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A Cona non prima del 2011

Post n°25 pubblicato il 26 Aprile 2010 da levatofrancesco1
 

 da estense.com mercoledì, 24 marzo 2010, 0:00

EgregioDirettore,                                                                                                                                  la D.ssa Ricciardelli, consigliere PD e Dirigente

dell’emergenza sanitaria, attribuisce alla Candidata

del centrodestra alla Presidenza della Regione che

vorrebbe un Sistema Sanitario Regionale

 “meno opaco e con più libertà di scelta”, 

la volontà di “distruggere i servizi”, “dare forza solo

alle logiche di mercato”, “determinare spreco di risorse

o impoverire le strutture pubbliche”, “far saltare

i meccanismi messi in atto per garantire la rete integrata

di servizi sociosanitari”.

Accusa i cittadini che attraverso “la stampa locale

si ostinano a ripubblicare la litania di un pronto soccorso

e di una terapia intensiva al S.Anna”, di avere “un modo

superficiale di affrontare il problema di una riorganizzazione

dell’offerta sanitaria”, o di voler creare “puro allarmismo”.

Considera poi il blocco dei finanziamenti Inail una causa

del mancato rispetto dei tempi per l’Ospedale di Cona,

ignorando che ci troviamo di fronte a una storia, ormai

ventennale, che, anche a livello nazionale, viene definita

la “emblematica vicenda del maxi cantiere ferrarese”.

Sembra poi ignorare che l’Azienda Ospedaliera, pur di

arrivare alla conclusione della vicenda ha già aggiudicato

per trenta anni la gestione dei servizi non direttamente

dedicati alla assistenza (pulizie, ristorazione,

gestione calore ecc.) per un limite massimo

di spesa annuale  di 23 milioni e 600 mila euro,

prevedendo per la ditta aggiudicataria l’obbligo

di investire 46 milioni di euro nella costruzione

dell’Ospedale.

Ora non risulta che, in quelle regioni dove la sanità

privata è di qualità e in competizione con quella pubblica,

vi sia uno spreco di risorse e si abbia come unico

obiettivo la logica di mercato.

In questa provincia che presenta una elevata mobilità fuori

regione, soprattutto a favore del  Veneto, una sanità privata, concorrenziale a quella pubblica, che offra non solo prestazioni diagnostiche, ma anche chirurgiche  e perché no di emergenza,

potrebbe servire a migliorare l’assistenza e a ridurre le liste di

attesa (vedi i mesi  per un intervento nel caso di un

tumore mammario).

Relativamente alla ubicazione del  Pronto Soccorso,

a Cona o al vecchio S. Anna,  riportare le giuste

preoccupazioni dei cittadini non è una fastidiosa litania

o un comportamento allarmistico. Bisogna dare delle

risposte concrete su cosa si vuole fare

per rendere  Cona un Ospedale periferico

facilmente accessibile a tutti e in particolare

alle frazioni; perché  l’attuale viabilità, se dovesse

restare così com’è, non potrà

sopportare l’inevitabile aumento di traffico.

E se il nuovo Pronto Soccorso sarà a Cona, bisogna

assicurare tempi brevi e certi per raggiungerlo;

in particolare è necessario far conoscere a tutti il piano

di Emergenza Territoriale con i relativi  “punti ambulanze”

previsti (Via Traversagno,Vigili del Fuoco, S.Anna e Cona

saranno sufficienti allo scopo?).

Infine, piuttosto che parlare in maniera astratta di

rafforzare la rete dei servizi nel territorio” e visto

che dovrebbero mancare ormai sei mesi all’inizio

del trasferimento–trasloco a Cona (almeno come

dichiarato nel Consiglio Straordinario di inizio marzo),

non sarebbe meglio portare a conoscenza

degli utenti e degli operatori sanitari come sarà

questo potenziamento?

Abbiamo un sospetto, se non una certezza, che,

finita la campagna elettorale, qualcuno ci dirà che

il primo paziente a Cona entrerà non prima del 2011.

