i miei pensieri
Tutto il nostro sapere ha origine dalle nostre percezioni...
UN AMICO PERDUTO
Le nubi oscurano il cielo
e la pioggia comincia a cadere fitta,fitta.
Il cielo piange per un amore perduto che è il sole
mentre io piango per un amico perduto che è Luca.
L'orizzonte al di là delle nuvole è azzurro
come un tempo era la mia vita
piena di allegria e di speranze
perchè la tua vicinanza mi rendeva
la persona più felice del mondo.
Ora la tua presenza c'è
ma non si vede,è invisibile,senza radici.
Vorrei poterti toccare come facevo un tempo,
ma prima non la ritenevo una cosa importante.
Tu sei nel vento che soffia,
sei nel calore rosso vivo e intenso
di una rosa rossa;
sei nel profumo dei fiori;
dell'aria;della natura.
Sono sveglio,
immobile davanti a questo silenzio,
davanti a tutto...
il respiro della natura,la pioggia,
si ricrea tra la vita...
e la morte
un ciclo eterno e armonioso.
Una voce parla ora al mio cuore...
Ora...
Quell'amico più caro,
mi trasforma...mi rassicura,m'accarezza.
Dedicato a Luca
Da Gianni
FELICITà SENZA RAGIONI
IL colore del tempo
che batte nel silenzio
di una penombra lontana dai passi,
un'immagine senza specchio
accende un sorriso stupito
da riflessi di felicità
senza ragione
la più piccola foglia
diventa la stella più grande
che ancora riflette schegge di luce disordinata
che rimbalza nei miei vuoti colorati di felicità
senza ragioni,
orme antiche sospese
tra cespugli senza polvere
nel sentiero tagliato da leggere
foschie senza tempo
nutrono emozioni e
felicità senza ragioni...
Marco
Post n°1393 pubblicato il 12 Dicembre 2011 da lilu67
AVVISTAMENTI ITALIANI DA PARTE DI PILOTI 1951 Donald Slayton 8 aprile 1964 12 settembre 1966 Dicembre 1968 Novembre 1977: Aeroporto di Milano/Linate. Agosto 1980: Cielo di Anzio. Febbraio 1984 |
Post n°1392 pubblicato il 29 Novembre 2011 da lilu67
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Post n°1391 pubblicato il 27 Novembre 2011 da lilu67
I CERCHI SUL GRANO
malintenzionato e non da qualche misterioso fenomeno naturale. |
Post n°1390 pubblicato il 27 Novembre 2011 da lilu67
Il gestore del pub locale, Sean Hassall, aveva intuito che fuori, nel campo vicino, stava succedendo qualcosa di strano dall'anomalo comportamento del suo cane che, come impazzito, aveva incominciato a fare a pezzi un tappeto. Il proprietario del campo, Dudley Stidson, era stato invece avvisato della comparsa del cerchio da due escursionisti. Corso nel suo campo di fieno, proprio nel mezzo, aveva trovato un cerchio enorme. Questa volta, però, a differenza delle altre, la vegetazione era bruciacchiata, come se l'impronta circolare fosse stata ottenuta sotto il peso di un grande piatto caldo. Stidson tenne a precisare che non erano visibili segni di intrusione, né impronte di eventuali trampoli. Nello stesso periodo un altro agricoltore, Peter Goodail, rinvenne un cerchio di circa 18 m di diametro in un suo campo coltivato a grano tardivo. Alcuni giorni dopo questi fatti, un docente giapponese annunciò pubblicamente di avere risolto l'arcano. Il professor Yoshihiko Ohtsuki, dell'università Waseda di Tokio, disse di aver creato in laboratorio delle palle di fuoco di "plasma elastico", uno stato estremo di aria ionizzata. Quando uno di questi globi di energia entrava in contatto con una superficie ricoperta di polvere di alluminio, i granelli impalpabili si disponevano secondo cerchi e anelli perfetti. Secondo Ohtsuki le palle di fuoco erano generate dalle condizioni atmosferiche e quando si avvicinavano al terreno possedevano l'energia sufficiente per piegare gli steli di grano nei campi. Per qualche tempo si ritenne che il mistero fosse risolto una volta per tutte. Ma si trattò di pura illusione. Infatti, incominciarono a comparire disegni diversi, non solo cerchi, ma anche rettangoli e forme simili ai denti di una