Post n°148 pubblicato il 30 Novembre 2010 da leletps
La grandezza delle piccole cose. L'importanza delle piccole cose. La misura che si ottiene tra il proprio essere e il rapporto con esse. Mi riferisco che non tutti riescono a farlo. Non tutti hanno l'accortezza di fermarsi per capire, snaturare e dare quel valore aggiunto ad un gesto che potrebbe essere definito casuale, semplicistico, insignificante... Perchè le cose semplici, a volte, sono le migliori...
Post n°147 pubblicato il 23 Novembre 2010 da leletps
Qui non si tratta di essere come si è sempre stati. Non si parla dell'essere cambiati o meno. Nutro un sentimento di estrema forza e libertà per "essere". Essere come si è. Essere come sembriamo. Essere con tutte le sfacettature del caso. Ed è semplice poter immaginare un mondo ad hoc, fatto e creato appositamente per le nostre stupide esigenze. Una telefonata che arriva in questo momento può cambiare la giornata. Uno sguardo regalato o ricevuto può provocare il mio cambiamento in modo assoluto.
No, non credo sia così. Credo piuttosto che, tutte le volte in cui provo ad affacciarmi alla finestra del mio mondo, io possa trovarmi nell'esatta condizione di essere totalmente padrone del mio destino. Sono io attento ad avvicinarmi a ciò che mi stimola, mi interessa e possa farmi crescere. Sono io che divento complice del mio stato. Sono io che valuto, osservo, mi aggrappo, mi nascondo, mi lascio andare, mi trattengo. Sono io che di fronte a Lei non esito ad essere sincero. Sono io che con Lei affronto quell'idea del nostro futuro insieme. Sono io che accendo e spengo l'interruttore del giradischi. E l'ulltimo vinile continua a girare come se fosse la mia ruota dei sogni.
Post n°146 pubblicato il 21 Novembre 2010 da leletps
Non si possono strappare le pagine più importanti del libro che hai appena letto. Non ci si droga completamente di sogni ogni giorno. Non ci si aspetta quel futuro migliore osservando le nuvole che lasciano spazio al cielo limpido. Cammino sotto la pioggia battente che mi libera, mi fa respirare. E non ascolto le parole che gli altri continuano a dire. E non mi interessa non crescere, non essere affascinato dalle cose. E mi auguro di continuare a vivere nell'egoismo più esasperato, più intenso. Quell'egoismo importante. Quell'egoismo adatto. Mi associo a quell'idea di libertà che profuma di estate. Trovo la ragione ragionevole. Trovo in un "addio" qualcosa di abbastanza folle. Ma stasera, in una sera come questa, non riesco a scrivere. Sbaglierò, ma non importa. E l'essere egoista permette persino di scrivere quest'ultima frase.
Post n°145 pubblicato il 17 Novembre 2010 da leletps
Apatia. Crisi profonda. Momenti che l'illusione si illuda di potermi di nuovo illudere. Associo il bianco e il grigio durante l'ultima notte. Non esiste contrasto. Non esiste appiglio. Confusione. Palpebre appesantite dal sonno. Labbra secche. Pensieri disegnati unendo i puntini di sospensione... Idee colorate con sfumature di rosso cremisi. I fari della mia auto sono rimasti accesi stanotte, come ad illuminare quella strada immobile di fronte a dove mi ero fermato. Assaggio l'ultima consistente boccata d'aria che nessuno potrà mai togliermi ed affronto quella che sarà un'altra, l'ennesima sfida con me stesso.
Post n°144 pubblicato il 14 Novembre 2010 da leletps
"Aggrappato alla convinzione che la vita non sia una mera sequela di insignificanti incidenti o coincidenze, ma piuttosto una trama di eventi culminanti in un piano squisito e sublime..."
"...se vogliamo vivere in armonia con l'universo dobbiamo possedere una fede incrollabile in quello che gli antichi chiamavano fato, equivalente dell'odierno destino."
