Creato da PerUnaNotteDiPiacere il 28/12/2005

la moscacieca

In quest'epoca di repentini cambiamenti vivere è come andare un pò alla cieca. Gli interrogativi si mescolano alle emozioni cercando nel pensiero le direzioni da seguire. Un Blog per delineare e fotografare le rotte collettive.

 

 

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Deliri.

Post n°108 pubblicato il 08 Ottobre 2006 da PerUnaNotteDiPiacere

ERO AD UNA CONVENTION DI MONO, B E TRI.

immagineSona appassionato di molte cose. In verità mi ritengo personalmente una sorta di zibaldone leopardiano.
Se devo definire la mia cultura onestamente direi: " è un po’ di tutto e un po’ di niente ".
Di sicuro non sono uno di quei tipi che si ricordano i nomi degli autori o i titoli dei libri, capirai non mi ricordo neanche il nome di chi mi presentano ad un party, fosse pure un’immensa fica figuriamoci...
In sostanza se devo definirmi direi che sono un pragmatico filosofico scientifico con disturbi di amnesia .... cazzz... e che mai vorrà dire.... bhhooo!!! Forse tuttologo è la parola esatta.
Mi piace la vita, la mia vita e la vita degli altri. E per questo sono distratto. Mi piace scoprire cosa c'è dietro un comportamento umano. Quali desideri o frustrazioni si nascondono. Soprattutto su di me. E' cosi che leggendo, leggendo, leggendo di tutto trovo sempre un nuovo tassello per il mosaico della mia consapevolezza.
D’altronde cos’è la cultura se non quello che ci colpisce e ci resta soggettivamente dentro?
Devo dire che questo accade anche leggendo la composizione chimica dello shampoo mentre sto al gabinetto in attesa di......!
Ok vi state facendo un'idea su chi sono?
Così imparate a starmi alla larga, se mai doveste incontrarmi.
Tornando al succo. Ero li l'atra sera a questa convention di psicologia, l'oratore molto alla mano e simpatico si era insinuato in modo astuto tra la vita privata e i gusti sessuali delle persone.
Caspita! Eravamo una ventina e io mi sono sentito un alieno.
Uno fuori dal mondo. Avete presente quando entrate per sbaglio nel bagno del vostro sesso opposto o peggio ancora nello spogliatoio? Quel senso di inadeguatezza ed imbarazzo che vi prende alla gola, tanto da farvi dimenticare chi siete dalla vergogna. Va bè per me è più facile dal momento che mi dimentico di tutto....!
Insomma Quest'oratore ha cominciato a giocare con la lettera " B ".
B accompagnata da un Tri e da un Mono.
Ero distratto come al solito, con la mente assorta tra i mie scrausi pensieri di comune mortale e non mi ero reso conto dove fosse arrivata la discussione.
Era un simpatico sondaggio sulle abitudini e i gusti sessuali di noi in sala.
E cosi il fantomatico conferenziere incominciò con sorprendente abilità a riscuotere le risposte da ognuno dei presenti.
Io sono una persona molto aperta verso questi versanti... attenzione non fraintendete, sono aperto al confronto, di solito non m'imbarazza dichiarare i miei gusti sessuali e neanche ascoltare e confrontarmi con quelli degli altri.
Però l'altra sera per me il confronto devo dire che è stato veramente duro. Tra una risatina ed una risposta, una battuta e uno sgnignazzare continuo, io ero l'unico tradizionalista.
Molti Moni erano gay, c'erano molti "B" di sessi diversi e addirittura tre TRI.
Mi sentivo davvero una cacca!
E mi divcevo << ma avrò sbagliato conferenza …!?>>
<< Forse è un circolo dell’arci gay …!?>>
Assolutamente no, la conferenza era gratuita e aperta a tutti. E che fosse aperta era evidente!
E così subito l'interrogazione della mia parte filosofico scientifica pragmatica mi assale dicendomi:
<<C'è una rivoluzione sessuale in corso e non me ne sono accorto? >>
<< Le mie informazioni in percentuale sono profondamente diverse>>
Ma li di diverso c’era veramente tutto anche “ me medesimo”.
Possibile che sono l'unico eterosessuale tradizionalista che segue conferenze di psicologia?
Stare li tra tutte quelle persone con " visioni sessuali " eterogenee, mi faceva sentire come una persona portatrice di handicap. Come un frutto immaturo che ancora doveva sbocciare, una sorta di essere non ancora all'apice della sua massima espressione evolutiva.
Mi dicevo <<E’ evidente che “loro” sono più all’avanguardia ecco perché frequentano queste conferenze, si conoscono meglio di quanto mi conosco io>>.
<<Cazzo!!! >> <<Ma Cazzo!!!.... cazzo non lo posso più dire>> ( ero sempre io che dicevo tra me e me).
Compresi in un lampo che non aveva più senso esclamare con questo sostantivo ...
Quale valenza avrebbe avuto?
E meno male che il sondaggio si era fermato al concetto “qualitativo” di gusto sessuale, il mio timore aggiunto era quello dell'estensione verso il concetto “quantitativo”.
Li sarei finito veramente dalla padella alla brace, dal momento che seguo, in merito, una ferrea dieta contro la mia volontà.
Per la prima volta, tra tutte quelle persone, profondamente diverse da me mi sono sentito a disagio.
Perché in realtà ero io che mi sentivo diverso, più vicino ad una visione ascetica del mio “ se “.
Quasi ad assomigliare a San Francesco D'Assisi.
Pur sapendo che tra me e San Francesco c'è un abisso stracolmo di peccati originali ed un pensiero profondamente opposto a causa del mio anticlericalismo.

The last Questions: Ma n’do cazzo vivo? Ma chi cazzo so? Ma n’da do cazzo Vengo?

E’ proprio vero quello che si dice. Frequentando la cultura e la scienza la mente si apre a nuovi interrogativi!!!

scritto il 18/12/2005

 
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"... un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava. Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto. Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore. Nel frattempo, voglio chiederti un favore, concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio. Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio.
Allora, gli domandò questi, hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala da pranzo? Hai visto i giardini che il Maestro dei Giardinieri ha impiegato dieci anni a creare? Hai notato le belle pergamene della mia biblioteca?'
Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato. Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo, disse il Saggio. Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa.
Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto.
Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato? domandò il Saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti, concluse il più Saggio dei saggi. Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino."

tratto dall'Alchimista:
di Paulo Coelho

 
 
 

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