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SE

Se (Lettera al figlio, 1910)

Con questa lettera, datata 1910, Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male

Se riesci a conservare il controllo quando tutti
Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti
Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio;
Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne,
O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio,
E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;

Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina
E trattare allo stesso modo quei due impostori;
Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto
Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi
O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante,
E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;

Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
E rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
E perdere e ricominciare di nuovo dal principio
E non dire una parola sulla perdita;
Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tener duro quando in te non resta altro
Tranne la Volontà che dice lor "Tieni duro!".

Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù,
E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente,
Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro,
Se tutti contano per te, ma nessuno troppo;
Se riesci a occupare il minuto inesorabile
Dando valore a ogni minuto che passa,
Tua è la Terra e tutto
ciò che è in essa,
E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!



 





 

SI COMMENTA DA SE






Non esistono cani cattivi, ma solo cattivi padroni
 

LUIS ROYO





















 

 

Scusate la lunga assenza

Post n°59 pubblicato il 29 Dicembre 2008 da Lola86Mi

Scusate se in questi ultimi tempi sono sparita e non mi sono fatta più sentire....ho visto che molti di voi mi hanno lasciato dei messaggi...non ho risposto a molti perchè in questo tempo ho avuto veramente migliaia di cose da fare dall'università al lavoro...alla famiglia...insomma proprio non riuscivo a trovare il tempo necessario da dedicare a tutti voi. Cercherò di essere più costante nei prossimi tempi...Nel frattempo, sapendo già che probabilmente nei prossimi giorni non potrò utilizzare il pc comincio ad augurare a tutti voi un felice 2009!!! Baci a tutti!!!

 
 
 

Halloween!!!

Post n°58 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da Lola86Mi



Allora cosa avete programmato per la notte delle streghe??? Io quest'anno niente casino e niente feste in maschera...Ho organizzato una serata film dell'orrore con le amiche con tanto di dolcetti!!!

 
 
 

La citta proibita

Post n°57 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da Lola86Mi
 
Tag: film

C’era una volta, nella Cina del decimo secolo, la grande dinastia dei
Tang. Nella città imperiale lo sfarzo e la ricchezza si respirano in
ogni dove. L'imperatore, l'imperatrice e i loro figli sono serviti e
riveriti da uno stuolo di servitori adoranti. Ogni minima azione
quotidiana avviene nel rigore e nel rispetto di rituali millenari,
nella magnificenza quasi surreale di un mondo estetizzato e dorato. Ma,
come in ogni famiglia e favola che si rispettino, il male, il segreto,
l'intrigo sono dietro l’angolo. La famiglia imperiale nasconde segreti
inconfessabili fino al giorno in cui, durante la festa del Chong Yang,
la festa dei crisantemi legata alla famiglia e alla sua solidità, ogni
minimo intreccio verrà disvelato. Un'epica battaglia metterà fine a
tutti i misteri.
Il
grande Zhang Yimou conclude così la sua trilogia dedicata ai wuxiapan,
ovvero il genere cinematografico “cappa e spada” alla cinese; la
trilogia, iniziata nel 2002 con Hero, proseguita nel 2004 con La foresta dei pugnali volanti,
termina con questo straordinario affresco corale, una sorta di tableau
vivant, in cui infinite masse umane prendono lentamente il sopravvento
sulla scena fino a sovrastare magnificamente il grande schermo.
Niente
è risparmiato in questo sconfinato ritratto in cui Zhang Yimou sembra
davvero concedere tutto se stesso: pennellando sarcasticamente e
causticamente l'amata Cina, omaggiando ma insieme deridendo una serie
di ataviche tradizioni, con una bellezza visuale davvero rara. In un
perfetto connubio tra racconto e forma artistica: mentre infatti emerge
fortissima la critica all'assoggettamento incondizionato dell'essere
umano in virtù di un'impellente urgenza interna di ribellione e
autodeterminazione (esemplare è la figura della musa Gong Li, qui in
stato di grazia, nei panni dell'imperatrice ribelle e della donna
libera), contemporaneamente regia, fotografia, effetti speciali si fondono soavemente per rendere l'opera cinematografica un importante esempio di arte, con la A maiuscola.
Realista
e insieme onirico, Zhang Yimou ancora una volta, ancora di più,
dimostra quanto immenso sia il suo cinema, nella sua immaginifica e
poetica essenza.

 
 
 

Iron Man

Post n°56 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da Lola86Mi
 
Tag: film

L'eccentrico, donnaiolo, e frivolo Tony Stark, miliardario a capo delle Stark Industries, si reca in Afghanistan per supervisionare un test bellico al fine di mostrare il rivoluzionario missile "Jericho" alle truppe americane. Durante uno spostamento, il suo veicolo viene attaccato, e lui viene colpito al petto da alcune schegge di una bomba, svenendo.