Post n°142 pubblicato il 01 Novembre 2010 da leletps
Probabilmente stanotte scriverò con quell'impulso instabile che mi pervade alla fine di questo lungo e assurdo giorno fatto di venticinque ore. Scriverò della mia incapacità nell'essere, in maniera evidente, colpito e tramortito nell'attimo stesso in cui credo di metterci davvero l'anima. Scriverò di quell'eterno incanto che probabilmente si chiama amore fino a che non si concretizzi. Scriverò di Lei, di noi, degli altri, del resto, di tutto il resto. Scriverò delle lezioni che imparo ogni giorno nel mostrare e dimostrare, nell'essere e nel diventare. Scriverò del cielo coperto da nuvole e pioggia. Scriverò della colonna sonora che mi accompagnerà in questa notte di ormai poche ore. Scriverò del mio sogno complice del mio destino. Scriverò tutta la mia verità. Scriverò dei miei occhi estranei al mondo. Scriverò della sbronza colossale che vorrei poter prendermi, del calcio che tirerei a quel pallone posizionato sul dischetto del rigore, delle note che la scorsa notte ho suonato, delle persiane chiuse che lasciano fuori il rumore delle gocce che battono sul tetto, di come siamo stati bene io e Lei, di come ci siamo guardati e osservati per ore, di come ci siamo trovati di fronte, accanto e poi insieme come se fossimo una cosa sola. Scriverò tutto il niente che esiste in questo lungo e assurdo giorno fatto di venticinque ore.
Post n°141 pubblicato il 31 Ottobre 2010 da leletps
Non mi accontenterò di false illusioni riconducibili ad una realtà fittizia. Non mi accontenterò di fermarmi a pensare senza poter agire. Non mi accontenterò che gli eventi possano prendere il sopravvento sulle mie volontà. Non mi accontenterò di aprire un ombrello in un giorno di pioggia. Non mi accontenterò di toccare le corde della mia chitarra senza suonare. Non mi accontenterò di dare un'occhiata al mio mondo facendolo passare. Non mi accontenterò di rimanere ai margini di un foglio scritto senza poter andare a capo. Non mi accontenterò di desideri semplici che assomigliano più a dei vizi. Mi accontento di come sono, non di come vorrebbero che fossi.
Post n°139 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da leletps
Come se fossi appoggiato con lo sguardo al finestrino di un aereo. Osservo le nuvole sotto di me confidando che se alzassi un po' gli occhi troverei certamente un cielo molto più azzurro di quello ormai visto per più di trent'anni. Come se fosse la mia ragione, la mia ragione d'essere. Quello per cui ho lottato tanto, ogni giorno della mia vita a cercare di capirmi, scoprirmi e dirmi in faccia la verità in ogni istante. Sono completamente libero di volere, di pensare di essere. Libero di sbagliare avendo la mia coscienza limpida, senza falsità assurde o complicate. Ho imparato a conoscere e vivere gli angoli più nascosti del mio carattere, ho persino imparato a cercare di condividerli senza vergogna. Ho assunto il mio ego con un contratto a tempo indeterminato. Ho deciso, ho cercato risposte, ho sorriso, ho iniziato a non negare. E quel cielo che si trasforma di notte in un'infinita storia da raccontare con milioni di luci lontani mi fa persino sognare. Venere intanto è lì, la prima ad accendersi sul tramonto dell'ennesimo giorno vissuto e l'ultima a spegnersi all'arrivo di un'alba da condividere. Ho imparato a "ragionamentare" cercando il livello meno visibile e più complesso da raggiungere. Ho imparato a non avere pretese. Ho imparato ad apprezzare quello che non accetto per poterlo scoprire nella sua completezza. Ho imparato molto, ma probabilmente non basta...
