Le donne lo sanno

Post N° 180

Rieccomi a casa, dopo due settimane di lavoro, che diventa sempre più pesante. Sì, purtroppo il nostro "tutor" sta approfittando un po' troppo della nostra disponibilità e sveltezza, e ci fa fare contemporaneamente 3 o 4 lavori, roba da esaurimento, la pausa pranzo non esiste, e l'orario si prolunga sempre di più. Sta prendendo l'abitudine di andarsene via prima, lasciando noi a sbrigare le ultime cose. Lavori tra l'altro davvero poco dignitosi, come riordinare per tipo e numero 650 campioni nelle scatoline. Sembro un po'la Andy de"Il diavolo veste Prada"! Eh no, bisogna iniziare a porre un freno, a non mostrarsi disposte a farci sfruttare, soprattutto per preservare la nostra salute visto che, almeno io, ci dovrò passare i prossimi due anni. L'unica cosa positiva è che pare che il prof voglia far comparire il nostro nome in uno dei prossimi lavori che verrà pubblicato: ciò è una specie di raccomandazione per chi dopo la laurea vorrà fare carriera universitaria. Sembra che, almeno al prof, io sia simpatica!

Anche a salsa si lavora alla prossima esibizione, mi diverto ma non è che mi entusiasmi molto: la coreografia è più che altro una gag che non mette affatto in risalto le nostre capacità. Balleremo sulle note di "Pijate na'pastiglia" vestite da infermiere sexy e dovremo curare i nostri cavalieri ammalati, in pigiama e babbucce. Insomma ci metteremo in ridicolo. Evabbe finchè possiamo far ridere e divertire il pubblico va sempre bene.

Con questa vita impegnata il tempo che resta è poco, oggi dovevo fare un esame ma non ce l'ho fatta a prepararmi e se ne parla al prossimo appello. Però il venerdì non rinuncio mai ad andare a ballare. Sono andata ieri sera, c'era musica dal vivo, ho ballato tanto fino alle 3, ma mi sentivo un po' strana, strana è la sensazione di vivere due vite parallele, una qui e una a Roma, strana è la sensazione di voler amare qualcuno a tutti i costi, ma non avere questo qualcuno, o averlo ma essere piena di dubbi... Il dilemma Max o non Max continua, perchè in questo periodo così stressante lui mi è molto vicino, mi fa ridere e mi ascolta quando voglio, è un solido punto di riferimento, di cui ho molto bisogno, ma di cui non sono innamorata.... A volte mi sento troppo intelligente, nel senso che ho l'errata sensazione di aver capito tutto della vita e della psicologia,  questo non mi evita, o forse addirittura mi aumenta le tristezze e le insoddisfazioni, e spero di trovare al più presto quella piccolissima finestra che si affaccia su un mondo più grande e luminoso che ora non riesco a immaginare come possa essere....