Al suo risveglio, si ritrova prigioniero di un gruppo terroristico
chiamato "I dieci anelli", il cui capo, Raza, gli ordina di costruire
un Jericho. Stark è stato curato, ma si ritrova un elettromagnete impiantato al centro del petto, per impedire alle schegge di raggiungere il suo cuore.
Assieme al dottor Yinsen, prigioniero come lui, realizza un reattore
Arc miniaturizzato, col quale alimentare l'elettromagnete, e anziché
costruire il missile, assembla un'armatura in grado di donare loro la
libertà. Il dottore si sacrifica poi per permettergli la fuga, e Stark
riesce a scappare, incendiando la base e volando via. Atterra poi nel
deserto, distruggendo nell'impatto l'armatura, e viene ritrovato dalle
truppe USA.


Tornato a casa, Stark realizza un nuovo generatore per il suo corpo;
quello vecchio, che sta per essere buttato, viene salvato dalla fida
segretaria Pepper Potts, che glielo regala con la targa Ecco la prova che anche Tony Stark ha un cuore.
Infatti Stark decide di dare una svolta alla sua vita e soprattutto
alle sue industrie, rinunciando al settore armamenti e puntando invece
su altri settori, con altre tecnologie, a partire dai reattori Arc. Obadiah Stane,
socio e amico del padre di Stark, inizia col sostenerlo, salvo poi
essere scoperto a fare il doppio gioco, fornendo armi sia alle forze
alleate che ai loro nemici. L'affarista tenta poi di escludere Stark
dal consiglio di amministrazione della società.


Stark decide di votarsi al Bene, cercando di porre rimedio a dove le
sue armi hanno portato distruzione, nonostante anche il disappunto
dell'ufficiale Jim Rhodes,
suo amico e consulente allo sviluppo dell'esercito. Il miliardario
continua nel perfezionare l'armatura, creando il modello Mark II, e
successivamente la versione Mark III. Il primo modello però viene
ritrovato da Raza, il quale riceve una visita da Stane: era stato
quest'ultimo ad ordire il rapimento di Stark, ma i terroristi, saputo
chi era il bersaglio, avevano preferito sfruttare le sue conoscenze per
procurar loro un'arma, ed inaspettatamente Stark ne aveva fornita una
ancora migliore.


Stane se ne impossessa, ma capisce che l'unica maniera per
alimentare quella tecnologia è nel reattore Arc, che Stark si era
sempre rifiutato di far analizzare. Lo raggiunge a casa, lo paralizza,
e gli prende il reattore, condannandolo alla morte. Stark si trascina
fino alla teca con il vecchio "cuore", che raggiunge grazie al suo
assistente artificiale Jarvis.
Rhodes lo trova poi svenuto, e Stark gli rivela tutto. Intanto, Pepper
Potts scopre i progetti segreti di Stane, e collaborando con un'agenzia
governativa denominata Strategic Homeland Intervention, Enforcement, and Logistics Division, si ritrova di fronte Iron Monger, possente armatura comandata da Stane, creata dai suoi tecnici sulla base della Mark I.


Stark fronteggia Stane e lo sconfigge, e i mass media forgiano il nome di Iron Man
per quest'eroe "sconosciuto". Durante una conferenza stampa, Stark
svela al mondo che lui è Iron Man, sorprendendo la stessa agenzia
segreta (ora denominata S.H.I.E.L.D.),
che aveva preparato una copertura per far sì che Iron Man risultasse
solo una guardia del corpo di Stark (e che Stark stesso si era
"impegnato" a supportare).

 
 
 

Mamma mia!!!

Post n°55 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da Lola86Mi
 
Tag: film

Grecia, 1999. La giovane Sophie ha un sogno: conoscere suo padre e
farsi condurre all'altare nell'incantevole isola di Kalokairi. Alla
vigilia delle sue nozze con Sky ha scoperto il diario segreto e i
segreti del cuore della madre, una figlia dei fiori che praticava il
sesso e l'amore ieri, una donna indipendente e piena di vita che
gestisce un piccolo hotel sul mare di Afrodite oggi. All'insaputa di
Donna, Sophie invita a nozze i suoi potenziali padri: un uomo d'affari,
un avventuriero e un banchiere impacciato. Scoperta molto presto la
loro presenza sull'isola, Donna li invita "amabilmente" a rimettersi in
mare ma niente andrà come previsto. Gli dei in cielo hanno lanciato i
dadi e versato amore, tanto amore, nei calici.