Distinti saluti.                                                                                

Dott. Francesco Levato, consigliere comunale Pdl Ferrara

                                                                                                                                 

 
 
 

Consiglio Comunale Straordinario-marzo 2010

Post n°24 pubblicato il 18 Marzo 2010 da levatofrancesco1
 

Egregio Direttore de La Nuova Ferrara,

                             desideriamo intervenire sulla questione ospedale di Cona per concordare e rinforzare quanto dichiarato da Giorgio Dragotto sulla Nuova Ferrara del 9 marzo, ma soprattutto per confutare le affermazioni fatte da alcuni Consiglieri del PD di Ferrara il giorno successivo. Durante il Consiglio Straordinario del 2 Marzo, sia nel documento presentato da PdL e Lega Nord, ma soprattutto nell'intervento da noi effettuato a nome del gruppo Pdl sono state poste al Direttore Generale del S.Anna e alla Giunta una serie di questioni alle quali non sono state date risposte chiare e esaustive.

 Abbiamo chiesto di conoscere il “piano di azione che dica chi, quando, come, dove si occuperà della salute dei ferraresi, durante e dopo il trasloco” e come si farà per rendere Cona, non un Ospedale periferico, ma un Ospedale facilmente accessibile a tutti e in particolare alle frazioni. Ci è stato detto che la società costruttrice, che è anche titolare della concessione dei servizi, ha tutti gli interessi a rispettare la data del 30 Giugno 2010 come data canonica per la conclusione dei lavori, che il magazzino farmaceutico, non previsto e da appaltare, sarà pronto nel 2012. I traslochi dal S.Anna inizieranno gradualmente da settembre, dureranno in media quattro settimane e termineranno in Novembre; richiederanno l'impegno del personale sanitario in fase iniziale del trasloco per  impacchettare e dopo per spacchettare e sistemare; naturalmente anche se si cercherà di traslocare tutto quello che è possibile, si dovranno ordinare in tempo gli arredi mancanti. Gli studi medici, singoli solo per le figure apicali, sono situati in piani diversi rispetto alle degenze e agli ambulatori, questi ultimi lontano dai reparti. L'organizzazione del lavoro sarà diversa. Si è parlato di “Unitarietà del personale del comparto per unità degenza”, ma tutto questo richiede un personale motivato, disponibile, professionalmente qualificato, non in conflittualità sindacale con la Direzione Generale e non sottostimato. Durante la discussione abbiamo ricordato cosa abbia determinato in termini di ore annuali di straordinario e di conflittualità sindacale la carenza di personale. Per quanto riguarda il futuro di Cona come “Polo Didattico Universitario”, al momento vi sono pronti il centro congresso  e 6 aule, mancano i luoghi di studio e soggiorno per gli studenti e bisogna aspettare per consegnare all'Università i 2 ettari da destinare a edilizia universitaria. L'arrivo dalla città al nuovo e unico Pronto Soccorso di Cona se mediante ambulanza, prevede la partenza delle stesse da quattro punti (Via Traversagno, Vigili del Fuoco, Ex S.Anna, Cona). I parcheggi che, al momento sono 2138 posti auto, aumentabili di altri 450, saranno a pagamento.

