Creato da lanevenellanima il 29/01/2015

LA NEVE NELL'ANIMA

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Mi descrivo

Post n°30 pubblicato il 28 Aprile 2015 da lanevenellanima

 

La vita si manifesta nella sua imprevedibilità anche quando incroci qualcuno e dal confronto tu ti senti spinto a superare le tue "visioni limitanti".

E, quindi, eccomi qui. Io che ho sempre detestato descrivermi mi metto davanti al mio specchio interiore e lascio che le parole fluiscano.

Sono una donna forte. Segnata dalle sofferenze della propria vita, ma che ha avuto la capacità di trasformare ogni esperienza, anche quelle più dure, in un'opportunità per crescere e per diventare più consapevole. Estremamente sensibile, vivo i rapporti umani principalmente "di pancia" e questo mi porta spesso ad essere in piena sintonia con chi mi è affine. Questa sensibilità, però, è un'arma a doppio taglio. Perché a volte succede che basti un niente per ferirmi. Anche una parola di troppo, una virgola nel posto sbagliato o un tono di voce più alto o più "aggressivo". Ho sempre le antenne alzate sul "sentire" e sto molto attenta a cercare di non ferire gli altri, perlomeno intenzionalmente.

In me convivono due parti. Una molto pragmatica e razionale, che elabora, organizza, cerca soluzioni, "tira la carretta" sempre avanti. Parte che, in molte occasioni, mi ha salvato la vita perché non ha neanche contemplato l'ipotesi che io mi lasciassi andare. L'altra, invece, molto emotiva ed introspettiva. Che segue l'intuito, la strada dell'anima. Che tende a fidarsi di sensazioni, anche se completamente irrazionali. Che si fa domande importanti e vuole le risposte. Che ha l'umiltà di mettersi in discussione per capire se è il caso di correggere il tiro. La vera difficoltà, a volte, è fare convivere queste due parti insieme. Perché sono entrambe molto radicate e ognuna delle due spesso vuole prevalere sull'altra. A volte mi sento come quegli equilibristi che camminano su un filo sospeso a 10 metri di altezza con in mano un'asta ...

Ho una personalità molto "o bianco o nero". Faccio molta fatica con le sfumature e la diplomazia non è esattamente il mio forte. In genere sono poco paziente, quando mi fisso voglio tutto e subito. Per contro sono molto tollerante, soprattutto quando si tratta delle persone a cui voglio bene. A volte sin troppo.

Sono molto generosa, sia dal punto di vista materiale che da quello dei sentimenti. Credo che condividere sia una delle esperienze più belle che l'Universo ci possa regalare, e quindi non esito ad esempio a regalare vestiti che non uso più a persone che sono felici di utilizzarli, a dare una mano quando ho l'occasione di farlo, a fare un gesto gentile. Anche che sia solo far passare davanti a me una persona con poche cose al supermercato se vedo che magari ha fretta, oppure spiegare ad una nuova utente della palestra come fare ad uscire da una macchina senza lasciarci le rotule. Oppure semplicemente salutare con un sorriso le persone che incontro durante la mia giornata. In amore e in amicizia dò tutta me stessa. Ma pretendo anche tanto. Una persona, poco tempo fa, mi ha definita una "donna impegnativa" ed io, onestamente, l'ho preso come un complimento.

Detesto la banalità, la volgarità e la mancanza di rispetto. Credo che a volte parli molto di più un gesto di mille parole e sono profondamente convinta che ci sia una sfera di ogni persona molto riservata e che debba rimanere tale. Cioè non essere svilita da un dialogo comune. Perché, a certi livelli di comunicazione, le parole non servono più.

Sono molto sanguigna, sia nel bene che nel male. Quando gioisco posso urlare e fare i salti di gioia. Quando piango posso esaurire tutte le lacrime che ho in corpo. Quando mi arrabbio è auspicabile starmi lontani, soprattutto se mi si è mancato di rispetto. Che è la cosa che più mi fa imbestialire. Ma il mio bello è che mi arrabbio, mi sfogo, discuto, mi confronto, risolvo e poi passa. Sono totalmente incapace di portare rancore. L'altra cosa che mi fa perdere la ragione è quando qualcuno insiste per farmi fare quello che vuole lui. Lì divento una bestia. Odio sentirmi costretta a fare qualcosa che non voglio o che non mi sento di fare, mi dà la sensazione di essere un animale in gabbia.