A ragione Mamma mia!
è ambientato nel Mediterraneo perché l'acqua, nel musical di Phillida
Lloyd, è il filtro deformante che veicola gli sguardi dei protagonisti
e spuma l'amore fino ai cuori. Non si tratta affatto di un espediente,
l'amore impone sempre una nuova nascita, un ritorno nel liquido
amniotico che ottunde tutto ciò che è esterno, estraneo, nemico. In
quella soglia incantata la Donna di Meryl Streep vorrebbe trattenere il
più a lungo possibile la sua Sophie, che al contrario scalpita per
salpare e attraversarla. Al di là c'è l'ignoto e il nuovo, c'è un padre
e un mondo da scoprire, c'è un'attesa sospesa da corrispondere prima
che gli dei facciano i capricci. Mamma mia! è la storia di
un'isola "assediata" dai padri e difesa dalle madri, un impasto di sale
e sentimenti che trova sullo schermo una dimensione spettacolare,
sostenuta da un ritmo incalzante e impreziosita dalle "teatrali"
canzoni degli Abba. La straordinaria partitura e i testi
dell'irriducibile gruppo svedese interpretano i movimenti ariosi delle
coreografie in esterni, raggiungendo una resa d'atmosfera
sorprendentemente comunicativa mentre "cantano" il lamento d'amore di
"The Winner Takes It All" o la carica liberatoria di "Dancing Queen".
La perizia della regia, la dimensione dello sforzo produttivo e
l'apporto di un'infinità di esperti assicurerebbero soltanto la buona
qualità della confezione se a vivificare il tutto e a imprimere al film
quel quid di magia, che lo illumina più del sole della Grecia, non ci
fossero gli stupori, la recitazione incantata e la "faccia da musical"
di un cast appropriato, equilibrato ed efficace.
Al di là dell'arcobaleno "viaggiano" la dancing Queen
di Meryl Streep, che percorre in lungo e in largo la scena tuffandosi
in un bagno di musica e di eccentricità coreografica, i padri
inconsapevoli e incoscienti di Colin Firth, Stellan Skarsgård e Pierce
Brosnan, che pur non avendo confidenza alcuna col genere riescono a
trasformare i loro impacci in irresistibili connotazioni psicologiche,
e la figlia adorabile di Amanda Seyfried, che coglie col suo volto
l'ode alla felicità e il sogno irraggiungibile.
È la natura e la
brezza del Mare Nostro a inventare invece l'"artificio" scenografico,
salvaguardando la dimensione da favola e la dinamica visiva delle
schermaglie sentimentali ("SOS"), degli animosi battibecchi, degli
shakespeariani equivoci ("Gimme! Gimme! Gimme!") e delle sonore
agnizioni ("Voulez - Vous").
Calato in un tempo precisato, che
come i protagonisti deve compiere un passaggio (è il 1999), il musical
corale della Lloyd privilegia il ritmo esuberante e trascinante
piuttosto che l'arabesco elegante, innescando coi numeri musicali uno
scatto di autentica e orecchiabile vitalità. Se il musical è favola, di
tutte le favole Mamma mia! è forse la più bella

 
 
 

Rossi fiori del Tibet di Alai

Post n°54 pubblicato il 30 Ottobre 2008 da Lola86Mi

Nel Tibet dei primi
decenni del Novecento, un luogo insieme fiabesco e lontano da ogni stereotipo,
dove bellezza e violenza sono inseparabili e le accecanti distese rosso fuoco
dei campi di papaveri rimandano alla tragica diffusione dell’oppio, si snoda la
saga della dinastia Maichi. Potenti signori feudali dal potere illimitato, i
membri del clan si muovono tra rivalità familiari e lotte di potere, amori e
sconfitte, in un intrecciarsi di eventi dove le personalità dei molti protagonisti,
primitive e ricche di fascino, emergono con grande evidenza narrativa. A
raccontare è la voce di un membro dell’ultima generazione, un giovane idiota
che vive la propria limitatezza come occasione di libertà, e sa osservare cose
e persone con uno sguardo che, da ingenuo, si rivela straordinariamente acuto.
Attraverso gli occhi di questo idiota sapiente catastrofi naturali e
vicissitudini politiche, tradizioni e superstizioni, crudeltà e follie
raggiungono una risonanza simbolica, e la struttura del romanzo di formazione
acquista nuova profondità nel dipingere non solo la storia di un uomo e di una
famiglia, ma quella di un paese, e di un universo culturale. Un Tibet rivestito
dei colori del mito, dunque, ma lontano da ogni facile mitizzazione, che Alai,
autore di etnia tibetana che ha scelto di parlare del suo paese in lingua
cinese, ha proposto con ricchezza stilistica e forza evocativa tali da rendere
il romanzo un caso letterario e insieme politico. Salutato dalla critica cinese
come uno dei capolavori della contemporaneità, titolare in patria di grande
attenzione da parte del pubblico e subito tradotto con successo negli Stati
Uniti, Rossi fiori del Tibet si candida a rappresentare, accanto alla
Cina del premio Nobel Gao Xingjian, un aspetto, ancora poco noto ma non meno
affascinante, dell’immenso continente orientale. 

