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Francesco Levato

Post n°22 pubblicato il 14 Novembre 2009 da levatofrancesco1
 

Francesco Levato, Consigliere comunale PDL Ferrara, "L'Intervento", Il Resto del Carlino-Ferrara, 6 novembre 2009

"Corsi di arabo gratis: e di italiano pagati da noi" 

Vorremmo, con animo sereno, riflessivo e propositivo, tornare su un argomento del quale si è discusso in quest'ultimo mese: i corsi in lingua araba tenuti dall'Associazione Culturale Tunisina e destinati a diversi ragazzi ferraresi, figli di tunisini oramai cittadini italiani, affinché possano imparare la lingua madre dei genitori, avvalendosi di un insegnante nominato dal Ministero della Cultura della Tunisia su richiesta del Consolato di Genova.

E' noto che  -in base alla Legge Regionale n. 26/2001 “Diritto allo studio e all'apprendimento per tutta la vita”, alla Legge Regionale 30 giugno 2003 n.12 “Norme per l'uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione fra loro”, al Progetto Comunale “Integrazione scolastica ed extra-scolastica e prevenzione del disagio”, con riferimento anche agli alunni stranieri-  il Comune di Ferrara, per favorire l’integrazione nelle Scuole dell’Obbligo degli alunni stranieri privi di conoscenza della lingua italiana, tutti gli anni, su richiesta dei Dirigenti Scolastici, organizza per ogni alunno interventi indicativamente di 33 ore (30 ore di mediazione dirette all’alunno e 3 ore per rapporti con la scuola, formazione e documentazione delle esperienze).

E’ altresì risaputo che, per lo svolgimento degli anzidetti interventi nelle scuole, viene conferito un incarico autonomo a Mediatori linguistico-culturali, reperiti dal repertorio REMEDIA. Questo, ha i compiti di individuazione, selezione e coordinamento, nonché quelli degli interventi di prima formazione rivolti ai Mediatori linguistico-culturali. REMEDIA è sorto da una collaborazione tra il Centro Servizi Integrati per l’Immigrazione (C.S.I.I., costituito nel 2001 con il concorso di tutti i Comuni della provincia di Ferrara e gestito dalla Coop Sociale Camelot, con il coordinamento del Comune capofila di Ferrara), il Centro Informazione Educazione allo Sviluppo, l’Associazione Cittadini del Mondo, l’Associazione Elledue, il C.S.A., l’Osservatorio sull’Immigrazione del Centro per l’Impiego, il Comune e la Provincia di Ferrara.

Nell’Anno Scolastico 2007-2008, gli alunni stranieri che hanno richiesto un intervento finalizzato a favorire l'integrazione scolastica sono stati 56, per una spesa di circa 25.000 Euro; nel medesimo anno scolastico, è stata inoltre disposta una collaborazione occasionale per la realizzazione di un laboratorio linguistico di Italiano come seconda lingua, nel periodo gennaio-febbraio 2008, per un’alunna straniera neo arrivata presso la scuola elementare “Guarini”, di 30 ore, per la somma di 840 euro. Nel  2008-2009, per 91 alunni stranieri, la spesa è stata di circa 44.000 Euro.

Per quanto attiene ai Corsi in Lingua Araba, sul Sito Internet del C.I.E.S - Centro Informazione Educazione allo Sviluppo, troviamo che questa Organizzazione non Governativa (anche Associazione del Terzo Settore), in collaborazione con il Centro per le Famiglie “Isola del Tesoro”, ha attivato, “a partire dal 1999, corsi domenicali (SCUOLA DELLA DOMENICA / MADRASA EL LURHA EL ARABIA) di mantenimento e potenziamento della Lingua Araba per bambine e bambini arabofoni”. Ancora, il Comune di Ferrara il 19 e 20 Giugno 2009 ha organizzato, presso il Centro Mille Gru di Viale Krasnodar, un seminario per “insegnare l’arabo ai bambini di seconda generazione”, autorizzando una spesa complessiva di 868 Euro, oltre alle spese di viaggio e pernottamento.

Nel suo intervento sui giornali il Presidente della Circoscrizione-2 afferma che “i corsi di lingua araba, per i quali è stata concessa, a titolo gratuito, la sala Rodari, hanno la finalità di facilitare l'integrazione dei giovani tunisini nel paese di accoglienza, di educarli ai valori della tolleranza e del dialogo, di consentire la conservazione dei legami culturali e linguistici con il loro paese di origine”. Noi non abbiamo nulla da eccepire, anzi ci sentiamo di condividere. Vorremmo però aggiungere alcune considerazioni: 

1. Per una migliore integrazione di un cittadino straniero nel paese di accoglienza, per una maggiore educazione ai valori della tolleranza e del dialogo, accanto alla conservazione dei legami linguistico-culturali con il paese di origine, è importante, se non essenziale, la conoscenza della lingua del paese di accoglienza, sia per i bambini che per gli adulti. Siamo infatti convinti che la scarsa o nulla conoscenza della lingua italiana renda difficile, se non impossibile, l'integrazione scolastica di un alunno e la vita quotidiana dei suoi genitori, sul lavoro, negli ospedali, nei locali pubblici e nei rapporti con le Istituzioni. Anche il  Presidente della Circoscrizione-2, per esempio, certamente sa, che è difficile curare un cittadino straniero, quando non “parla italiano”;

2. Ben vengano le Associazioni Culturali di un paese straniero che vogliano facilitare l'integrazione nel paese di accoglienza. Pensiamo però che sarebbe cosa utile e buona condividere con loro la convinzione secondo cui, oltre alla lingua del paese d’origine, è essenziale la conoscenza della lingua del paese d'accoglienza, invitandoli ad organizzare corsi anche di lingua italiana per tutti, adulti e bambini;

3. Noi non sappiamo se, all'Associazione Culturale Tunisina, qualcuno abbia spiegato quali siano e quanto costino alla città di Ferrara, i progetti realizzati per favorire l'integrazione dei cittadini stranieri.

Infine, siamo d’accordo con il Presidente della Circoscrizione-2: “favorire l'integrazione vuol anche dire che, al di là del pluralismo culturale, una comunità fonda la propria convivenza civile sui valori della libertà e della tolleranza”; ma crediamo altresì che i costi per “favorire l’integrazione” debbano essere partecipati, condivisi e pluralistici.

 

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