Post n°138 pubblicato il 19 Ottobre 2010 da leletps
Ho conosciuto una realtà che, probabilmente, fino ad ora non ha mai fatto parte del mio mondo. Ho conosciuto la complessa serenità nell'affrontare me stesso rispetto a quello che mi trovo di fronte. Parlerò di me questa volta. Quello che ho conosciuto durante un percorso "strano", condito da mille e più stati d'animo, accompagnato da una colonna sonora adatta nello stimolare le assurde sensazioni. Io che fuggo continuamente, ma poi ritorno. Io che penso molto, ma parlo poco. Io che mi divido da tutto quello che è la logica di chi mi vuole accanto a sè, ma non per sempre. Io che mi accomodo seduto ad aspettare che passi quel "famoso" treno abbandonando continuamente l'idea di star fermo sui miei passi. Io che fremo per cambiare il mio mondo e fremo nel desiderio di toccare un solo sogno con mano e viverlo, non esitando a riempire di domande quel labirinto di risposte che si nascondono da me. Io sempre e costantemente complesso. Io convinto del mio essere per espletare le cose più adatte, ricercare il meglio.
Io che abbraccio il mio strumento insieme al mio destino. Io che osservo il pavimento come se fosse una strada percorribile. Io che a volte esagero e io che a volte esagero nel nascondermi. Io che conosco poco, ma riconosco molto. Io che di paura tanto quanto potrei tremare di passione. Io che vivo su quel filo sottile che delinea la separazione tra l'ideale e l'idea. Io che non cerco scuse, ma ho sempre la scusa buona pronta. Io che assomiglio a tutto quello che non ho mai vissuto prima, ma che sono condizionato da tutto il mio passato. Io che guardo in faccia il presente come per sfidarlo ogni istante e poi, alla fine, lo invito al bancone di un bar a bere qualcosa con me. Io che dico "fanculo al destino" e mi assumo la responsabilità del caso. Io che provo. Io che cerco di. Io che vorrei. Io che di fronte a quel palco proverò sempre dei brividi sulla mia pelle. Io che vado a senso unico...
Post n°137 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da leletps
Il segreto sta nel proprio essere. Il segreto sta nelle piccole cose. Nell'abbaglio di uno sguardo o nel movimento di una bocca che sta per sorridere. Il segreto è nell'opera che ognuno di noi compone. Non lo si nota, forse si sfiora l'idea di poterlo catturare. Il segreto è una condivisione ulteriore della storia che stiamo scrivendo. Il segreto non si oppone al pensiero umano. Il segreto è riuscire a stare in quattro centimetri quadrati insieme, senza volere altro. Il segreto è scomodo. "Non è un segreto dai, lo sanno tutti..." e quindi a volte visibile. Un segreto non si svela. Un segreto deve essere vissuto. In segreto c'è molto di più...
Post n°135 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da leletps
Trarre le conclusioni. Sembra possa essere una cosa semplice, ma non lo è. I pensieri si chiudono solamente nel momento in cui tutto è chiaro, tutto è nettamente visibile, tangibile, incontrastabile. Sembra che tu possa essere insidiato ed assediato nel contempo. Liberi raramente quell'anima di contatto con il mondo. Liberi le tue sensazioni in un istante appena e poi tutto sembra racchiudersi in quel cerchio di emozioni che è soltanto tuo, intimo, segreto. Condivisibile solo con una persona. La persona che ti conosce, ti capisce, ti illude del fatto che possa esistere davvero quel qualcosa in più. Ti convince, ti attrae, ti fa sentire e sembrare importante. Anche solamente un secondo al giorno. Ti fa vivere. Ti esorta nella libertà assoluta di pensieri e comportamenti. Ti sostiene. Si attiene. E condivide. Ma le mie, probabilmente, sono solo parole dette e scritte. I limiti sono nella mente. Ed io sono sempre lo stesso, quello che sembro.
Post n°133 pubblicato il 17 Settembre 2010 da leletps
Quello che posso spiegare sembra inspiegabile. Mi spiego. Quando sto bene il tempo non si ferma. Crea inesorabilmente uno spazio temporale troppo veloce per i miei occhi, il mio sguardo. Troppo veloce per i miei pensieri. Vorrei instaurare un rapporto radicato nel tempo con il tempo stesso. Vorrei poter dire quello che provo.