 
 
 

L'ultimo Catone di Matilde Asensi

Post n°53 pubblicato il 28 Agosto 2008 da Lola86Mi
 
Tag: libri

La protagonista del romanzo, nonché narratrice in prima persona di tutta quanta la storia, è la suora Ottavia Salina.


Ottavia è la massima autorità dell'Archivio Segreto Vaticano in fatto di paleografia. La storia in cui Ottavia viene coinvolta inizia quando viene trovato in Grecia
il corpo di un etiope vittima di un incidente aereo, il quale ha sul
corpo strani simboli, tatuati praticamente ovunque, raffiguranti sette
croci e sette lettere dell'alfabeto greco a formare la parola stauros, ossia croce.
Suor Ottavia risulta essere l'unica al mondo in grado di poter
decifrare il significato di tali simboli. Da questi sembra però questa
volta dipendere le sorti di tutte le Chiese Cristiane, dato che accanto
al corpo dell'etiope sono stati rinvenuti tre pezzetti di legno che
probabilmente sono le schegge della Croce di Cristo.


Affiancata dalla guardia svizzera Kaspar Linus Glauser-Roist e dall'archeologo Farag Boswell, Ottavia inizia così ad indagare su una setta misteriosa e dimenticata: gli Staurophylakes, ovverosia i guardiani della Vera Croce, incaricati di vegliare su di essa fin dal IV secolo.


La soluzione per scovare la fantomatica setta si trova nascosta in
uno dei libri più famosi ed ambigui dell'intera umanità: quello del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri. Il grande genio del medioevo fiorentino è stato infatti il membro più autorevole e illustre della storia della confraternita degli Staurophylakes
e, nella sua opera, egli avrebbe lasciato a noi peccatori le istruzioni
per mondarci di tutti i nostri peccati e raggiungere la piena salvezza.


I nostri protagonisti dovranno dunque svolgere la loro ricerca attraverso un lungo percorso di espiazione dei sette peccati capitali.
Ciò li porterà a passare per sette città, in ognuna delle quali sarà
espiato loro un singolo peccato, proprio come succedeva a Dante durante
il suo percorso di espiazione dai peccati sulla montagna del Purgatorio; saranno così per le strade di Roma, Ravenna, Gerusalemme, Atene, Costantinopoli, Alessandria e infine Antiochia, al solo scopo di scoprire chi siano e quali scopi abbiano questi misteriosi Staurophylax.

 
 
 

Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 17 Agosto 2008 da Lola86Mi


Ciao a tutti!! Sono tornata dopo questi lunghi giorni di assenza, scusate se sono sparita, ma ho avuto una miriade di cose da fare e ho avuto pochissimo tempo da dedicarvi, senza contare che il mio vecchissimo Pc ha tirato definitivamente le quoia e ho dovuto prenderne un altro!!! Un bacione a tutti!!!

 
 
 

L'attesa di Ha Jin

Post n°51 pubblicato il 17 Agosto 2008 da Lola86Mi
 
Tag: libri


E' l’estate del 1967 a Muji, una città del nord della Cina, e nel teatro
dell’ospedale militare una compagnia di Changchun è impegnata nella
messa in scena di una delle pagine più gloriose della storia cinese: La
battaglia navale del 1894 contro i giapponesi. Seduto in quinta fila,
Lin Kong, il medico dell’ospedale, un uomo dal bel volto pallido, non
ha occhi né orecchie che per la donna che gli siede affianco: Manna Wu,
l’infermiera istruita, alta e snella e dallo sguardo meravigliosamente
brillante. Con la punta delle dita, Manna Wu gli sta carezzando il
palmo della mano, come per disegnarne la linea del cuore e della vita…
Così,
nelle pagine di questo libro, ha inizio la storia d’amore tra Manna Wu
e Lin Kong. Lontano, però, dalle sperdute parti di un piccolo villaggio
di campagna, l’umile, fedele, ostinata moglie di Lin Kong, Shuyu, che
attorciglia ancora i capelli in un’austera crocchia, porta i piedi
fasciati e cammina con la testa china, continua ad aspettare fiduciosa
il suo sposo. Romanzo dalla scrittura impeccabile, L’attesa ci conduce
nel cuore del conflitto tra tradizione e modernità che lacera la Cina.
Come
se l’intero destino del suo grande Paese fosse racchiuso
allegoricamente nella sua figura, Lin Kong può solo dividersi tra le
due donne e sperare, nell’attesa, che il destino decida finalmente il
divorzio dall’una o dall’altra.

