La Maschera...dietro ogni maschera c'è un uomo, un cuore, una persona che ama, soffre... vive |
Se l'amore è follia
noi siamo i pilastri...
se l'amore non avesse un volto
adesso ha il mio e il tuo... ti amo
Cirano 23.02.2007
buonanotte dea dei sogni
buonanotte mio fedele e unico amore
buonanotte mia unica ragione di vivere
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nessuna distanza temporale né spaziale può indebolire l'amore di due persone che credono ognuna nel valore dell'altra... ti amo mio unico e immenso amore
6 febbraio 2007
... anima del mio destino non stancarti mai di starmi vicino... ti amo
10 febbraio 2007
Venezia che muore, Venezia appoggiata sul mare,
la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi, Venezia, la vende ai turisti,
che cercano in mezzo alla gente l' Europa o l' Oriente,
che guardano alzarsi alla sera il fumo - o la rabbia - di Porto Marghera...
Stefania era bella, Stefania non stava mai male,
è morta di parto gridando in un letto sudato d' un grande ospedale;
aveva vent' anni, un marito, e l' anello nel dito:
mi han detto confusi i parenti che quasi il respiro inciampava nei denti...
Venezia è un' albergo, San Marco è senz' altro anche il nome di una pizzeria,
la gondola costa, la gondola è solo un bel giro di giostra.
Stefania d' estate giocava con me nelle vuote domeniche d' ozio.
Mia madre parlava, sua madre vendeva Venezia in negozio.
Venezia è anche un sogno, di quelli che puoi comperare,
però non ti puoi risvegliare con l' acqua alla gola, e un dolore a livello del mare:
il Doge ha cambiato di casa e per mille finestre
c'è solo il vagito di un bimbo che è nato, c'è solo la sirena di Mestre...
Stefania affondando, Stefania ha lasciato qualcosa:
Novella Duemila e una rosa sul suo comodino, Stefania ha lasciato un bambino.
Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male
vederla morire ammazzata, morire da sola, in un grande ospedale...
Venezia è un imbroglio che riempie la testa soltanto di fatalità:
del resto del mondo non sai più una sega, Venezia è la gente che se ne frega!
Stefania è un bambino, comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino:
può darsi che un giorno saremo contenti di esserne solo lontani parenti...
TI AMO
... o è solo la più vera scusa in cui Amore si impersonifica tra i nostri cuori innamorati
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Piccola mia perché ti ho raccontato tutto questo?
Come ti dicevo prima perché una persona che muore, soprattutto se giovane, ti pone sempre tanti interrogativi.
Sul morire e sul vivere e in questo caso su come avrebbe potuto essere la mia vita adesso se non l’avessi conosciuta proprio in quegli anni.
Sì, perché indubbiamente non si scrive una poesia per una persona qualasiasi, per un avvenimento qualsiasi; si scrive per una persona che in qualche modo sta lasciando una traccia nella tua vita, e anche mentre lo vivi ne sei consapevole.
Sai, piccola, lei non ha mai saputo di me. Non ha mai saputo che al di là dell’amicizia forte che ci ha legato in quegli anni io provassi per lei molto di più. Qualcosa che ho maturato poi negli anni, qualcosa che in quel periodo mi faceva sentire strana, perché è strano guardare le compagne di squadra mentre si cambiano e sentire di vergognarti a guardarle in quel modo. Ma forse queste stesse cose le avrai provate anche tu.
Mi sto chiedendo come sarebbero andate le cose per me se invece gli avessi parlato dei miei sentimenti nei suoi confronti, dei miei stati d’animo nel passare con lei tutto quel tempo.
Mi sto chiedendo cosa sarei adesso se la prima donna con cui mi sono messa fosse stata lei. Sarei riuscita a scoprire la mia personalità e soprattutto sarei riuscita ad accettarla?
E oggi mi chiedo se ci sia un disegno divino dietro le morti delle persone giovani e quale possa essere.
Lei sempre sorridente, gli occhi scuri che brillavano di gioia di vivere perché questa è la Silvia che mi ricordo: una persona solare, con tanta voglia di vivere.
Sai, amore, non so quanto le vicende della vita potessero aver cambiato la persona che avevo conosciuto a scuola; non so nemmeno se poi si fosse sposata con il presidente della squadra e se avesse avuto dei figli.
So che la ricorderò sempre come la vidi alla stazione quella mattina: jeans e camicia a quadretti.
So che avrei solo voglia di piangere. Piangere non per lei ma per me che non riesco a vedere mai la gioia della vita. Piangere amare lacrime per una insoddisfazione di fondo che non mi fa vivere appieno ciò che la vita ancora mi sta riservando.
Sai questo a noi mancava da tempo: il raccontarci di ciò che stiamo vivendo, quelli che sono i nostri stati d’animo.
E sono contenta perché in questo periodo, invece, lo sto scoprendo con te.
Una delle piccole gioie della vita che sto imparando ad apprezzare.
p.s. non era previsto che tu leggessi e rispondessi prima ancora che io avessi finito di scrivere. due anime che continuano a cercarsi. ma di questo parleremo un'altra volta
Inviato da: carezzadellanima
il 27/12/2013 alle 19:47
Inviato da: danege
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il 22/09/2012 alle 17:47
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il 09/08/2009 alle 15:11
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il 11/04/2009 alle 14:47