Non mi piace sentirmi giudicata, soprattutto da chi non mi conosce. E detesto in particolar modo chi con presunzione si erge a maestro supremo della mia vita senza sapere una cippa lessa di me (cosa che qui nel virtuale accade un giorno si e l'altro pure). Ma rifletto sempre a fondo su ciò che mi viene detto e mi faccio spesso un sano esame di coscienza, cosa che a mio avviso non guasta mai. Anche se a volte sono un po' poco obiettiva e tendo ad essere molto severa con me stessa.

Sono parecchio testarda e orgogliosa (qui le discendenze austriache per parte di madre si sentono alla grande) e ho la tendenza a difendere a spada tratta le mie idee e le mie convinzioni. Dall'altro lato, però, sono di mente molto aperta e, anche se a volte magari non sembra, ascolto sempre ciò che mi viene detto. Lo ascolto e, subito o in un secondo momento, lo elaboro. Mi piace molto confrontarmi con le persone, avere delle discussioni che siano costruttive e non ho problemi ad ammettere i miei errori e i miei "difetti". Ritengo però che non sempre valga la pena discutere, nel senso che se intuisco che dall'altra parte non c'è disponibilità ad un confronto sincero e alla pari, chiudo le saracinesche e non perdo nemmeno tempo. Non lotto contro i mulini a vento per cercare di convincere gli altri che ciò che io credo e penso sia corretto, in quanto lo ritengo una perdita di tempo. Trovo molto più affascinante scambiarsi i pensieri e poi restare ognuno della propria opinione piuttosto che scannarsi per decidere chi ha ragione e chi torto. Cosa che oltretutto reputo altamente soggettiva. Ci sarà sempre qualcuno che condivide e tutti gli altri no, ma se fosse diverso il mondo sarebbe noiosissimo.

Su certi argomenti sono molto sicura di me, ma parto sempre dal presupposto che ciò che io penso e dico siano mie idee, del tutto personali. E, come tali, possano anche non essere condivise. Sono profondamente convinta che nella vita non ci sia nulla di "assoluto", ma tutto dipenda sostanzialmente dalle convinzioni di ognuno di noi.

Penso che al mondo non ci sia nulla di univoco ed immutabile, e che le cose possano sempre cambiare. L'essere umano è, per definizione, in continua evoluzione. Di conseguenza non mi piacciono le definizioni troppo precise e le etichette. Trovo che siano altamente limitanti.

La mia esperienza di vita mi ha insegnato ad essere completamente onesta e trasparente con me stessa. E cerco di esserlo sempre anche con gli altri, pur se a volte lotto con il mio timore di ferire le persone e di essere giudicata negativamente. Ma sto imparando che molto spesso è meglio una scomoda verità piuttosto che un trascinarsi di situazioni facendo finta di niente.

Credo fermamente nella Verità, intesa come valore interiore. Come un guardarsi al proprio specchio interno e avere il coraggio di ammettere, prima di tutto con noi stessi, che cosa vogliamo e cosa no. Cosa ci fa stare bene e cosa ci fa stare male. Cosa ci piace e cosa invece non vorremmo nella nostra vita. Cosa crediamo sia giusto per noi e cosa non lo sia. E, di conseguenza, avere il pelo sullo stomaco di portare tutto ciò a conoscenza di chi ci sta accanto. Perché essere se stessi, fino in fondo, spesso implica davvero essere impavidi.

Credo con tutta me stessa nell'amore, in senso lato e a tutti i livelli. E sono profondamente convinta che l'amicizia ne sia la manifestazione più potente. Sono un'amica sincera e leale e, per quanto possibile, cerco di far capire all'altra persona che può contare su di me. A volte, quando sono presa da tutti i miei demoni e dalle mie difficoltà, sono un po' una frana. Ma cerco di rimediare. Credo fermamente nell'amicizia fra uomo e donna, visto che i miei amici più stretti sono uomini (non ho ancora capito esattamente il motivo ma così è).

La vita con una madre incapace di amare e che, da un certo punto della mia esistenza in poi, è arrivata ad odiarmi e a farmi una costante guerra, mi ha lasciato dentro un profondo e costante senso di inadeguatezza. Che io piano piano sto sgretolando un passo dopo l'altro, mano a mano che mi rendo conto di chi sono veramente. Ma certe cose lasciano comunque il segno. Ed ecco che, quando succede qualcosa, ho sempre la tendenza a chiedermi in prima battuta "cosa ho fatto di sbagliato? cosa ho che non va?". Il che da un lato alcune volte va bene perché essere autocritici significa anche essere umili e aperti al cambiamento. Ma, nel mio caso, è un po' troppo accentuato. E mi porta, a volte, a sfociare in un pizzico di vittimismo. Da quando sono uscita di casa ho sempre cercato di controbilanciare il mio senso di inadeguatezza interiore. Il che mi ha portata a realizzarmi negli affetti, nel lavoro e ad essere una persona molto curata. Dentro e fuori. In molti mi dicono che io sembro sempre "perfetta". Io non vedo perfezione in me, ma solo il fatto di fare ciò che mi fa sentire bene. Che poi tutto ciò sia una reazione a ciò che mi è successo, non vi sono dubbi. Ma reagire in questo modo è stata comunque una mia scelta. E ne vado sinceramente fiera. Anche se sono sempre in lotta con i carboidrati .