L'Azienda dovrà discutere con la Società che li gestisce cosa dovrà pagare per  renderli gratuiti ai dipendenti, forse ai pazienti,  non ai visitatori. E sarà molto probabile che possano essere carenti di circa 1000 posti macchina in fase di inizio di esercizio e per i successivi due anni, se tutti gli spostamenti verso il nuovo Ospedale venissero soddisfatti esclusivamente dalla mobilità privata. Per impedire questo, in attesa della metropolitana di superficie (nessuno ha dichiarato i tempi previsti per l'esecuzione), il trasporto pubblico ferroviario potrà garantire corse con frequenza oraria e capacità pari a 150 passeggeri/ora, quello su ruota un servizio di linea (partenza stazione FFSS, percorso Viale Cavour, Corso Giovecca, S.Anna, Cona) con frequenza 20' nei giorni feriali, 30' in quelli festivi e sabati estivi, e un servizio navetta con partenza vecchio ospedale, fasce orarie 6.30-8.30, 14.00-16.00 nei giorni feriali (escluso il sabato) del periodo invernale per un totale di 18 coppie di corse al giorno. Sono inoltre previsti un massimo 500 di abbonamenti annuali per personale ospedaliero e universitario e per gli studenti,  scontati del 30% . Affinchè questo sia possibile e coincida con i tempi di apertura del nuovo ospedale, bisogna anticipare i tempi tecnici previsti (Aprile 2011) per la realizzazione delle infrastrutture necessarie alla messa a norma di alcune fermate bus. Infine l'attuale viabilità, dal centro verso Cona, resterà la Via Pomposa, la Via Comacchio e la Via Ravenna, con strade laterali  a fondo chiuso e non a reticolo e senza strade parallele. E se poi la Ferrara-Lidi diventerà autostrada con pedaggio, si dovrà aspettare, ma non si sa quanto, per un tracciato alternativo.

Per quanto riguarda la destinazione dell'Ex S.Anna, si è parlato di “Cittadella Socio-Sanitaria”, perchè già si conoscono le aree per l'Università, quelle per l'Azienda USL, l'Azienda Ospedaliera, e per il Comune nonché le aree private; ma non è stato possibile conoscere i tempi certi di questa trasformazione.

Una domanda ai consiglieri del PD: dopo 20 anni di costruzione dell'Ospedale a Cona, è possibile la questione di come “dotare il nuovo ospedale di sistemi di autoproduzione di energia rinnovabile (esempio pannelli fotovoltaici) e ottenere la gratuità dei parcheggi per utenti e  dipendenti” a tre mesi dal termine dei lavori e a sei dalla sua apertura; in questi 20 anni non era possibile?

In conclusione, comprendiamo le difficoltà di chi tenta di difendere ciò che invece è indifendibile, che ci si attacchi anche ad un aggettivo per cercare di dimostrare che tutto è in ordine, ma crediamo che, a questo punto, si debba guardare più alla sostanza delle cose.

Diamo pertanto appuntamento al 30 giugno 2010 (data programmata per l’ultimazione dei lavori) ai consiglieri del PD e allora, in maniera serena, faremo le valutazioni per capire chi oggi ha fatto della polemica strumentale o chi invece ha fatto della grande demagogia.

Distinti saluti.

                           I Consiglieri Comunali PDL

                       Francesco Levato  Enrico Brandani

 
 
 

Parcheggio "Via Rampari di San Rocco"

Post n°23 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da levatofrancesco1
 

Il Resto del Carlino-Ferrara, 11 dicembre 2009

Caro Direttore,

in questi giorni, in qualità di Consigliere, abbiamo presentato, al Presidente del Consiglio Comunale di Ferrara, una mozione sull'area, in via Rampari di San Rocco, gestita dalla Società Ferrara T.U.A.  e adibita da anni alla sosta e parcheggio per gli utenti che si recano all’Arcispedale Sant’Anna.

Con questa mozione, se sarà approvata, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco Tagliani a  rendere completamente gratuito il parcheggio in oggetto per gli operatori sanitari, i familiari dei degenti e gli utenti che si recano in visita specialistica, sgravando queste categorie sociali da una tassa che il Sindaco stesso ha definito “immorale”; in alternativa, a renderlo gratuito nella fascia oraria 11.30 / 15.30, oltre a quella serale.