 
 
 

22 anni!!!!!!!!!!!!!!

Post n°50 pubblicato il 30 Luglio 2008 da Lola86Mi



 
 
 

Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 29 Luglio 2008 da Lola86Mi

Vado a fare una bella doccia fredda...Dopo le fatiche dell shopping ci vuole proprio

 
 
 

Acquisti pre compleanno!!!!!

Post n°48 pubblicato il 29 Luglio 2008 da Lola86Mi

Oggi sono andata a fare un giro con la mia amata sorellina e mi sono concessa qualche regalo...Due completi intimo di cotone da Yamamay...Ino azzurro con i fiori rossi e uno salmone con i fiori verdi...E poi un bel vestino nero per venerdì sera della Miss Ribellina...Non c'è niente di meglio di un po' di shopping per mettere di buon umore una donna!!!!!!!

 
 
 

Casino Royale

Post n°47 pubblicato il 29 Luglio 2008 da Lola86Mi
 
Tag: film

ATTENZIONE SPOILERS


La sequenza d'apertura è in bianco e nero, violenta e veloce: 007 si guadagna il doppio zero del suo nome uccidendo due traditori dell'MI6.


Subito dopo ci ritroviamo in Madagascar, dove Bond insegue ed uccide un terrorista mercenario, assoldato per compiere un attentato. L'uccisione però viene ripresa dalle telecamere all'interno dell'ambasciata di Nambutu, generando un caos mediatico che comporta la momentanea sospensione del neopromosso agente 007.


Bond quindi raggiunge le Bahamas,
dove scopre che il temuto attentato sta per essere compiuto da un
secondo terrorista. Il bersaglio è lo Skyfleet, l'areo più grande del
mondo, da colpire nel momento dell'inaugurazione, ma anche stavolta
James, sventa il pericolo.


Si scopre quindi il mandante degli attentati: un banchiere privo di scrupoli soprannominato Le Chiffre, brillante matematico e giocatore di poker,
la cui specialità è la vendita allo scoperto di azioni destinate a
scendere, a causa degli attentati da lui organizzati. Grazie all'ultima
impresa di Bond, le azioni vendute da Le Chiffre salgono invece di
scendere, causando al banchiere un debito di diverse centinaia di
milioni di dollari. Per rifarsi delle perdite, organizza nel Montenegro, al Casinò Royale, una super partita di poker (Texas Hold'em)
con poste altissime. Bond, considerato uno dei pochi in grado di tener
testa a Le Chiffre, vi partecipa finanziato dal tesoro britannico,
rappresentato dall'affascinante Vesper Lynd.


Se Le Chiffre non riguadagna nella partita i soldi che ha perso, i suoi clienti lo uccideranno.


Le Chiffre si dimostra particolarmente abile nel gestire la partita ingannando perfino Bond con un falso bluff.
Bond perde tutti i suoi soldi e Vesper si rifiuta di aprire
ulteriormente le casse del tesoro per offrire a Bond la somma
necessaria a rientrare in gioco. Il giocatore Felix Leiter, identificatosi solo all'ultimo minuto come agente CIA,
offre a Bond la grossa somma (5 milioni di dollari) per rientrare a
giocare nel poker mozzafiato contro Le Chiffre. In cambio, però, che
sia la CIA e non l'MI6 ad incastrare il pericoloso malvivente.


Grazie a una mano particolarmente fortunata, è Bond a vincere. Le
Chiffre lo imprigiona e lo tortura brutalmente per riprendersi il
denaro, ma dei terroristi giungono sul posto e freddano il banchiere
prima che possa proseguire.


Il finale si svolge a Venezia,
dove 007 scopre il tradimento di Vesper Lynd, intenta a consegnare il
ricavato della vincita al casinò agli uomini appartenenti
all'organizzazione di Le Chiffre. Bond, nell'intento di impedire la
consegna, uccide tutti i terroristi, ma Vesper perde la vita e i soldi
vengono presi da un altro agente.