Non ho avuto figli. La mia è stata una scelta, non una circostanza sfortunata. Una scelta dettata dalla paura e dai segni che mi ha lasciato addosso mia madre. Non nel fisico ma nell'anima e nel cuore. Forse un giorno me ne pentirò, o forse no. Lo scoprirò strada facendo.

Sebbene sia acclarato che di una "scatola vuota" non se ne fa niente nessuno, credo che una persona non sia solo il suo dentro ma anche il suo "fuori". E penso fermamente che sia un ipocrita chi afferma il contrario. L'aspetto esteriore è il nostro biglietto da visita e prendersi cura di sé (in modo sano ovviamente) anche nella propria esteriorità, secondo me è sintomo di amore verso se stessi.

Mi piace il bello. Mi piacciono le persone belle, dentro e fuori (uomini compresi, giusto per mettere i punti sulle i). Mi piacciono i bei panorami, i bei posti. Mi piacciono gli oggetti belli. Le belle macchine, i bei vestiti, scarpe e borse. Mi piace frequentare begli ambienti, bei ristoranti. Mi sono fatta il mazzo per arrivare a permettermi certe cose e non vedo perché non dovrei godermi il frutto del mio lavoro. Qualcuno mi ha detto che mi piace il bello perchè, essendo del segno zodiacale della Bilancia, ho Venere nel mio segno che è la dea della bellezza. Aldilà delle credenze di ognuno di noi, io semplicemente penso che ogni persona si meriti il meglio dalla vita e abbia tutto il sacrosanto diritto di andare a prenderselo.

Sono assolutamente consapevole di essere una bella donna. Di avere due occhi che parlano da soli e una spiccata personalità racchiusa in un involucro niente male. Sono abbastanza vanitosa e mi piace quando le persone si voltano a guardarmi. Non passo inosservata e questo mi fa molto piacere. Sarei una totale ipocrita se dicessi il contrario. Qualcuno, qui nel virtuale, mi dice spesso che "me la tiro". Da un po' di tempo ho smesso di arrabbiarmi e di sentirmi ferita, e molto semplicemente rispondo che me lo posso anche permettere. Tanto chi vuole capire capisce, per il resto non c'è null'altro da dire.

Sono sempre molto critica con me stessa, sia dal punto di vista fisico che da quello dei miei comportamenti. Mi domando sempre se ciò che faccio sia giusto per me e per chi mi sta accanto. Mi curo molto dal punto di vista esteriore, e questo mi fa sentire bene. Con me stessa e con gli altri. Anche quando, a volte, mi guardo allo specchio e mi dico che forse ho messo su mezzo chilo, salvo scoppiare subito dopo a ridere e dirmi da sola che dovrei farmi vedere da uno bravo.

Amo le persone "di carattere". Quelle che vivono la vita invece che subirla. Quelle che credono che tenere tutto sotto controllo sia impossibile e allora si lasciano trascinare dalle proprie emozioni e da ciò che desiderano. Amo chi ha il coraggio di essere se stesso fino in fondo. Mi piace l'uomo determinato, che sa essere uomo, ma con modi gentili e fini.

Io non faccio sesso, faccio l'amore. Non ho bisogno di essere innamorata per andare a letto con un uomo, ma mi deve scattare qualcosa. Mi deve scattare quella passione che mi porta a sentire il fuoco nelle vene quando lo vedo o quando sento la sua voce. Deve scattare quella empatia che fa si che le parole non servano più. Perchè se devo semplicemente fare ginnastica, onestamente preferisco andare in palestra (dove, ogni tanto, mi lustro anche gli occhi).

Ho uno spiccato senso dell'ironia e, soprattutto, dell'auto-ironia. Ho la capacità di prendermi in giro, soprattutto su quelli che reputo miei punti deboli e di farli diventare anch'essi un qualcosa per cui possa comunque valere la pena conoscermi.