 Abbiamo presentato questa mozione per una serie di motivi:

  1. pensiamo che tutti i Consiglieri Comunali, indipendentemente dai partiti di appartenenza e dalla professione svolta, condividano con il Sindaco che sia “immorale” far pagare questa tassa ai cittadini che si recano nell’Ospedale, situato, peraltro, in una zona cittadina in cui mancano spazi di parcheggio libero nelle vicinanze di quello a pagamento, come impone il Codice della strada (art. 7.8);

  2. il Sindaco, di fronte a un voto unanime del Consiglio Comunale che, in tal modo, fa  proprio l’impegno preso con i Cittadini durante la campagna elettorale, potrà, con maggiore autorevolezza, determinare una rivisitazione delle tariffe per l'area Rampari di San Rocco,  sentita la “Società Ferrara T.U.A.”, come previsto dal contratto di servizio;

  3. l’utenza, in previsione della prossima apertura del Polo Ospedaliero di Cona, è destinata a ridursi notevolmente, e si  potrà di conseguenza  verificare la possibilità di un adeguamento del canone oggi corrisposto dalla Società al Comune di Ferrara, se non  una diversa destinazione dell'area;

  4. a partire dal 2010, per “Ferrara T.U.A”, in caso di uso gratuito del parcheggio “Via Rampari di San Rocco”, potrebbero non esserci più quelle difficoltà di bilancio invocate “a fronte degli investimenti sostenuti per l'ampliamento dell'area di San Guglielmo e delle migliorie alla palazzina di via Kennedy”.

A questo proposito, segnaliamo che, su nostra specifica richiesta di dati, la società ha “precisato che le spese sostenute per l'ampliamento dell'area S.Guglielmo ammontano a Euro 776.276, mentre le spese sostenute per migliorie, approntamento ufficio operatori e centro manutenzione / magazzino del Parcheggio Centro Storico (per la sola palazzina di Via Kennedy), per il periodo 2003-2009, ammontano a Euro 134.743,16.

È opportuno evidenziare, inoltre, per quanto riguarda il parcheggio di San Guglielmo, che esso è di proprietà di “Ferrara T.U.A”, che la Società l'ha comprato dallo Stato nel 2004 avendo partecipato ad un'asta dove, su una base di Euro 1.550.000,  ha offerto e pagato 1.800.000, che il Presidente della Società aveva previsto di “ammortizzare la spesa in 5 anni, perchè San Guglielmo è uno dei parcheggi più redditizi della città”, e che per questo il Comune non percepisce un canone annuo.

Siamo convinti che non sarà un grosso problema per Ferrara T.U.A rinunciare a circa 370.000 euro all'anno e per il  Comune a 43.252,50 euro, come canone annuo, perchè siamo altrettanto certi che laddove c'è sofferenza o ricerca della salvaguardia della salute non si può pensare di dare vita a un’attività redditizia.

Infine, ci piace credere che sui problemi che riguardano la collettività, anche se piccoli, ricordandoci che prima o poi tutti diventeremo utenti di un'area adibita a parcheggio per un ospedale, non ci siano schieramenti politici precostituiti, ma prevalga il buon senso, se non la libertà di pensiero.

 
 
 

Francesco Levato

Post n°22 pubblicato il 14 Novembre 2009 da levatofrancesco1
 

Francesco Levato, Consigliere comunale PDL Ferrara, "L'Intervento", Il Resto del Carlino-Ferrara, 6 novembre 2009

"Corsi di arabo gratis: e di italiano pagati da noi" 

Vorremmo, con animo sereno, riflessivo e propositivo, tornare su un argomento del quale si è discusso in quest'ultimo mese: i corsi in lingua araba tenuti dall'Associazione Culturale Tunisina e destinati a diversi ragazzi ferraresi, figli di tunisini oramai cittadini italiani, affinché possano imparare la lingua madre dei genitori, avvalendosi di un insegnante nominato dal Ministero della Cultura della Tunisia su richiesta del Consolato di Genova.

E' noto che  -in base alla Legge Regionale n. 26/2001 “Diritto allo studio e all'apprendimento per tutta la vita”, alla Legge Regionale 30 giugno 2003 n.12 “Norme per l'uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l'arco della vita, attraverso il rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione fra loro”, al Progetto Comunale “Integrazione scolastica ed extra-scolastica e prevenzione del disagio”, con riferimento anche agli alunni stranieri-  il Comune di Ferrara, per favorire l’integrazione nelle Scuole dell’Obbligo degli alunni stranieri privi di conoscenza della lingua italiana, tutti gli anni, su richiesta dei Dirigenti Scolastici, organizza per ogni alunno interventi indicativamente di 33 ore (30 ore di mediazione dirette all’alunno e 3 ore per rapporti con la scuola, formazione e documentazione delle esperienze).