chiave che fuoriuscivano dai cerchi. Ad ogni buon conto, altre erano comunque le obiezioni mosse dai critici alla ipotesi del professore nipponico. Per esempio, le palle di energia da lui invocate avevano sempre dimensioni modeste -grosso modo quelle di un pallone da calcio - e già erano più che visibili. Come avrebbe potuto, una palla tanto grande da essere in grado di configurare cerchi di oltre 20 m di diametro passare inosservata? E poi, come mai i testimoni oculari del fenomeno non facevano mai neppure un cenno alla presenza dei globi luminosi di energia? Qualcuno provò anche a inventarsi una teoria, diciamo così, agricola. L'eccesso di fertilizzante, applicato al coltivato per farlo crescere più rapidamente, avrebbe sì svolto la sua azione di maggiore spinta alla crescita, ma anche indotto le spighe abnormi a cedere sotto il loro stesso peso, piegandosi da sole. Ma ci sono almeno due obiezioni: quale ragione mai avrebbe un contadino per spruzzare una maggiore quantità di fertilizzante soltanto in una piccola parte del suo campo e, per di più, seguendo complicati disegni? E, ancora: per quale arcano motivo le spighe si piegano sempre in senso orario? In un importante simposio internazionale intitolato “L'enigma dei cerchi nel grano” tenutosi nel 1990, John Micheli ebbe a suggerire un'ipotesi interessante, attribuendo al fenomeno un preciso significato: «Intendo dire che il significato, il senso di tutto questo, sta nel modo in cui influisce sull'opinione che se ne fa la gente», per continuare, aggiungendo: «Secondo Jung il significato delle manifestazioni ufologiche è quello di sottolineare epocali mutamenti di pensiero dell'umanità; ebbene, questa funzione è stata ereditata ed è ora svolta dal fenomeno dei cerchi nel grano». Per riuscire a comprendere nel miglior modo possibile queste affermazioni, dobbiamo richiamare il concetto junghiano di "sincronicità" o, per essere più chiari, di "coincidenza significativa". Secondo questa idea, una coincidenza significativa è qualcosa che viene creato dalla mente inconscia, probabilmente con la finalità di richiamare quella conscia a una condizione di percezione più profonda. Le sincronicità strabilianti hanno, infatti, lo straordinario potere di farci immaginare che dietro alla realtà del quotidiano si nascondono invece profondi significati ancora tutti da esplorare. Alcuni scrittori volti a una visione meno ottimistica - come, per esempio, Shakespeare o Thomas Hardy - la pensavano diversamente, scorgendo in tutto questo il segno della presenza oltre la vita di una intelligenza malevola. Per Jung è l'opposto: le coincidenze significative sono il segno che la presenza è invece positiva e benevola. In uno dei suoi scritti, egli ha suggerito di intendere gli UFO come un classico esempio di quello che in psicologia viene chiamata "proiezione", che altro non sarebbe che la manifestazione visibile sul piano fisico di un vissuto della mente inconscia per il tramite dell'inconscio collettivo. In pratica, Micheli suggerisce che i cerchi nel grano svolgano questa stessa funzione. Immaginando, per esempio, che i cerchi siano davvero portatori di un ''significato", questo potrebbe giungerci da "altre intelligenze" in azione per influenzare il nostro modo di pensare. Si tratta di un'ipotesi che percorre da sempre la tematica ufologica, fin dai primi avvistamenti ufficiali avvenuti all'inizio degli anni Quaranta e divulgata su vasta scala dallo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke nella versione cinematografica del suo romanzo 2001: Odissea nello spazio (più precisamente in connessione con l'idea che intelligenze superiori abbiano contribuito in modo determinante all'evoluzione dell'intelligenza umana). La prima e logica osservazione critica sta in questo: dire che qualcuno da fuori contribuì all'evoluzione