Sono colta e soprattutto curiosa. Consapevole che la vera conoscenza non sia sapere tutto, ma sapere dove andare a cercare. Molto attenta alla grammatica, ho la tendenza a correggere chiunque sbagli un congiuntivo, anche che fosse Papa Francy in prima persona (il quale tra l'altro, li azzecca molto di più dei politici nostrani ...). Da qui nasce la circostanza che alcuni miei amici mi chiamano "maestrina". Con me si può parlare di tutto, dai segreti reconditi dell'anima, alle notizie del giorno, ai film, al calcio. Passando per la moto GP e la Formula 1. Tenendo comunque in considerazione che sono di certo più ferrata su quanto sia figo Rosberg piuttosto che sulle caratteristiche tecniche della Ferrari .

Credo che non tutte le persone che passano nella nostra vita siano necessariamente "per sempre". Anzi, spesso, le incrociamo perché abbiamo qualcosa da imparare. Nella mia vita ho imparato che quando qualcuno se ne va è perchè il suo compito con noi è finito, ed è inutile trattenerlo. Bisogna lasciarlo andare e ringraziarlo profondamente per ciò che ci ha lasciato. Anche se vederlo andare via ci fa male. Sono convinta che nella vita non si possa sempre andare d'accordo con tutti e non vedo nulla di sbagliato quando un rapporto, di qualunque natura sia, si interrompe. Però non credo nelle minestre riscaldate, ossia nella possibilità di ricucire un qualcosa di irrimediabilmente strappato.

Amo la tranquillità e detesto la confusione ed il rumore. Mi piacciono gli ambienti piccoli, raccolti. E mi piace soprattutto il silenzio della natura e delle parole non dette.

Amo il bianco e nero (ma va???? ), il blu ed i colori forti. Non mi piace il "grigio", da nessuna parte. Non mi piacciono le cose scialbe, normali, che non si notano. Mi piacciono le cose particolari ma estremamente raffinate. Vado pazza per le borse di Furla e le scarpe con il tacco, minimo sindacale 10 cm, soprattutto Vic Matie e Gianni Marra (mi vengono proprio gli occhi a forma di cuore).

Adoro il pesce, soprattutto i crostacei e vado matta per gli asparagi. Mi piace moltissimo la pasta, ancora di più da quando la mangio poco per via del mio regime alimentare. Me la gusto proprio. Recentemente in un ristorante che frequento abitualmente lo chef mi ha preparato dei fusilli con i ricci di mare per i quali potrei persino uccidere. Ho una passione smisurata per i vini francesi, in particolar modo champagne e borgogna rossi. Non bevo tanto ma mi piace bere bene.

Mi piace molto cucinare, soprattutto quando preparo pranzi e cene per gli amici. Sono stata nominata chef ufficiale del gruppo, il che mi rende piena di orgoglio. Poi, devo ammettere in tutta sincerità, da quando mi è apparso Carlo Cracco in sogno il mio risotto è nettamente migliorato .

Amo moltissimo la musica anni 80 e mi piace da pazzi cantare mentre vado in macchina. Sono stonata ma tanto non mi sente nessuno.

Mi piace molto leggere, anche se vado un po' a periodi. Solitamente in estate leggo di più che in inverno. Adoro i romanzi di John Grisham e di Faletti. Il mio autore preferito è Carlos Ruiz Zafon e il mio libro preferito in assoluto "Il prigioniero del cielo". In generale prediligo quei libri che si leggono tutti d'un fiato, quelli che non vedi l'ora di andare avanti per vedere come va a finire. Mi piace anche vedere film, sia in tv che al cinema. Non amo le pellicole troppo sdolcinate e preferisco le commedie brillanti e i film d'azione non eccessivamente violenti. Sono piuttosto impressionabile e certe cose non le guardo onde evitare di non dormire per un mese. Poi sorvolerei sulla circostanza che un mio caro amico sostenga che per me è violento anche Biancaneve e i sette nani. Adesso sono in fibrillazione per andare a vedere Avengers 2, e non perché l'ho solennemente promesso a mio nipote, ma perché Thor, Capitan America e Occhio di Falco sono terribilmente gnocchi .

Ecco. Per chi è riuscito ad arrivare in fondo a questo post luuunghisssimo senza tentare di suicidarsi con il filo del mouse (lo so che i mouse moderni non hanno il filo, era una battuta), questa è una piccola parte di me.

Ciò che io vedo.

 

P.S.1: A 16 anni mi sono perdutamente innamorata di George Michael e della sua musica. Quando ho scoperto che è dell'altra sponda ... delusione cocente, dalla quale sono rimasta irrimediabilmente traumatizzata .

P.S.2: Ah ... dimenticavo un dettaglio insignificante ... sono un filino permalosa ... ma poco poco eh ...

 
 
 
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