità ed economicità milioni di italiani, giovani e non. Ma può rivelarsi un 'boomerang' nutrizionale per l'alto numero di calorie, come spiega all'Adnkronos Salute Pietro Migliaccio, presidente della Società italiana di scienza dell'alimentazione (Sisa). "Stiamo parlando di un pasto luculliano che può raggiungere le 1.000 calorie - calcola l'esperto - soprattutto quando il panino di kebab viene farcito con cipolle, peperoncino, pomodori, sesamo, patate fritte. E poi ricoperto con tante salse piccanti e molto speziate".

Al piatto o da asporto il doner kebab, questa la specialità più diffusa in commercio, è di solito composto da carne di agnello, manzo, montone o pollo. Consumato in pausa pranzo o in veloci spuntini, è considerato dai nutrizionisti una 'bomba' calorica che spesso gli italiani ignorano di avere tra le mani. "Il grosso cilindro di kebab fatto arrostire su uno spiedo verticale non sempre risponde al tipo di carne che dovrebbe essere - afferma il nutrizionista - Spesso ci sono tracce di carne di maiale insieme a quella di agnello, vietata per determinate religioni. Quindi bisogna stare attenti sia da un punto di vista calorico che della composizione".

Il taglio del grosso cilindro di kebab viene effettuato con una macchinetta elettrica rotante che asporta sottili pezzetti. Le rasoiate portate dall'esterno verso l'interno e dal basso verso l'alto fanno in modo che il grasso sciolto rimanga sulla carne, impregnandola ed evitando che diventi troppo secca e dura. Ma che succede, si domanda Migliaccio, quando a fine giornata il grosso cilindro di kebab non è finito? "Se il pezzo arrostito non viene terminato e viene conservato per il giorno dopo - riflette il presidente della Sisa - dove viene conservato e come? Va bene l'accoglienza e la curiosità verso queste nuove abitudini alimentari, ma dobbiamo garantire e far rispettare gli stessi standard alimentari di sicurezza e qualità che utilizziamo ogni giorno per la nostra cucina", conclude

I videogiochi alleviano il dolore

Bruciore di stomaco? Mal di testa? Non serve spararsi un antidolorifico: fatti una partita a GTA e passa tutto. Più o meno, è quanto sostengono gli scienziati statunitensi della Keck School of Medicine presso l’University of Southern California: secondo loro, dati alla mano, adulti e bambini in preda a dolore acuto o cronico possono trarre sollievo dalla realtà virtuale e dall'uso dei videogiochi.

I ricercatori hanno sottoposto dei soggetti volontari a stimoli dolorifici artificiali, dopodiché hanno misurato il dolore che percepivano mentre giocavano, tramite una risonanza magnetica funzionale. Il risultato (a detta dei dottori) è incontrovertibile: l'attenzione dei soggetti è rivolta tanto meno al dolore quanto più è catturata dal gioco.

Non solo: l'effetto analgesico non sarebbe semplicemente una conseguenza del fatto che l'attenzione si concentra su altri stimoli, distraendosi così dalla sofferenza. Pare che i videogiochi abbiano un effetto diretto su come il cervello elabora e reagisce al dolore, e che basti anche solo guardare qualcun altro che gioca per ottenere qualche beneficio.

Certo, il test è stato condotto su videogame leggeri e rilassanti, come per esempio una simulazione di pesca: è difficile immaginare che una sessione con titoli ad alto tasso di adrenalina e tensione come God of War III o Lost Planet 2 possa aiutare a lenire la sofferenza – figurarsi poi giocare a un Trauma Center

La scienza, tuttavia, per ora si ferma qui: i meccanismi biologici alla base dell'effetto analgesico dei videogame restano un mistero. I cervelloni del Keck dovranno lavorare ancora molto per capire come funzionano esattamente, nella speranza di riuscire a trovare applicazioni concrete per alleviare le sofferenze di ustionati e malati gravi. Intanto però i videogiochi si sono rivelati già efficaci per distrarre i bambini durante trasfusioni e prelievi del sangue.

Voi intanto potete sempre fare una prova facendo partire la PlayStation 3 alla prima cefalea. Ma se il sintomo persiste, consultate il medico.

 Lorenzo Longhitano 

ideogames.games.yahoo.com

che ti da...un forte abbraccio--zermula

Buon fine settimana

Ti auguro di passare un fantastico weekend,
con un abbraccio immenso Isa...

BUON SABATO ANCORA ....

SABATO 15 MAGGIO 2010

........ma quest'anno verrà il sole ???