E’ altresì risaputo che, per lo svolgimento degli anzidetti interventi nelle scuole, viene conferito un incarico autonomo a Mediatori linguistico-culturali, reperiti dal repertorio REMEDIA. Questo, ha i compiti di individuazione, selezione e coordinamento, nonché quelli degli interventi di prima formazione rivolti ai Mediatori linguistico-culturali. REMEDIA è sorto da una collaborazione tra il Centro Servizi Integrati per l’Immigrazione (C.S.I.I., costituito nel 2001 con il concorso di tutti i Comuni della provincia di Ferrara e gestito dalla Coop Sociale Camelot, con il coordinamento del Comune capofila di Ferrara), il Centro Informazione Educazione allo Sviluppo, l’Associazione Cittadini del Mondo, l’Associazione Elledue, il C.S.A., l’Osservatorio sull’Immigrazione del Centro per l’Impiego, il Comune e la Provincia di Ferrara.

Nell’Anno Scolastico 2007-2008, gli alunni stranieri che hanno richiesto un intervento finalizzato a favorire l'integrazione scolastica sono stati 56, per una spesa di circa 25.000 Euro; nel medesimo anno scolastico, è stata inoltre disposta una collaborazione occasionale per la realizzazione di un laboratorio linguistico di Italiano come seconda lingua, nel periodo gennaio-febbraio 2008, per un’alunna straniera neo arrivata presso la scuola elementare “Guarini”, di 30 ore, per la somma di 840 euro. Nel  2008-2009, per 91 alunni stranieri, la spesa è stata di circa 44.000 Euro.

Per quanto attiene ai Corsi in Lingua Araba, sul Sito Internet del C.I.E.S - Centro Informazione Educazione allo Sviluppo, troviamo che questa Organizzazione non Governativa (anche Associazione del Terzo Settore), in collaborazione con il Centro per le Famiglie “Isola del Tesoro”, ha attivato, “a partire dal 1999, corsi domenicali (SCUOLA DELLA DOMENICA / MADRASA EL LURHA EL ARABIA) di mantenimento e potenziamento della Lingua Araba per bambine e bambini arabofoni”. Ancora, il Comune di Ferrara il 19 e 20 Giugno 2009 ha organizzato, presso il Centro Mille Gru di Viale Krasnodar, un seminario per “insegnare l’arabo ai bambini di seconda generazione”, autorizzando una spesa complessiva di 868 Euro, oltre alle spese di viaggio e pernottamento.

Nel suo intervento sui giornali il Presidente della Circoscrizione-2 afferma che “i corsi di lingua araba, per i quali è stata concessa, a titolo gratuito, la sala Rodari, hanno la finalità di facilitare l'integrazione dei giovani tunisini nel paese di accoglienza, di educarli ai valori della tolleranza e del dialogo, di consentire la conservazione dei legami culturali e linguistici con il loro paese di origine”. Noi non abbiamo nulla da eccepire, anzi ci sentiamo di condividere. Vorremmo però aggiungere alcune considerazioni: 

1. Per una migliore integrazione di un cittadino straniero nel paese di accoglienza, per una maggiore educazione ai valori della tolleranza e del dialogo, accanto alla conservazione dei legami linguistico-culturali con il paese di origine, è importante, se non essenziale, la conoscenza della lingua del paese di accoglienza, sia per i bambini che per gli adulti. Siamo infatti convinti che la scarsa o nulla conoscenza della lingua italiana renda difficile, se non impossibile, l'integrazione scolastica di un alunno e la vita quotidiana dei suoi genitori, sul lavoro, negli ospedali, nei locali pubblici e nei rapporti con le Istituzioni. Anche il  Presidente della Circoscrizione-2, per esempio, certamente sa, che è difficile curare un cittadino straniero, quando non “parla italiano”;