umana è contraddittorio, dal momento che il fenomeno è qualcosa di endogeno, interno: di certo, un'intelligenza superiore lo capirebbe meglio di quanto non riesca a noi. Tuttavia, è pur anche vero che l'intelligenza progredisce e si sviluppa sotto la spinta della curiosità, del senso del mistero, e che fenomeni in apparenza assurdi come quelli ufologici o i cerchi del grano hanno senz'altro l'innegabile potere di fungere da possenti stimolatori. Micheli conclude, infine, il suo pensiero citando le parole di Jung, secondo cui gli UFO sono «segni di cambiamenti decisivi che coincidono con il chiudersi di un'era». E che Jung abbia o non abbia ragione, si deve riconoscere che gli UFO hanno fortemente contribuito a plasmare la trasformazione della mentalità dell'uomo moderno nel passaggio dal miope provincialismo scientifico tipico della prima metà del XX secolo, alla mentalità più aperta verso i misteri dell'universo che ha caratterizzato la seconda parte. Alla fine, che il fenomeno dei cerchi nel grano riveli oppure no una spiegazione "naturale" potrebbe anche risultare poco importante, se il suo significato profondo sta nell'aver contribuito, proprio sul traguardo del XX secolo, ad aprire il nostro orizzonte di esseri umani su spazi più ampi di pensiero e immaginazione. All'inizio di settembre dei 1991, alcune persone che si autodichiaravano dei burloni, dissero di essere stati gli autori di alcuni fra i casi più straordinari di cerchi nel grano. Due di loro, Dave Chorley e Doug Bower, arrivarono a dichiarare che erano tredici anni che si divertivano alle spalle di tutti. Fred Day disse addirittura che era tutta la vita che lo faceva. Accettata la sfida, Chorley e Bower decisero di dare una dimostrazione della loro tecnica davanti alle telecamere e a un gruppo di esperti del fenomeno. Ma il risultato fu decisamente scadente, così come già era accaduto nel caso sponsorizzato dal «Daily Mirror» che abbiamo citato. L'opinione degli esperti è che, per quanto alcuni casi possano realmente rientrare nella categoria degli scherzi, la stragrande maggioranza dei fenomeni presenta un'impronta di genuinità, ribadita sia dalla perfezione dei disegni sia dalla mancanza di tracce di intrusione nei terreni. Va da sé, comunque, che la prova definitiva sarà fornita dalla costanza del fenomeno nel tempo. Se siamo al cospetto di scherzi e finzioni, prima o poi gli autori si stancheranno; se, viceversa, come pare accadere per gli UFO, il fenomeno darà segni di continuità, non tarderà certo a manifestarsi ancora e magari in modo massiccio. |
Post n°1389 pubblicato il 21 Novembre 2011 da biramar
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Post n°1388 pubblicato il 18 Novembre 2011 da lilu67
OAK ISLAND IL POZZO DEL TESORO
Andando in profondità, ogni tre metri trovarono una piattaforma di tavole in legno di quercia ma, arrivati al terzo strato, furono costretti ad abbandonare l'impresa, troppo faticosa per loro. |
Post n°1387 pubblicato il 04 Novembre 2011 da lilu67
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Post n°1386 pubblicato il 04 Novembre 2011 da lilu67
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Post n°1385 pubblicato il 01 Novembre 2011 da lilu67
1 e 2 Novembre - Ognissanti e il giorno dei morti Il giorno dei morti fu ufficialmente collocato alla data del 2 Novembre nel X sec. d.c. circa, praticamente fondendosi con il 1 Novembre, gia' festa di ognissanti dall'anno 853, per sovrapporsi alle piu' antiche celebrazioni di quei giorni. (vedi anche Samhain / Calenda / Halloween alla sezione "Feste") Tra il popolo comunque, le vecchie abitudini furono adattate alla nuova festa e al suo mutato significato, mantenendo la credenza che in quei giorni i defunti potevano tornare tra i viventi, vagando per la terra o recandosi dai parenti ancora in vita.
