Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

Elisir Chlorodont

Post n°633 pubblicato il 30 Dicembre 2023 da lafarmaciadepoca
 

 

E’ impossibile parlare di marchi di dentifrici del passato e non citare il Chlorodont. Questo prodotto, infatti, nacque nel 1907 su idea di Ottmar Heinsius von Mayenburg e rimase sul mercato fino al 1980!

Il Chlorodont fu il prodotto che diede slancio alla Leowerke di Dresda, e già negli anni Venti era il marchio di dentifricio più conosciuto in Europa. Questo grazie a due fattori: la pubblicità martellante sui giornali , e la feroce sponsorizzazione della Leowerke di campagne per la promozione dell’igiene orale. In aggiunta, nei tubi spesso erano presenti anche delle figurine, in modo da rendere il prodotto gradito anche ai più piccoli.

In Italia il Chlorodont era prodotto dalla Chlorodont Milano, e credo tanti di voi ricordino di più le pubblicità del Carosello con Virna Lisi (“Con quella bocca può dire ciò che vuole”), piuttosto che il disco pubblicitario del Quartetto Cetra del 1954.

Ma non fu solo successo per il Chlorodont. Nel 1949 il Ministero degli Interni dell'Assia rilevò che il dentifricio era dannoso per la salute a causa del piombo di cui era fatto il tubetto. Infatti, ne fu vietata "la commercializzazione in tubetti con più dell'1% di piombo".

Il dentifricio era costituito da polvere di pomice, carbonato di calcio, sapone, glicerina, clorato di potassio ed era aromatizzato con menta piperita, ma sul mercato era disponibile anche il formato liquido.

Questo si chiamava Elisir Chlorodont er era contenuto in una piccola boccetta di ceramica bianca. Ne bastavano 3 gocce in un bicchiere d’acqua per ottenere il prodotto.

Ecco la foto del flaconcino:

 

Elisir Chlorodont

Misura 5,5 cm x 2,5 cm x 2 cm e risale agli anni Trenta / Quaranta del Novecento.
Il flaconcino mantiene il design e i colori del tubetto di dentifricio, ossia la caratteristica striscia a scacchi e l’abbinamento dei colori blu, verde e bianco. La striscia scomparirà solo nel 1969.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Purgen: il lassativo elegante

Post n°632 pubblicato il 24 Dicembre 2023 da lafarmaciadepoca
 

 

Nonostante lo scopo dei purganti sia quello di smuovere l’intestino, non è detto che anche la loro confezione debba sortire lo stesso effetto sui pazienti.

Nel lontano 1908, infatti, era in commercio il Purgen, uno dei lassativi più eleganti della storia della farmacia mondiale.

Il Purgen era a base di ftaleina, una molecola lassativa molto comune nei primi anni del Novecento, ed era stato ideato da Dr Bayer Krucsay Dezső di Budapest, in Ungheria, anche se la scatola ci tiene a precisare che il farmaco è “brevettato e depositato in tutti i paesi civili”.

Il Dr. Bayer Krucsay Dezső (1874-1944) nonostante il suo cognome, non è imparentato con il Friedrich di Leverkusen. Figlio di farmacista, si diplomò nella disciplina del padre nel 1896 a Budapest, e terminati gli studi iniziò a viaggiare in Austria, Germania e Francia. Tornò in Ungheria nel 1901, dove fondò la fabbrica farmaceutica Bayer e Társa, dove il Purgen e il Koprol lo fecero conoscere alle masse.

Il Purgen era commercializzato come il lassativo perfetto: “Ha il sapore gradevole dei confetti. I bambini lo prendono con piacere.[…] Indispensabile nei casi di costipazione, obesità, congestione, emicrania, disturbi gastrici”. In pratica sembrava essere il farmaco definitivo.

Interessanti anche le pubblicità localizzate del prodotto, ed iconica è la pubblicità per il mercato germanofono. Un dirigibile che lancia scatole e scatole di lassativo su tutto il Mondo, quasi come una premonizione. Tristemente, di lì a qualche anno qualcosa sarebbe caduto sul Mondo, e così come il lassativo, non sarebbe stato troppo gradito.

A partire dal 1904 iniziò a gestire anche la farmacia di famiglia, a causa della malattia del padre, ma la sua carriera dietro al bancone ebbe vita breve. Infatti, a partire dal 1910 diventò console in Svezia, e poi nel 1922 ricoprì la carica di Console Generale. Grazie a lui, le relazioni ungaro-svedesi divennero sempre più strette e il Dr. Bayer, fu addirittura encomiato da re Gustavo V di Svezia. Viene da chiedersi se il Purgen fosse il lassativo d’elezione della Real Casa svedese.

