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Post n°5 pubblicato il 13 Febbraio 2010 da laura.campaci
Un pensiero veloce, che mi nasce spontaneo dal cuore dopo questa serata. Ho passato due giorni piuttosto sconfortanti, tra un forte raffreddore e lo studio indefesso per questo esame che mi spaventa tanto, e oggi mi son sentita ancora una volta confusa e non al mio "posto". Al supermercato mi guardavo attorno e sentivo tutti degli estranei pronti a infastidirmi coi loro carrelli e a spingermi per la fretta e la calca. Riconoscevo tipi e persone che ritrovo in qualche modo pure in Italia e pensavo che alla fin fine tutto il mondo è paese, come si suol dire. Tornata a casa, ho ripreso in mano i libri. Verso l'ora di cena sono andata in cucina, e ho trovato chi mi aspettava. C'è chi mi ha abbracciata per accogliermi, chi mi ha offerto del vino, chi mi ha chiesto come stavo. Chi si è premurato di prepararmi una bevanda calda che mi aiutasse contro il raffreddore. Stavano cucinando anche per me. Abbiamo mangiato, chiacchierato, riso tanto e di gusto. Ogni tanto non capivo qualche parola; ma che importa, c'era il gusto di stare lì tutti assieme. Paesi diversi ma stessa ironia, stessa voglia di non sentirsi soli, stesso senso di amicizia. E questo mi fa stare incredibilmente bene. Perchè è come se per la prima volta da quando sono qui realizzassi che c'è qualcuno che si sta affezionando a me, che mi sta conoscendo e sta imparando a volermi bene. Ecco, ho scoperto cosa vuol dire "casa". E finchè mi sentirò circondata da affetto, sentirò che qualcuno mi stima e cerca la mia compagnia, saprò che potrò trovare anche qui un posto dove sentirmi, almeno temporaneamente, a casa. Tutto ciò che mi mancava era questo. Ora credo che domani potrò studiare molto meglio :) |
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