2. Ben vengano le Associazioni Culturali di un paese straniero che vogliano facilitare l'integrazione nel paese di accoglienza. Pensiamo però che sarebbe cosa utile e buona condividere con loro la convinzione secondo cui, oltre alla lingua del paese d’origine, è essenziale la conoscenza della lingua del paese d'accoglienza, invitandoli ad organizzare corsi anche di lingua italiana per tutti, adulti e bambini;

3. Noi non sappiamo se, all'Associazione Culturale Tunisina, qualcuno abbia spiegato quali siano e quanto costino alla città di Ferrara, i progetti realizzati per favorire l'integrazione dei cittadini stranieri.

Infine, siamo d’accordo con il Presidente della Circoscrizione-2: “favorire l'integrazione vuol anche dire che, al di là del pluralismo culturale, una comunità fonda la propria convivenza civile sui valori della libertà e della tolleranza”; ma crediamo altresì che i costi per “favorire l’integrazione” debbano essere partecipati, condivisi e pluralistici.

 

 
 
 

REFEZIONE SCOLASTICA

Post n°21 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da levatofrancesco1
 

REFEZIONE SCOLASTICA -- MODIFICA DELLE RETTE DEI SERVIZI     Nel Settembre 2009, il Consiglio Comunale ha provveduto alla  Modifica del provvedimento di Consiglio Comunale n^ 21/36950 del 26/5/2008 concernente le modalità di determinazione delle rette dei  Servizi di Refezione e Trasporto Scolastico e dei Centri Ricreativi Estivi,  per la  parte riguardante le rette dei Servizi di Refezione Scolastica nelle Scuole  Primarie e secondarie di 1^ grado e nelle Scuole Materne Statali”.

 Queste le nostre osservazioni sulla parte del Regolamento:

  1. Con gli articoli 5 comma 6 e 6 comma 6, si è fatta la scelta di meglio esplicitare gli elementi che determinano la “Quota Fissa” da applicare e che sarà pagata dalle famiglie fruitrici del Servizio di Refezione. Nelle sedute della Seconda Commissione, ai Consiglieri comunali è stato detto che tali elementi determinanti sono di pertinenza dell'Amministrazione Comunale. Ci sembra tuttavia opportuno conoscere e regolamentare il peso che ciascuno di questi elementi ha sulla “Quota Fissa”. In aggiunta, riguardo al “Controllo di qualità”, ripreso nell'articolo 10, affidato ad Esperti Esterni, potrebbe essere utile non solo il dettaglio dei controlli previsti, ma anche la loro regolamentazione temporale (sono cioè previsti controlli mensili, trimestrali o altro?)
  2. Con l'articolo 11 si sono volute prevedere “Forme di Partecipazione e Vigilanza sulla corretta esecuzione del servizio” sulle quali siamo d'accordo.

Abbiamo però l'impressione che, così come sono state regolamentate, queste “partecipazioni” si riveleranno poco efficaci.  In particolare: 

a)  le cadenza temporali riportate (Segnalazione dei componenti le Commissioni Mense entro il 30 Novembre e la loro partecipazione al previsto corso informativo) renderanno operative le Commissioni almeno non prima di Dicembre, malgrado il Servizio Refezione sia in funzione da Settembre;

b) non emerge chiaramente l'obbligo del Presidente della Commissione Mensa, di convocare le sedute della Commissione in tempi certi, allorché uno dei componenti le richieda o si rendano necessarie, a seguito delle visite presso le mense scolastiche;

c)  non si capisce se il Segretario delle Commissioni debba trasmettere, insieme ai verbali delle riunioni, anche le Schede di Valutazione redatte; 

d) per quanto riguarda il Comitato Tecnico di Valutazione, ci sembra ancor più necessario indicare chiaramente le date in cui esso si riunisce obbligatoriamente (almeno due) e ci sembra  utile prevedere i tempi di convocazione delle ulteriori riunioni, qualora emergano problemi dai verbali delle Commissioni Mense. Inoltre, si rendono necessari i percorsi per gli eventuali provvedimenti suggeriti.