Tuttavia, grazie a un SMS di Vesper, scritto proprio per 007 prima
di morire, riesce a localizzare Mr White e si reca nella sua ricca
dimora per dargli la punizione che merita.

 
 
 

Il cavaliere oscuro

Post n°46 pubblicato il 27 Luglio 2008 da Lola86Mi
 
Tag: film











« Perché sei così serio? »


(Joker)












« O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo. »


(Harvey Dent)












« No, non voglio ucciderti, tu completi me. »


(Joker rivolto a Batman)


ATTENZIONE SPOILERS

Gotham City.
Una banca che ricicla fondi della mafia viene rapinata da malviventi
che indossano maschere da clown, al soldo del fantomatico Joker, di cui si ignora l'identità. La città intanto appare migliore ora, con la malavita terrorizzata dalla comparsa di Batman,
tanto che molti normali cittadini imitano l'uomo pipistrello, facendo i
vigilantes vestiti come lui. Una sera, questi assaltano Spaventapasseri
mentre tratta con una banda, ma interviene Batman, che neutralizza sia
i criminali che i vigilantes, disapprovandoli poiché voleva essere
d'esempio, ma non in quella maniera. Harvey Dent,
nuovo procuratore distrettuale e nuova speranza per Gotham, insieme
alla fidanzata e assistente Rachel Dawes, amica di infanzia di Bruce Wayne, cerca disperatamente ma senza successo di incastrare Sal Maroni, boss della mafia Gothamita successore di Carmine Falcone. Anche il tenente James Gordon
e la sua unità speciale perseguono lo stesso obiettivo, nonostante
Dent, una volta alla sezione disciplinare, nutra perplessità riguardo
l'integrità di alcuni suoi poliziotti scelti. Bruce Wayne, tormentato
dal rapporto tra Dent e Rachel, decide di fidarsi del procuratore, dopo
aver parlato con lui e capito che in fondo era una brava persona, dagli
ideali fermi e condivisibili: Batman, Gordon e Dent collaborano per
tracciare i movimenti di denaro sporco, anche in questo caso senza
successo. Ad una riunione dei capomafia in cui il contabile Lau Chen
informa la sua partenza per Hong Kong
per mettere al sicuro dei fondi, si presenta Joker, che propone una
soluzione ai loro problemi: uccidere Batman. I criminali sono scettici,
ma quando Batman consegna Lau a Gordon, e Dent trova un appiglio legale
per incastrare centinaia di criminali, Joker mette in atto il suo
piano: fa esplodere l'auto con all'interno il giudice responsabile del
processo, avvelena il Commissario Loeb, e irrompe in una festa
nell'attico Wayne con lo scopo di eliminare Dent. Quest'ultimo viene
nascosto da Bruce, e quando Rachel viene scaraventata fuori dalla
finestra dal Joker, Batman la salva. Joker annuncia poi la morte del
sindaco Garcia, e minaccia di eliminare un civile al giorno, fino a che
Batman non svelerà pubblicamente la sua identità. Durante il funerale
di Loeb, Joker attenta alla vita del sindaco, che si salva, per merito
di Gordon, che si mette in mezzo e viene colpito a morte. Batman è
deciso a rivelare la sua identità, ma alla conferenza stampa del giorno
in cui avrebbe dovuto farlo, Dent rivela di essere il giustiziere, al
fine di lasciare che quello vero continui a proteggere la città. Con
gran dispiego delle forze dell'ordine, Dent sale su un furgone blindato
per essere accompagnato in carcere, e sulla strada il veicolo viene
attaccato dal Joker. Batman sacrifica la Batmobile per proteggerlo,
prendendosi addosso un colpo di Bazooka e stacca da essa il Bat-Pod,
ora indipendente; con esso insegue il Joker ed infine il criminale
viene arrestato da Gordon, che aveva inscenato la sua morte per
proteggere la sua famiglia. Dato l'arresto, Gordon viene promosso
Commissario da Garcia, intanto sia Dent che Rachel vengono rapiti dagli
scagnozzi di Joker. Interrogato da Batman, che perde il controllo e lo
picchia, lo psicopatico rivela la loro ubicazione, ma inverte gli
indirizzi. I due sono in due differenti magazzini, entrambi riempiti di
carburante pronto ad esplodere: una ricetrasmittente li tiene in
contatto, e Rachel confida al fidanzato che l'avrebbe sposato. Batman
irrompe per salvare Rachel, ma trova Dent, che nell'esplosione, si
ustiona il volto, bagnato di carburante fuoriuscito da un barile,
intanto la polizia arriva tardi per la donna, mentre il Joker evade dal
commissariato: il tutto era stato pianificato nei minimi dettagli. Un
contabile della Wayne Enterprises appare in televisione
è pronto a rivelare l'identità di Batman, così ponendo fine agli
omicidi di Joker. Ma lo stesso criminale interviene telefonicamente
alla trasmissione, affermando che non vuole più conoscerne l'identità,
e che la cose metterebbe fine al suo divertimento: se qualcuno non
ucciderà il contabile entro sessanta minuti, lui farà esplodere un
ospedale. Mentre le strutture vengono evacuate e Bruce aiuta la polizia
a proteggere l'uomo, facendosi distruggere la Lamborghini,
Joker si reca al Gotham Hospital, parlando a Dent, lo travia e lo
libera, e fa poi saltare l'ospedale. Rapisce anche un autobus carico di
pazienti e dottori evacuati, e invia un filmato in TV, in cui consiglia
ai cittadini di lasciare Gotham, ma di non passare però per i ponti,
unico collegamento con la terraferma.