Ecco la foto della scatola:

Purgen



Misura 4,5 cm x 4,5 cm x 1 cm ed è databile tra il 1908 e il 1910 (N.B. la scatola per il mercato statunitense era rettangolare, con lo stesso logo).
E’ veramente difficile trovare un farmaco la cui scatola abbia un design così tanto in stile Liberty, che pare uscita dal Grande Gatsby, eppure, nonostante l’eleganza, il costo rimaneva contenuto: solo 1,50 Lire.

Grazie per aver letto il post e buone feste a tutti!

 
 
 

Aggiornamento Pastiglie Madonna della Salute

Post n°631 pubblicato il 12 Settembre 2023 da lafarmaciadepoca
 

 

Breve post di aggiornamento sulle famose pastiglie Madonna della Salute IFI. Sono riuscita trovare la scatola degli anni Sessanta, e per l’epoca era un qualcosa di veramente avveniristico.

Oggi noi siamo abituati a trovare plastica ovunque, ma per l’epoca era un qualcosa di nuovo ed inusuale, un materiale dalle capacità straordinarie, insomma. Per questo motivo, quella che sembrerebbe una scatola di poco valore , nemmeno troppo interessante dal punto di vista del design, è in realtà un pezzo veramente straordinario, che riesce a coniugare il passato con la voglia di modernità della “space age”.

Perchè la composizione delle Pastiglie della Madonna della Salute era rimasta la stessa dagli inizi del Novecento. Infatti, basta leggere le componenti per rendersi conto del livello di efficacia di queste pastiglie: tintura di belladonna e giusquiamo, oppio in polvere (ben 2 g), ipecaquana, cloridrato di etilmorfina, menta trirettificata, gomma, e una tonnellata di aromi e zucchero!

Ecco la foto della scatola:

 

Pastiglie Madonna della Salute

Misura 5,2 cm di diametro x 2,3 di altezza. La posologia raccomandava per gli adulti 8 pastiglie al dì, per i ragazzi 4 ed il prodotto non era somministrabile sotto i 6 anni. Le pastiglie dovevano essere assunte un’ora prima o tre ore dopo i pasti principali.
Una scatola costava 200 Lire.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Targesin

Post n°630 pubblicato il 11 Settembre 2023 da lafarmaciadepoca
 

 

Il Targesin è sicuramente un farmaco molto curioso, retaggio di un’epoca in cui gli antibiotici non esistevano ancora.

Queste compresse erano a base di diacetil- tannino argento albumina con un tenore metallico del 6%.

L’argento in forma organicata è più facilmente assimilabile dal corpo umano, ed in particolare ha la caratteristica di possedere azione antibatterica. Essa è legata alla quantità di ione bioattivo rilasciato nella sede della ferita o dell’infezione batterica.

Tra fine Ottocento ed inizio Novecento, si inizia a far strada l’idea di molecole specifiche per uccidere i batteri, una sorta di “proiettile magico” come per i licantropi. E dal momento che l’argento funziona per loro, perché non provarlo sui microrganismi?

In assenza di altre molecole più sicure, il Targesin era sicuramente un aiuto, ma nel caso di patologie che necessitavano trattamenti prolugati, ecco che il farmaco poteva avere degli effetti collaterali non certo trascurabili tra cui l’argiria.

Ecco la foto della scatola:

Targesil

 

Misura 7,5 cm x 5 cm x 1,8 cm e risale agli anni Trenta. Ciascuna scatola conteneva 3 tubi. Non è riportato il prezzo e il numero di pastiglie. Il Targesin era prodotto dalla Goedecke & CO di Berlino e distribuita in Italia e nelle colonie de La Chimica Farmaceutica di Milano, con sede in via Bigli 12.

Grazie per aver letto il post!

 
 
 

Pandora Kelemata

Post n°629 pubblicato il 22 Agosto 2023 da lafarmaciadepoca
 

 

Studiare la mitologia greca vi fa venire il mal di testa? Pandora Kelemata annienta il dolore!

Tra i tanti farmaci che ormai non ricorda più nessuno è presente anche questo curioso antidolorifico della Kelemata di Torino, comparso sul mercato nel secondo dopoguerra e rimasto sugli scaffali delle farmacie per meno di dieci anni.

Di per sé il prodotto era efficace, infatti conteneva acido acetilsalicilico (antinfiammatorio), acetanilide ( analgesico ed antipiretico), acetilfenetidina (antipiretico), caffeina (vasodilatatore) e polvere del Dower (analgesico a base di oppio). Il problema però, risiedeva nel fatto che la composizione fosse molto simile ad altri prodotti nella stessa fascia di mercato che potevano già vantare una clientela affezionata, da qui l’insuccesso commerciale.

Ecco la foto della scatola:

Pandora


Misura 6,7 cm x 2,7, cm x 0,6 cm, conteneva 10 pastiglie e costava 188 Lire. E’ databile intorno ai primi anni Cinquanta. La posologia raccomandava da 2 a 3 compresse al giorno lontano dai pasti.

Grazie epr aver letto il post!

 
 
 
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