Queste tradizioni sono le vestigia delle pratiche rituali delle antiche religioni, sopravvissute sotto forma di superstizione o trasformate ed adattate alla religione cristiana. Nelle citta' con l'avvento del progresso queste tradizioni sono praticamente scomparse; ma nei paesi e soprattutto in meridione, sono ancora vive, anche se sovente ripetute quasi per abitudine, senza memoria del significato originale. Riti popolari per i defunti - il ciboIn quasi tutte le regioni possiamo trovare pratiche e abitudini legate a questa ricorrenza. Una delle piu' diffuse era l'approntare un banchetto, o anche un solo un piatto con delle vivande, dedicato ai morti. Qualche esempio caratteristico. In alcune regioni, come il Piemonte, si soleva per cena lasciare un posto in piu' a tavola, riservato ai defunti che sarebbero tornati in visita. In Val d'Ossola sembra esserci una particolarita' in tal senso: dopo la cena, tutte le famiglie si recavano insieme al cimitero, lasciando le case vuote in modo che i morti potessero andare li' a ristorarsi in pace. Il ritorno alle case era poi annunciato dal suono delle campane, perche' i defunti potessero ritirarsi senza fastidio. In Sardegna, dopo la visita al cimitero e la messa, si tornava a casa a cenare, con la famiglia riunita. A fine pasto pero' non si sparecchiava, lasciando tutto intatto per gli eventuali defunti e spiriti che avrebbero potuto visitare la casa durante la notte. Prima della cena, i bambini andavano in giro per il paese a bussare alle porte, dicendo: <<Morti, morti...>> e ricevendo in cambio dolcetti, frutta secca e in rari casi, denaro.
In Puglia, la sera precedente il due novembre, si usa ancora imbandire la tavola per la cena, con tutti gli accessori, pane acqua e vino, apposta per i morti, che si crede tornino a visitare i parenti, approfittanto del banchetto e fermandosi almeno sino a natale o alla befana. Altre usanze tradizionali Passando ad altre tradizioni, ma rimanendo in puglia, ad Orsara in particolare, la festa veniva (e viene ancora chiamata) Fuuc acost e coinvolge tutto il paese. Si decorano le zucche chiamate Cocce priatorje, si accendono falo' di rami di ginestre agli incroci e nelle piazze e si cucina sulle loro braci; anche qui comunque gli avanzi vengono riservati ai morti, lasciandoli disposti agli angoli delle strade. In Sicilia c'e' l'usanza di preparare doni e dolci per i bambini, ai quali viene detto che sono regali portati dai parenti trapassati. I genitori infatti raccontano ai figli che se durante l'anno sono stati buoni e hanno recitato le preghiere per le anime dei defunti, i "morti" porteranno loro dei doni. In Emilia Romagna nei tempi passati, i poveri andavano di casa in casa a chiedere "la carita' di murt", ricevendo cibo dalle persone da cui bussavano.
In Veneto le zucche venivano svuotate, dipinte e trasformate in lanterne, chiamate lumere: la candela all'interno rappresentava cristianamente l'idea della resurrezione. Anche in Abruzzo si decoravano le zucche, e i ragazzi di paese andavano a bussare di casa in casa domandando offerte per le anime dei morti, solitamente frutta di stagione, frutta secca e dolci. Questa tradizione e' ancora viva in alcune localita' abruzzesi. Dolci tradizionali per la festa dei morti In alcune regioni ci sono dei dolci e delle cibarie fatte appositamente per la festa dei morti. Questi cibi, anche se appartenenti alla tradizione cristiana, hanno spesso un origine precedente. Dolci e pani antropomorfi per scopi rituali, ad esempio, esistevano già al tempo dei Romani. In Sicilia troviamo la mani, un pane ad anello modellato a forma di unico braccio che unisce due mani, e il pane dei morti, un pane di forma antropomorfa che originariamente si suppone fosse un'offerta alimentare alle anime dei parenti morti. In Lombardia abbiamo invece gli oss de mord, o oss de mort, fatti con pasta e mandorle toste, cotti al forno, di forma bislunga, con vago sapore di cannella. A Comacchio c'e' invece il punghen cmàciàis, il Topino Comacchiese, dolce a forma di topo preparato in casa. ......... Come abbiamo visto, zucche, questua, dolci e regali non sono una recente importazione statunitense per la festa di Halloween (contrazione di "All Hallows Even" - vigilia di tutti i santi), ma caratteristiche tradizionali del passato popolare delle regioni italiane. |
