Creato da PerUnaNotteDiPiacere il 28/12/2005

la moscacieca

In quest'epoca di repentini cambiamenti vivere è come andare un pò alla cieca. Gli interrogativi si mescolano alle emozioni cercando nel pensiero le direzioni da seguire. Un Blog per delineare e fotografare le rotte collettive.

 

 

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Satiraconnection

Post n°109 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da PerUnaNotteDiPiacere
 
Foto di PerUnaNotteDiPiacere

immagineQuesta mattina ho trovato sul mio blog il piacevole invito di un caro amico a visitare un ‘intervista “molto particolare” a Sara Tommasi.
Un genere letterario che denominerei in questo modo: satiraconnection.
Agganciare un intervista e delle dichiarazioni per sottolineare ironicamente ed in modo artistico i deragliamenti esistenziali di chi ha l’opportunità di comunicare attraverso i media.
Il mio amico è stato molto bravo e mi ha fatto ridere molto e lo ringrazio per questo.
Ho letto anche "l’intervista originale" che in realtà ho trovato di una tristezz aberrante, ma questa tristezza deriva dal mio modo di vedere le cose e di vivere la mia quotidianità.
Magari un fan della Sara in questione avrebbe trovato l’intervista avvincente e ne sarebbe rimasto coinvolto. Io no!

immagineIeri mattina, per una serie di circostanze, mi sono trovato molto presto a prendere il treno che da Ciampino porta ad Albano Laziale. Erano le sei del mattino. La stazione di partenza era stracolma di extracomunitari in procinto di raggiungere Roma per chissà quale lavoro.
C’erano anche gruppetti di Italiani. Nell’attesa ascoltavo i loro discorsi. Erano bisbigli su Rumeni, Albanesi, Russi e Cinesi. Ho provato la sensazione che l’Italiano; il piccolo Italiano; quello qualunque; quello che si alza presto anche lui per andare a lavorare; quello che vive tutti i giorni lo stesso giorno da una vita… fosse smarrito. Confuso. Deluso. Certo il cambiamento della globalizzazione è inevitabile e lo si vive anche nelle piccole cose.
In stazione avevo il biglietto in mano e non sapevo dove lo dovessi obliterare. Chiesi informazione ad un paio di uomini accanto a me (rumeni credo che fossero) mi spiegarono in italiano che dovevo scrivere con la penna sul biglietto il giorno e l’orario di partenza. Mi prestarono la penna e così feci l’incredibile operazione fai da te di obliterazione.

immagineIl treno partì e mi godei un pezzo di paesaggistica che non avevo mai avuto l’opportunità di vivere. Erano le sei e tre quarti del mattino quando passai sul Lago di Castel Gandolfo. Ero molto in alto e in una prospettiva suggestiva. La luce del sole, ancora rossa dell’alba, sfiorava la superficie dell’acqua rendendo l’atmosfera dell’ambiente unica e fatata. Purtroppo, da li, vidi anche il difetto di quel lago che si abbassa di livello ogni anno al ritmo di quaranta, cinquanta centimetri. Le spiagge intorno si sono distese di molto e ne potevo osservare bene il fenomeno. Questo accade perché esistono più di quattromila pozzi abusivi, oltre quelli approvati, che aspirano acqua dalle falde acquifere del lago per annaffiare giardini, riempire piscine e animare fontane. Tra questi la stessa residenza estiva del pontefice che ha con la regione un contratto speciale di fornitura di acqua. Una cifra in ettolitri molto considerevole.

immagineIeri tra l’altro avevo anche letto l’articolo sul corriere della sera del “debito ecologico”, del punto di non ritorno, cha abbiamo superato ieri. Da oggi siamo in “bolletta” con la natura.

In sostanza le risorse utilizzate dagli esseri umani superano quelle che il pianeta è in grado di produrre. Questo è accaduto perché i risultati dell’ ecocultura e delle adesioni al trattato di Kioto sono ancora insufficienti. La volontà unitaria di usare e ricercare fonti energetiche alternative è ancora poca. La resistenza ad aderire a queste iniziative ecosolidali da parte di paesi come gli Stati Uniti e la Cina, considerati soggetti altamente inquinanti, è ancora molto forte. Questo ci porta davanti un reale scenario abbastanza raccapricciante su molti punti di vista e la cosa sconvolgente è che invece di ascoltare questi segnali di allarme la gente comune è confusa, è impaurita dal diverso, è attratta da due tette di silicone e da addominali a tartaruga, tifa la squadra del cuore, sogna di essere famosa, gioca al lotto.....

immagineMentre, i potenti della terra, pensano a fare guerre per la pace con lo scopo di distendere i loro democratici mercati. Chimando le morti causate da questi loro orrendi interventi "Danni colaterali" mentre chiamano "atti terroristici" gli interventi contro di loro. Queste riflessioni a volte mi tolgono il respiro facendomi sentire così vuoto ed impotente, perché, come tutti, e a mio modo, cerco di vivere sopravvivendo nel mio piccolo mondo. Un mondo che credo sia il caso, per tutti, di incominciare a rompere… come un uccello fa con il suo guscio. Magari ascoltando, pensando, scrivendo, parlando, amando... in modo diverso.

dedicato al mio amico Carlito.

 
 
 
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immagineIL SEGRETO DELLA FELICITA'

"... un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio.
Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?'
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato. Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.
Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto.
Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato? domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti, concluse il più Saggio dei saggi. Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino."

tratto dall'Alchimista:
di Paulo Coelho

 
 
 

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