Viene organizzata la partenza con l'impiego di traghetti, e nei
primi due vengono posti un carico di cittadini ed i criminali catturati
da Dent, possibile suo obiettivo. Entrambe le imbarcazioni sono però
state imbottite di esplosivo dal Joker, che consegna i detonatori della
prima barca all'equipaggio della seconda, e viceversa: se una delle due
non farà esplodere l'altra entro la mezzanotte, sarà lui stesso a farle
esplodere entrambe. Mentre nelle rispettive barche si genera caos, ma
entrambe non hanno cuore di trasformarsi in assassini, Batman individua
il nascondiglio di Joker, ed impedisce la detonazione. Joker ha perso,
secondo Batman, poiché non è riuscito a dimostrare che chiunque può
diventare un mostro. Ma il clown non la pensa così: è infatti riuscito
a far cadere il "paladino" di Gotham, Dent. Nel frattempo infatti
Harvey elimina i poliziotti corrotti Wunz, Ramirez e anche Maroni, e
rapisce la famiglia di Gordon nel magazzino dove è morta Rachel. Gordon
riceve la telefonata di Due Facce e accorre subito, dopo aver catturato
il Joker. Dent è pronto ad uccidere il figlio del commissario, ma
Batman interviene, convince Due Facce che c’entrano solo lui e Gordon,
così Dent tira la sua moneta per la sorte di Batman, il pipistrello è
sfortunato e si becca una pallottola nella pancia. Però riesce comunque
a rialzarsi e, in un momenti di distrazione del criminale, lo
neutralizza, Due Facce cade dal palazzo e muore.


Batman non permette a Gordon di divulgare la caduta di Dent, simbolo
della speranza della città, e decide di addossarsi la colpa degli
omicidi di Due Facce, in modo che Joker non abbia vinto. Lui potrà
anche essere braccato come un criminale, ma d'ora in avanti Gotham avrà
in Dent il paladino in cui credere, devono avere un esempio, qualcuno
di cui fidarsi e capire che non tutti sono dei mostri. Batman è un
eroe, ma non quello di cui Gotham ha bisogno in quel momento. Il
pipistrello zoppica via, in una drammatica sequenza accompagnata dalle
parole in pieno stile di Nolan: significative, mirate e bellissime da
ascoltare. Batman scappa dalla polizia, salta sul Bat-Pod e sfreccia
via nella notte.

 
 
 

La strada verso casa

Post n°45 pubblicato il 25 Luglio 2008 da Lola86Mi
 
Tag: film

Luo Yusheng ritorna al villaggio natale nel nord della Cina, per
l'improvvisa morte del padre avvenuta durante la sua permanenza in
città. Lo zio e il capo del villaggio lo informano delle ultime volontà
del padre e dei funerali che dovranno essere celebrati, secondo la
madre, osservando le antiche tradizioni rituali: la donna affranta da
quella perdita desidera che il marito venga ricondotto a "braccio"
sulla strada verso casa e che un drappo tessuto di sua mano ne avvolga
le spoglia. A Luo tutto questo sembra, in principio, irragionevole, ma
la memoria dell'amore straordinario che unì indissolubilmente la madre
e il padre lo convincerà a raccontarla e a onorarla come si onora un
"testamento". E così se il presente si scolora in un bianco e nero
raffreddato dalla neve, il passato si dipinge dei colori dell'amore. E
nella lunga "strada verso casa" la storia individuale di due maestri
diventa la Storia di un popolo che può pensare il futuro solo
celebrando il passato. Allora il regista reintegra ciò che la
Rivoluzione culturale aveva "ricordato" di dimenticare: la Tradizione e
l'Individualità.