Post n°1384 pubblicato il 22 Ottobre 2011 da lilu67
Non poteva mancare nel presente blog, un accenno a quella che fu la presenza (aliena, ovvero estranea al genere umano comunemente inteso) dei giganti nel tempo passato. Secondo l’ufficiale scienza attuale, essi non sono esistiti, sono dicerie, voci popolari, aspetti mitologici. Al limite, è esistito il gigantopiteco ovvero un essere umano di statura notevole che, non superava i mt. 2,50 se non in sporadiche eccezioni. Il motivo per cui la presenza dei giganti non può e non deve essere riconosciuta; è che la loro presenza non è inseribile nella logica evolutiva di Darwin. Mentre si vuole affermare un percorso evolutivo umano, i giganti manifestano chiaramente un percorso involutivo riferito ad una statura fisica e mentale, nel tempo progressivamente sempre minore. Nel caso poi che venga data consistenza a quanto sostiene la mitologia, diventa necessario considerare l’ipotesi di una ibridazione aliena. SECONDO LA MITOLOGIA Esseri di enorme statura menzionati in testi antichi, non sono una rarità. La mitologia greca, ma non solo, ne è un esempio. Figli della Terra, fecondati da Urano; cercando di vendicare i loro fratelli (i Titani) perirono in lotta con gli Dei uccisi dai fulmini di Zeus, da Athena e dalle frecce di Eracle. Le rappresentazioni artistiche raffiguranti la battaglia tra dei e giganti è detta Gigantomachia. I Titani, divinità minori della mitologia greca e latina, figli di Urano (Dio del cielo) e Gea (Dea terra); erano esseri giganteschi e dotati di forza sovrumana. Svolsero il difficile compito di forgiare per gli Dei le folgori celesti e, come ci raccontano le leggende, scalando le montagne, tentarono l’ascesa all’Olimpo e si ribellarono a Saturno. Gli dei incaricarono i Ciclopi (esseri giganteschi), di forgiare le loro folgori e questi, abilissimi fabbri, le crearono grandi e potenti. I Titani furono sconfitti, uccisi e gettati nel Tartaro mentre altri giganti loro fratelli tentarono la rivalsa ma, con esito negativo. Racconti mitologici relativi alla presenza di esseri giganteschi, sono riscontrabili ovunque nel mondo. Nell’immagine sottostante, viene rappresentato un gigante Annunnaki. Di fronte a lui, comuni esseri umani con statura di circa un terzo. Sotto lo scranno del gigante, due esseri di bassa statura o nani. L’immagine viene considerata rispettosa delle proporzioni di allora, circa la diversa statura tra gli esseri. Si parla di giganti nei testi sacri orientali, quale il Mahabharata, sia in testi sacri thailandesi che in quelli dello Sri Lanka. Se ne parla nelle storie egizie ed anche in quelle irlandesi e basche. Anche in america le tradizioni relative ai titani, non mancano. Per esempio ne da’ notizia il “Manoscritto messicano di Pedros de los Rios”, in cui si legge: “ Prima del diluvio che si verificò 4008 anni dopo la creazione del mondo, la Terra di Anahuac era abitata dagli Tzocuillixeco, esseri giganteschi..”. Sappiamo inoltre che gli spagnoli di Herman Cortes sbarcarono in America e appresero dai saggi indigeni di come “un tempo esistessero uomini e donne di statura molto alta..”. Gli furono mostrate ossa gigantesche fra cui “un femore alto come un uomo di normale statura” che Cortes spedì al suo re. Le leggende sui giganti abbondano attorno al Lago Titicaca e molte di esse affermano che essi si trasferirono a sud. I loro discendenti dovettero popolare fino a qualche secolo fa la Patagonia e, il suo scopritore Magellano, li incontrò più volte. E’ scritto dell’incontro con uomini “ così alti che le teste dei membri dell’equipaggio arrivavano a malapena alla loro cintola a la loro voce era quella di un toro..”. Né manca Erodoto (storie 1-68) il quale parla di un fabbro che..”Voleva fare un pozzo in questo cortile, scavai e m’imbattei in una bara di sette braccia ( un braccio equivale a circa 44 centimetri). L’aprii e.. io non credevo che fossero mai esistiti uomini di maggiori dimensioni di quelle di oggi, ma vidi che il morto era di lunghezza pari alla bara (oltre mt. 3,10); lo misurai e lo seppellii”. I GIGANTI NELLA BIBBIA Nella Bibbia in Genesi 6,1-4 si legge: “Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sopra la faccia della Terra e nacquero loro delle figliole, avvenne che i figli di Dio videro che le figliole degli uomini erano piacevoli e se ne