Eccoci qui, io e Lei. Sotto gli stessi riflettori di questo palcoscenico che ci estranea dall'intero "resto". Di fronte l'uno all'altra a fissarci per una vita. Riusciamo a sorridere, evitare le sfacettature negative della vita reale. Proviamo ad avvolgerci come fossimo le due rotelle di una vecchia audiocassetta legate da quell'unico nastro in cui è contenuta la colonna sonora del nostro film. Vi prego. Fermate tutto. Tranne la musica. Fatemi vivere quest'istante per sempre. L'attimo fuggente.
Post n°131 pubblicato il 13 Settembre 2010 da leletps
Mi riesce difficile poter immaginare che un concetto solo non si possa suddividere. Non sono costretto a sottostare a certe regole morali che sono tali solo perchè perdurano nel tempo dalla notte dei tempi. Non sono interessato a fermarmi, essere colpito o fucilato idealmente perchè gli altri possono decidere di farlo. Non sono adatto a questo tipo di realtà colma di difficili e superficiali idee provenienti da teste che non mi interessano. Egoista. Ragionare per ragionare, ragiono per me stesso. Mi pongo di fronte a me, di fronte al fatto che tutto quello che mi circola in testa sia un qualcosa che sia utile a me, sia adatto a me. Sia per me, che agli altri vada bene o no. E se si tratta di sensazioni, sentimenti? Se si tratta di qualcosa che non occupa solo una parte di cervello, ma un angolo ampio più di 340° di anima pura? Se si tratta di questo non voglio sentire ragioni, non esigo nemmeno spiegazioni. Non c'è da dire, ribattere e controbattere. Non c'è da sentenziare, da avvelenare la mia pozione magica. Non c'è da osservarmi dall'alto al basso con aria di sufficienza. Non c'è altro da fare che mettersi lì a guardarmi in silenzio e adattarsi alla condizione personale più pura che abbia mai provato addosso. Non c'è altro da fare che prendere atto del fatto che sia realmente io a dire, fare, pensare, ragionare, agire, devastare, immaginare, livellare, dare, non dare e, forse, dividere e mettere insieme i tasselli di quel puzzle che devo terminare.
La vera trappola non è questa e il resto è un rumore assordante che non coincide con la mia musica.
Post n°130 pubblicato il 12 Settembre 2010 da leletps
I suoi occhi sembrano essere proiettati nella mia anima come se dovessero farmi capire delle cose. I suoi occhi sembrano troppo veri per questo mondo. I suoi occhi mi parlano. I suoi occhi, quei suoi occhi, sono lo specchio dei miei.
Post n°128 pubblicato il 07 Settembre 2010 da leletps
Fragile come il primo giorno. Fragile come l'ultimo. Quello appena passato, fatto di odio. Fatto di amore. Incertezze, previsioni e allusioni per un posto migliore, una scelta idonea. Quel posto dove si racchiudono i "tutto", dove si trovano risposte, ci sono indizi e certezze da raccogliere a grappoli. Ho una vaga idea che sia un posto lontano o che sia quel posto che non c'è. La visione di quello che esiste nei suoi occhi è limpidamente riconducibile a quello che provo io.
Un'indissolubile verità che ci accomuna. Ma un modo forse opposto di mostrarlo e dimostrarlo. Una continua guerra fondata sulle possibilità di raggiungerlo quel posto. Una continua serie di frasi, sguardi, parole, azioni, gesti che fanno solo intravedere l'obbiettivo comune. Una miriade di tentazioni. Una follia pura. Un destino controllato. Un controllo destinato... a modificarsi un giorno dopo l'altro. Una grande idea per quel posto che faccio fatica a raggiungere. E non servono le ali. In quel posto che non c'è.
Inviato da: chela04
il 09/11/2016 alle 07:35
Inviato da: cindy943
il 24/09/2015 alle 11:16
Inviato da: chela04
il 25/06/2012 alle 14:39
Inviato da: Odile_Genet
il 21/03/2011 alle 11:43
Inviato da: Odile_Genet
il 21/03/2011 alle 11:41