Infine alcune proposte, fra le quali la revisione di alcuni articoli

  1. Negli articoli 5 e 6, il comma che prevede “in caso di assenza giustificata dal servizio di refezione scolastica per un intero mese è, comunque, dovuto il pagamento della quota fissa mensile”.
  2. Il 9, laddove in caso di rinuncia al servizio, si dice che si  “provvederà ad annullare le rette a partire dal mese successivo alla data di presentazione della comunicazione di rinuncia.
  3. Prevedere una “Quota Pasto” gratuita o almeno ridotta, indipendentemente dalla Fascia ISEE di appartenenza, per i bambini affetti da patologia a carattere permanente, soprattutto se si prevede che sia la famiglia a fornire gli alimenti alla scuola, per esempio Bambini affetti da Celiachia.
  4. Pensare a una quota pasto diversa, nell'ambito della fascia ISEE di appartenenza, per le famiglie che iscrivano al Servizio di Refezione più di un figlio. 

Relativamente alle Fasce ISEE, Premesso che: E' stato possibile conoscere il numero degli iscritti al Servizio di Refezione solo per le prime 12 fasce ISEE e non per le nuove, facendo quindi RIFERIMENTO agli iscritti dell’anno scolastico 2008-2009; relativamente a queste ultime, ci è stato però documentato che, complessivamente, vi sono per la Scuola Elementare 1555 iscritti su un totale di 3264 (47.6%), per la  Media 92 iscritti su 208 (44,2%) e per la Materna 82 iscritti su 230 (35,7%); non è stato quindi possibile conoscere dati che interessano le famiglie di 1729 bambini su un totale di 3702 (46,7%).

Ci chiediamo se non fosse possibile ottenere i dati delle cinque nuove fasce ISEE, cercando di risalire alle Certificazioni ISEE del 2008, laddove presentate; a meno che non si ipotizzi che tutte queste famiglie non abbiano presentato l’attestazione ISEE.             

Per l’anno scolastico 2009-2010, non è stato possibile  avere sia il numero totale degli iscritti che quello di tutte le 17 fasce; nonostante che, come da regolamento,  le domande di iscrizione al Servizio di Refezione  e le attestazioni ISEE  dovessero essere presentate entro il 31 Luglio 2009, e le Circoscrizioni, a conoscenza delle intenzioni dell’Amministrazione, avrebbero potuto invitare le famiglie a portare gli Attestati in caso di mancata presentazione. Non possiamo pensare che si stia aspettando la Delibera per avere questi dati..

Infine non è stato possibile conoscere il numero delle famiglie che usufruiranno del Servizio per più figli. 

Comunque, nonostante la incompleta conoscenza dei dati, queste le nostre osservazioni:

Ad alcune delle nuove fasce, la 14^, 15^ e 16^, si sarebbe potuto attribuire un range di valore ISEE più ristretto (esempio: nella 15^ si va da euro 32.720,01 a euro 42.720);

l’ultima fascia sarebbe potuta partire da un ISEE più basso (per esempio di euro 55.000);

con le maggiori entrate previste si sarebbero potute finanziare le rette dalla 5^ alla 15^ fascia; riteniamo, infatti, che le classi sociali con valore ISEE medio o non molto basso, siano rappresentate prevalentemente da quelle categorie a reddito fisso che, proprio per questo, hanno più di tutte risentito dell’attuale crisi economica;

insistiamo nel dire che si sarebbero potute “prevedere riduzioni di tariffa, nel caso in cui due o più utenti appartenenti allo stesso nucleo familiare usufruiscano del servizio. La riduzione è riferita agli iscritti al Servizio successivi al primo”.   La frase riportata è presente nel Regolamento del Servizio di Mensa Scolastica del Comune di Cento, all’ articolo 5 comma 4.

 

 
 
 
 
 

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