presero per mogli tra tutte quelle che più loro piacquero. Allora il Signore disse: “il mio spirito non durerà per sempre nell’uomo, perché egli non è che carne e, i suoi giorni saranno di centoventi anni. C’erano i giganti sulla terra a quei tempi, e anche dopo, quando i figli di Dio s’accostarono alle figliole dell’uomo e queste partorirono loro dei figli. Sono questi i famosi eroi dell’antichità.” ..e ancora: ..”Noi siamo andati nel paese dove tu ci avevi mandato ed è davvero un paese dove scorre latte e miele; ecco i suoi frutti. Ma il popolo che abita il paese è potente, le città sono fortificate e immense e vi abbiamo anche visto i figli di Anak. Noi non saremo capaci di andare contro questo popolo, perché è più forte di noi.. il paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo notata è gente di alta statura; vi abbiamo visto i figli di Anak della razza dei giganti, di fronte ai quali ci sembrava di essere come locuste e così dovevamo sembrare a loro”. CONSIDERAZIONI I ritrovamenti archeologici, nonché gli studi antropologici, fanno ipotizzare circa la presenza di una razza gigantesca che, nell’iniziale sua massima espressione, raggiungeva i sette metri di altezza. Dopo di allora, la procreazione dei giganti, generò giganti sempre più bassi. Nessuna persona dotata di senso logico, può pensare che un essere di sette metri si unisce carnalmente ad una donna di un metro e cinquanta, mentre diventa ipotizzabile quando la statura dei giganti si ridusse. Per giunta non è naturale pensare che questi giganti non avessero nella fase iniziale, donne loro se erano una razza naturale. Il punto però, è che questi giganti non erano una razza naturale. Erano la creazione generata da ipotetici figli di Dio. Tutti siamo figli di Dio ma, gli esseri umani terrestri, non avevano la consapevolezza di esserlo e sostenevano (o così era a loro stato inculcato) che erano figli di Dio, quelli che provenivano dal cielo. Quelli che allora provenivano dal cielo, erano gli stessi che attualmente dal cielo provengono e, oggi li chiamiamo alieni. Oggi si assiste ad un intervento dei figli di Dio (alieni) che continuano a rapire donne che loro scelgono. Le mettono in cinta (nella bibbia “si accostarono” non, si unirono carnalmente. Ciò fa riflettere..) con una inseminazione artificiale, le controllano continuamente, dopo tre mesi di gestazione le rapiscono nuovamente e le fanno partorire. Asportano il feto dell’essere ibrido e questo scompare. Quando donne inseminate da alieni, non sono state fatte partorire dopo i fatidici tre mesi, giungono in genere ad un aborto spontaneo o al parto di esseri mostruosi. (Quando il parto viene portato a termine, il nascituro avrà caratteristiche particolari di natura e genetica aliena, nonché mentali. Ciò significa che l'inseminazione avvenuta, manifesta una genetica compatibile con quella che noi umani definiamo normalità). Ovviamente è un dramma, quando una donna si ritrova ad essere in cinta senza avere avuto alcun rapporto consapevole. Altro dramma, quando scompare il feto. Teniamo presente che quanto avviene, orchestrato dagli alieni, avviene mentre la persona è inconsapevole sebbene, nel suo inconscio tutto il vissuto viene memorizzato. A livello cosciente ricorderà di essere stata in cinta, della scomparsa del feto, del fatto che dopo il parto compare la lattazione e aspetti vari di parto avvenuto. Si sentirà dire dagli esperti di turno, che la sua è stata una gravidanza isterica (non sto affermando che non vi possono essere gravidanze isteriche). Il fatto che le radiografie fatte, evidenziano la presenza di un feto poi scomparso, non verranno spiegate se non con un ipotetico "riassorbimento del feto" e, la donna resterà in sgradevole attesa di eventuali nuovi interventi dei figli di Dio. Ciò che avviene oggi, non mira a generare una razza di giganti; ma una razza ibrida da utilizzarsi da parte dei loro creatori alieni, per obiettivi da definire. Con la creazione della razza dei giganti, avvenne probabilmente la stessa cosa; con la differenza che la razza ibrida rimase sulla terra per secoli. Continuò a riprodursi mediante le figlie degli uomini, prima in laboratorio e poi fisicamente quando divenne possibile. Continuando a riprodursi con esseri di statura notevolmente inferiore; nascevano giganti di statura sempre