Migliaia di persone in piazza a Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, per lo sciopero generale indetto dai lavoratori e dalle lavoratrici dello storico stabilimento Fiat e del suo indotto. Uno sciopero contro la crisi, in opposizione al processo di messa in discussione del piano industriale della zona, contro cassa integrazione e licenziamenti. "Pomigliano non si tocca", questa la parola d'ordine della giornata.
Oltre ai 5mila operai dello stabilimento automobilistico di Pomigliano, ve ne sono altri 10mila (dell'indotto) attorniati dalla rete della global crisis e dalle decisioni assunte dai vertici aziendali. Componente operaia, che da settembre dello scorso anno vede il ricorso ripetuto alla cassa integrazione, che oggi chiede con forza garanzie sulle prospettive industriali e occupazionali.
Pomigliano e tutta la zona circostante si è dunque bloccata, 4 le ore di sciopero dichiarate, incrociando le braccia e facendo serrata di ogni attività.
Alle 9:30 è partito dal piazzale antistante la Circumvesuviana un corteo di almeno 5mila persone che ha sfilato fino in piazza Primavera. Una manifestazione che segue la mobilitazione spontanea del 5 febbraio scorso, con l'occupazione dell'autostrada A1 da parte dei lavoratori e le cariche di risposta della polizia.
Oltre ai rappresentanti istituzionali locali, è da segnalare la cospicua partecipazione dei tanti soggetti sociali protagonisti delle lotte di questi ultimi mesi sul territorio napoletano, dal Presidio permanente no discarica di Chiaiano all'Onda Anomala di Napoli.
Una giornata importante di mobilitazione che ha avuto indubbiamente il merito di andare a ri-sottolineare l'ineludibilità della partita sociale che si sta giocando a Pomigliano, ribadendo l'indisponibilità, da parte dei "destinatari dei costi della crisi", a pagare per responsabilità (di sistema) altrui.
Inviato da: lo_snorki
il 28/08/2014 alle 03:29
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il 23/04/2013 alle 12:50
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il 07/01/2013 alle 14:42
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il 09/11/2012 alle 14:02
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il 06/11/2012 alle 20:48