Quando leggo certe notizie provo rabbia e delusione per come si continuino a fare le scelte sbagliate: su Reuters l',articolo che in Italia, precisamente a Tortona, sorgerà un mega impianto per la produzione di biocarburante dal mais, sarà il piu grande d'europa, saranno investite cifre enormi che andrebbero usate invece per riforestazione ed energia solare per pasare alla vera sostenibilità e combattere il riscaldamento globale.
Per produrre di etanolo si dovranno utilizzare 600.000 tonnellate di mais e tutto questo è assurdo se pensiamo che per un pieno di un'auto di grossa cilindrata serve una quantità di cereali pari a nutrire una persona per un anno intero, è assurdo perchè aumentando la richiesta di cerali i prezzi continueranno a salire ed i biocarburanti sono concorrerti avantaggiati rispetto le altre colture in quanto sostenuti dagli incentivi ecomomici, in alcuni paesi è obbligatoria una certa percentuale di etanolo nei carburanti messi in commercio.
E’ assurdo perché l’agricoltura intensiva sta sfruttando eccessivamente la terra portando desertificazione ed abbassamento delle falde acquifere .
E ancora..."Il punto critico del processo e’ proprio la coltivazione: occorrono mezzi agricoli (che generalmente bruciano combustibili fossili), fertilizzanti (prodotti bruciando combustibili fossili) e terreno (che ospitava altre colture o, peggio, foreste capaci di immagazzinare molta CO2). Il tempo necessario a recuperare le emissioni iniziali e iniziare a “guadagnare” in termini di CO2 varia tra i 50 e i 100 anni. Non abbiamo tutto questo tempo a disposizione e per evitare i problemi climatici che ci attendono in futuro sarebbe quindi meglio adottare altre strategie.
Renton Righelato (WLT) e Dominick Spracklen (Leeds Univ.) sostengono che riforestando le aree ora agricole, che oggi si vorrebbero destinare alla produzione di biocarburanti, si potrebbero ottenere risultati migliori in minor tempo. Basterebbero 30 anni per ridurre le emissioni dalle 2 alle 9 volte di più che adottando i biocarburanti. La riforestazione avrebbe anche alti effetti collaterali, come il mantenimento della biodiversità, la regolazione del clima e la protezione dei suoli da erosione e desertificazione."
Insomma ancora una volta il business non guarda in faccia a nulla e a nessuno e con l'etichetta "bio" si spaccia veleno per elisir di lunga vita....
Wolf
leggi anche il mio precedente post : dalla padella alla brace
Fonti : Reuters Aspo ecoblog