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COSI' E' SE VI PARE... E SE NON VI PARE DOVETE FARVELO ANDARE UGUALMENTE ;-)
Post n°185 pubblicato il 12 Giugno 2010 da lasolitadani
Televisione, radio e giornali per sette giorni su sette vi rimandano come uno specchio la situazione attuale dello STATO ITALIA. Dopo esservi pasciuti di notizie quali: sprechi, corruzioni e scandali vari vi recate al lavoro pensando che, tutto sommato, per voi che abitate in una tranquilla cittadina di provincia, le cose vanno ancora bene. Poi però cominciate a considerare la vostra piccola fetta di mondo e prendete nota delle incongruenze più rilevanti: 1 il/la collega che dà malattia per 10 mesi richiedendo ferie per gli altri 2 restanti e non perchè abbia seri problemi di salute personali o in famiglia, ma solo perchè avendo un lavoro a tempo indeterminato ed essendo sicuro/a di percepire uno stipendio tutti i mesi, si rifà alla carta dei DIRITTI DEL LAVORATORE per potere fare nulla ed essere garantito per farlo. Così almeno si può concedere tre mesi estivi al mare, una settimana bianca in inverno ecc. ecc. ecc. 2 il/la suddetta collega, nei giorni in cui vi concede la grazia della sua presenza in ufficio, vi sommerge di lamentele perchè secondo il suo punto di vista, che per altro è del tutto inconsistente, lo/la oberate di troppo lavoro e minaccia anche di farvi licenziare rivolgendosi ai sindacati. Questi due esempi se lavorate come dipendenti. Non molto diversa è la considerazione se tutte le mattine vi alzate e andate a tirare su una saracinesca sperando che qualche anima pia, di questi tempi, scelga voi come negoziante di fiducia per fare i suoi acquisti. Anche in questo caso di incongruenze se ne notano: 1 - Sei sottoposto periodicamente a controlli per vedere se i prezzi sono tutti esposti in vetrina, se effettivamente le fatture che presenti sono relative agli acquisti fatti per la ditta e non per spese personali, se ti sei premurato di pagare l'ennesimo balzello creato ad arte dal giorno alla notte e di cui nemmeno coloro che devono riscuoterlo sanno darti delucidazioni in merito al perchè e a come devi pagarlo, se emetti tutti gli scontrini per le vendite che effettui ecc. ecc. Però poi ti guardi intorno e vedi che: 2 - All'angolo della strada tre volte a settimana si ferma un camioncino dal quale scendono due giovani che mettono un lenzuolo per terra e di volta in volta si mettono a gridare che hanno l'aglio migliore che ci sia sul mercato raccolto a Napoli meno di sei ore prima (fanno il loro commercio su di una strada del centro di Alessandria n.d.r.), che hanno il pecorino fresco proveniente dalla Sardegna nottetempo o che hanno gli agrumi freschi di Sicilia appena raccolti visto che hanno ancora le foglie e i rametti attaccati! Ovviamente i prodotti da loro venduti non hanno alcun tipo di bollino che ne certifichi la provenienza, come dovrebbe essere per legge. Nell'arco di mezz'ora incassano i loro soldi, non emettono uno scontrino o ricevuta fiscale, risalgono sul loro camioncino rigorosamente parcheggiato in divieto di sosta e se ne vanno per altri lidi. Tanto sanno benissimo che se anche qualcuno si prendesse la briga di chiamare un vigile urbano o la finanza, prima che questi intervengano passano delle mezz'ore. Per non parlare poi delle ragazze di vent'anni o poco più , solitamente clandestine, che ti entrano in negozio chiedendoti di far loro la spesa dato che devono mantenere due figli più quello in arrivo. A questo punto cari lettori che voi siate zelanti lavoratori dipendenti oppure lavoratori autonomi rispettosi delle normative vigenti, sappiate che quando ritornate al lavoro dopo la pausa pranzo, il bruciore allo stomaco che sentite non è da addebitare al ristoratore dove di solito vi recate o alla mamma/moglie/fidanzata che vi ha servito la pasta troppo al dente...perchè quello che non riuscite a digerire non è affatto ciò che avete mangiato. Buon week end! ;-)
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Non ci si può scindere dalla propria natura, sarebbe come morire, come perdere noi stessi.
Per cui, nonostante l'amarezza che ora provo per certi comportamenti che si sono tenuti nei miei confronti, dico che continuerò lo stesso a preoccuparmi per gli altri, ad essere la valvola di sfogo, la spalla su cui piangere.
E se gli altri non saranno così con me, poco importa: ho sempre me stessa su cui contare, di risorse ne ho ancora molte e poi... poi qualcosa accadrà.
D.
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il 22/09/2013 alle 11:17
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