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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da ladeadeiventi

Vendita farmaci, la proposta della Coop


La grande distribuzione sta facendo sul serio. Cerchiamo di capire quali sono i termini della proposta di legge sulla liberalizzazione dei farmaci.

Farmaci al supermercato, sono mesi che se ne sta parlando. C’è chi dice che sarebbe un disastro perché il consumo di farmaci va controllato da esperti (i farmacisti), chi invece pensa che sarebbe il modo migliore per abbassare i prezzi, soprattutto di quei farmaci che vanno per la maggiore.

Da una decina di giorni è partita la campagna Coop, una raccolta di firme per presentare in parlamento una proposta di legge che mira a liberalizzare il mercato. Secondo Coop i prezzi dei farmaci nella grande distribuzione potrebbero scendere in maniera considerevole, con percentuali variabili da prodotto a prodotto, tra il 25 e il 50%.

Cerchiamo allora di capire quali sono i termini della proposta di legge sulla liberalizzazione della vendita dei farmaci senza obbligo di prescrizione (SOP) e da banco (OTC).

Prima di tutto non si parla di tutti i farmaci ma solo di quelli non soggetti a ricetta medica, le cui confezioni esterne recano il bollino di riconoscimento. La proposta chiede che gli esercizi commerciali abbiano titolo di vendere queste categorie di farmaci durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti e con l’assistenza di un farmacista abilitato all’esercizio della professione.

Al fine di non stravolgere notevolmente le modalità di vendita dei farmaci non sarà possibile istituire concorsi e operazioni a premio, vendite straordinarie e sotto costo.

La questione è molto importante, soprattutto per le tasche dei cittadini. Secondo un’indagine condotta dal Censis, per conto dell’Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione (Anifa), quasi 8 italiani su 10 utilizzano farmaci da banco senza prescrizione. Il 76,3 per cento degli intervistati ha infatti dichiarato di aver preso un farmaco vendibile senza ricetta l’ultima volta che ha sofferto di un piccolo disturbo come mal di testa, mal di schiena, problemi intestinali, raffreddori o tosse.

 

 

 
 
 
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Data di creazione: 12/10/2005
 

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