inferiore. Attualmente, la presenza di una genetica che manifesta aspetti di reminescenza da gigantismo, si evidenzia ancora in quei casi che guardiamo con vivo stupore. Attualmente, dopo essere stato considerato l’uomo più alto del pianeta, il cinese Bao Xishun, mt.2,361; l’uomo più alto è considerato Sultan Kosen mt.2,465. Ripreso per l’occasione, assieme all’uomo considerato più piccolo del mondo. Mt.0,74 LE PROVE Qual’ora non si ritengano sufficienti le prove tangibili relative a scheletri o manufatti, di esseri umani giganteschi esistiti nel passato; la prova principe che permane nonostante tutto ad esistere, è quella del “Megalitismo”. Il megalitismo è stato tutto quanto opera di giganti e non, opera di nanerottoli dall’ingegno acuto che crearono strutture e opere gigantesche per il semplice piacere di fare cose enormi. Basta con questa illogica ipotesi. Se un uomo con statura 1.70, costruisce gradini con alzata cm.20; un uomo di quattro metri, costruirà gradini da cm 40/50. Se andiamo nei siti megalitici e vediamo gradini da 40 a 80 centimetri; è logico pensare che sono stati costruiti da uomini da 1,70?.. Quando vengono osservati i muri ciclopici, in alcune occasioni si nota la seguente situazione: massi enormi perfettamente lavorati nel livello originale e più antico, sovrastati da massi di dimensioni inferiori, lavorati in modo meno preciso. Sovrastati da altri livelli di dimensioni e qualità ancora inferiori. Tutto questo, a rigor di logica, evidenzia una sola cosa: chi ha costruito il primo livello, era notevolmente più forte, abile ed intelligente di chi venne dopo e, disponeva di tecnologia oggi non nota. Nell’immagine sottostante di Machu Picchu; è evidente la diversità circa la potenzialità operativa tra gli uomini che hanno costruito il primo livello, rispetto agli altri nonostante l’ipotetica evoluzione umana, avrebbe dovuto esprimere un risultato opposto. Osservando l’immagine sottostante, non si può non notare quanto affermato. Non può non trarre l'attenzione, l’ostinata e certosina perfezione della lavorazione della pietra. Per farlo, occorre una ferrea motivazione; ma ancora di più occorrono mezzi e capacità lavorative nonché, per un uomo attuale, tempi di lavoro lunghissimi. RITROVAMENTI Se sono esistiti i giganti, sarebbe logico trovare degli attrezzi o delle armi utilizzate da loro. Infatti, reperti del genere sono stati trovati in tutto il mondo. Così come i giganti, nel tempo nascevano di statura sempre minore; così anche gli attrezzi utilizzati da loro erano costruiti in modo proporzionale. Nell’immagine sottostante, tre gigantesche asce che, potevano unicamente essere utilizzate da uomini giganteschi, seppure già in tempi in cui il gigantismo si era ridotto. I giganti iniziali, disponevano della avanzata tecnologia aliena. Dopo essere decaduti, utilizzavano attrezzature simili alle nostre ma con dimensioni non confacenti all’uomo attuale. Considerazione maggiore, meriterebbero le tombe dei giganti nonché, l’enorme quantità di prove presenti in Sardegna. In conseguenza della enorme quantità di prove a sostegno della passata esistenza dei giganti, continuare a negarne l’avvenuta presenza mi pare scorretto. Che si ravvedano i faccendieri blasonati, della scienza e dell’informazione!..
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LA VITA OLTRE LA MORTE
"A te che piangi i tuoi morti" "Se mi ami non piangere! Se conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo;se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo in questi orizzonti senza fine e in questa luce che tutto investe e penetra,non piangeresti se mi ami! Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio,dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo sono così piccole e meschine al confronto! Ci siamo amati e conosciuti nel tempo:ma tutto era allora così fugace e limitato! Io vivo nella serena e gioiosa attesa del tuo arrivo fra noi: tu pensami così;nelle tue battaglie pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, e dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più puro e più intenso, alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore! Non piangere più se veramente mi ami!"
(Agostino)
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solo quando un pittore sordo
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