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Leggendo la tua risposta mi sembra di capire che tu abbia frainteso le motivazioni del movimento legato alla decrescita.
Prima di tutto cerco di spiegare con parole mie (chi mi conosce sa quanto sia faticoso per me) e non riportando articoli di terzi.
Innanzi tutto cercherò di spiegare cosa si intende per crescita intesa come esatto contrario della decrescita di cui vorrei chiarire il senso.
Nell'ultimo secolo è andata affermandosi l'idea che l'aumento della capacità di produzione e la crescita economica potessero non arrestarsi mai, cioè che fossero infinite, e attualmente è l'idea che impera in tutti i mercati planetari.
Ma una crescita infinita si basa quindi su un aumento dei consumi illimitato, presume quindi che la gente consumi sempre di più, che si dia in pasto alle mode del momento create appunto col fine di far "girare" l'economia.
Io come persona non ho bisogno di consumare di più di quello che stò già facendo, anzi spesso consumo più del necessario e pensando ad un aumento spropositato dei consumi mi sento come una di quelle oche allevate per farci il patè; sai di quelle a cui tagliano il becco e ci infilano un imbuto per ingozzarle e farle ingrassare in modo spropositato.
In questo ambito l'indice questa crescita è il PIL che è diventato il vero e proprio padrone di tutti governi occidentali, i quali tutto fanno in base a questo numero che, fra le altre cose, viene utilizzato per indicare lo stato di benessere di un paese, ma il PIL si basa solo sugli scambi commerciali!!
Se tira un terremoto e la mia casa va giù, mi toccherà comperarne una nuova e questo fà crescere il PIL e per le statistiche il benessere del paese aumenta.
Ma io non mi sento molto felice considerando il fatto che magari uno dei miei famigliari è rimasto fra le macerie, ma che cavolo state allegri il PIL è aumentato, stiamo crescendo!!
Volendo fare un esempio meno drastico se io, potendo e avendone il tempo, coltivassi l'orto, non dovrei acquistare tutto al supermercato, ma il PIL non crescerebbe, perchè in questo non c'è stato uno scambio commerciale, o meglio ce n'è stato uno molto più ridotto (magari ho dovuto comperare le sementi e qualche attrezzo), e quindi Prodi o chi per lui andrebbe in allarme, e al ministero dell'economia si strapperebbero i capelli lanciando manovre, manovrine, trik e tracche e castagnole (sempre per citare Totò) ma io sarei contento di poter mangiare i miei pomodori.
Fra l'altro ho inquinato meno, perchè queste verdure hanno percorso un tragitto più breve.
Questo per darti un esempio di quello che si intende per crescita e decrescita.
Infine la decrescita è solo un voler ritornare al buon senso, liberarsi dal giogo dell'economia che troppo spesso viene considerata più importante delle persone.
Un voler crescere come persone e non come consumatori.
Inoltre mi sembra ingiusta la tua classificazione della decrescita come fenomeno per tirare su due soldi, chi scrive di decrescita difficilmente viene ascoltato, e difficilmente fà più soldi di quelli che faccio io.
E' giusto il discorso che fai sui prezzi che dovrebbero essere più equi, ma anche quello rientra nella decrescita..
Il denaro deve tornare un mezzo non il fine, non mi sembra una cosa molto lontana da quello che tu hai affermato.
Spero di non aver fatto troppa confusione.
Ciao, Baba.
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Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 17:28
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 23:21
Inviato da: s_b_deraglio_meglio
il 28/05/2007 alle 11:48
Inviato da: Anonimo
il 28/05/2007 alle 11:29
Inviato da: Anonimo
il 20/05/2007 alle 01:23