 
 
 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 25 Luglio 2008 da Lola86Mi


Buon giorno a tutti!!! Visto che è una gran bella giornata vado in terazzo a prendere il sole!!! A dopo!!!

 
 
 

Balzac e la piccola sarta cinese

Post n°43 pubblicato il 25 Luglio 2008 da Lola86Mi
 
Tag: libri

La storia si svolge nella montagna di Phenix, nella provincia di Sichuan durante la Rivoluzione culturale


cinese. I protagonisti sono due ragazzi di circa diciotto anni, si
conoscono dall'infanzia e si rispettano molto, tanto da non aver mai
litigato.


Il narratore è un ragazzo di diciassette anni piuttosto riservato. Suo padre è pneumologo e sua madre specialista in malattie parassitarie, entrambi considerati "nemici del popolo". Suona il violino, che per lui ricopre un ruolo di enorme importanza, perché gli permette di evadere dalle preoccupazioni.


Il suo migliore amico si chiama Luo. Molto meno timido, proviene anche lui dall'ambiente medico: suo padre è dentista ed è conosciuto per aver osato criticare Mao Tse Tung dopo avergli curato i denti: per questo viene considerato "nemico del popolo" insieme a tutta la sua famiglia.


Come tutti i giovani istruiti dell'epoca, i due ragazzi vengono
mandati in rieducazione tra le montagne, per sperimentare la vita rude
dei contadini. Nel villaggio li trattano come "marmocchi di ricchi".
La vita nella montagna è molto difficile per loro: si trovano a
svolgere incarichi faticosi, come lavorare nelle miniere o nelle risaie
sotto il sole cocente. Vivono in una piccola stanza sopra un porcile.


L'incontro con la figlia del sarto porta un raggio di sole nelle loro vite. È una ragazza giovane, conosciuta come "la più bella della montagna",
piena di vita ma senza alcuna istruzione. Tutti e due se ne innamorano
immediatamente. Luo diventerà l'amante della Piccola Sarta, mentre il
narratore terrà per sé il suo segreto, per lealtà verso l'amico.


Il narratore scopre per caso, nella stanza di un altro rieducato, una valigia piena di libri proibiti. Avendo preso possesso dei romanzi, si apre loro una nuova visione della vita.


Luo fa un giuramento: "Con questi libri trasformerò la Piccola Sarta: lei non sarà più una semplice montanara." Poco a poco la lettura delle opere di Balzac
trasforma la ragazza, che diventa espansiva e desiderosa di scoprire il
mondo: i libri l'hanno totalmente cambiata, non è più un'innocente
contadina; dichiara: "Balzac mi ha fatto capire una cosa: la bellezza di una donna è un tesoro che non ha prezzo".

 
 
 

Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 23 Luglio 2008 da Lola86Mi

 
 
 

pensierino per la sera

Post n°41 pubblicato il 23 Luglio 2008 da Lola86Mi

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Post n°40 pubblicato il 23 Luglio 2008 da Lola86Mi



Scusate se in questi giorni sono sparita, ma ho poco tempo, e
ultimamente ho un mal di testa che mi perseguita per cui ho anche poca
voglia di stare al pc...In ogni caso tranquilli, non mi sono
dimenticata di voi!!!

 
 
 
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Un blog di: Lola86Mi
Data di creazione: 10/07/2008
 

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Quando non si ama troppo non si ama abbastanza
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E' gia una felicita poter amare, anche quando ad amare si é soli
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L'amore e' un bellissimo fiore, ma bisogna saperlo cogliere sull'orlo di un precipizio
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Il vero amore é come un fantasma: tutti ne parlano ma pochi l’ hanno visto
La Rochefocauld



Il cristianesimo ha fatto molto per l'amore facendone un peccato
France



L'amore consiste nell'essere cretini insieme
Valerie



Che l'amore e' tutto, e' tutto cio' che sappiamo dell'amore
Dickinson

 

SLEEPING SUN NIGHTWISH



The sun is sleeping quietly
Once upon a century
Wistful oceans calm and red
Ardent caresses laid to rest
For my dreams I hold my life
For wishes I behold my nights
A truth at the end of time
Losing faith makes a crime

I wish for this night-time to last for a life-time
The darkness around me - shores of a solar sea
Oh how I wish to go down with the sun
Sleeping
Weeping
With you

Sorrow has a human heart
From my God it will depart
I`d sail before a thousand moons
Never finding where to go
222 days of light
Will be desired by a night
A moment for the poet`s play
Until there`s nothing left to say
 






































 











 
 

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