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SPORT: Vincere lo scudetto

Post n°52 pubblicato il 15 Giugno 2008 da walkingbass
 

In questo periodo in cui tutta l'Italia si riversa in casa memore delle notti mondiali, noi andiamo indietro a quando si assegna lo scudetto. Lo scudetto è giusto un piccolo scudo italico che si cuce sulle magliette di chi vince il campionato italiano nella propria disciplina. Non importa che sia calcio, basket o pallavolo, che sia pallanuoto o tamburello, lo scudetto ce lo avranno cucito solo pochi giocatori di un momento che grande o piccolo che sia raccoglie un numero esorbitante di sportivi dalle divisioni più basse fino alla seria A.
Credo che la sensazione sia la stessa, sia che siano i giocatori dell'Inter a vincerlo oppure una squadra di provincia che magari l'ha vinto nell'hockey a rotelle. Certo il potere mediatico della vittoria sarà diverso, non scenderà gente in piazza, ma però l'orgoglio di chi l'ha vinto e dei tifosi che riempiono il palazzo è sempre quello si tratti del calcio o della pallavolo.

Ma c'è una cosa che accomuna tutti gli scudetti d'Italia, di tutti gli sport e cioè i tifori ed il loro atteggiamento...

I tifosi infatti dicono "Vinciamo lo scudetto" come se fossero loro la in mezzo al campo a soffrire, fossero loro poi a cucirsi quel piccolo scudo tricolore sulle loro magliette, come se l'identità ed il senso di appartenenza ad una città fosse più forte del lato economico che ci gira dietro e del numero di stranieri che spesso non fanno parte di quella città che tanto si ama.
Non importa insomma, la gente, il tifo, in strada ci si riversa uguale, come fosse il loro scudetto come se quell'orgoglio di essere i migliori fosse ancora loro, fosse loro il festeggiare in un palasport pieno e cantare la classica delle classiche we are the champions.

Stavo pensando questo, di essere il tifoso medio che sente anche lui la vittoria, quando mio fratello festeggiava in un tripudio di quadratini verdi, bianchi e rossi lo scudetto in mezzo al palasport, pensavo questo quando tutti intorno a me pensavano la stessa cosa; questo è anche nostro.
E non importa se magari io l'ho visto crescere giocando, abbiamo giocato insieme e poi contro, fino ai momenti bui e quelli gioiosi, nei palazzetti anonimi di una Bologna un pò naif fino al tripudio di televisioni e cronisti che in quel momento si ricordano che esisti.
Si insomma nessuno ha l'autorità di arrogarsi un diritto di superiorità sullo scudetto, neanche il giocatore stesso che ha faticato, lo scudetto è di tutti è li è del sistema squadra, città, giocatori, tifosi, è un qualocosa di astratto ma dal valore unico e morbido.

Lo sport partiva dalle antiche olimpiadi moderne passando da De Coubertain, lo sport ha sostituito gli attriti ed ha creato una evoluzione culturale sopraffina a tal punto che molti tensioni tra Stati sono state risolte in nome dello sport....ecco perchè...lo scudetto è di tutti, più di un titolo personale è qualcosa che spesso da un senso ad una appartenenza.

Da non sottovalutare

P.s.- il post è un omaggio al fratellone che lo scudetto l'ha vinto davvero!

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